lobohombre
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mercoledì 3 settembre 2008
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direzione mediocre, film antipatico
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Uscendo dalla sala il primo pensiero riguarda John Carpenter e il suo 1997 Fuga da New York, piccola perla targata anni '80 che ancora oggi - a quanto pare - vanta più tentativi di imitazione della Settimana Enigmistica. Tra i quali questo Doomsday, fallimentare tentativo di compendiare in un unico film i temi e gli stili dei maggiori successi fantapocalittici degli ultimi decenni. Principale (se non unico) artefice di questa debacle cinematografica risulta essere il regista Neil Marshall. Il budget a disposizione era tutt'altro che esiguo, e a livello tecnico mi sembra che la troupe abbia fatto fino in fondo il proprio dovere; dunque è l'autore, che non funziona. Sarebbe bastato un minimo di passione verso il genere per rendere questo film se non bello per lo meno passabile, considerando che con risorse molto meno cospicue Alfonso Cuaron ha girato I figli degli Uomini.
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Uscendo dalla sala il primo pensiero riguarda John Carpenter e il suo 1997 Fuga da New York, piccola perla targata anni '80 che ancora oggi - a quanto pare - vanta più tentativi di imitazione della Settimana Enigmistica. Tra i quali questo Doomsday, fallimentare tentativo di compendiare in un unico film i temi e gli stili dei maggiori successi fantapocalittici degli ultimi decenni. Principale (se non unico) artefice di questa debacle cinematografica risulta essere il regista Neil Marshall. Il budget a disposizione era tutt'altro che esiguo, e a livello tecnico mi sembra che la troupe abbia fatto fino in fondo il proprio dovere; dunque è l'autore, che non funziona. Sarebbe bastato un minimo di passione verso il genere per rendere questo film se non bello per lo meno passabile, considerando che con risorse molto meno cospicue Alfonso Cuaron ha girato I figli degli Uomini. Da parte sua invece Marshall ci ha fornito l'ennesima dimostrazione che per fare cinema di qualità non basta avere a disposizione una montagna di quattrini. Ha edificato questo chiassoso, traballante baraccone su una sceneggiatura fatta di dialoghi puerili, situazioni banali, personaggi stereotipati. Ha denotato una sconfortante carenza di idee allungando il brodo con lunghe scene superflue e noiose, una per tutte quella dello "show" con cannibalismo finale. E infine - non ancora pago - ha condito questa sorta di zuppa indigesta con una volgarità di fondo a tratti imbarazzante, fatta di momenti dal retrogusto vagamente nazi/razzistoide, trovate umoristiche di infima lega, donne guerriero maggiorate che avrebbero fatto la felicità di Russ Meyer. Peccato, perchè in alcuni frangenti il film palesa ciò che sarebbe potuto essere e che non è stato. Gli effetti visivi - ad esempio - sono ottimi, ed il montaggio è molto ben costruito. Piuttosto divertente anche l'inseguimento finale sulle note di Two Tribes dei Frankie Goes To Hollywood. Davvero troppo poco, date le premesse. Voto arrotondato per difetto.
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[+] il mio clone
(di marvelman)
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wynorski guiaz '80s
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venerdì 5 giugno 2009
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il giorno del giudizio più spettacolare che mai
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Un virus decima la popolazione nel Nord della Gran Bretagna e si decide di confinare tutta la zona. Alcuni anni dopo, Eden Sinclair, coraggiosa donna soldato reduce dagli infetti quando era piccola, viene richiamata dai superiori che vogliono inviare una squadra di militare nelle zona di quarantena per trovare una cura al virus. Ma la missione diventa difficile perchè nei vecchi centri abitati vi capeggia ora una tribù di sadici cannibali. Strano film quello dell'Inglese Neil Marshall che dopo The Descent ritorna ad affrontare i cannibali a 'ciel sereno' viste le ambientazioni non più in grotte sotterranee. Qui, scrive e dirige un piccolo kolossal poco apprezzato negli USA(appena 10 milioni di dollari) che con molte idee ma con poca originalità(come sotiene la critica) che omaggia tutta la fantascienza trash anni '80 da Mad Max, Fuga da New York/Los Angeles e persino Excalibur, per non parlare poi di 28 Giorni Dopo e Settimane Dopo ma anche Io Sono Leggenda.
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Un virus decima la popolazione nel Nord della Gran Bretagna e si decide di confinare tutta la zona. Alcuni anni dopo, Eden Sinclair, coraggiosa donna soldato reduce dagli infetti quando era piccola, viene richiamata dai superiori che vogliono inviare una squadra di militare nelle zona di quarantena per trovare una cura al virus. Ma la missione diventa difficile perchè nei vecchi centri abitati vi capeggia ora una tribù di sadici cannibali. Strano film quello dell'Inglese Neil Marshall che dopo The Descent ritorna ad affrontare i cannibali a 'ciel sereno' viste le ambientazioni non più in grotte sotterranee. Qui, scrive e dirige un piccolo kolossal poco apprezzato negli USA(appena 10 milioni di dollari) che con molte idee ma con poca originalità(come sotiene la critica) che omaggia tutta la fantascienza trash anni '80 da Mad Max, Fuga da New York/Los Angeles e persino Excalibur, per non parlare poi di 28 Giorni Dopo e Settimane Dopo ma anche Io Sono Leggenda. Ed è anche bravo Marshall nel suo frullato di generi capeggiato da una brava Rhona Mitra e discreti personaggi di contorno quali Bob Hoskins e Malcolm McDowell. Tra siparietti di cannibalismo e divertenti(proprio così) scene d'azione ci si diverte ben molto anche se il finale lascia aperi ad un possibile sequel. Peccato il rifiuto di critica e pubblico perchè la pellicola, anche se in formato da film tv, raggiunge il suo scopo: quello di intrattenere il pubblico. Da rivalutare.
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ultimoboyscout
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giovedì 28 luglio 2011
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cosa c'è oltre il muro?
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Sottovalutato e forse a molti sconosciuto, è un film godibile e piacevole, in cui spiccano un gran numero di effetti speciali, un ritmo elevato e una critica chiarissima alla mancanza di versatilità, lungimiranza ed ad una sorta di inadeguatezza della classe governente. Ricorda la New York di Jena Plisskis e le lande sperdute di Mad Max e l'uso appropriato di canzoni anni '80 non fa altro che riportare a certi film, a certe epoche e a certe atmosfere. Marshall ci mostra un visionario talento, l'impatto dei paesaggi è impressionante e soprattutto non sbaglia nell'affidare il ruolo del protagonista a Rhona Mitra, perfetta, memorabile e con una fisicità davvero importante ed esplosiva.
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Sottovalutato e forse a molti sconosciuto, è un film godibile e piacevole, in cui spiccano un gran numero di effetti speciali, un ritmo elevato e una critica chiarissima alla mancanza di versatilità, lungimiranza ed ad una sorta di inadeguatezza della classe governente. Ricorda la New York di Jena Plisskis e le lande sperdute di Mad Max e l'uso appropriato di canzoni anni '80 non fa altro che riportare a certi film, a certe epoche e a certe atmosfere. Marshall ci mostra un visionario talento, l'impatto dei paesaggi è impressionante e soprattutto non sbaglia nell'affidare il ruolo del protagonista a Rhona Mitra, perfetta, memorabile e con una fisicità davvero importante ed esplosiva. Fantasy thriller riuscito con qualche sconfinamento nell'horror scientifico che non appesantisce e non disturba. A di la di alcuni intoppi narrativi funziona bene, nonostante il lato trash sia ingombrante e manchi originalità. Hopkins e McDowell arricchiscono con la loro presenza.
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felicity
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sabato 5 agosto 2023
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rhona mitra, tosta e bellissima come mai più sarà
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Doomsday è stato vituperato dalla critica di tutto il pianeta, ma in realtà è uno dei più riusciti esempi di cinema postmoderno e una dichiarazione d’amore. Non prendi due personaggi secondari tra le fila del gruppo di soldati protagonisti e li chiami Carpenter e Miller, se non hai intenzione di omaggiare i tuoi Maestri, ma l’intento di Marshall non è una pedestre riproposizione di dinamiche viste in una nutrita manciata di film di genere della vecchia scuola, ma una dichiarazione d’intenti, quasi un manifesto programmatico, che mette in chiaro che quelle formule che hanno reso grande il cinema di genere se applicate come si deve, possono funzionare ancora.
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Doomsday è stato vituperato dalla critica di tutto il pianeta, ma in realtà è uno dei più riusciti esempi di cinema postmoderno e una dichiarazione d’amore. Non prendi due personaggi secondari tra le fila del gruppo di soldati protagonisti e li chiami Carpenter e Miller, se non hai intenzione di omaggiare i tuoi Maestri, ma l’intento di Marshall non è una pedestre riproposizione di dinamiche viste in una nutrita manciata di film di genere della vecchia scuola, ma una dichiarazione d’intenti, quasi un manifesto programmatico, che mette in chiaro che quelle formule che hanno reso grande il cinema di genere se applicate come si deve, possono funzionare ancora.
Doomsday è in parti uguali l’occasione per omaggiare tutti i grandi amori cinematografici di Marshall, ma anche un film che sembra uscito dritto dagli anni ’70 e ’80, uno spettacolo adrenalinico e una lezione per tutti.
Eden Sinclair non è un personaggio realistico, forgiata nel sacro fuoco del cinema di genere è il frutto di una notte d’amore tra Ellen Ripley e Jena Plissken, però allevata da Sarah Connor. Il suo stile arriva tutto da papà, la canottiera nera, la benda e l’occhio bionico, ma il resto è stato tutto ereditato dal lato materno della famiglia, rielaborato dalla poetica di Marshall. Eden Sinclair è una macchina da guerra femminile (perché in ogni specie, la più letale è sempre l’esemplare femmina), del tutto priva di empatia per chiunque, determinata a portare a termine la sua missione, ma con un manifesto disgusto per una società che l’ha messa ai margini (e in questo in quanto donna è ancora più sensato), se nel corso della sua missione riuscirà a far fare una figura di niente al corrotto governo inglese tanto meglio, ma quello che emerge è che il suo personaggio non sembra mai la fantasia erotica scritta da un maschietto: a Rhona basta mostrare i muscoli delle spalle e quello sguardo d’acciaio per essere più letale del virus Reaper.
L’elemento più banale da sottolineare di “Doomsday” sarebbe quello citazionistico, di fatto questo film è un remake di 1997 Fuga da New York! Ma fosse solo quello.. il film inizia come quello di Carpenter, continua come Aliens - Scontro finale poi di colpo svolta giocandosi cavalieri in armatura e finisce con un enorme inseguimento degno di Interceptor e del suo seguito, ma per certi versi il bello è proprio questo.
Doomsday si gioca poi un ultimo atto da applausi, con gli scassoni ornati con teschi, rostri ed ogni genere di orpello che certo urlano “MAD MAX!” fortissimo in ogni dettaglio, ma portando l’azione dentro il film alla vecchia maniera, mettendo in chiaro che non solo poteva ancora funzionare, ma era ancora il meglio del meglio perché, prima di Fury Road, questa è stata l’unica occasione che abbiamo avuto per vedere inseguimenti, sgommate e ciocchi fortissimi in un film.
Lasciate da parte i contenuti narrativi e godetevi il collage dal ritmo irresistibile!
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themaster
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mercoledì 17 agosto 2016
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non capito
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Ciò che si nota a proposito di Neill Marshall è che molto spesso i suoi film non vengono compresi,nè dalla critica nè tantomeno dal pubblico e Doomsday ne è la prova,la pellicola infatti è una sorta di semi remake di 1997 Fuga da New York ibridato con Distretto 13 Le Brigate della Morte con un pizzico di Western e Mad Max,una sorta di calderone tanto anarchico quanto ben fatto. Ma vediamo perchè.
Rhona Mitra interpreta un personaggio molto risoluto,privo di un occhio (Snake Plissken coff coff) e che sa sempre cosa fare nel momento in cui va fatto,oltre a presentare uno spirito senza regole e anarchico che è perfettamente in linea con il pensiero di John Carpenter cui prende spunto Marshall,gli altri attori fanno il loro lavoro a parte alcuni comprimari veramente inguardabili e Bob Hoskins,insieme a David O'Hara fanno un grandissimo lavoro.
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Ciò che si nota a proposito di Neill Marshall è che molto spesso i suoi film non vengono compresi,nè dalla critica nè tantomeno dal pubblico e Doomsday ne è la prova,la pellicola infatti è una sorta di semi remake di 1997 Fuga da New York ibridato con Distretto 13 Le Brigate della Morte con un pizzico di Western e Mad Max,una sorta di calderone tanto anarchico quanto ben fatto. Ma vediamo perchè.
Rhona Mitra interpreta un personaggio molto risoluto,privo di un occhio (Snake Plissken coff coff) e che sa sempre cosa fare nel momento in cui va fatto,oltre a presentare uno spirito senza regole e anarchico che è perfettamente in linea con il pensiero di John Carpenter cui prende spunto Marshall,gli altri attori fanno il loro lavoro a parte alcuni comprimari veramente inguardabili e Bob Hoskins,insieme a David O'Hara fanno un grandissimo lavoro.
L'ambientazione post apocalittica è sfruttata come un pretesto da Marshall per raccontare un mondo in cui non esistono nè vincitori nè vinti,ma solamente le macchinazioni di una forza politica bugiarda,inetta e subdola che non lascia scampo a nessuno e già solamente questo dovrebbe bastare per fare di questo film,un buon film. La regia,il montaggio e il sonoro che Marshall utilizza sono semplicemente perfetti,ipercinetici ma comunque perfettamente comprensibili alla faccia di incompetenti come Michael Bay,Zack Snyder,Len Wiseman e altri cani,inoltre il modo in cui il regista gioca con la fotografia è semplicemente geniale,fotografia che cambia in base al contesto e all'ambientazione e va a citare da I Guerrieri Della Notte al già citato Mad Max,il design e il concept dei personaggi sono perfetti e la scenegguatura,al netto di qualche svista e ingenuità risulta sempre convincente e pervasa da un'ironia graffiante e fuori dagli schemi,a tratti macabra che non lascia scampo a nessuno.
La forte valenza politica è avvalorata dal finale,in cui tutto esplode sia fisicamente che concettualmente,una conclusione che fa presagire una vera e propria rivoluzione spietata.
Il motivo per cui probabilmente il film non è stato apprezzato è che evade da ogni schema e linea guida,rasentando il trash in certi tratti,ma il tutto rimane comunque voluto se pur con qualche caduta di stile qua e la.
In sintesi Doomsday è un film che non scende a compromessi e che si ama o si odia,dal mio canto posso dire che il modo in cui Marshall gioca con l'iconografia carpenteriana e di genere è semplicemente geniale ed è un vero peccato che quasi nessuno conosca questo talento,costretto a fare film ogni due anni perchè troppo attaccato all'arte invece che all intrattenimento facile. Voto 8,5/10
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my_movies_land
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domenica 13 agosto 2017
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una delusione.
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“Doomsday” è una pellicola del 2008, diretta da Neil Marshall, conosciuto per l’horror “The descent”,Marshall lo vedremo prossimamente dietro alla regia del possibile seguito di “Kong: Skull Island” e del probabile reboot di “Hellboy”.
Il film mi aveva incuriosito principalmente per la trama anche se non mi aspettavo un capolavoro ma, di certo, una pellicola almeno discreta e, una volta arrivato su Netflix, ho deciso di visionarlo.
La pellicola fa acqua quasi da tutte le parti, l' unico aspetto discreto del film sono lo splatter che, di sicuro, non viene a mancare rendendo il film un pochino più divertente e il comparto degli effetti speciali.
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“Doomsday” è una pellicola del 2008, diretta da Neil Marshall, conosciuto per l’horror “The descent”,Marshall lo vedremo prossimamente dietro alla regia del possibile seguito di “Kong: Skull Island” e del probabile reboot di “Hellboy”.
Il film mi aveva incuriosito principalmente per la trama anche se non mi aspettavo un capolavoro ma, di certo, una pellicola almeno discreta e, una volta arrivato su Netflix, ho deciso di visionarlo.
La pellicola fa acqua quasi da tutte le parti, l' unico aspetto discreto del film sono lo splatter che, di sicuro, non viene a mancare rendendo il film un pochino più divertente e il comparto degli effetti speciali. Ma per il resto davvero non ci siamo. Le interpretazioni e la caratterizzazione dei personaggi sono degne dei film di serie B con Steven Segal , ridicole e surreali. Già dopo la prima mezzora, il film sfocia nell’assurdo con la scozia divisa in persone travestite da medioevo e armate di arco e frecce e dall’altro lato ragazzi punk anarchici e cannibali, molto simili ai personaggi che ritroviamo nei primi “Mad Max”.
Il film, inoltre, non riesce nemmeno ad essere di intrattenimento, risultando noioso e prevedibile
voto: 4/10
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elgatoloco
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giovedì 21 giugno 2018
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piùche interessante
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Con echi anche(forse inconsciamente, direi)da"Mad Max", serie di film anni 1980 made in Australia, "Doomsday"(2008, di Neil Marshall, autore di tutto, dal soggetto alla sceneggiatura, da solo), riprende e attualizza problmeatiche para-apocalittiche (virus terribile)con una sorta di antisocietà, con richiami medievali(nella zona del vallo di Adriano, visto come finis Scotiae, significativamente)- Dittatura a Londra o qualcosa di simile, anti-società(anti.potere, se si vuole)nella"periferia"scozzese, forse anche con(non inconscio)richiamo alla voglia di separatismo sempre risorgente, in specie dopo l'esperienza-ora"in sonno"-della Catalunya versus Espana- Ma le aspirazioni, qui, sono ben altre.
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Con echi anche(forse inconsciamente, direi)da"Mad Max", serie di film anni 1980 made in Australia, "Doomsday"(2008, di Neil Marshall, autore di tutto, dal soggetto alla sceneggiatura, da solo), riprende e attualizza problmeatiche para-apocalittiche (virus terribile)con una sorta di antisocietà, con richiami medievali(nella zona del vallo di Adriano, visto come finis Scotiae, significativamente)- Dittatura a Londra o qualcosa di simile, anti-società(anti.potere, se si vuole)nella"periferia"scozzese, forse anche con(non inconscio)richiamo alla voglia di separatismo sempre risorgente, in specie dopo l'esperienza-ora"in sonno"-della Catalunya versus Espana- Ma le aspirazioni, qui, sono ben altre. Di tipo apocalittico, appunto, dato"Doomsday" vale"Giorno del giudizio universale", dove, inutile dirlo, anche il virus e la questione del contravveleno-vaccino da trovare ha naturalmente un grosso peso, ma soprattutto ha valore metaforico. Da"snidare", possiamo dire, da ricercare, oltre le tante scene d'azione(lotte vere e proprie, incendi, esplosioni, sfide all'OK-Corral in chaive"fantapolitica", con Marshall grande corifeo e Malcom Mc Dowell, Rhona Mitra, Nora-Jane Noone e Lee-Anne Liebenberg(attrici bellissime, dove non vale l'interpretazione di Balzac sulle donne britanniche, ma del resto anche lui riconosceva qualche eccezione di rara bellezza), nonché David O'Hara e Bo Hoskins, dove bisogna dire che .unico modesta critica al film e al suo unico creatore-forse qualche dialoggo in più avrebbe solo giovato al film, dandoci qualche coordinata ulteriore, mentre dobbiamo accontentarci della nostra modesta interpretazione... Semizombies ever and ever, viene da dire, di chi ha contratto il virus... El Gato
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frank
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lunedì 23 febbraio 2009
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un b-movie spettacoloso e fracassone...
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Un film che mantiene esattamente quello che promette, tantissima azione e mix di generi diversi...sicuramente copia da altri film ma lo fa benissimo e mantiene un ritmo costante, cambiando genere in maniera inaspettata...la prima parte è vagamente horror e richiama "28 giorni dopo" di Boyle...nella parte centrale invece si ispira a "Fuga da New York" e "Fantasmi da Marte" di Carpenter, per poi passare al fantasy, con duelli e ambientazioni medievaleggianti...il finale è una sfida su 4 ruote, con un tripudio di esplosioni ed effetti speciali...la protagonista, Rhona Mitra è azzeccatissima e in ruoli secondari ci sono i grandi Bob Hoskins e Malcom McDowell...il voto potrebbe sembrare un po' alto, ma mi sento di premiare questo film che richiama le atmosfere dei film action anni '80 e preferisco vederlo come un omaggio a quei capolavori piuttosto che una scopiazzatura a scopo commerciale, del resto il regista aveva già dimostrato la sua bravura coi discreti "Dog soldiers" e "Descent".
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Un film che mantiene esattamente quello che promette, tantissima azione e mix di generi diversi...sicuramente copia da altri film ma lo fa benissimo e mantiene un ritmo costante, cambiando genere in maniera inaspettata...la prima parte è vagamente horror e richiama "28 giorni dopo" di Boyle...nella parte centrale invece si ispira a "Fuga da New York" e "Fantasmi da Marte" di Carpenter, per poi passare al fantasy, con duelli e ambientazioni medievaleggianti...il finale è una sfida su 4 ruote, con un tripudio di esplosioni ed effetti speciali...la protagonista, Rhona Mitra è azzeccatissima e in ruoli secondari ci sono i grandi Bob Hoskins e Malcom McDowell...il voto potrebbe sembrare un po' alto, ma mi sento di premiare questo film che richiama le atmosfere dei film action anni '80 e preferisco vederlo come un omaggio a quei capolavori piuttosto che una scopiazzatura a scopo commerciale, del resto il regista aveva già dimostrato la sua bravura coi discreti "Dog soldiers" e "Descent"...questo "Doomsday" è un b-movie un po' rozzoo, fracassone e ignorante, ma dannatamente divertente...
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peter patti
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giovedì 13 giugno 2013
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un filmetto
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Nella giungla del Vietnam i giovanottoni americani morivano con un senso di incredulità in volto: avevano visto talmente tanti cartoni animati da credere che anche loro, come i personaggi Disney e Hanna & Barbera, potessero risollevarsi e rimettersi in moto come se nulla fosse, continuando a combattere i "musi gialli". Già allora il cinema proponeva improbabili scene di "resurrezione", o scene di individui che scampavano miracolosamente a disastri immensi (bombe, sparatorie, esplosioni ecc.). Con gli anni, Hollywood si è specializzata ad esagerare fino al parossismo l'"action", ed ecco che arrivano pellicole come 'Tomb Raider' o appunto questo 'Doomsday', dove gli eroi (ma ormai spesso si tratta quasi sempre di un'eroina.
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Nella giungla del Vietnam i giovanottoni americani morivano con un senso di incredulità in volto: avevano visto talmente tanti cartoni animati da credere che anche loro, come i personaggi Disney e Hanna & Barbera, potessero risollevarsi e rimettersi in moto come se nulla fosse, continuando a combattere i "musi gialli". Già allora il cinema proponeva improbabili scene di "resurrezione", o scene di individui che scampavano miracolosamente a disastri immensi (bombe, sparatorie, esplosioni ecc.). Con gli anni, Hollywood si è specializzata ad esagerare fino al parossismo l'"action", ed ecco che arrivano pellicole come 'Tomb Raider' o appunto questo 'Doomsday', dove gli eroi (ma ormai spesso si tratta quasi sempre di un'eroina...) non solo si salvano da innumerevoli pericoli, ma finiscono in qualche modo per salvare il mondo, finanche.
Bene, bravo, sette più. Peccato che il più delle volte non regga la storia e che anche le premesse siano a dir poco... ridanciane!
In 'Doomsday' abbiamo un virus che si propaga in Scozia. Ma perché proprio là? Non poteva accadere in un Paese asiatico, o africano, o anche nello stesso Nordamerica? Che è tutto questo accanimento contro gli scozzesi, tipicamente inglese?? Poi, con l'avanzare dei minuti, capiamo che forse la Scozia è un pretesto per mettere in scena eserciti di straccioni/semi-zombie (alla 'Mad Max', per intenderci) in look punkeggiante. Dicono infatti che Glasgow sia, o sia stata, una delle capitali mondiali del movimento punk. D'accordo, ma perché allora trasformare questi sopravvissuti del virus letale anche in spietati sadomasochisti? Insomma: la Scozia è una vasta regione piena di boschi e fiumi e, semmai, i folli e i malsani li trovi nella pur bella Londra, non a Glasgow o a Edimburgo!
Ma a parte ciò (che può interessare e far sorridere in primis i conoscitori della vita e dei sentimenti della Gran Bretagna), e a parte tutti i cliché intorno alla Scozia che si vanno sviluppando man mano che la "storia" procede, abbiamo le profonde incoerenze del copione, e che nessuno ha pensato di eliminare, in nome di un'esaltazione dell'"azione" (con poca suspence però) e della violenza davvero malata. Carne denudata e spaccata, teste e arti tranciati, sangue che schizza ovunque... Solo per questo, cioè per il tanto sangue che scorre, il film avrebbe dovuto essere vietato come minimo ai minori di 18 anni. Dispiace - e non poco - la presenza nel cast di Bob Hoskins, grande attore che da solo ovviamente non riesce a impreziosire la pellicola. Ma forse Hoskins avrà pensato: "Ho recitato già in un cartone animato, quello della coniglia sexy... Un altro 'cartoon' non può certo danneggiare la mia carriera..."
Film stupido che non sfrutta l'idea-base interessante, e che soprattutto non sfrutta il bel titolo: 'Doomsday' è il Giorno del Giudizio, e quello prima o poi l'umanità dovrà affrontarlo sul serio. Ma non come accade in questo filmetto.
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