serena.c
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sabato 25 febbraio 2012
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sensibilità e delicatezza assolute
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Bisogna avere un gran cuore per vedere questo film ma non basta: bisogna anche averlo pieno di sensibilità. Lars è una persona spettacolare: è timido e insicuro ma è proprio grazie a queste sue caratteristiche che ci si innamora di lui. E' capace di suscitare contemporaneamente sensazioni come tenerezza e compassione senza che si scontrino necessariamente tra loro. Ryan Gosling è così stupefacente nella sua interpretazione che a tratti viene voglia di alzarsi dal divano e di andare ad abbracciare quel ragazzone semplice e puro che vede in Bianca una compagna su cui riversare le sue insicurezze e paure. Restio agli abbracci e ad ogni altro tipo di contatto fisico, Lars viene accompagnato in questo suo cammino verso la consapevolezza di sè da tutta la comunità che non lo abbandona, non lo fa sentire diverso ma lo asseconda e addirittura riesce a rendere Bianca "una di loro".
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Bisogna avere un gran cuore per vedere questo film ma non basta: bisogna anche averlo pieno di sensibilità. Lars è una persona spettacolare: è timido e insicuro ma è proprio grazie a queste sue caratteristiche che ci si innamora di lui. E' capace di suscitare contemporaneamente sensazioni come tenerezza e compassione senza che si scontrino necessariamente tra loro. Ryan Gosling è così stupefacente nella sua interpretazione che a tratti viene voglia di alzarsi dal divano e di andare ad abbracciare quel ragazzone semplice e puro che vede in Bianca una compagna su cui riversare le sue insicurezze e paure. Restio agli abbracci e ad ogni altro tipo di contatto fisico, Lars viene accompagnato in questo suo cammino verso la consapevolezza di sè da tutta la comunità che non lo abbandona, non lo fa sentire diverso ma lo asseconda e addirittura riesce a rendere Bianca "una di loro". Film tenero in cui bisogna saper cogliere la fragilità dell'animo umano e capire come una semplice stretta di mano diventi un grande traguardo. Lo consiglio vivamente!
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sassolino
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mercoledì 16 gennaio 2008
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l'autunno delle emozioni
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Ammantato in una soave cornice autunnale tra le nevi perenni di un qualche paesino del nord questo film è un delizioso apologo sulla solitudine.
Il protagonista è un 30enne gaglioffo,ormai in preda ad una vita solitaria condotta in un grigio garage, minato dal senso di colpa per la perdita della madre e abbandonato dal fratello.
Un bel giorno, al posto di una donna decide di prendersi una bambola, forse l'unica sostituzione di un'intera vita non vissuta, di emozioni mai provate in quel piccolo centro pieno di nebbia.
Ha così inizio una storia garbata e commovente, persino corale nel mettere in campo un'intera comunità solidale con la problematica di Lars, un volto quasi lunare che ricorda da vicino certi eroi del muto quali Harry Langdon, così fragile nel suo candore eppure indistruttibile.
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Ammantato in una soave cornice autunnale tra le nevi perenni di un qualche paesino del nord questo film è un delizioso apologo sulla solitudine.
Il protagonista è un 30enne gaglioffo,ormai in preda ad una vita solitaria condotta in un grigio garage, minato dal senso di colpa per la perdita della madre e abbandonato dal fratello.
Un bel giorno, al posto di una donna decide di prendersi una bambola, forse l'unica sostituzione di un'intera vita non vissuta, di emozioni mai provate in quel piccolo centro pieno di nebbia.
Ha così inizio una storia garbata e commovente, persino corale nel mettere in campo un'intera comunità solidale con la problematica di Lars, un volto quasi lunare che ricorda da vicino certi eroi del muto quali Harry Langdon, così fragile nel suo candore eppure indistruttibile.
Una vicenda originale, soprattutto per come ha scelto di trattare la solitudine, l'alienzaione, la pazzia, dimostrando ancora una volta che quando si hanno storie da raccontare si può fare poesia anche con pochi mezzi.
Un altro piccolo gioiello che viene dopo Irina Palm.
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giulia
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giovedì 27 marzo 2008
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come non innamorarsi di chi rianima un peluche?
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Lars...Lars è uno di quei personaggi che fa spuntare emozioni come l'amore, la pena, entrambe per lo stesso personaggio. Vive dentro una sua realtà molto labile, così tanto da spezzarsi un giorno e trovarne una sua in una cosa finta. Un giorno porta a casa del fratello e di sua moglie la sua ragazza: una di quelle bambole di plastica costruite su misura per chi le richiede. Il problema e tutta la storia del film è lì: nel fatto che Lars la veda come vera, per lui è reale. La scena della presentazione al fratello e consorte è di una comicità unica, fatta con sguardi e gesti fantastici e lui, Lars (Ryan Gosling), era da oscar, davvero.
Tutto il paese minuscolo in cui vive si adatta a questa realtà, dal primo all'ultimo diverranno amici della sua "ragazza"fino a quando egli stesso riuscirà a fare di nuovo il passo verso una realtà più vera e concreta.
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Lars...Lars è uno di quei personaggi che fa spuntare emozioni come l'amore, la pena, entrambe per lo stesso personaggio. Vive dentro una sua realtà molto labile, così tanto da spezzarsi un giorno e trovarne una sua in una cosa finta. Un giorno porta a casa del fratello e di sua moglie la sua ragazza: una di quelle bambole di plastica costruite su misura per chi le richiede. Il problema e tutta la storia del film è lì: nel fatto che Lars la veda come vera, per lui è reale. La scena della presentazione al fratello e consorte è di una comicità unica, fatta con sguardi e gesti fantastici e lui, Lars (Ryan Gosling), era da oscar, davvero.
Tutto il paese minuscolo in cui vive si adatta a questa realtà, dal primo all'ultimo diverranno amici della sua "ragazza"fino a quando egli stesso riuscirà a fare di nuovo il passo verso una realtà più vera e concreta.
Devo ancora ricordare un altro momento bellissimo del film, uno di quelli che fa parte dell'innamorarsi nostro del personaggio: la rianimazione di un peluches di una collega; davvero una scena dolcissima.
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[+] mah
(di classic)
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jaky86
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lunedì 28 febbraio 2011
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un amore di plastica
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Una commedia agrodolce e delicata sulle fobie di Lars, un giovane problematico che si innamora di una bambola ordinata su internet, presentandola al fratello incredulo e agli amici come la propria fidanzata. Dopo un iniziale scetticismo, tutta la comunità accettera Bianca, la "donna" di plastica, fino ad affezzionarsene, per la gioia del timido Lars. Interpretazione intensa e toccante di Ryan Gosling.
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(di suode)
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des_demona
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domenica 12 aprile 2009
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il mestiere del crescere
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Dolce e toccante parabola sull’arduo mestiere del crescere, firmata dall’esordiente Craig Gillespie ed interpretata da un insolitamente affettato Ryan Gosling - a dir poco irriconoscibile dopo i ruoli tragici in The Believer e Formula per un delitto. Protagonista è Lars Lindstrom, giovane abitante di una piccola cittadina del Wisconsin; un ragazzo di ventisette anni che teme a tal punto il contatto con il prossimo da coltivare esclusivamente la sua solitudine, fra le quattro pareti di un garage. Nonostante l’insistenza della cognata Karin (Emily Mortimer) e le attenzioni dell’intera comunità affinché Lars fuoriesca dalla bolla d’inviolabilità che si è costruito, la situazione sfuggirà ad ogni controllo, assumendo le forme procaci e “gommose” di Bianca.
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Dolce e toccante parabola sull’arduo mestiere del crescere, firmata dall’esordiente Craig Gillespie ed interpretata da un insolitamente affettato Ryan Gosling - a dir poco irriconoscibile dopo i ruoli tragici in The Believer e Formula per un delitto. Protagonista è Lars Lindstrom, giovane abitante di una piccola cittadina del Wisconsin; un ragazzo di ventisette anni che teme a tal punto il contatto con il prossimo da coltivare esclusivamente la sua solitudine, fra le quattro pareti di un garage. Nonostante l’insistenza della cognata Karin (Emily Mortimer) e le attenzioni dell’intera comunità affinché Lars fuoriesca dalla bolla d’inviolabilità che si è costruito, la situazione sfuggirà ad ogni controllo, assumendo le forme procaci e “gommose” di Bianca. Una bambola di gomma, per l’appunto.
Quella di Lars non è patologia, malattia mentale: è la “sindrome della realtà distorta”, come sentenzia la Dr. Dagmar (Patricia Clarkson), che lo tiene in cura. Per amici e parenti non rimane altra alternativa che assecondare il giovane fino al giorno in cui, volente o nolente, dovrà capire.
Ottima impostazione per un soggetto che, data la presenza di un sex toy di tali dimensioni, avrebbe facilmente corso il rischio di diventare una commediaccia per ragazzi. L’intero racconto si immerge in un’atmosfera bigia e invernale, ai limiti dell’onirico; ed è la realtà stessa, menzionata con ironia nel titolo originale - Lars and the real girl -, a sfumare man mano che il rapporto fra Bianca ed il tenero protagonista diventa più intenso. Gillespie, tuttavia, si tiene ben lontano dagli stereotipi del grottesco: il suo scopo è commuovere, suscitare simpatia per il giovane sociofobico, spingere lo spettatore quasi alla catarsi. Lars è un bambino ostinato a rimanere tale perché ha terrore del mondo che lo circonda, perché la prospettiva di riporre fiducia in esso e di veder tradite le sue aspettative lo atterrisce. Nel comprendere questo, che crescere vuol dire proprio questo, vi è uno sprazzo di maturità che probabilmente manca a molte persone cosiddette ‘adulte’, ossessionate dalla normalità e dalle convenzioni. In fondo, cosa c’è di strano nel fare la rianimazione ad un orsacchiotto di pezza, o nel chiacchierare con se stessi allo specchio? Lo facevamo da bambini, e niente ci vieta di farlo ancora ogni tanto, quando ci va.
“I fiori sono finti. Meglio no? Così dureranno per sempre”
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felicity
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mercoledì 14 agosto 2024
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disponibilità e apertura per l''altro
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Lars e una ragazza tutta sua è una ballata romantica, una fiaba meravigliosa ai confini della realtà, un accorato atto d’amore nei confronti della vita e delle sue incredibili scoperte.
Non importa chi sia Bianca o da dove venga, quale lingua parli o quali vestiti indossi. In lei si specchiano desideri e speranze di un’intera comunità, grazie a lei Lars seppellisce il passato ed impara ad amare. Compiuto il miracolo però, Bianca scompare, ma non prima di aver rivelato a tutti un misterioso segreto. Lo fa senza parlare, poi si allontana per sempre per tornare nel suo mondo di illusioni, eppure così reale.
Il meccanismo della provocazione, tipico di altri film sull'argomento, finisce per essere ribaltato: quello che dovrebbe essere impensabile (scambiare una bambola gonfiabile per una persona in carne e ossa.
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Lars e una ragazza tutta sua è una ballata romantica, una fiaba meravigliosa ai confini della realtà, un accorato atto d’amore nei confronti della vita e delle sue incredibili scoperte.
Non importa chi sia Bianca o da dove venga, quale lingua parli o quali vestiti indossi. In lei si specchiano desideri e speranze di un’intera comunità, grazie a lei Lars seppellisce il passato ed impara ad amare. Compiuto il miracolo però, Bianca scompare, ma non prima di aver rivelato a tutti un misterioso segreto. Lo fa senza parlare, poi si allontana per sempre per tornare nel suo mondo di illusioni, eppure così reale.
Il meccanismo della provocazione, tipico di altri film sull'argomento, finisce per essere ribaltato: quello che dovrebbe essere impensabile (scambiare una bambola gonfiabile per una persona in carne e ossa. E cuore) diventa normale, accettato da tutta la comunità e lo spettatore si trova a giudicare non il colpo di testa di un visionario o, al meglio, di un sognatore, ma piuttosto il livello di ingenuità e di creduloneria di una comunità.
Ma anche di coinvolgimento emotivo, di accettazione delle diversità, di disponibilità e di apertura per l'altro di tutta una cultura e una educazione.
E' questa l'idea vincente del film, che la sceneggiatura di Nancy Oliver riesce a reggere per tutti i 106 minuti del film e che il regista Craig Gillespie anima con una messa in scena delicata e vicina ai toni della favola, ovattata come la città sotto la neve su cui si apre la storia e 'naturale' come la recitazione che ha chiesto ai suoi interpreti.
Dove naturalmente spicca il protagonista Ryan Gosling, perfetto nel rendere un personaggio che sembra sempre sul punto di soccombere di fronte alla realtà e che invece trova sempre la forza di perseverare in questa sua specie di scommessa, tra l'assurdo e il provocatorio.
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