luca scial�
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martedì 28 febbraio 2012
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il difficile rapporto genitori-figli
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Il prestigioso avvocato romano Marcello Ridolfi va a trovare suo figlio Michele a Civitavecchia. I suoi sono caratterialmente molto distanti, anche per le proprie scelte di vita. Il primo è estroverso e ama stare in una grande città, il secondo è invece introverso e riservato e preferisce starsene in provincia. Le differenze tra i due non tarderanno ad emergere, fino allo scontro finale.
Questo film di Ettore Scola propone un tema più volte "spremuto" nel cinema italiano, ma utilizza la propria mano sapiente alla regia e soprattutto due attori rappresentanti un glorioso passato del cinema del dopoguerra, Marcello Mastroianni e un attore-regista in piena ascesa quale Massimo Troisi.
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Il prestigioso avvocato romano Marcello Ridolfi va a trovare suo figlio Michele a Civitavecchia. I suoi sono caratterialmente molto distanti, anche per le proprie scelte di vita. Il primo è estroverso e ama stare in una grande città, il secondo è invece introverso e riservato e preferisce starsene in provincia. Le differenze tra i due non tarderanno ad emergere, fino allo scontro finale.
Questo film di Ettore Scola propone un tema più volte "spremuto" nel cinema italiano, ma utilizza la propria mano sapiente alla regia e soprattutto due attori rappresentanti un glorioso passato del cinema del dopoguerra, Marcello Mastroianni e un attore-regista in piena ascesa quale Massimo Troisi. Sebbene il film si basi esclusivamente su un continuo dialogo tra i due, si fa seguire fino alla fine piacevolmente. Raggiungendo lo scopo originario.
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great steven
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mercoledì 25 luglio 2012
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prolisso ma abbastanza interessante
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CHE ORA E'? (ITALIA, 1989). Diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MARCELLO MASTROIANNI, MASSIMO TROISI, ANNE PARILLAUD, LOU CASTEL
Un avvocato sessantenne ancora pieno di vita si reca a Civitavecchia, in cui il figlio esercita il servizio militare. I rapporti tra i due sono sempre stati radi e
piuttosto complessi, e questo unico giorno che passano insieme a distanza di anni potrebbe essere l'occasione per conoscersi e apprezzarsi meglio. Ma
non va così: il padre, che ricopre il giovane di regali, gli rimprovera la sua indecisione e il fatto che non riesca a progettare nulla per il suo futuro, mentre il
figlio replica criticando le cattive abitudini salutari del genitore e il modo in cui ha sempre trattato sua madre.
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CHE ORA E'? (ITALIA, 1989). Diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MARCELLO MASTROIANNI, MASSIMO TROISI, ANNE PARILLAUD, LOU CASTEL
Un avvocato sessantenne ancora pieno di vita si reca a Civitavecchia, in cui il figlio esercita il servizio militare. I rapporti tra i due sono sempre stati radi e
piuttosto complessi, e questo unico giorno che passano insieme a distanza di anni potrebbe essere l'occasione per conoscersi e apprezzarsi meglio. Ma
non va così: il padre, che ricopre il giovane di regali, gli rimprovera la sua indecisione e il fatto che non riesca a progettare nulla per il suo futuro, mentre il
figlio replica criticando le cattive abitudini salutari del genitore e il modo in cui ha sempre trattato sua madre. In conclusione, però, comprendono che si può
andare d'accordo anche senza capirsi, come dimostra la scena finale in treno con i due protagonisti che, fingendo di non conoscersi, "giocano" con quell'orologio,
nostalgico ricordo del loro passato. Un film d'autore difficilmente definibile: per quanto ci si sforzi, non è possibile classificarlo in nessuna corrente e nessun
movimento cinematografico, è proprio un'opera indipendente che rivela numerose verità sulle fragilità sempre presenti nel rapporto padre-figlio. Nonostante
la struttura, basata non su un intreccio ma su un'unica situazione prolungata e che alla lunga può affaticare, la storia si segue piacevolmente. Bravi i due attori
principali ad incarnare le emozioni e le psicologie, ma il film è sbilanciato troppo a sfavore di Troisi: quasi non c'è amore verso il suo personaggio, sembra che
la sceneggiatura voglia incolparlo. Premiati entrambi con la Coppa Volpi a Venezia, nel 1989.
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(di pauel87)
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xantoflores
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mercoledì 1 luglio 2015
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strano ma bello
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Strana accoppiata quella tra Mastoianni e Troisi.Così strana da non essere molto credibile. Capisco che in quegli anni Troisi era una sicura garanzia per il botteghino, ma sinceramente i due personaggi sono un pò come l'olio e l'acqua: impossibili da amalagamarsi.Uno dei due avrebbe dovuto almeno cambiare idioma, ma si sa che il grande Marcello non era affatto portato per le "lingue" di casa nostra. E Troisi cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia romana che parla napoletano è una nota stonata.
Nonostante tutto, il film non mi è dispiaciuto. Scola è talmente bravo da mettere insieme Diavolo e acqua santa. Così i due attori che comunque sono all'altezza dei propri ruoli.
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Strana accoppiata quella tra Mastoianni e Troisi.Così strana da non essere molto credibile. Capisco che in quegli anni Troisi era una sicura garanzia per il botteghino, ma sinceramente i due personaggi sono un pò come l'olio e l'acqua: impossibili da amalagamarsi.Uno dei due avrebbe dovuto almeno cambiare idioma, ma si sa che il grande Marcello non era affatto portato per le "lingue" di casa nostra. E Troisi cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia romana che parla napoletano è una nota stonata.
Nonostante tutto, il film non mi è dispiaciuto. Scola è talmente bravo da mettere insieme Diavolo e acqua santa. Così i due attori che comunque sono all'altezza dei propri ruoli. Mastroianni sopra le righe. La storia è carina. Troisi sta terminando il servizio militare a Civitavecchia e in quella cittadina si è creata una "vita" molto diversa da quella sognata dal padre, ricco avvocato della capitale. Mastoianni annuncia al suo arrivo di aver regalato al figlio una splendida auto e un superattico, ma Troisi rimane quasi indifferente.
Il solo regalo che apprezza è un vecchio orologio da taschino adottato dalle Ferrovie. Quello a cui si chiedeva "Che ora è"- Appartenuto al nonno.
Mastroianni è deluso dalla mancanza di ambizioni del figlio che vive giorno per giorno la propia vita, fatta di amicizia e solidarietà con la gente semplice del posto.
Il padre pur vedendo il figlio felice, preferisce tornarsene a Roma sbattendo la porta, ma...
Il soldatino riconciliatosi col padre che in fondo ama e che ha sempre amato pur temendolo, si imbarca sul treno del ritorno e non scende mentre i due giocano col vecchio cipollone "Che ora è"... "Che ora è"
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