liuk
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giovedì 16 agosto 2007
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ottimo film tra tarantino e ocean's eleve
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La pellicola gira a ritmi elevatissimi fin dall'inizio incollando letteralmente lo spettatore allo schermo grazie a sequenze di sparatorie al limite del trash ma mai banali e scontate. La trama non è lineare dando un tocco di originalità con un respiro indubbiamente tarantiniano, sdrammatizzato da qualche battuta e da una sceneggiatura piuttosto originale. Eccellenti i personaggi, tutti ben interpretati da un cast azzeccatissimo: i killer sono tutti caricaturali e diabolici e, tra tutti, spiccano sicuramente i tre fratelli naziskin pazzoidi.
Unica pecca è il solito Ben Affleck che alterna recitazioni buone a performance decisamente sotto tono come questa che lo vede, fortunatamente, in una parte piccola e semplice.
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La pellicola gira a ritmi elevatissimi fin dall'inizio incollando letteralmente lo spettatore allo schermo grazie a sequenze di sparatorie al limite del trash ma mai banali e scontate. La trama non è lineare dando un tocco di originalità con un respiro indubbiamente tarantiniano, sdrammatizzato da qualche battuta e da una sceneggiatura piuttosto originale. Eccellenti i personaggi, tutti ben interpretati da un cast azzeccatissimo: i killer sono tutti caricaturali e diabolici e, tra tutti, spiccano sicuramente i tre fratelli naziskin pazzoidi.
Unica pecca è il solito Ben Affleck che alterna recitazioni buone a performance decisamente sotto tono come questa che lo vede, fortunatamente, in una parte piccola e semplice.
Cosa dire di più? da vedere assolutamente senza aspettarsi chissà quale trama intrecciata o morale, comunque presente, drammatica.
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[+] molto bello
(di joker)
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ilpredicatore
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domenica 24 gennaio 2010
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una bomba quasi inesplosa
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Parte bene il terzo film di Joe Carnahan, che sembra aver preso dal precedente e sorprendente Narc solo il buon Ray Liotta, girando con uno stile a metà tra Tarantino e Ritchie. Buona la descrizione dei personaggi, in particolare efficace e stuzzicante la presentazione di tutti i killer, con gli attori tutti perfettamente in parte, ma la sceneggiatura è forse troppo puntigliosa, così concentrata su tutti i personaggi ed eccessivamente soffermata su ogni singola situazione da far tardare il momento buono per far decollare il film. Una bomba ad orologeria che esplode forse un po’ tardi, ci sono troppe trame e troppi fili per una pellicola da novanta minuti circa e alcuni dei personaggi non riescono a trovare il giusto spessore e la dovuta funzionalità, così da venir soppressi neanche a metà storia (ovviamente sto parlando di Ben Affleck e appunto Ray Liotta).
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Parte bene il terzo film di Joe Carnahan, che sembra aver preso dal precedente e sorprendente Narc solo il buon Ray Liotta, girando con uno stile a metà tra Tarantino e Ritchie. Buona la descrizione dei personaggi, in particolare efficace e stuzzicante la presentazione di tutti i killer, con gli attori tutti perfettamente in parte, ma la sceneggiatura è forse troppo puntigliosa, così concentrata su tutti i personaggi ed eccessivamente soffermata su ogni singola situazione da far tardare il momento buono per far decollare il film. Una bomba ad orologeria che esplode forse un po’ tardi, ci sono troppe trame e troppi fili per una pellicola da novanta minuti circa e alcuni dei personaggi non riescono a trovare il giusto spessore e la dovuta funzionalità, così da venir soppressi neanche a metà storia (ovviamente sto parlando di Ben Affleck e appunto Ray Liotta). Tutto rischia quasi di diventare troppo fumo e niente arrosto, alcuni aspetti che potevano essere interessanti (un po' di dramma in più poteva starci)vengono evitati, ma questo film corale ha dalla sua alcuni pregi. Se tuttavia i protagonisti bene o male sono ben descritti e alcuni abbastanza sfaccettati, il film è interamente dominato da un’atmosfera epica e surreale che mischia un ambiente e un mondo squallidi a momenti di intensa e nostalgica malinconia (quelli con Israel su tutti), che alla fine non può lasciare indifferenti. Carnahan sa coinvolgere, anche se ci mette davanti a situazioni che non possono piacerci e a personaggi che non si possono amare. Le scene si alternano tra sequenze d’azione e attimi di pathos, con i personaggi che si scontrano moralmente o che arrivano all’estrema disperazione. Il finale è impreziosito da ricchi colpi di scena che avvengono l’uno dietro l’altro. Se non un film da amare, di certo non è da sottovalutare e può risultare molto interessante. Vale la pena di vederlo.
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nick castle
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venerdì 16 settembre 2011
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banale a tratti inventivo...
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Per quanto sostanzialmente possa valere poco la trama, ad appannaggio dello stesso regista Joe Carnahan, il film si fa guardare per certe sequenze che valgono davvero. Se il cinema lo si intende come arte pura e quindi non replicabile su altre opere, allora almeno due sequenze si meritano l'entrata in gran stile nella storia del cinema, la prima scena in cui i due agenti dell' FBI intercettano le telefonate di casa del mafioso da furgone e, l'assalto al casino, la seconda in particolar modo dovrebbe essere ricordata negli anni a venire. Il film complessivamente funziona, perchè lo svolgimento degli eventi e tale da incuriosire lo spettatore, perchè il casting è uno dei migliori dai tempi de "Il tempo dei cani pazzi", perchè la fotografia dell'italiano Mauro Fiore aggiunge un tocco di originalità a un quadro che dipersè non ne avrebbe molta.
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Per quanto sostanzialmente possa valere poco la trama, ad appannaggio dello stesso regista Joe Carnahan, il film si fa guardare per certe sequenze che valgono davvero. Se il cinema lo si intende come arte pura e quindi non replicabile su altre opere, allora almeno due sequenze si meritano l'entrata in gran stile nella storia del cinema, la prima scena in cui i due agenti dell' FBI intercettano le telefonate di casa del mafioso da furgone e, l'assalto al casino, la seconda in particolar modo dovrebbe essere ricordata negli anni a venire. Il film complessivamente funziona, perchè lo svolgimento degli eventi e tale da incuriosire lo spettatore, perchè il casting è uno dei migliori dai tempi de "Il tempo dei cani pazzi", perchè la fotografia dell'italiano Mauro Fiore aggiunge un tocco di originalità a un quadro che dipersè non ne avrebbe molta. Il film è godibile, ma il prequel "Smokin' Aces 2" uscito nel 2010, lo supera.
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shiningeyes
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sabato 30 marzo 2013
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bello anche se è un po' eccessivo.
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Un gruppo di abilissimi killer pronti a sfoderare la loro carica omicida per accoppare il pentito Buddy Israel, famoso illusionista infiacchito dalle droghe e dal successo. D'altra parte l'FBI, che deve a tutti i costi proteggere Buddy, possessore di informazioni di massima importanza contro il boss Primo Sparazza.
C'è molta carne a fuoco in una trama esplosiva, piena di pallottole, sangue ed uccisioni; però, gli intrecci sono un po' troppo slegati con le scene d'azione, le quali prendono il sopravvento sulla storia, e la voglia di adrenalina farà da padrona nella visione del film.
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Un gruppo di abilissimi killer pronti a sfoderare la loro carica omicida per accoppare il pentito Buddy Israel, famoso illusionista infiacchito dalle droghe e dal successo. D'altra parte l'FBI, che deve a tutti i costi proteggere Buddy, possessore di informazioni di massima importanza contro il boss Primo Sparazza.
C'è molta carne a fuoco in una trama esplosiva, piena di pallottole, sangue ed uccisioni; però, gli intrecci sono un po' troppo slegati con le scene d'azione, le quali prendono il sopravvento sulla storia, e la voglia di adrenalina farà da padrona nella visione del film.
Si perché in “Smokin'Aces ci sarà un tale lascito di violenza che ci farà balzare sui divani come matti o ci farà orrore, però, se siete dei buoni estimatori di regie alla Guy Ritchie e Quentin Tarantino, bé, avrete pane per i vostri denti.
Certo che, sarebbe stato meglio un cast meno patinato è più di qualità, visto che Ryan Reynolds, Ray Liotta e vari non danno molta sostanza, anche se son ben adatti per le scene d'azione.
La regia di Carnhan è eccessivamente dinamica, per quanto la esplicita visione di sparatorie violentissime sia ben accetta, e comunque, ricalca un po' troppo gli stili dei registi citati prima.
In più ci si accorge di una certo disordine dell'arco narrativo, segno che probabilmente lo stesso Carnhan abbia voluto più concentrarsi sull'azione.
Un peccato, perché l'epilogo mi sembrava ben pensato, e se magari ci si costruiva una più solida sceneggiatura, ci si poteva aspettare un gran film d'azione.
Comunque, “Smokin'Aces, per quanto eccessivo, si dimostra valido quando si tratta di scegliere di vedere un film che ti fa scaricare i nervi.
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il cinefilo
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domenica 25 luglio 2010
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film d'azione particolarmente mediocre
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TRAMA:Una buona parte del mondo criminale si ritrova a cercare di eliminare un testimone sotto protezione della Federal Bureau Investigation e per questo ingaggiano una miriade di killer per accopparlo...COMMENTO: Il regista Joe Carnahan(anche sceneggiatore)confezione un thriller d'azione quasi splatter e dalle venature umoristiche palesemente"tarantiniane"...ma l'intera operazione affonda nella mediocrità a causa di una sceneggiatura che,a tratti,rasenta la cialtronaggine e non convince tra segreti oscure dell'agenzia,poliziotti zelanti,personaggi improponibili(il trio TREMOR'S BROTHERS che è inguardabile...)e una serie di dialoghi che vorrebbero scimmiottare Quentin Tarantino(e ovviamente falliscono miseramente,anche se ci sono alcune sequenze divertenti).
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TRAMA:Una buona parte del mondo criminale si ritrova a cercare di eliminare un testimone sotto protezione della Federal Bureau Investigation e per questo ingaggiano una miriade di killer per accopparlo...COMMENTO: Il regista Joe Carnahan(anche sceneggiatore)confezione un thriller d'azione quasi splatter e dalle venature umoristiche palesemente"tarantiniane"...ma l'intera operazione affonda nella mediocrità a causa di una sceneggiatura che,a tratti,rasenta la cialtronaggine e non convince tra segreti oscure dell'agenzia,poliziotti zelanti,personaggi improponibili(il trio TREMOR'S BROTHERS che è inguardabile...)e una serie di dialoghi che vorrebbero scimmiottare Quentin Tarantino(e ovviamente falliscono miseramente,anche se ci sono alcune sequenze divertenti).
Il massacro finale dentro il palazzo è tanto eccitante quanto falso e involontariamente idiota e la sensazione finale è quella di avere visionato una stramba bufala inutilmente violenta.
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maurizio de angelis
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martedì 24 luglio 2007
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fumettone d'azione camuffato da film poliziesco
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Il film di Joe Carnahan incarna la tendenza dei film d'oggi: molta azione e neanche il tempo per pensare a quello che sta accadendo sullo schermo.
Fin dall'inizio lo spettatore viene letteralmente bombardato da una veloce sequela di personaggi che si muovono su binari apparentemente paralleli ma legati fra loro da un obiettivo comune: i dialoghi sono convulsi e sopra le righe, in puro stile americano, le scene si susseguono incessanti nella presentazione dei personaggi.
Dato il ritmo già sostenuto dell'inizio del film, sembra che la storia abbia un intreccio, ma è solo pura apparenza: tutto il film scorre come una lunga preparazione di un sadico gioco al massacro, molto fine a se stesso (la lunga sequenza d'azione finale rivela la vera natura del film, essendone chiaramente la scena cloue).
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Il film di Joe Carnahan incarna la tendenza dei film d'oggi: molta azione e neanche il tempo per pensare a quello che sta accadendo sullo schermo.
Fin dall'inizio lo spettatore viene letteralmente bombardato da una veloce sequela di personaggi che si muovono su binari apparentemente paralleli ma legati fra loro da un obiettivo comune: i dialoghi sono convulsi e sopra le righe, in puro stile americano, le scene si susseguono incessanti nella presentazione dei personaggi.
Dato il ritmo già sostenuto dell'inizio del film, sembra che la storia abbia un intreccio, ma è solo pura apparenza: tutto il film scorre come una lunga preparazione di un sadico gioco al massacro, molto fine a se stesso (la lunga sequenza d'azione finale rivela la vera natura del film, essendone chiaramente la scena cloue).
Le ispirazioni si sprecano: Carnahan intende strizzare l'occhio a Scorsese, Tarantino e Richie, ma finisce per dirigere un film che scorre come un videoclip, forsennato ed eccessivo.
I personaggi sono veri e propri stereotipi: non basta il numero a sopperire la superficialità della loro caratterizzazione. Fino ad un certo punto del film, i protagonisti (dei veri duri, assi fumanti, come allude il titolo) appaiono marionette caricaturali ed eccessive (pur in un film d'azione molto americano, ma solo dopo la metà del film si scopre che in realtà sono personaggi di un fumetto, supereroi destinati ad immolarsi all'altare dell'intrattenimento vuoto e sfrenato.
In definitiva, tutto il film è un gigantesco calderone mal assortito e poco equilibrato di molti generi: si avverte l'intento di creare un film che faccia sia divertire, che piangere, che riflettere, ma il risultato è in realtà molto mediocre, grazie ad un epilogo (che non ci saremmo mai aspettati) forzato e moralistico.
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(di tatino)
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(di m77)
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