antonio
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giovedì 30 giugno 2005
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l'arte di far ridere
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Due minuti e mezzo: per tanto si ride durante la difesa di Pilato nei confronti di Marco Pisellonio. Per tanto ci si tiene la pancia cercando di seguire lo sketch tra le lacrime. Dopo questa performance si ride molto durante il film, magari rischiando di perdere la ricercatezza brillante e intelligente di alcune trovate comiche (il modo ridicolo in cui Brian vine eletto a Messia, la critica critica spietata alle rimostranze dei vari gruppi anarcoidi, la folla che parla all'unisono). Perchè la Chiesa abbia censurato questa pellicola rimane alquanto strano: dov'è la blasfemia o l'eresia? Interessante notare invece come l'archetipo del messia abbia ancora una volta attirato l'attenzione del cinema.
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Due minuti e mezzo: per tanto si ride durante la difesa di Pilato nei confronti di Marco Pisellonio. Per tanto ci si tiene la pancia cercando di seguire lo sketch tra le lacrime. Dopo questa performance si ride molto durante il film, magari rischiando di perdere la ricercatezza brillante e intelligente di alcune trovate comiche (il modo ridicolo in cui Brian vine eletto a Messia, la critica critica spietata alle rimostranze dei vari gruppi anarcoidi, la folla che parla all'unisono). Perchè la Chiesa abbia censurato questa pellicola rimane alquanto strano: dov'è la blasfemia o l'eresia? Interessante notare invece come l'archetipo del messia abbia ancora una volta attirato l'attenzione del cinema. Insieme a "Totò a colori" uno dei film più divertenti della storia del cinema.
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vjarkiv
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martedì 27 novembre 2012
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romanes eunt domus
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Premessa: il film andrebbe visto già per il solo fatto che sia stato censurato in mezzo mondo, abbia fatto arrabbiare i "benpensanti" di diverse generazioni (il film è del lontano 1979), sia stato osteggiato dalle "ottuse" gerarchie ecclesiali e di conseguenza abbia stimolato la creazione di un premio speciale alla mostra del cinema di Venezia, appunto premio "Brian", da parte dell' UAAR (associazione di atei, agnostici e razionalisti che propongono il laicismo, il pluralismo delle idee e la libertà di espressione in tutte le sue forme).
Dal punto di vista cinematografico la messa in scena è tipica del lavoro dei Monty Python: "quadri" demenziali e spesso esilaranti tenuti insieme da una storia più o meno plausibile.
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Premessa: il film andrebbe visto già per il solo fatto che sia stato censurato in mezzo mondo, abbia fatto arrabbiare i "benpensanti" di diverse generazioni (il film è del lontano 1979), sia stato osteggiato dalle "ottuse" gerarchie ecclesiali e di conseguenza abbia stimolato la creazione di un premio speciale alla mostra del cinema di Venezia, appunto premio "Brian", da parte dell' UAAR (associazione di atei, agnostici e razionalisti che propongono il laicismo, il pluralismo delle idee e la libertà di espressione in tutte le sue forme).
Dal punto di vista cinematografico la messa in scena è tipica del lavoro dei Monty Python: "quadri" demenziali e spesso esilaranti tenuti insieme da una storia più o meno plausibile. Questo modo di fare cinema può piacere o non piacere, ma sicuramente ha lasciato un segno per originalità e rottura degli schemi.
Un' ultima curiosità riguarda la partecipazione alla produzione del compianto George Harrison che si ritaglia anche un cameo nella parte del sig Papadopoulis.
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dandy
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domenica 20 dicembre 2015
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un pò e un pò.
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Al loro secondo lavoro cinematografico vero e proprio,i Monty Python(tutti autori anche della sceneggiatura),prendono di mira non tanto la vita di Gesù come ai tempi insinuarono tutti(addirittura accuse di blasfemia!)ma l'istituzione,l'autorità,la stupida cecità con cui le masse seguono i miti,l'inconcludenza di chi vorrebbe rivoluzionare le cose,e i luoghi comuni sull'idiozia dell'uomo.E del cinema.La ferocia irriverente e lo spirito dissacratorio finiscono però per non trovare una regia sempre curata.Molte battute oggi sono invecchiate,e il doppiaggio italiano del '91(anno in cui il film venne distribuito in Italia)è discutibile,anche se il ricorso ai dialetti(romanesco,siciliano)è meno ebete del previsto.
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Al loro secondo lavoro cinematografico vero e proprio,i Monty Python(tutti autori anche della sceneggiatura),prendono di mira non tanto la vita di Gesù come ai tempi insinuarono tutti(addirittura accuse di blasfemia!)ma l'istituzione,l'autorità,la stupida cecità con cui le masse seguono i miti,l'inconcludenza di chi vorrebbe rivoluzionare le cose,e i luoghi comuni sull'idiozia dell'uomo.E del cinema.La ferocia irriverente e lo spirito dissacratorio finiscono però per non trovare una regia sempre curata.Molte battute oggi sono invecchiate,e il doppiaggio italiano del '91(anno in cui il film venne distribuito in Italia)è discutibile,anche se il ricorso ai dialetti(romanesco,siciliano)è meno ebete del previsto.Ora ne circola una versione con un nuovo doppiaggio,migliore secondo alcuni perchè più fedele ai dialoghi originali,peggiore per altri.Certe trovate come il salvataggio degli alieni sono impagabili,e funziona alla perfezione l'idea dei protagonisti di interpretare ogniuno svariati personaggi(esilaranti la guardia scema e quella balbuziente interpretata da Idle,che sembra anticipare Palin in "Un pesce di nome Wanda").Come sempre,le sequenze animate sono realizzate da Terry Gilliam.
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