Bomber

Il buon Bud dimostra di poter fare un buon film anche senza l'amico di mille battaglie Terence Hill. Un risultato più che accettabile per un film allegro, con battute spiritose grazie anche all'apporto di Calà, la giusta dose di cazzottoni ma soprattutto un messaggio forte (almeno io ce lo vedo): prima di essere un campione vero devi essere un uomo vero, che ci vogliono impegno e sacrificio nella vita e che se si vuole guadagnare qualcosa e non parlo a livello economico solamente, la strada apparentemente più semplice non è quasi mai la migliore. Grande Bud!

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Arriva dritto al cuore.
Uno dei migliori film di Spencer che per fisico e bontà non potrebbe essere sostituto da nessuno nel ruolo di ex campione di pugilato.
Buoni sentimenti alla ribalta,sopratutto quello dell'onestà.
Jerry Cala' in grande spolvero ma anche Gegia è un "ricordo"piacevole.

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BOMBER (IT, 1982)

Il campione di pugilato Bud Graziano detto Bomber si è ritirato a fare il capitano di battello dopo un'inaspettata sconfitta sul ring. Accetta di allenare, dietro richiesta dello stravagante proprietario di una palestra scalcinata, un giovane boxeur napoletano per una serie di incontri contro gli sportivi di una palestra americana, il cui proprietario è un malvagio sergente che impedisce a Bomber di riparare la sua imbarcazione ed è anche colui che anni prima, ricorrendo però a mezzi illeciti, lo batté in un match. [+]

BOMBER (IT, 1982)

Il campione di pugilato Bud Graziano detto Bomber si è ritirato a fare il capitano di battello dopo un'inaspettata sconfitta sul ring. Accetta di allenare, dietro richiesta dello stravagante proprietario di una palestra scalcinata, un giovane boxeur napoletano per una serie di incontri contro gli sportivi di una palestra americana, il cui proprietario è un malvagio sergente che impedisce a Bomber di riparare la sua imbarcazione ed è anche colui che anni prima, ricorrendo però a mezzi illeciti, lo batté in un match. Un infortunio del giovane da lui allenato sarà l'occasione per rimontare sul ring e prendersi una sonora rivincita contro il rivale. Dopo essersi cimentato nei film precedenti negli sport più diversi, questa volta B. Spencer si cala nei panni di un pugile che ha smesso di inseguire la gloria ma è ancora capace di insegnare i valori della tenacia e della lealtà a un allievo di un'altra generazione per proteggerlo dalle amicizie mafiose e dal racket che trangugia tutta la bellezza pura dello sport svolto onestamente per fare spazio prepotentemente alle scommesse clandestine e alla corruzione imperante. Il messaggio lanciato dal film, sebbene utilizzi molti caratteri del buonismo, è dunque un appello a favore dei ritorni acclamati delle leggende sportive e contro coloro che infangano e inquinano lo sport per mero culto del lucro (in questo caso gli americani, che assurgono ad antagonisti di un film che pone in parodia gli stereotipi di questo sottogenere cinematografico). Nota positiva per J. Calà, che consolida ulteriormente la sua fama di attore spiritoso con la battuta sempre pronta. Ultimo film di M. Lupo e primo per V. Cavalli. Molte somiglianze col film Lo chiamavano Bulldozer (1978), diretto sempre da Lupo e sempre con Pedersoli protagonista.
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