Mayfield riscrive la storia di Jesse James in maniera piuttosto discutibile.
Vero è che il rancore e la rabbia per torti subiti fu probabilmente la molla che lo spinse,insieme al fratello,a diventare uno dei banditi più scaltri ed arguti di sempre,ma gran parte degli eventi narrati sono inventati di sana pianta.
Qui addirittura,facendo totalmente "il tifo" per il bandito,lo si spaccia per un benefattore che risollevava interi paesi dalle ristrettezze economiche ed elargiva ai poveri gran parte degli "incassi" dell'attività criminale,finendo per essere venerato e protetto come un Dio.
Va bene esaltare la leggenda ma andiamoci piano.
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Mayfield riscrive la storia di Jesse James in maniera piuttosto discutibile.
Vero è che il rancore e la rabbia per torti subiti fu probabilmente la molla che lo spinse,insieme al fratello,a diventare uno dei banditi più scaltri ed arguti di sempre,ma gran parte degli eventi narrati sono inventati di sana pianta.
Qui addirittura,facendo totalmente "il tifo" per il bandito,lo si spaccia per un benefattore che risollevava interi paesi dalle ristrettezze economiche ed elargiva ai poveri gran parte degli "incassi" dell'attività criminale,finendo per essere venerato e protetto come un Dio.
Va bene esaltare la leggenda ma andiamoci piano.
In più sappiamo tutti che il finale che gli riservò la vita fu ben altro,tradito da uno dei propri "collaboratori".
A parte le inesattezze storiche la pellicola non riserva grandissime emozioni,è piuttosto piatta,con l'eroe James che combatte contro chi vuole costruire ferrovie su territori di inermi contadini.
Nel frattempo rapina banche,ma con garbo e gentilezza,ovviamente si scontrerà con il cattivone di turno e non vi racconto l'esilarante finale.
I dialoghi non aiutano piuttosto servono a raccontarci che l'eroe buono è James mentre tutti gli altri,tranne il fratello,o sono stupidi o cattivi.
Comunque se vi piacciono i Western e vecchie pistole uno sguardo potete anche darglielo.
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