micky
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venerdì 23 novembre 2001
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a differenza di chi da contro a mammuccari
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Perche' un presentatore/comico televisivo non puo' approdare sul grande schermo? Non diciamo tutti che prima uno deve fare la gavetta? Ecco, Teo, l'ha fatta in tv! E quando ha recitato nel film di Veronesi non ha assolutamente demeritato, anzi, ha fatto sicuramente meglio di molti altri (Fichi d'India, Littizzetto, Chiambretti)! Pure il film mi è piaciuto, non eccessivamente ma è carino!
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franco
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lunedì 26 novembre 2001
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non è poi tanto male
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Certo, non sarà il film dell'anno, ma non vedo perchè debba essere etichettato come "brutto film". Secondo me non è affatto vero, anzi devo dire che la curiosa scelta del cast ha giovato molto all'insieme. Ricordiamo che nel film c'è anche Paul Sorvino, fantastico attore che, sottovalutato molte volte dalla giuria degli oscar, ha sempre dimostrato la tenacia del grande interprete.
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angelo
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lunedì 3 dicembre 2001
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non vi cambierà la vita
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Un film come questo non pretende di dar da pensare per giorni e giorni, però in fondo passa via bene, l'idea è carina, gli attori fanno bene il loro mestiere. Anche Mammuccari secondo me ha superato la prova, con un personaggio diverso da quello che conosciamo in tv; la scena in cui disattiva la sua prima strega, salvandole la vita, l'ho trovata bella e recitata in maniera molto delicata: meglio Mammuccari di tanti altri che si spacciano per attori veri!
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emilio lombardi
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giovedì 13 settembre 2007
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soggetto originale, grande sorvino.
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Ho visto in tv poco fa il film, e non mi è dispiaciuto.
Premettendo che ritengo Mammuccari un esempio pernicioso di come, ai nostri giorni, un mediocre personaggio possa diventare famoso mediante una comicità perfida soprattuto verso i più indifesi o ingenui (così è diventato famoso in tv), e che perciò la sua presenza mi disinvogliava a vedere il film, invece ho trovato il soggetto originale e del tutto estraneo a quella tendenza odierna, che io trovo insopportabile, di scrivere solo sceneggiature che necessariamente contengano uno o più dei seguenti argomenti: 1) esaltazione delle tematiche della "diversità" vera o presunta, in campo sessuale e non , con relativa irrisione a chi non fa parte di alcun "gruppo minoritario" ; 2) sottolineatura compiaciuta dello sfascio irrimediabile ed irreversibile della nostra "decadente" società occidentale, senza mai contemplare una visione ottimistica della vita (i films così sono quelli che provocano orgasmi a Mereghetti!!); 3) masturbazioni intellettuali sul "male di vivere" senza rimedio, con personaggi tormentati che ovviamente di solito non fanno lavori faticosi; 4) presentazione come fatti normali o di situazioni estreme (es.
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Ho visto in tv poco fa il film, e non mi è dispiaciuto.
Premettendo che ritengo Mammuccari un esempio pernicioso di come, ai nostri giorni, un mediocre personaggio possa diventare famoso mediante una comicità perfida soprattuto verso i più indifesi o ingenui (così è diventato famoso in tv), e che perciò la sua presenza mi disinvogliava a vedere il film, invece ho trovato il soggetto originale e del tutto estraneo a quella tendenza odierna, che io trovo insopportabile, di scrivere solo sceneggiature che necessariamente contengano uno o più dei seguenti argomenti: 1) esaltazione delle tematiche della "diversità" vera o presunta, in campo sessuale e non , con relativa irrisione a chi non fa parte di alcun "gruppo minoritario" ; 2) sottolineatura compiaciuta dello sfascio irrimediabile ed irreversibile della nostra "decadente" società occidentale, senza mai contemplare una visione ottimistica della vita (i films così sono quelli che provocano orgasmi a Mereghetti!!); 3) masturbazioni intellettuali sul "male di vivere" senza rimedio, con personaggi tormentati che ovviamente di solito non fanno lavori faticosi; 4) presentazione come fatti normali o di situazioni estreme (es. incesto) o di situazioni caratterizzate da una totale assenza di moralità (es. coppie o singoli che vivono una bulimia nella varietà dei partners, adultèri a go-go, etc) in campo sessuale.
Invece questo film , sia pure molto lieve e senza pretese di profondità, tocca quel problema che i più ascoltati maitres à penser della nostra società cercano in ogni modo di cancellare: lo scontro fra bene e male, che certo si realizza in molti ed articolati modi, ma che pur sempre esiste nei rapporti umani, ed è ipocrita cercare di esorcizzare nascondendolo. Ci dice anche , metaforicamente, che non è il caso di essere agnostici rispetto a questo scontro, ma che occorre , pur con fatica e/o dubbi, scegliere il bene.
Mi è piaciuto molto Sorvino, che io giudico (da "Quei bravi ragazzi" ad altre interpretazioni) un attore non catalogabile come semplice caratterista, ma come dotato di una maschera intensa e capace di esprimere grande varietà di sentimenti dietro un'espressione relativamente statica (del resto non era di Mitchum, unanimemente considerato un grande , che si diceva che avesse due espressioni, una col cappello e l'altra senza?? ). Qui è veramente (bravo Veronesi!) l'attore giusto per il ruolo un po' carismatico che interpreta.
Mammuccari, mi dispiace dirlo visto la profonda antipatia che provo per lui, qui recita bene, e riesce ad avere, pur con la maschera un po' svagata che lo caratterizza,una certa positiva varietà di espressioni.
Il film, insomma , si lascia vedere bene: non entrerà negli annali della cinematografia, ma lo ritengo una commedia godibile, con qualche spunto serio su cui rifettere sui rapporti fra le persone ai tempi nostri.
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ultimoboyscout
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sabato 6 giugno 2015
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i disinnescatori di streghe.
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Il simpatico Mammucari è uno scrittore non troppo ispirato, inventore di un libro sulle streghe, che viene contattato da un falso editore che in realtà scova e addestra nuovi adepti per trasformarli in veri e propri cacciatori di fattucchiere, le quali vivono sulla Terra come persone normalissime. L'unico sistema per renderle inoffensive è prenderle a capocciate sul naso e poi trascinarle per sette passi versi nord. Giovanni Veronesi, regista e co-sceneggiatore nella sua peggior versione si avventura in una storia a metà tra commedia all'italiana e fantasy con l'unico risultato di generare confusione, stucchevolezza e misoginia totale, perchè il messaggio che si legge manco troppo tra le righe è che il potere delle donne va ostacolato costi quel che costi.
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Il simpatico Mammucari è uno scrittore non troppo ispirato, inventore di un libro sulle streghe, che viene contattato da un falso editore che in realtà scova e addestra nuovi adepti per trasformarli in veri e propri cacciatori di fattucchiere, le quali vivono sulla Terra come persone normalissime. L'unico sistema per renderle inoffensive è prenderle a capocciate sul naso e poi trascinarle per sette passi versi nord. Giovanni Veronesi, regista e co-sceneggiatore nella sua peggior versione si avventura in una storia a metà tra commedia all'italiana e fantasy con l'unico risultato di generare confusione, stucchevolezza e misoginia totale, perchè il messaggio che si legge manco troppo tra le righe è che il potere delle donne va ostacolato costi quel che costi. Veronesi vorrebbe creare un film moderno, esteticamente e visivamente all'avanguardia, si serve del personaggio più in auge del momento che si dimostra assolutamente non all'altezza e non in grado di reggere il ruolo del protagonista, peraltro mal supportato degli altri attori (che attori veri lo sono). Dal naufragio si salva la splendida Seigneur, lei sempre fantastica anche in un contesto di mediocrità come questo. In più, il buon Teo, oltre a mancare in fase interpretativa, appare imbrigliato ed incapace di dare slancio e credibilità al suo personaggio, lui che invece è maestro dell'improvvisazione e della creatività. Ma in tutto questo è il meno colpevole. Incomprensibile anche il doppiaggio di Paul Sorvino da parte di Giancarlo Giannini, con un più che improbabile accento napoletano. Tempo veramente scaduto, passiamo oltre.
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