Streghe verso nord |
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Un film di Giovanni Veronesi.
Con Teo Mammuccari, Paul Sorvino, Emmanuelle Seigner, Daniele Liotti.
continua»
Commedia,
durata 93 min.
- Italia 2001.
MYMONETRO
Streghe verso nord
valutazione media:
1,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Soggetto originale, grande Sorvino.di Emilio LombardiFeedback: 0 |
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giovedì 13 settembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ho visto in tv poco fa il film, e non mi è dispiaciuto. Premettendo che ritengo Mammuccari un esempio pernicioso di come, ai nostri giorni, un mediocre personaggio possa diventare famoso mediante una comicità perfida soprattuto verso i più indifesi o ingenui (così è diventato famoso in tv), e che perciò la sua presenza mi disinvogliava a vedere il film, invece ho trovato il soggetto originale e del tutto estraneo a quella tendenza odierna, che io trovo insopportabile, di scrivere solo sceneggiature che necessariamente contengano uno o più dei seguenti argomenti: 1) esaltazione delle tematiche della "diversità" vera o presunta, in campo sessuale e non , con relativa irrisione a chi non fa parte di alcun "gruppo minoritario" ; 2) sottolineatura compiaciuta dello sfascio irrimediabile ed irreversibile della nostra "decadente" società occidentale, senza mai contemplare una visione ottimistica della vita (i films così sono quelli che provocano orgasmi a Mereghetti!!); 3) masturbazioni intellettuali sul "male di vivere" senza rimedio, con personaggi tormentati che ovviamente di solito non fanno lavori faticosi; 4) presentazione come fatti normali o di situazioni estreme (es. incesto) o di situazioni caratterizzate da una totale assenza di moralità (es. coppie o singoli che vivono una bulimia nella varietà dei partners, adultèri a go-go, etc) in campo sessuale. Invece questo film , sia pure molto lieve e senza pretese di profondità, tocca quel problema che i più ascoltati maitres à penser della nostra società cercano in ogni modo di cancellare: lo scontro fra bene e male, che certo si realizza in molti ed articolati modi, ma che pur sempre esiste nei rapporti umani, ed è ipocrita cercare di esorcizzare nascondendolo. Ci dice anche , metaforicamente, che non è il caso di essere agnostici rispetto a questo scontro, ma che occorre , pur con fatica e/o dubbi, scegliere il bene. Mi è piaciuto molto Sorvino, che io giudico (da "Quei bravi ragazzi" ad altre interpretazioni) un attore non catalogabile come semplice caratterista, ma come dotato di una maschera intensa e capace di esprimere grande varietà di sentimenti dietro un'espressione relativamente statica (del resto non era di Mitchum, unanimemente considerato un grande , che si diceva che avesse due espressioni, una col cappello e l'altra senza?? ). Qui è veramente (bravo Veronesi!) l'attore giusto per il ruolo un po' carismatico che interpreta. Mammuccari, mi dispiace dirlo visto la profonda antipatia che provo per lui, qui recita bene, e riesce ad avere, pur con la maschera un po' svagata che lo caratterizza,una certa positiva varietà di espressioni. Il film, insomma , si lascia vedere bene: non entrerà negli annali della cinematografia, ma lo ritengo una commedia godibile, con qualche spunto serio su cui rifettere sui rapporti fra le persone ai tempi nostri.
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