Guardando il film, si ammette senza nessuna limitazione e senza eufemismi che il film non è il massimo dell'originalità. Il tema del diavolo è un tema che da sempre nel cinema è stato presente, ma quasi sempre sottovalutato e mal sfruttato. Sostanzialmente quà non succede molto di più delle altre volte, ma il film effettivamente può vantare suoi certi aspetti positivi. A sostenere la debole sceneggiatura (che un po' anticipa "I fiumi di porpora", almeno per la messa in scena), ci sono una solida regia e una raffinata fotografia dello stesso Hyams, in più fortunatamente la produzione non si fa mancare degli ottimi effetti speciali e visivi, che fanno comunque la loro parte.
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Guardando il film, si ammette senza nessuna limitazione e senza eufemismi che il film non è il massimo dell'originalità. Il tema del diavolo è un tema che da sempre nel cinema è stato presente, ma quasi sempre sottovalutato e mal sfruttato. Sostanzialmente quà non succede molto di più delle altre volte, ma il film effettivamente può vantare suoi certi aspetti positivi. A sostenere la debole sceneggiatura (che un po' anticipa "I fiumi di porpora", almeno per la messa in scena), ci sono una solida regia e una raffinata fotografia dello stesso Hyams, in più fortunatamente la produzione non si fa mancare degli ottimi effetti speciali e visivi, che fanno comunque la loro parte. Ma non tutto è perso anche nella sceneggiatura, il ruolo di Arnold, non è motlo diverso da tanti altri protagonisti tutto muscoli, ma quà è almeno un po' più approfondito, anche se in certi casi si eccede troppo nella balordaggine e nell'inverosimiglianza. Tutto sommato, Gabriel Byrne non è un Satana privo di eleganza.
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