fedeleto
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sabato 16 marzo 2013
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corri achille!
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Passare dal neorealismo alla comicita' e' cosa assai difficile,ma per Carlo Lizzani(achtung banditi,ai margini della metropoli) e' stato un gioco da ragazzi.Da un soggetto dello stesso Lizzani,Dario Fo,Fulvio Fo,Vailadi e Mida,esce una pellicola assolutamente originale,divertente e bizzarra come il suo protagonista.La storia racconta dI Achille,un ragazzo che lavora in mezzo ai giornalisti come galoppino,sognando di diventare qualcuno come loro.Arrivera' a conoscere un poco di buono e vorra' fare un coplo giornalistico rubando dei cani ad una mostra,non andra' tutto come previsto,e quanto alla sua delusione d'amore con una ragazza che era d'accordo con il poco di buono,forse c'e' rimedio.
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Passare dal neorealismo alla comicita' e' cosa assai difficile,ma per Carlo Lizzani(achtung banditi,ai margini della metropoli) e' stato un gioco da ragazzi.Da un soggetto dello stesso Lizzani,Dario Fo,Fulvio Fo,Vailadi e Mida,esce una pellicola assolutamente originale,divertente e bizzarra come il suo protagonista.La storia racconta dI Achille,un ragazzo che lavora in mezzo ai giornalisti come galoppino,sognando di diventare qualcuno come loro.Arrivera' a conoscere un poco di buono e vorra' fare un coplo giornalistico rubando dei cani ad una mostra,non andra' tutto come previsto,e quanto alla sua delusione d'amore con una ragazza che era d'accordo con il poco di buono,forse c'e' rimedio.Lizzani e' abile nel dirigere una pellicola assolutamente particolare e coinvolgente.Il personaggio di Dario Fo,e' davvero surreale e assurdo,ma forse proprio questo attira in lui.Gia' con un passato teatrale alle spalle,Fo da' prova della sua abilita',e' senza dubbio instancabile,ne combina parecchie,anche se la sua recitazione e' del tutto personale e bisogna entrare nel suo personaggio per comprenderlo appieno,ma ne esce un personaggio del tutto originale.Non mancano scene interessanti che ad ogni modo rendono Lo svitato una commedia intelletuale e raffinata.In primis il personaggio di Achille incarna il mito di Milano,il lavoro frenetico,la fretta,Achille arriva persino a gareggiare con un tram,una metafora di come l'uomo sia meglio della macchina,geniale inoltre anche la scena in cui corre con gli atleti per scattare le foto in corsa,divertente la scena con i cani che inseguono Achille per tutta Milano,e risulta D'obbligo citare la scena in cui il mostro si reca nella redazione e offre il suo servizio fotografico.C'e' nel film una critica sottile al giornalismo,al creare l'assurdo per far notizia(ti sembra piu' normale un cane che mozzica un uomo,o un uomo che mozzica un cane?),o meglio provocare delle notizia per essere i primi a pubblicarle.Molti hanno parlato di una commedia non-sense,il ritmo effettivamente a volte ci porta quasi in un mondo surrealista,ma e' un esempio di come l'essere svitati sia anche una piccola pazzia ,ove invece altri se ne approfittano,si parla ancora una volta di purezza(Achille) che viene ostacolata da un meccanismo(giornalismo,false amicizie),un tema,questo dell'oppresione,finora sempre presente nei film di Lizzani.Magistrali anche alcune sequenza,la prima in assoluto con il martello pneumatico che sveglia Achille,una metafora anch'essadi scavare andare oltre il senso comune prima di vedere il film.E' stato un insuccesso,probabilente perche' non compreso,oppure perche' si e' rivolto anche ad un pubblico non ancora pronto al personaggio di Dario Fo Eppure invece e' una commedia del tutto sperimentale,diretta ottimamente dal grande Lizzani.
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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dario fo al cinema
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Achille, fattorino nella redazione di un giornale milanese della sera, sogna di diventare giornalista. Ma la sua eccessiva ingenuità lo porterà a partecipare ad un furto di cani pregiati.
Dario Fo, oltre a recitare, scrive il soggetto e co-sceneggia questa divertente e scanzonata commedia, con qualche piccola ambizione di satira verso l'ambiente giornalistico.
La volontà degli autori era quella di reinventare una comicità fisica da cinema muto, alternata a momenti più da commedia sofisticata anni '50, ambientando però l'azione in un ambiente nostrano.
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Achille, fattorino nella redazione di un giornale milanese della sera, sogna di diventare giornalista. Ma la sua eccessiva ingenuità lo porterà a partecipare ad un furto di cani pregiati.
Dario Fo, oltre a recitare, scrive il soggetto e co-sceneggia questa divertente e scanzonata commedia, con qualche piccola ambizione di satira verso l'ambiente giornalistico.
La volontà degli autori era quella di reinventare una comicità fisica da cinema muto, alternata a momenti più da commedia sofisticata anni '50, ambientando però l'azione in un ambiente nostrano. Il personaggio di Dario Fo sembra infatti un moderno Buster Keaton, vittima di un ambiente con cui non riesce a relazionarsi.
Divertente anche il personaggio di Franco Parenti, il 'Mostro della Via Emilia', che si vanta di essere diventato un 'mostro', nonostante provenisse da una famiglia benestante.
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