weach
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lunedì 4 giugno 2012
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sospesa fra fiaba e percezione
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Ill pianeta verde.
In francese .La belle verte
di Colinne Serreau dell'anno 1996
Proviamo a guardarci dal di fuori, magari dal futuro o da un altro pianeta perfetto post tecnologico,in questo modo entriamo nella sostanza del film .Da tanto vicino, non ci vediamo nei nostri difetti, abbiamo , come si dice , bisogno di uno specchio per avere coscienza delle nostre follie e contraddizioni fatte di competizioni, consumi di massa ,separazioni, conflittualità , mancanza di espansione di amore, infelicità, solitudine, comportamenti assurdi, contro la natura e soprattutto disconnessi dal legame profondo con il tutto che ci pervade e ci lancia continuamente input di condivisione.
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Ill pianeta verde.
In francese .La belle verte
di Colinne Serreau dell'anno 1996
Proviamo a guardarci dal di fuori, magari dal futuro o da un altro pianeta perfetto post tecnologico,in questo modo entriamo nella sostanza del film .Da tanto vicino, non ci vediamo nei nostri difetti, abbiamo , come si dice , bisogno di uno specchio per avere coscienza delle nostre follie e contraddizioni fatte di competizioni, consumi di massa ,separazioni, conflittualità , mancanza di espansione di amore, infelicità, solitudine, comportamenti assurdi, contro la natura e soprattutto disconnessi dal legame profondo con il tutto che ci pervade e ci lancia continuamente input di condivisione.
Visti dall'esterno ci vediamo per quello che siamo, esseri "separati" dal tutto che esercitano con passione folle il culto dell'ego,tutti piccoli capi, superiori agli altri per qualche ingiustificato motivo , magari solo per il colore della pelle o la discriminante del sesso o per il fatto assurdo di vivere in una città piuttosto che in un borgo di campagna . La belle verte, un poco con quel modo tutto francese di guardare , riesce a costruire con questa commedia, fantastica , lirica, estetica ,introspettiva " uno specchio visibile di noi stessi"facendoci sorride e nello stesso tempo riflettere.
In una società post tecnologica strettamente interconnessa con il tutto in particolare con gli altri essere viventi e quindi nel loro rispetto;si affaccia una società bucolica, ludica , armonica:" le immagini iniziali del film ne sono la più nitida rappresentazione ricche di contenuti estetici e poetici, vivida rappresentazione di una fusione armonica con il tutto senza distinzioni;una fusione sincronica amorevole e di reale non separazione dove nulla domina su qualcosa ma tutto è intimamente collegato e la forza di ogni forma di vita sta nell'attingere sempre da questa connessione d'amore che tutto lega;una visione universale ad "alveare" dove nessuno è proprietario di qualcosa, niente denaro, niente proprietà, tutto a disposizione di tutti , inclusi noi, tutti con il desiderio di amare, esprimere aiuto e voglia di giocare.
Un sogno, forse, ! Una favola ,probabile!
Ma in questo gioco delle parti qualcosa di profondo e nello stesso senso semplice, traspare tutta la nostre follia alimentata da contraddizioni che producono prigioni per la nostra felicità.
Colinne Serreau , chiaramente ispirata e sollecitata da ideali ecologisti, ci porta in un mondo bello, forse fiaba , ma anche possibile , che ci rende alla fine , dopo il film, tutti un poco più possibilisti, consapevoli, ed anche con qualche gioia in più che avevamo dimenticato di poter esprimere.
Decisamente una commedia bella ed intelligente da vedere !!!!!!!!!!!!
buona visione .
weach illuminati
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fabian t.
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mercoledì 24 aprile 2013
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sagace fantacommedia in salsa anarchica
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Un film unico, sottovalutato, ricchissimo di spunti e riflessioni, leggero e profondo, ironico e sagace. Nel suo genere, un piccolo grande capolavoro. Le atmosfere e i brillanti dialoghi ricalcano molto lo stile arguto di Douglas Adams e dei suoi irresistibili romanzi di fantascienza. "Il pianeta verde" della brava Colin Serreau, alquanto sconosciuto in Italia, è pervaso di geniale anarchia, scritto con stile ed equilibrio narrativo, tutto inteso a prendere per mano lo spettatore e riportarlo a uno dei temi più controversi: la sua evoluzione umana così irrimediabilmente eclissata da un sistema e uno stile di vita cinici e alienanti. Un film divertente e intelligente in cui la dimensione fantascientifica è solo un semplice ma efficace pretesto per dei validi messaggi universali di uguaglianza, amore per la Natura e reciproco rispetto.
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Un film unico, sottovalutato, ricchissimo di spunti e riflessioni, leggero e profondo, ironico e sagace. Nel suo genere, un piccolo grande capolavoro. Le atmosfere e i brillanti dialoghi ricalcano molto lo stile arguto di Douglas Adams e dei suoi irresistibili romanzi di fantascienza. "Il pianeta verde" della brava Colin Serreau, alquanto sconosciuto in Italia, è pervaso di geniale anarchia, scritto con stile ed equilibrio narrativo, tutto inteso a prendere per mano lo spettatore e riportarlo a uno dei temi più controversi: la sua evoluzione umana così irrimediabilmente eclissata da un sistema e uno stile di vita cinici e alienanti. Un film divertente e intelligente in cui la dimensione fantascientifica è solo un semplice ma efficace pretesto per dei validi messaggi universali di uguaglianza, amore per la Natura e reciproco rispetto. Memorabile la divertente dissacrazione - tra l'altro - di una seguitissima partita di calcio, in cui i giocatori (liberati dai loro "filtri mentali" e dal timore delle convenzioni) si sbizzarriscono allegramente in folli coreografie da circo. Da vedere e rivedere.
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brando fioravanti
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giovedì 8 novembre 2012
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divertente ma niente di piu
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Da un pianeta lontano degli exstraterrestri con un aspetto umano, ma tecnologicamente molto più avanzti giungono sulla terra. Ripudiano completamente tutta la società, dalle macchine alla moneta. Film basato su filosofie anarchiche e comuniste in cui società più sviluppate eliminano qualsisi forma di gerarchia e di ricchezza. Discorsi banalissimi e scontati, quando gli exstraterrestri apprezzano degli aborigini dicendo sono avanzati quanto noi si casca inevitabilmente nel ridicolo. Apprezzabile comunque l'aspetto comico del film, incisivo sensa cadere mai nella volgarità. Da ricordare la partita di calcio con i giocatori sconnessi.
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