fedson
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giovedì 18 luglio 2013
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due stelle sulla luna di carta
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Deliziosa e sentimentale commedia di carattere nostalgico e sulla strada firmata Bogdanovich. Anni '30, Kansas, il venditore ambulante di Bibbie, Moses (Ryan O'Neal), entra in affari con la giovane orfana Addie (Tatum O'Neal), la quale si rivelerà una brillante e validissima collaboratrice. Le loro vendite e i loro affari li condurranno in un viaggio dove i due soci si conosceranno. La storia, scritta divinamente, è un monumento di strada destinato a rimanere negli annali del cinema nostalgico, che lo si voglia oppure no. Questo perché il film è un vivace concentrato di elementi e tematiche così naturali e preziosi da far tornare indietro nel tempo qualsiasi spettatore.
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Deliziosa e sentimentale commedia di carattere nostalgico e sulla strada firmata Bogdanovich. Anni '30, Kansas, il venditore ambulante di Bibbie, Moses (Ryan O'Neal), entra in affari con la giovane orfana Addie (Tatum O'Neal), la quale si rivelerà una brillante e validissima collaboratrice. Le loro vendite e i loro affari li condurranno in un viaggio dove i due soci si conosceranno. La storia, scritta divinamente, è un monumento di strada destinato a rimanere negli annali del cinema nostalgico, che lo si voglia oppure no. Questo perché il film è un vivace concentrato di elementi e tematiche così naturali e preziosi da far tornare indietro nel tempo qualsiasi spettatore. Si respira aria appartenente alla Grande Depressione, un'atmosfera dove vigila quell'ingiustizia economica che rende gli uomini uniti nella loro umanità in quel velo di umiltà macchiato dall'atto di truffare il prossimo, ma a fin di bene. Si abbindola il prossimo non per gioco, ma per una buona causa economica messa su un piano personale. Il duetto Moses-Addie incarna alla perfezione l'emblema di una società infurbita e divenuta maliziosa a causa della profonda depressione del tempo. Ci si ingegna pur di racimolare qualcosa. Tematica in questione a parte, i due protagonisti rappresentano anche quel rapporto padre-figlia segreto, intimo, fatto di sguardi e piccoli gesti che lo rendono un legame indissolubile ed innegabile nei confronti di qualsiasi ingiustizia. La pellicola viene portata avanti splendidamente da un duo di attori (realmente padre e figlia) reduci di interpretazioni che raffigurano personaggi freschi e vivaci in contrasto col mondo (depresso) che li circonda. Sono interpretazioni sublimi e magiche, tanto da garantire alla piccola Tatum un premio Oscar (meritatissimo) alla tenerà età di soli undici anni. Ma si tratta di performance spontanee, naturali ed in perfetta sintonia con l'altrettanto magica atmosfera nostalgica che accompagna il film in tutta la sua durata. Ryan e Tatum O'Neal regalano al cinema una coppia destinata a vivere all'infinito nel mondo cinematografico degli anni '70, facendo di sé stessi due stelle che brillano su quella luna di carta dove la piccola Addie sognava di avere un padre che l'amasse e la coccolasse alla faccia della depressione. Incantevole e magicamente nostalgico.
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mario scafidi
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giovedì 23 marzo 2006
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paper-honey-moon
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Una pellicola in cui la delicatezza dei sentimenti e la tenerezza del rapporto padre-figlia attraversa lo sguardo e l'anima dello spettatore durante tutti i suoi 98 minuti. Sceneggiatura brillante e regia ispirata per un "one child show" (l'eccellente Tatum meritevolissima vincitrice dell'Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1973) che non lascia spazio ai luoghi comuni e alla raffigurazione stereotipata dell'infanzia. La piccola Addie è già una donna smaliziata e sicura, che sa quello che vuole, e lo sputa in faccia con il fumo della sigaretta. Ma dietro l'apparente scorza si cela la spontaneità e la fragilità di una preadolescente indifesa come tutte le sue coetanee. Peter Bogdanovich lascia trasparire con sapienza e maestria l'aspetto bifronte della personalità della protagonista, regalando allo spettatore uno dei ritratti più autentici e deliziosi della storia del cinema.
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andrea levorato
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mercoledì 5 ottobre 2011
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una lettera d'amore, monumento al cinema
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Paper Moon – Luna di carta ****1/2
Produzione: USA 1973
Genere: Commedia
Attori principali: Tatum O’Neal, Ryan O’Neal, Madeline Kahn, Randy Quaid
Regia: Peter Bogdanovich
Trama:
Moses, insieme all’orfanella Addie, gira l’America truffando in svariati modi e sfruttando la piccoletta, che è più furba di quello che può sembrare. Alla fine, chi sfrutta chi?
Mini recensione:
“Paper Moon” è una tenera lettera d’amore indirizzata al cinema Hollywooddiano anni ’30. Un monumento al cinema impreziosito dalla fotografia in bianco e nero, che riesce a rendere il tutto più magico, retrò, indimenticabile.
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Paper Moon – Luna di carta ****1/2
Produzione: USA 1973
Genere: Commedia
Attori principali: Tatum O’Neal, Ryan O’Neal, Madeline Kahn, Randy Quaid
Regia: Peter Bogdanovich
Trama:
Moses, insieme all’orfanella Addie, gira l’America truffando in svariati modi e sfruttando la piccoletta, che è più furba di quello che può sembrare. Alla fine, chi sfrutta chi?
Mini recensione:
“Paper Moon” è una tenera lettera d’amore indirizzata al cinema Hollywooddiano anni ’30. Un monumento al cinema impreziosito dalla fotografia in bianco e nero, che riesce a rendere il tutto più magico, retrò, indimenticabile. La coppia principale (padre e figlia O’Neal) è da antologia, come le loro interpretazioni, d’altro canto. Il ruolo di Moze fu costruito su misura per Ryan O’Neal, ma la scena gli fu rubata dalla figlia Tatum, che si è così aggiudicata l’Oscar per la miglior attrice non protagonista, nonostante la protagonista fosse effettivamente lei. All’epoca ricordò Shirley Temple (il che contribuì ancora di più al risultato finale), come la nuova bambina prodigio, ma diciamocelo, era decisamente meglio.
Interpretazioni:
Tatum O’Neal *****
Ryan O’Neal ****
Madeline Kahn ***
Randy Quaid ***
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elgatoloco
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sabato 12 maggio 2018
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film d'ambiente e di vita, delizioso
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"Paper Moon", delizioso ritratto degli States negli anni '30, tra il"New Deal"rooseveltiano e la grande crisi mai superata è la storia di un'amicizia(vera, tra litigi e riconciliazioni)tra un venditore truffaldiano di Bibbie, sositanzialmente un"arrangione"e una bambina di nove anni, incontrata per caso e affidatagli da un parente e l'eterno dream USA kerouachiano dell'On the Road", sorta di"Easy Rider"retroiettato negli anni Trenta, con un finale però non tragico ma elegiaco(finalmente giunta dalla zia, la bambina scappa dalla tranquilla vita borghese e raggiunge il suo amico-mentore, con la simpatica regola consistente nel fatto che lui è un imbroglioncello"imbranato", mentre lei è molto più scaltra, proprio naturaliter.
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"Paper Moon", delizioso ritratto degli States negli anni '30, tra il"New Deal"rooseveltiano e la grande crisi mai superata è la storia di un'amicizia(vera, tra litigi e riconciliazioni)tra un venditore truffaldiano di Bibbie, sositanzialmente un"arrangione"e una bambina di nove anni, incontrata per caso e affidatagli da un parente e l'eterno dream USA kerouachiano dell'On the Road", sorta di"Easy Rider"retroiettato negli anni Trenta, con un finale però non tragico ma elegiaco(finalmente giunta dalla zia, la bambina scappa dalla tranquilla vita borghese e raggiunge il suo amico-mentore, con la simpatica regola consistente nel fatto che lui è un imbroglioncello"imbranato", mentre lei è molto più scaltra, proprio naturaliter. Al di là della straordinaria bravura del regista e storico del cinema(ma anche storico complessivamente)Peter Bogdanoch, questo film embelmatizza il caso, più unico che raro, di un attore già famoso(Ryan O'Neal)che fa esordire al cinema la figlia Tatum, e la "doppia"interpretazione riesce benissimo, senza alcun problmea. Straordinaria la ricostruzione d'epoca, anche per merito del"bianco e nero"di Làslzlò Kovàcs, in un film dove l'ironia e lo humor sussomono in sé anche la malinconia, il contemptus mundi per "come vanno le cose"(la crisi, la pvertà, la miseria, le condizioni da sempre e per sempre disagevoli nelle quali vivono persone sempre costrette a"sbarcare il lunario"con molta difficoltà, come ora, praticamente, o quasi, stanti le differenze date dall'ulteriore rivoluzione tecnologica che segna il nostro tempo. Nel film ci sono anche vari altri personaggi, anche con caratterizzazioni notevoli, ma tant'è, ci si ricorda solo degli O'Neal(nulla a che vedere con Eugene O'Neill, grande drammaturgo, ovviamente) padre e figlia... El Gato
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