alice
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mercoledì 22 agosto 2007
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quando un film merita 5 stelle
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"Nuovo Cinema Paradiso" è sicuramente uno di quei film da guardare almeno una volta nella vita.
Narra la storia di Salvatore Di Vita,un bambino rimasto orfano di padre durante la II guerra mondiale,e della sua amicizia con Alfredo,il vecchio addetto alle pellicole nel cinema,che sarà fondamentale nella crescita del piccolo Salvatore,che diverrà poi un regista affermato.
Ma la pellicola ci racconta soprattutto la storia della Sicilia dagli anni 40 in poi,con le sue vedove di guerra,gli emigranti,la scuola e il parroco che censura le scene di film troppo spinte(e per spinte parliamo di baci!);e ne esce fuori un pò la storia del cinema italiano,dalle pellicole Stanlio e Ollio che così tanto facevano ridere, ai film di Toto e Visconti.
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"Nuovo Cinema Paradiso" è sicuramente uno di quei film da guardare almeno una volta nella vita.
Narra la storia di Salvatore Di Vita,un bambino rimasto orfano di padre durante la II guerra mondiale,e della sua amicizia con Alfredo,il vecchio addetto alle pellicole nel cinema,che sarà fondamentale nella crescita del piccolo Salvatore,che diverrà poi un regista affermato.
Ma la pellicola ci racconta soprattutto la storia della Sicilia dagli anni 40 in poi,con le sue vedove di guerra,gli emigranti,la scuola e il parroco che censura le scene di film troppo spinte(e per spinte parliamo di baci!);e ne esce fuori un pò la storia del cinema italiano,dalle pellicole Stanlio e Ollio che così tanto facevano ridere, ai film di Toto e Visconti. E la gente,che riempiva le sale,quelle sale dove c'èra il ricco proprietario terriero e il povero contadino,che riguardava lo stesso film 10,20 volte,fino ad impararne le battute a memoria.Il racconto di un'Italia che non c'è più,che con l'avvento della televisione ha perso interesse per il "cinematografo",che nella scena finale del film verrà,ormai in disuso,abbattuto per costruirci un parcheggio.
Il tutto,già capolavoro di suo,va abbinato ad attori fantastici come Philippe Noiret e alla colonna sonora inconfondibile e coinvelgente del grande Ennio Morricone.
Un film obbligatorio per tutti.
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nico
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lunedì 27 agosto 2007
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gli orizzonti perduti non ritornano mai. forse.
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Salvatore è un acclamato regista siciliano che vive a Roma oramai da anni. Viene informato della morte di un suo amico, Alfredo, molto più grande di lui, che non vede da quando si è trasferito nella capitale. E col volto turbato, sul letto, Salvatore comincia a ricordare. Si apre il cassetto dei ricordi, un bellissimo affresco dell'infanzia e dei primi anni dell'adolescenza, fino al servizio di leva. Un bambino sfacciato, dispettoso ma in fondo leale e appassionato di cinema vuole stare nella cabina con Alfredo, il proiezionista, per imparare i trucchi del mestiere. L'uomo deve eseguire pure la censura, specificamente consistente in semplici baci, su ordine del prete, che li definisce "pornografici".
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Salvatore è un acclamato regista siciliano che vive a Roma oramai da anni. Viene informato della morte di un suo amico, Alfredo, molto più grande di lui, che non vede da quando si è trasferito nella capitale. E col volto turbato, sul letto, Salvatore comincia a ricordare. Si apre il cassetto dei ricordi, un bellissimo affresco dell'infanzia e dei primi anni dell'adolescenza, fino al servizio di leva. Un bambino sfacciato, dispettoso ma in fondo leale e appassionato di cinema vuole stare nella cabina con Alfredo, il proiezionista, per imparare i trucchi del mestiere. L'uomo deve eseguire pure la censura, specificamente consistente in semplici baci, su ordine del prete, che li definisce "pornografici". Alfredo è inizialmente burbero con il bimbo, ma i due si scambiano reciprocamente favori in situazioni delicate e l'amicizia e la stima divengono fortissime. Numerose risultano le scene, le macchiette ed i personaggi che Salvatore ripercorre e che caratterizzarono i suoi anni più belli(pur se non sempre spensierati...). E verso la fine anche quello che sembrava solo un alone di memoria torna ad essere un ricordo particolarmente nitido: Elena, il primo amore, quello per cui si farebbero cose da pazzi. Odio fare paragoni ma questo film è a modo suo un amarcord: con gli occhi di Tornatore invece che di Fellini, con le musiche di Morricone al posto di Rota. Beninteso: non è un remake o tantomeno uno scopiazzamento, perché l'originalità è fatta integralmente salva, ci sono solo frammenti del primo che lasciano qualcosa sul secondo. Per il resto...fatevi un piacere: guardatevi il film(o entrambi i film). Concludo solo riflettendo sul regalo finale che Alfredo fa a Salvatore, davvero toccante, che fa mordere il labbro inferiore se non si vuole scoppiare in lacrime.
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beppe baiocchi
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giovedì 23 maggio 2013
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un cinema che racconta ed emoziona
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Alla fine della seconda guerra mondiale, in un paese Siciliano di nome Giancaldo, viveva il piccolo Totò, un bimbetto simpatico che aveva una passione smisurata per il cinema. Infatti di nascosto, andava sempre a vedere le pellicole proiettate nel cinema parrocchiale, il Paradiso, quando il parroco applicava severi metodi di censure a pellicole contenenti semplici baci. Il sogno di Totò però andava ancora oltre, era affascinato da un uomo Alfredo, il proiezionista del cinema, e voleva diventarne amico e poi seguirne i passi. Nasce dunque questa amicizia legata a doppio filo dalla passione verso il cinema.
Raccontato grazie alla tecnica del flashback Nuovo Cinema Paradiso ripercorre la storia di un piccolo paesino Siciliano attraverso gli occhi di un piccolo cinema, ricordi di infanzia, primi amori, storie di paese.
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Alla fine della seconda guerra mondiale, in un paese Siciliano di nome Giancaldo, viveva il piccolo Totò, un bimbetto simpatico che aveva una passione smisurata per il cinema. Infatti di nascosto, andava sempre a vedere le pellicole proiettate nel cinema parrocchiale, il Paradiso, quando il parroco applicava severi metodi di censure a pellicole contenenti semplici baci. Il sogno di Totò però andava ancora oltre, era affascinato da un uomo Alfredo, il proiezionista del cinema, e voleva diventarne amico e poi seguirne i passi. Nasce dunque questa amicizia legata a doppio filo dalla passione verso il cinema.
Raccontato grazie alla tecnica del flashback Nuovo Cinema Paradiso ripercorre la storia di un piccolo paesino Siciliano attraverso gli occhi di un piccolo cinema, ricordi di infanzia, primi amori, storie di paese.
Si evince che smisurato è l'amore per il cinema di Giuseppe Tornatore che fa della magia del cinema il motore di tutta la vicenda. Il regista riesce ad emozionare, fa sorridere, commuovere, piangere riesce soprattutto a gettarti in quella realtà di paese che si capisce essere tanto vicina a lui. E' inutile parlare di inquadrature, movimenti di macchina ecc. poichè stiamo parlando veramente di un regista ad altissimo livello.
Da citare invece tra gli attori Philipp Noiret nei panni di Alfredo, il macchinista, e il piccolo Salvatore Cascio (nei panni di Totò/Salvatore da bambino) alla sua prima esperienza su schermo.
Un film magnifico, che va gustato piano piano, scena scena ,accompagnati dalle musiche del maestro Morricone che tratteggia con melodie dolci tutta la durata del film, un film che ripercorre 20 anni di storia in un istante, proprio come dovrebbe fare un film, una semplice dissolvenza...
Ti innamori di quel paese, dei suoi personaggi, dei suoi luoghi, capisci come un tempo bastava così poco per emozionare, ad un bacio al cinema si rispondeva con un applauso, a facce buffe ridevano tutti, si piangeva come dei bimbi per delle scene commoventi. Era un altra epoca, magnifica, secondo gli occhi di Tornatore, che e capace di farla rivivere anche a chi non è mai vissuto in quell'epoca. Un capolavoro
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noodles87
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mercoledì 11 aprile 2007
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immortale
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Sergio Leone amava dire che lui non amava le favole della Disney, perchè ambientate in mondi irreali e nei quali la gente difficilmente riesce a immedesimarsi. Leone amava ambientare le sue "favole" in posti normali, con gente normale e così via. In questo film Tornatore sembra riprendere alla perfezione le parole del grande Sergio (non so se volontariamente,magari non ci ha nemmeno pensato...).Una favola dei giorni nostri,l'amicizia profonda di un bambino e un uomo che si prolunga nel tempo, anche dopo che il bambino è diventato uomo a sua volta, e il vecchio amico ormai è morto.Il grandissimo e compianto Philippe Noiret(al quale rivolgo un mio saluto affettuoso,grande Philippe) interpreta Alfredo, l'addetto alle pizze del Cinema Paradiso, che anche in punto di morte decide di fare un ultimo regalo al suo amico: un nastro con tutti i baci d'autore che venivano tagliati dai film per volontà del prete di paese.
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Sergio Leone amava dire che lui non amava le favole della Disney, perchè ambientate in mondi irreali e nei quali la gente difficilmente riesce a immedesimarsi. Leone amava ambientare le sue "favole" in posti normali, con gente normale e così via. In questo film Tornatore sembra riprendere alla perfezione le parole del grande Sergio (non so se volontariamente,magari non ci ha nemmeno pensato...).Una favola dei giorni nostri,l'amicizia profonda di un bambino e un uomo che si prolunga nel tempo, anche dopo che il bambino è diventato uomo a sua volta, e il vecchio amico ormai è morto.Il grandissimo e compianto Philippe Noiret(al quale rivolgo un mio saluto affettuoso,grande Philippe) interpreta Alfredo, l'addetto alle pizze del Cinema Paradiso, che anche in punto di morte decide di fare un ultimo regalo al suo amico: un nastro con tutti i baci d'autore che venivano tagliati dai film per volontà del prete di paese. Una commovente scena conclusiva condita dalle splendide musiche del grande Morricone(finalmente Oscar) chiude il film. Con un piccolo dubbio finale: ma la donna che si vede durante i titoli di coda è la ragazza ormai diventata grande?Mah, perchè durante il film non si vede. A voi l'ardua sentenza... In sostanza, un capolavoro. Voto: 9
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annalinagrasso
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lunedì 26 luglio 2010
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dichiarazione d'amore al cinema
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Basterebbe guardare solo la commovente scena finale di "Nuovo cinema paradiso"accompagnata dalla colonna sonora di Ennio Morricone( David di Donatello come miglior musicista)per avere già chiaro il senso e il significato di questo capolavoro, premiato con l'Oscar come miglior film straniero. Un film dal respiro internazionale come è nelle ambizioni di Giuseppe Tornatore, vero, genuino,coinvolgente, nonchè una preziosa testimonianza storico-culturale della Sicilia del dopoguerra, dove tutti sognavano di andarsene, dove tutti percepivano una mancanza,un'assenza. Tutto filtrato attraverso il cinema, e nello specifico il cinema del paesino Ciancaldo, Il Nuovo Cinema Paradiso, dal quale escono le storie del cinema italiano e non, immagini che fanno ridere, divertire, spaventare, commuovere, c'è chi le sa a memoria e le ripete, chi come il parroco-gestore si scandalizza e fa tagliare alcune scene troppo spinte per quell'epoca dove vigeva la censura.
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Basterebbe guardare solo la commovente scena finale di "Nuovo cinema paradiso"accompagnata dalla colonna sonora di Ennio Morricone( David di Donatello come miglior musicista)per avere già chiaro il senso e il significato di questo capolavoro, premiato con l'Oscar come miglior film straniero. Un film dal respiro internazionale come è nelle ambizioni di Giuseppe Tornatore, vero, genuino,coinvolgente, nonchè una preziosa testimonianza storico-culturale della Sicilia del dopoguerra, dove tutti sognavano di andarsene, dove tutti percepivano una mancanza,un'assenza. Tutto filtrato attraverso il cinema, e nello specifico il cinema del paesino Ciancaldo, Il Nuovo Cinema Paradiso, dal quale escono le storie del cinema italiano e non, immagini che fanno ridere, divertire, spaventare, commuovere, c'è chi le sa a memoria e le ripete, chi come il parroco-gestore si scandalizza e fa tagliare alcune scene troppo spinte per quell'epoca dove vigeva la censura.La storia di quell'epoca fa da sfondo alla storia provinciale di un'intera cittadina che si mescola con la storia personale del protagonista e i suoi ricordi d'infanzia: Salvatore, affermato regista che ritorna dopo 30 anni ritorna nel suo paese per i funerali del suo amico Alfredo, proiezionista del cinematografo,che gli aveva trasmesso fin da bambino l'amore per il cinema e insegnato il mestiere.Salvatore riscoprirà ancora una volta quell'attaccamento alla propria terra, alla gente, alla madre, a quel cinematografo ormai fatiscente he verrà demolito; la tenerezza e il rimpianto delle cose che non sono state, come l'amore per Elena..
Nuovo cinema paradiso è un film semplice,che racconta delle emozioni e struggimenti che sono di tutti, che sono sublimate grazie alla regia di Tornatore e cullate dalla musica del grande Morricone.E' un film che celebra se stesso,o forse il cinema di una volta? Straordinaria l'interpretazione del cieco Alfredo da parte di Noiret e mirabile la capacità di Tornatore di dirigere i bambini (commovente il piccolo salvatore cascio).Poesia e, nella piena concezione di ciò che era per fellini, sogno.
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eliaa
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lunedì 17 gennaio 2011
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nuovo cinema paradiso : puro inno al cinema.
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Un vecchio cinematografo,
che ogni sera puntualmente
accomuna
Plebe e borhesia
tutti insieme a sognare,
piangere,ridere e
scherzare.
Insomma,
un inno alla vita,
e all'amicizia.
quell'amicizia intramontabile
di cui ne avremmo tutti bisogno
e di cui un superbo Philippe Noiret
se ne fà portavoce nella pellicola.
Da vedere assolutamente
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frdb82
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venerdì 11 febbraio 2005
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sociologicamente interessante
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Più che una ricostruzione filologica del fenomeno del cinematografo che fu e della Sicilia di paese del dopoguerra, un film tutto contemporaneo sull'irrefrenabile cambiamento del costume: testimoniava lo spaesamento corrente negli anni '80, la percezione collettiva della mancanza, il "buco" nell'immaginario che aveva lasciato il modo di sentire comune di una volta insieme a quella vecchia maniera di vivere il cinema popolare, come puro sogno e incanto tanto quanto potente transfert emotivo, necessariamente ingenua e correlata a orizzonti esistenziali ristretti. Così il passato non appare mai come mondo autonomo da documentare ma è sempre visto in relazione all'ora dove è percepito come radice interiore d'intimità (cui tendere con lo sforzo della memoria) e assenza fenomenica esteriore (si pensi alla maggiore concretezza e al processo di smitizzazione del cinema moderno, alla crescente rilassatezza dei costumi sessuali, all'estetica sempre più aggressiva delle nuove mode giovanili dagli anni '60 in poi e alla relativa percezione del caos e di perdita dei confini).
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Più che una ricostruzione filologica del fenomeno del cinematografo che fu e della Sicilia di paese del dopoguerra, un film tutto contemporaneo sull'irrefrenabile cambiamento del costume: testimoniava lo spaesamento corrente negli anni '80, la percezione collettiva della mancanza, il "buco" nell'immaginario che aveva lasciato il modo di sentire comune di una volta insieme a quella vecchia maniera di vivere il cinema popolare, come puro sogno e incanto tanto quanto potente transfert emotivo, necessariamente ingenua e correlata a orizzonti esistenziali ristretti. Così il passato non appare mai come mondo autonomo da documentare ma è sempre visto in relazione all'ora dove è percepito come radice interiore d'intimità (cui tendere con lo sforzo della memoria) e assenza fenomenica esteriore (si pensi alla maggiore concretezza e al processo di smitizzazione del cinema moderno, alla crescente rilassatezza dei costumi sessuali, all'estetica sempre più aggressiva delle nuove mode giovanili dagli anni '60 in poi e alla relativa percezione del caos e di perdita dei confini). Nuovo cinema Paradiso è proprio questa viva testimonianza della presenza attraverso l'assenza, del "vecchio" in un nuovo che sembra dirigersi in direzione radicalmente opposta. E il cinema e la sua storia vengono rivendicati al di fuori delle aule universitarie come squisito fenomeno di costume ancora vitale, in quanto sentimento comune della mancanza e tensione interiore verso il fuori-tempo. Forse per questo fu poco apprezzato da una critica cinefila poco incline a un riesame del passato della cinematografia nel solco memoriale-popolare (quanto di quel cinema è rimasto impresso nella testa e nel cuore della gente comune) piuttosto che solipsistico-autoriale e storico-filologico. Antiaccademico, prezioso, genuino documento culturale
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lady libro
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lunedì 27 dicembre 2010
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un film paradisiaco
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Questo film è veramente incantevole, dolce e molto commovente.
Philippe Noiret recita divinamente e le musiche del grande Ennio Morricone sono il massimo!!
Tornatore crea film veramente fantastici, all'altezza dei grandi registi italiani che ora non ci sono più....
Lui sì che fa il cinema vero e proprio!!
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intothewild4ever
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venerdì 11 gennaio 2013
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il paradiso del cinema
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Quando è difficile capire dove finisce il cinema e inizia l'arte e viceversa, quando una sola melodia, pur se ascoltata in altri contesti, ti riporta alla mente una delle scene più emozionanti dell'intera storia del cinema...beh allora sappiate pure che siete di fronte ad un vero film capolavoro!
Nuovo Cinema Paradiso è poesia di celluloide, è storia, è vita, è...
Totò è un bimbo Siciliano che vive mangia e respira cinema. Nel piccolo cinematografo del suo paese c'è un uomo di nome Alfredo, che altri non è che colui che sta dietro il proiettore del cinema. Egli sarà per lui un padre e un mentore.
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Quando è difficile capire dove finisce il cinema e inizia l'arte e viceversa, quando una sola melodia, pur se ascoltata in altri contesti, ti riporta alla mente una delle scene più emozionanti dell'intera storia del cinema...beh allora sappiate pure che siete di fronte ad un vero film capolavoro!
Nuovo Cinema Paradiso è poesia di celluloide, è storia, è vita, è...
Totò è un bimbo Siciliano che vive mangia e respira cinema. Nel piccolo cinematografo del suo paese c'è un uomo di nome Alfredo, che altri non è che colui che sta dietro il proiettore del cinema. Egli sarà per lui un padre e un mentore... colui che lo spingerà a diventare qualcuno!
Film tra gli imperdibili!
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giannuzzo1984
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martedì 23 agosto 2011
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fantastico dipinto della sicilia del dopoguerra...
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Straordinario dipinto della Sicilia del dopoguerra, curata nei mini dettagli da Tornatore che fa riflettere sulla bellezza della terra e della difficoltà nel prendere scelte che tendono a sacrificare passioni e sentimenti. Ottima sceneggiatura e cura dei particolari e perfette recitazioni nei ruoli, specialmente i secondari che rendono perfettamente l'idea della situazione in Sicilia durante quegli anni. Grandissima interpretazione del piccolo Lo Cascio e del grande Neroi (Alfredo). Musiche da sogno del grande maesto Morricone. Capolavoro del cinema italiano.
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