fedeleto
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mercoledì 26 settembre 2012
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allen tra mariti e mogli
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Gabe e Judy sono una coppia stabile che rimane traumatizzata quando una coppia di loro amici decide di separarsi.L'assurdo del caso arrivera' a far si che la coppia di loro amici provera' una vita extraconiugale e invece Gabe e Judy arriveranno al divorzio quando si innamoreranno di altre persone,ma alla fine Gabe rimarra' da solo.Woody Allen(Zelig,Hannah e le sue sorelle,crimini e misfatti) dopo il problema legale con Mia Farrow,dirige un film sulla crisi di coppia psicoanalizzandola dall'inizio alla fine.La tecnica di ripresa di Allen sembra uscita fuori da una pellicola amatoriale,e tal ripresa non puo' non ricordare VOLTI di Cassavetes,quel suo spostare la mdp in spalla o farla rimanere ferma senza inquadrare il resto (la scena del taxi in cui Juliette Lewis parla) e si sente anche un tocco parzialmente Bergmaniano di Scene da un matrimonio.
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Gabe e Judy sono una coppia stabile che rimane traumatizzata quando una coppia di loro amici decide di separarsi.L'assurdo del caso arrivera' a far si che la coppia di loro amici provera' una vita extraconiugale e invece Gabe e Judy arriveranno al divorzio quando si innamoreranno di altre persone,ma alla fine Gabe rimarra' da solo.Woody Allen(Zelig,Hannah e le sue sorelle,crimini e misfatti) dopo il problema legale con Mia Farrow,dirige un film sulla crisi di coppia psicoanalizzandola dall'inizio alla fine.La tecnica di ripresa di Allen sembra uscita fuori da una pellicola amatoriale,e tal ripresa non puo' non ricordare VOLTI di Cassavetes,quel suo spostare la mdp in spalla o farla rimanere ferma senza inquadrare il resto (la scena del taxi in cui Juliette Lewis parla) e si sente anche un tocco parzialmente Bergmaniano di Scene da un matrimonio.Pertanto che dir si voglia,Allen si indirizza verso la casualita' del destino(come dice all'inizio dio non gioca a dadi ma a nascondino) e sembra che un cerchio Kantiano travolga i protagonisti e ribalti la situazione,forse l'immedesimazione iniziale di Judy e' solo un sesto senso che la porta ad uscire dalla realta' per arrivare al futuro del suo divorzio.Carlo di Palma svolge ancora una volta un'ottimo lavoro nella fotografia,Allen come sempre scrive soggetto e sceneggiatura da solo e originalizza la pellicola con questo suo senso amatoriale,dove appunto la mdp diventa per certi aspetti un'intrusa nelle vite degli altri,o meglio una repoirtage che svolge il suo lavoro di registrazione,i problemi portano sempre ad avere un certo seguito di pubblico,come dice Allen stesso a Juliette Lewis,La vita non imita l'arte ma la cattiva televisione.Non c'e' ironia se non nella psiconanalisi che viene posta ai protagonisti,che rispondono meccanicamente ad ogni domanda,e Allen chiede al pubblico/psicoanalista "posso andare?"uscir fuori significa cambiare,e cambiare per Gabe/Allen e' morire,ma ora forse e' morto il film?o i valori?Allen al suo meglio senza dubbio,peccato che dopo la lavorazione del film sia scoppiata la diatriba legale tra la coppia Farrow-Allen.Un vero corso di psicoanalisi della coppia in crisi.Allen in questo settore sembra oramai esser divenuto un esperto,e Io e Annie sembra uno spettro lontano.
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iuriv
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domenica 20 settembre 2015
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solito allen
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Storia di due coppie di amici alle prese con le difficoltà del matrimonio. Quando Jack e Sally annunceranno il desiderio di separazione, molte certezze costruite fino a quel momento dai loro due amici si riveleranno artificiose e l'intera istituzione subirà duri colpi.
L'aspetto più interessante di questo film sta nello spirito documentaristico con cui è stato girato. Sospeso tra non meglio identificate interviste ai protagonisti della vicenda e una camera a mano furtiva, che restituisce l'impressione di frammenti di vita rubati ai personaggi, questo lavoro riesce a concentrarsi sugli aspetti essenziali focalizzando l'attenzione sui meccanismi che modificano i rapporti in gioco. Così facendo Allen si libera della necessità di fornire continuità alla sua trama, pure evitando di confondere lo spettatore con i suoi salti temporali.
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Storia di due coppie di amici alle prese con le difficoltà del matrimonio. Quando Jack e Sally annunceranno il desiderio di separazione, molte certezze costruite fino a quel momento dai loro due amici si riveleranno artificiose e l'intera istituzione subirà duri colpi.
L'aspetto più interessante di questo film sta nello spirito documentaristico con cui è stato girato. Sospeso tra non meglio identificate interviste ai protagonisti della vicenda e una camera a mano furtiva, che restituisce l'impressione di frammenti di vita rubati ai personaggi, questo lavoro riesce a concentrarsi sugli aspetti essenziali focalizzando l'attenzione sui meccanismi che modificano i rapporti in gioco. Così facendo Allen si libera della necessità di fornire continuità alla sua trama, pure evitando di confondere lo spettatore con i suoi salti temporali.
Per se il regista newyorkese sceglie un personaggio che sembra molto autobiografico: lo scrittore brillante che si invaghisce di una sua studentessa (elemento giustificato dal fatto che alla giovane Lewis piacciono solo uomini maturi come cachi), con un rapporto matrimoniale molto più cerebrale che passionale e un circolo di amici intellettuali, ricorda molto l'immagine da rotocalco che spesso ci si forma pensando a Woody. Gli altri caratteri in gioco sono efficaci e adeguatamente complessi e costruiscono una fauna variegata che interagisce molto bene.
Il resto è il solito materiale che questo regista è solito fornire. Sceneggiatura fitta, costruita su dialoghi brillanti, ma spesso interminabili, piccole nevrosi e una certa spocchia che Allen non ha mai voluto nascondere.
Indubbiamente se lo stile di Woody piace, questo è un film che prende. Ma se non si ha una gran passione per lui e la lunghezza infinita delle conversazioni non viene mitigata da un umorismo poco diretto, alcuni passaggi della pellicola diventano insuperabili.
Io appartengo alla seconda categoria e, pur riconoscendo al regista tutta la sua maestria nel disegnare sceneggiature precise e personaggi impeccabili, non mi sono divertito quasi mai durante la visione.
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