ketizia
|
mercoledì 18 gennaio 2006
|
guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno.
|
|
|
|
questa è la frase detta dalla madre di Jona una donna forte ma che a lungo amdare perde anche lei la ragione in base al dolore che aveva provato.
il dolore è quello che subisce ance Jona un bambino piccolissimo quando fu deportato nel lagher tedesco e con forza e determinazione riesce a superare quegli anni che intaccano la mente piena di ricordi. nel campo di lavoro muore il padre figura per cui jona prova un grande affetto la madre invece morirà poco dopo la liberazione da parte dei russi, in preda a dei raptus.
Jona torna ad amsterdam dove degli amici di famiglia si prendono cura di lui.
questo film con la sua semplicità ha fatto vedere e comprendere degli aspetti per cui tutti noi magari con delle bravate molte volte ci ne dimentichiamo.
[+]
questa è la frase detta dalla madre di Jona una donna forte ma che a lungo amdare perde anche lei la ragione in base al dolore che aveva provato.
il dolore è quello che subisce ance Jona un bambino piccolissimo quando fu deportato nel lagher tedesco e con forza e determinazione riesce a superare quegli anni che intaccano la mente piena di ricordi. nel campo di lavoro muore il padre figura per cui jona prova un grande affetto la madre invece morirà poco dopo la liberazione da parte dei russi, in preda a dei raptus.
Jona torna ad amsterdam dove degli amici di famiglia si prendono cura di lui.
questo film con la sua semplicità ha fatto vedere e comprendere degli aspetti per cui tutti noi magari con delle bravate molte volte ci ne dimentichiamo.
Jona che visse nella balena rispecchia dei fatti tragici e bestiali accaduti nalla storia dell'uomo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ketizia »
[ - ] lascia un commento a ketizia »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
sabato 28 marzo 2015
|
i remember
|
|
|
|
Film autobiografico, tratto dal romanzo di Jona Oberrski, un bambino esportato da Amsterdam in campo di concentramento nel 1942.
L’autore ricorda con lucidità le atrocità dell’olocausto, il dolore non solo per le condizioni di vita, ma per il distacco dal padre. Il dolore non si può raccontare, lo si può interiorizzare assistendo alle scene e alle malvagità a cui sono sottoposti uomini, donne e bambini dai nazisti, per le atrocità a cui sono sottoposti nei campi di sterminio di Auschwitz, di Mathausen ( e degli altri 15.000 campi aperti in Europa), sono ”derubati anche della speranza”. E si è sentito dire da qualcuno, dopo la liberazione:” solo ora mi sono accorta che non ci sono più bambini”.
[+]
Film autobiografico, tratto dal romanzo di Jona Oberrski, un bambino esportato da Amsterdam in campo di concentramento nel 1942.
L’autore ricorda con lucidità le atrocità dell’olocausto, il dolore non solo per le condizioni di vita, ma per il distacco dal padre. Il dolore non si può raccontare, lo si può interiorizzare assistendo alle scene e alle malvagità a cui sono sottoposti uomini, donne e bambini dai nazisti, per le atrocità a cui sono sottoposti nei campi di sterminio di Auschwitz, di Mathausen ( e degli altri 15.000 campi aperti in Europa), sono ”derubati anche della speranza”. E si è sentito dire da qualcuno, dopo la liberazione:” solo ora mi sono accorta che non ci sono più bambini”. Un film quindi efficace anche per la fotografia, ottima l’interpretazione di tutti, con un particolare nota di merito al piccolo Jenner Del Vecchio. Vibrante la colonna sonora di Ennio Moricone, tanta musica e tante canzoni. Le immagini a colori sono belle, non lo si può negare, ed alleggeriscono in un certo qual modo il tono del film, tuttavia il film sarebbe stato più efficace se girato in bianco e nero, anche più realistico. Marlene Dietrich scrive nelle sue memorie“ditemi, dove sono andati tutti i fiori”. David Grossman (autore del libro “Caduto fuori dal tempo” capolavoro definito lirico) scrive nel romanzo poderoso sull’olocausto“Vedi alla voce:Amore": “ era pronto ad amare tutto, tutto. Amare il mondo intero e amare il nulla con la medesima passione. Conoscere le nuove e sottili sfumature che risveglia nell’uomo l’innamorarsi della fioritura dei cespugli di lillà, o di uno sciame folle di farfalle, o delle note di una fisarmonica”.
Commentando “Il silenzio dei vivi” di Elisa Springer ho scritto:”Hanno bruciato i loro corpi, facendo fumo dei loro sogni, fiamme delle loro anime, cenere delle loro ossa,ricordo perenne dei loro nomi”.
Pinocchio portò in salvo il padre Geppetto, Jona invece vide morire suo padre Max nella pancia della balena.chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
|