iuriv
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lunedì 25 maggio 2015
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inzia l'era dell'apocalisse.
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Il secondo capitolo di questa saga è fruibile anche senza aver visto il primo. Il breve riassunto iniziale, infatti, pare un tentativo di adattare la storia alla nuova realtà, piuttosto che un vero e proprio collegamento al film precedente.
L'ambientazione è il punto di forza di questa pellicola. Il futuro post apocalittico immaginato da Miller e soci, fa sfoggio di polverosi deserti, strade desolate e cadaveri dimenticati, come a sottolineare la fine della civiltà. Il regista si gioca bene il budget, tra mezzi meccanici, villaggi edificati nei pozzi petroliferi e costumi cyberpunk.
La trama è piuttosto esile e vede il nostro eroe solitario trovarsi, suo malgrado, nel mezzo di una lotta tra fazioni.
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Il secondo capitolo di questa saga è fruibile anche senza aver visto il primo. Il breve riassunto iniziale, infatti, pare un tentativo di adattare la storia alla nuova realtà, piuttosto che un vero e proprio collegamento al film precedente.
L'ambientazione è il punto di forza di questa pellicola. Il futuro post apocalittico immaginato da Miller e soci, fa sfoggio di polverosi deserti, strade desolate e cadaveri dimenticati, come a sottolineare la fine della civiltà. Il regista si gioca bene il budget, tra mezzi meccanici, villaggi edificati nei pozzi petroliferi e costumi cyberpunk.
La trama è piuttosto esile e vede il nostro eroe solitario trovarsi, suo malgrado, nel mezzo di una lotta tra fazioni. Da una parte ci sono i custodi del pozzo con il loro tentativo di mantenere una parvenza di organizzazione e civiltà, mentre dall'altra li affrontano una banda di derelitti selvaggi, senza nessun rispetto per la vita umana e ormai persi, con l'unico scopo di impossessarsi del prezioso oro nero.
A togliere i dettagli, non può sfuggire il netto richiamo della storia al western Leoniano, dove Gibson prende il posto di Eastwood e gli strampalati automezzi quello dei cavalli. Il grosso del lavoro lo fanno gli inseguimenti, sempre gestiti in modo molto spettacolare e carichi di adrenalina. Al povero Mel toccano poche battute, ma in fondo è giusto così, dato il ruolo dello straniero che deve interpretare e che gli riesce piuttosto bene. Se a questo personaggio manca qualcosa, tuttavia, questo è il mistero, visto che il background che ne compone il carattere è ben noto, cosa che ne spezza un po' la forza.
Delle influenze vagamente horror presenti nel primo capitolo, Miller importa il lato più cruento, non lesinando sulla crudezza degli scontri e sulla quantità di sangue e carne umana sparsi in giro per la pellicola. E' una scelta indovinatissima, naturalmente, che insieme alla polvere e alla sporcizia restituiscono l'idea di apocalisse che il regista ha bene in mente.
Secondo me leggermente meno godibile rispetto a Interceptor, forse a causa della semplicità di una trama poco ricca di momenti di tensione pura. Miller depura il più possibile l'influenza western da quelli che sono i giochi di sguardi e le attese lunghe, preferendo puntare, appena può, sull'azione nuda e cruda.
Non si può non considerare, però, come questo lavoro sia il più universalmente conosciuto della trilogia, per la potenza del suo immaginario e per quanto la sua estetica abbia ispirato tutto un genere da li in avanti.
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isildur91
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venerdì 9 ottobre 2015
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lotta per la benzina
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Secondo e più famoso film della trilogia di Mad Max che si riaggancia al primo capitolo (del quale è consigliata la visione così da capire meglio il personaggio del protagonista). In un futuro apocalittico, una guerra totale ha distrutto qualsiasi forma di governo e il mondo è in preda al caos. L'Australia in particolare è scossa brutalmente da bande di predoni il cui unico scopo è impossessarsi della benzina, elemento indispensabile per muoversi nelle immense distese australi. Ed è qui che Max, ex poliziotto ora senza una meta nè uno scopo, incappa nell'assalto di un gruppo di barbari esaltati ad una raffineria. Lì un gruppo di uomini e donne cerca di mettere da parte quanto più carburante possibile per raggiungere il mare e la speranza di una vita civile.
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Secondo e più famoso film della trilogia di Mad Max che si riaggancia al primo capitolo (del quale è consigliata la visione così da capire meglio il personaggio del protagonista). In un futuro apocalittico, una guerra totale ha distrutto qualsiasi forma di governo e il mondo è in preda al caos. L'Australia in particolare è scossa brutalmente da bande di predoni il cui unico scopo è impossessarsi della benzina, elemento indispensabile per muoversi nelle immense distese australi. Ed è qui che Max, ex poliziotto ora senza una meta nè uno scopo, incappa nell'assalto di un gruppo di barbari esaltati ad una raffineria. Lì un gruppo di uomini e donne cerca di mettere da parte quanto più carburante possibile per raggiungere il mare e la speranza di una vita civile. Max si ritroverà suo malgrado ad aiutarli e farà di tutto per permettere che la benzina sfugga alle grinfie degli assalitori.
Fino al tragico e sorprendente epilogo.
La forza del film è racchiusa nell'illustrazione della violenza dura e spietata delle bande di criminali, uomini ridotti a distruttori e massacratori, e nelle splendide scene di inseguimento stradale. Mel Gibson interpreta un personaggio chiuso e per certi versi ambiguo, che non ha più voglia di provare sentimenti umani ma che allo stesso tempo non si rassegna alla barbarie, cercando di fare tutto il possibile pur di restare vivo e permettere la salvezza degli uomini e delle donne ancora in cerca di un futuro.
Vivamente consigliato: voto 8/10
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