felicity
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domenica 21 luglio 2024
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il tempo, il corpo e la passione amorosa
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45 Anni, diretto da A.Haigh, esplora il privato di una coppia e dei loro quarantacinque anni di vita insieme, ora alle prese con uno spettro del passato.
Il film costituisce una meravigliosa ed intima esplorazione dei significati del tempo, del corpo e della passione amorosa nel privato di una coppia che si accinge a celebrare i traguardi conseguiti in quarantacinque anni di vita insieme.
Non vi è la caducità dei corpi, ma al contrario predomina la vitalità della passione amorosa, con i suoi turbamenti e le sue angherie, e trova spazio sullo schermo il tema, fin troppo poco affrontato, della sessualità nella tarda età adulta.
Il corpo, vero protagonista della narrazione, è l’elemento perturbante nel film 45 anni che riattiva e muove passioni ritenute sopite.
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45 Anni, diretto da A.Haigh, esplora il privato di una coppia e dei loro quarantacinque anni di vita insieme, ora alle prese con uno spettro del passato.
Il film costituisce una meravigliosa ed intima esplorazione dei significati del tempo, del corpo e della passione amorosa nel privato di una coppia che si accinge a celebrare i traguardi conseguiti in quarantacinque anni di vita insieme.
Non vi è la caducità dei corpi, ma al contrario predomina la vitalità della passione amorosa, con i suoi turbamenti e le sue angherie, e trova spazio sullo schermo il tema, fin troppo poco affrontato, della sessualità nella tarda età adulta.
Il corpo, vero protagonista della narrazione, è l’elemento perturbante nel film 45 anni che riattiva e muove passioni ritenute sopite.
La gelosia, un’emozione complessa che diventa per Kate, la protagonista del film 45 anni, una condizione logorante che la isola nel dolore e nel timore di perdere suo marito.
La gelosia è fatta di paura, di amore, di odio, di ammirazione, di disprezzo. Innanzitutto di panico per l’invasione del cerchio di intimità condivisa, la parte più fragile e preziosa del matrimonio.
Non solo dunque Kate, in 45 anni, si confronta con un oggetto d’amore idealizzato e reso perfetto dalla morte, quindi inattaccabile, ma con un corpo che possiede ancora lo splendore della giovinezza.
Geoff sembra cadere in una ruminazione senza meta che lo distanzia dal presente e, dunque, da Kate. Il tempo che in cui si ritrova immerso è quello dell’inconscio, in cui non c’è confine che separi e contenga il passato ed il presente, in una commistione sconosciuta a quello stratagemma dell’Io che scandisce lo scorrere temporale per ordinare l’esperienza ed il mondo.
Con la ricomparsa del cadavere dell’amata di un tempo, per Geoff sembra illusoriamente ricomparsa anche la giovinezza, così il fumo non appare più una minaccia per il suo debole cuore, di colpo gli amici coetanei appaiono invecchiati incredibilmente male ed il tempo trascorso in loro compagnia terribilmente noioso. Il tempo della notte, dell’intimità, è invece dedicato a venerare il simulacro del suo passato.
L’intera vita condivisa con Geoff si colora di nuovi significati che fanno decadere le certezze di Kate, sola nella lotta contro il rimpianto per quanto si è fatto o per quanto non si è fatto, con il ticchettio inesorabile del tempo che sta per concludersi.
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nadia
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sabato 18 settembre 2021
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45 anni sono tanti....
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Va bene che i coniugi sono inglesi, ma mi chiedo: in 45 anni di matrimonio di cosa avranno parlato? del tempo?!!
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giovanni
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martedì 23 marzo 2021
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soporifero
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Non bastano due grandi attori, ormai mostri sacri, a dare vitalità ed interesse a una storia banale. Due ore in cui non succede niente. Bella fotografia, buona musica, psicologia della quarta età non evitano l'effetto soporifero. I premi? Boh!
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great steven
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venerdì 25 settembre 2020
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il 45° anniversario di una coppia messa alla prova
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45 ANNI (UK, 2015) diretto da ANDREW HAIGH. Interpretato da CHARLOTTE RAMPLING, TOM COURTENAY, GERALDINE JAMES, DAVID SIBLEY ● Kate e Geoff Mercer sono sposati da tanti anni, non hanno mai avuto figli e convivono in una tenuta della campagna inglese ben acclimatati ai propri riti quotidiani: la lettura dei libri di filosofia, le passeggiate in campagna, le colazioni a letto, un cane pastore di nome Max da accudire amorevolmente. Non manca una salubre rievocazione del passato in cui i due coniugi si riversano volentieri, se non che una mattina Geoff riceve una raccomandata in tedesco nella quale gli viene comunicato il ritrovamento del corpo ghiacciato di Katya, la sua prima fidanzata (che conobbe prima di incontrare l’attuale moglie), data per dispersa in montagna lungo il confine italo-svizzero durante una loro escursione risalente al 1962.
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45 ANNI (UK, 2015) diretto da ANDREW HAIGH. Interpretato da CHARLOTTE RAMPLING, TOM COURTENAY, GERALDINE JAMES, DAVID SIBLEY ● Kate e Geoff Mercer sono sposati da tanti anni, non hanno mai avuto figli e convivono in una tenuta della campagna inglese ben acclimatati ai propri riti quotidiani: la lettura dei libri di filosofia, le passeggiate in campagna, le colazioni a letto, un cane pastore di nome Max da accudire amorevolmente. Non manca una salubre rievocazione del passato in cui i due coniugi si riversano volentieri, se non che una mattina Geoff riceve una raccomandata in tedesco nella quale gli viene comunicato il ritrovamento del corpo ghiacciato di Katya, la sua prima fidanzata (che conobbe prima di incontrare l’attuale moglie), data per dispersa in montagna lungo il confine italo-svizzero durante una loro escursione risalente al 1962. Il cadavere è rimasto congelato per oltre cinquant’anni ed è dunque intatto. Non appena si affronta l’argomento insieme, la cosa non sembra turbare più di tanto l’equilibrio collaudato della coppia, ma col passare dei giorni Geoff diventa sempre più scontroso e sfuggente (ad esempio opponendo un iniziale rifiuto a voler partecipare al pranzo dei dipendenti della fabbrica in cui lavorò da giovane). E in più Kate sta preparando fin nei minimi dettagli l’importantissima festa per il loro quarantacinquesimo anniversario di matrimonio, che si terrà di sabato. I giorni immediatamente precedenti le consentiranno, mentre indaga sul passato del marito, di scoprire un segreto sconcertante. Un paio di formidabili interpretazioni, entrambe premiate con l’Orso d’Argento a Berlino dove il film ha ricevuto un’accoglienza trionfale, per una storia d’amore della terza età intensa e profonda. Haigh descrive la vita di coppia di un uomo e una donna senza mai scivolare negli stereotipi dell’esistenza matrimoniale in campagna, ma soffermandosi piuttosto su quanto segue, anche a livello sentimentale, a un punto narrativo assai saldo come la comunione dei beni e degli interessi. La loro intimità, la loro solidarietà e il loro affetto fanno da unico (ed efficacissimo) motore all’intera vicenda. Poi una svolta quasi nel thriller nel sottofinale, senza mai dimenticare i fatti e le emozioni e mantenendo in specie lo sguardo limpido e leggero sull’osservazione degli atti compiuti da ambedue, aggiungendo come prezioso contorno i personaggi secondari (l’amica fotografa; l’ex collega di Geoff che si è dato alla passione per l’ukulele) e la splendida colonna musicale che rispolvera, pur sullo sfondo ma ancorché presenti, i ‘50/’60 del personaggio di Courtenay e i ‘60/’70 del carattere di Rampling. Trova probabilmente i suoi unici punti deboli nell’incerta considerazione di mostrare lui soltanto nelle sequenze in cui è presente anche la sua controparte femminile e nell’irrisolto finale, il cui volto di Kate che perde la felicità e la serenità non si può ritenere a tutti gli effetti soddisfacente per un pubblico davvero coinvolto in questo speciale dramma dai toni tanto leggiadri quanto suadenti.
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teo
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martedì 24 marzo 2020
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noia mortale
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Da vedere per capire cosa vuol dire morire di noia. E bisogna esser bravi per trasmettere questa emozione che ti si appiccica alla pelle e ti entra nelle narici.
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mercoledì 18 marzo 2020
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sentimenti illusori
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Condivido del tutto questa recensione: descrive a sufficienza la dolorosa decantazione di un sentimento che ci ha rassicurato per molti anni, e definisce una struggente presa di coscienza della Rampling, Courtenay invece è un chirurgo dei sentimenti attonito e stordito.
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everart
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sabato 18 novembre 2017
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film penoso...
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Film pessimo sotto ogni punto di vista, lento all'inverosimile, privo di una trama convincente, girato al risparmio quasi interamente dentro una casa, attori impacciati e molto altro, impossibile non addormentarsi prima della fine del film, non capisco come possa aver vinto anche premi e riconoscimenti.
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no_data
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domenica 12 febbraio 2017
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la foto rivelatrice
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Bel film e grandi interpreti. Ritmi giusti come l'ambientazione. Quando lei scopre da alcune vecchie foto che il marito aspettava un figlio dalla ex morta (figlio che lei non le ha potuto dare) non riesce a perdonarlo per averle nascosto la verità e annulla con un gesto finale 45 anni di amore e devozione. La sua veramente una superficialità che lascia sgomenti
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(di emaspac)
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lbavassano
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venerdì 4 novembre 2016
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basta uno sguardo
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Si chiude giustamente sullo sguardo di Charlotte Rampling il bel film di Andrew Haigh, dopo una settimana difficile, sei giorni che hanno scandito i capitoli della storia e messo in crisi quarantacinque anni di vita in comune. Dopo che il marito, Tom Courtenay, ha potuto tenere il proprio commosso discorso, forse scontatamente commosso. Dopo che nel ballo ha dato fondo a tutte le proprie residue risorse istrioniche, forse illudendosi di annullare in tal modo il passato, i suoi lati oscuri. Dopo tutto ciò viene quello sguardo, straordinariamente intenso, consapevole, che riassume il senso del film, di ciò che è accaduto in quei sei giorni e in quarantacinque anni, il senso di un ottimo film che sugli sguardi della Rampling è interamente costruito, contrappuntato, al di là delle parole.
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Si chiude giustamente sullo sguardo di Charlotte Rampling il bel film di Andrew Haigh, dopo una settimana difficile, sei giorni che hanno scandito i capitoli della storia e messo in crisi quarantacinque anni di vita in comune. Dopo che il marito, Tom Courtenay, ha potuto tenere il proprio commosso discorso, forse scontatamente commosso. Dopo che nel ballo ha dato fondo a tutte le proprie residue risorse istrioniche, forse illudendosi di annullare in tal modo il passato, i suoi lati oscuri. Dopo tutto ciò viene quello sguardo, straordinariamente intenso, consapevole, che riassume il senso del film, di ciò che è accaduto in quei sei giorni e in quarantacinque anni, il senso di un ottimo film che sugli sguardi della Rampling è interamente costruito, contrappuntato, al di là delle parole.
Sugli sguardi, e sulla maestria interpretativa, sempre virtuosisticamente sottotono. E su minimi dettagli, gravidi di senso, come quelle due sigarette, così diverse e così simili in fondo. E su una sceneggiatura perfetta. Così si costruiscono i grandi film.
Mi ha ricordato, quest'ultima scena, anche se il paragone è sicuramente azzardato, il finale dei "Promessi Sposi". Dopo che Renzo ha recitato il proprio decalogo sugli insegnamenti ricevuti dalle avventure del "suo" romanzo basta una semplice domanda di Lucia a mettere in crisi tutte le certezze, l'intera troppo facile "morale", il senso stesso del romanzo che abbiamo letto, o almeno di ciò che troppo frettolosamente abbiamo definito come il suo senso. Una domanda semplice, apparentemente semplice, non fosse che in essa risuona il grido di Giobbe.
Perché noi uomini siamo fatti così, nel bene e nel male. Solo uno sguardo esterno può donarci la consapevolezza, una consapevolezza.
(Rivisto grazie alla rassegna del venerdì di Sala Pastrone- Vertigo).
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gabriella
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giovedì 12 maggio 2016
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la persistenza dei ricordi
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Quanto si può dire di conoscere una persona? Nemmeno dopo averci vissuto per molti anni possiamo affermare di sapere tutto dell’altro, e credo che alcune cose debbano rimanere per sempre un qualcosa di strettamente privato, inaccessibili al compagno/a di una vita, perché troppo intime per essere spiegate.
Accade che a una tranquilla coppia inglese , in procinto di festeggiare i 45 anni di matrimonio, Geoff e Kate, arrivi inaspettata una lettera destinata a lui, nella quale viene informato del ritrovamento del corpo perfettamente conservato tra i ghiacciai di una montagna in Svizzera dopo 50 anni, di una giovane donna, Khaty, colei che sarebbe dovuta diventare sua moglie, se il destino non avesse deciso altrimenti.
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Quanto si può dire di conoscere una persona? Nemmeno dopo averci vissuto per molti anni possiamo affermare di sapere tutto dell’altro, e credo che alcune cose debbano rimanere per sempre un qualcosa di strettamente privato, inaccessibili al compagno/a di una vita, perché troppo intime per essere spiegate.
Accade che a una tranquilla coppia inglese , in procinto di festeggiare i 45 anni di matrimonio, Geoff e Kate, arrivi inaspettata una lettera destinata a lui, nella quale viene informato del ritrovamento del corpo perfettamente conservato tra i ghiacciai di una montagna in Svizzera dopo 50 anni, di una giovane donna, Khaty, colei che sarebbe dovuta diventare sua moglie, se il destino non avesse deciso altrimenti. Da quel momento, mentre fervono i preparativi per la festa, Kate vede vacillare la certezza di un matrimonio di lunga durata e il sospetto di essere stata un ripiego, la rende inquieta e spaventata. La passeggiata con il cane nella nebbiosa campagna inglese, il bollitore per il the , i discorsi del più e del meno, scandiscono le giornate dei due coniugi in un atmosfera pacata e monotonamente serena, ma ora tutto ciò è incrinato dalla presenza di un fantasma che dimora da sempre in soffitta , silenziosa, tra vecchi album di fotografie e diapositive , luogo di ricordi e nostalgie. Geoff , dopo la notizia cambia visibilmente le abitudini, riprende a fumare , evita gli inviti degli amici e consulta libri sul ghiaccio e l’ibernazione di un corpo che viene rinvenuto, rimette in gioco un sentimento mai sepolto ( hanno ritrovato la mia Khaty), risponde alle domande della moglie un po’ vago, mentre lei vuole capire , si mette in competizione con una donna dal nome così simile al suo, con i capelli scuri come li aveva lei e un’altra cosa mai rivelata che la lascia sgomenta, gli eccessi dell’assenza di forma della sua rivale diventano sempre più ingombranti . Non ci sono litigi, scenate, tutto scorre apparentemente tranquillo, ma la tensione è ancora più vibrante nella pacata compostezza dei due coniugi, mentre si avvicina il giorno della festa. Andrew Haigh è abilissimo nel seguire i due maturi protagonisti nel loro tormento, i maldestri movimenti di Geoff, lo sguardo gelido e smarrito di Kate e quel velo sul cuore, in sintonia col paesaggio crepuscolare della contea di Norfolk, la scansione temporale dei giorni che precedono i festeggiamenti, tanto più si accorcia la distanza dall’evento, sempre più si allunga la distanza della coppia. E’ un film delicato, che racconta la fragilità e la vulnerabilità della vecchiaia, di un futuro sempre più incerto e offuscato, ma di un sentimento che a dispetto di tutto continua a esistere e purtroppo riesce ancora a ferire.
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