felicity
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martedì 19 marzo 2019
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sballato nei toni e indigesto nella scrittura
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Nel complesso "Victor - La storia segreta del Dott. Frankenstein" scorre piacevolmente e si fa guardare, offrendo anche qualche spunto di comicità sparsa, ma manca di idee, è tutto molto già visto e, nel panorama delle centinaia di interpretazioni della storia di Mary Shelley, c’era veramente bisogno anche di questo?
Io non lo credo.
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totybottalla
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mercoledì 14 febbraio 2018
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frankenstein spolpato ancora!
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Storia arcinota e sfruttata a più non posso, angolo di racconto leggermente diverso che viaggia a ritmi serrati sfiorando la farsa o forse più e che concede al delirio una spettacolarizzazione eccessiva poco consona al tema. Radcliffe emoziona quanto un presepe a ferragosto e i personaggi che ruotano sembrano di cartone, un lavoro da due stelle per gli effetti speciali e il montaggio, mi chiedo cosa avrebbe potuto fare il grande Peter Cushing in film come questo coi mezzi tecnici attuali. Saluti.
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onufrio
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venerdì 28 ottobre 2016
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igor e victor, per il bene della scienza
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Ennesima rivisitazione,con tanto di relative aggiunte e tolte, del romanzo di Shelley "Frankenstein". Il protagonista principale in questo film è Igor, il ragazzo che diverrà il fido assistente del pazzoide dottor Frankenstein, il dottore che vuole ridare la vita ai morti. L'ormai ex Harry Potter (D.Radcliffe) prova a sdoganarsi definitivamente dell'etichetta di mago, fornendo nel complesso una buona interpretazione. Sui film di Frankenstein rimane sempre l'amaro in bocca, in quanto ogni film sul tema in questione non è stato del tutto in grado di rappresentare nella sua più totale maestria il romanzo visionario della Shelley.
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no_data
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lunedì 11 aprile 2016
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a volte è il creatore il vero mostro
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A pochi giorni dall'uscita del FRANKENSTEIN di Bernard Rose, un nuovo approccio alla storia narrata da Mary Shelley ci viene proposto da Paul McGuigan in questo VICTOR, LA STORIA SEGRETA DEL DOTTOR FRANKENSTEIN.
“A volte è il creatore il vero mostro” ci dice in apertura la voce narrante. Stavolta a raccontarci la storia è Igor. O per meglio dire il clown senza nome, gobbo e deforme e per questo maltrattato come una specie di Elephant Man nel circo in cui lavora, interpretato da Daniel Harry Potter Radcliffe. Il gobbo è però dotato di una intelligenza fuori dal comune e ha passione per la medicina. A dargli quel nome è il dottor Victor Frankenstein (James McAvoy), dopo averlo liberato per utilizzare nei propri esperimenti le sue abilità manuali e la sua competenza sul corpo umano.
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A pochi giorni dall'uscita del FRANKENSTEIN di Bernard Rose, un nuovo approccio alla storia narrata da Mary Shelley ci viene proposto da Paul McGuigan in questo VICTOR, LA STORIA SEGRETA DEL DOTTOR FRANKENSTEIN.
“A volte è il creatore il vero mostro” ci dice in apertura la voce narrante. Stavolta a raccontarci la storia è Igor. O per meglio dire il clown senza nome, gobbo e deforme e per questo maltrattato come una specie di Elephant Man nel circo in cui lavora, interpretato da Daniel Harry Potter Radcliffe. Il gobbo è però dotato di una intelligenza fuori dal comune e ha passione per la medicina. A dargli quel nome è il dottor Victor Frankenstein (James McAvoy), dopo averlo liberato per utilizzare nei propri esperimenti le sue abilità manuali e la sua competenza sul corpo umano.
L'ambiente è una Londra dell'ottocento molto vicina a quella fotografata e montata nei due Sherlock Holmes diretti da Guy Ritchie, e infatti nella trama non manca un'indagine di Scotland Yard. E' proprio l'Ispettore Turpin che oppone il suo ammonimento, alla teoria di Frankenstein secondo il quale “la morte è una condizione temporanea”: “State scatenando l'ira di Dio – gli dice - e non esiste pietà in natura!”. C'è anche la “bella” di turno naturalmente: Lorelei, l'acrobata del circo amata da Igor, che cerca di dissuaderlo, a dire il vero senza particolare impegno, dal seguire il suo benefattore nel folle esperimento. Così, tra un po' di poliziesco, un po' di romanticismo e un po' di gotico, il film tutto sommato tiene, basta non far troppo caso al finale un po' fracassone e al “mostro”, decisamente da B-movie.
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juri moretti
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sabato 9 aprile 2016
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poteva essere molto meglio di così!
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In un tempo in cui nulla sembrava impossibile, quando la scienza, la tecnologia e la religione si muovevano per riscrivere le regole che governavano la vita e la morte, uno scienziato, il Dr. Victor Frankenstein e il suo protégé Igor Strausman, si ritrovano a ricercare insieme la loro visione comune del mondo. Ma quando i piani di Victor vanno in fumo, portando ad orribili conseguenze, soltanto Igor potrà salvare lo scienziato da se stesso e dalla sua mostruosa creazione.
Questa nuova versione della celebre storia di Frankenstein è raccontata principalmente attraverso lo sguardo di Igor Strausman (Daniel Radcliffe), mettendo in scena il rapporto di amicizia tra lui e Victor Frankenstein (James McAvoy) e svelando il passato segreto del Dottor Frankenstein che lo spinge verso la sua ossessione: creare la vita dalla morte
Il film si concentra principalmente sulla storia di Igor cioè l'assistente di Frank e attraverso lui vedremo la fatica e la voglia di poter portare in vita un essere vivente con pezzi di altri esseri viventi morti.
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In un tempo in cui nulla sembrava impossibile, quando la scienza, la tecnologia e la religione si muovevano per riscrivere le regole che governavano la vita e la morte, uno scienziato, il Dr. Victor Frankenstein e il suo protégé Igor Strausman, si ritrovano a ricercare insieme la loro visione comune del mondo. Ma quando i piani di Victor vanno in fumo, portando ad orribili conseguenze, soltanto Igor potrà salvare lo scienziato da se stesso e dalla sua mostruosa creazione.
Questa nuova versione della celebre storia di Frankenstein è raccontata principalmente attraverso lo sguardo di Igor Strausman (Daniel Radcliffe), mettendo in scena il rapporto di amicizia tra lui e Victor Frankenstein (James McAvoy) e svelando il passato segreto del Dottor Frankenstein che lo spinge verso la sua ossessione: creare la vita dalla morte
Il film si concentra principalmente sulla storia di Igor cioè l'assistente di Frank e attraverso lui vedremo la fatica e la voglia di poter portare in vita un essere vivente con pezzi di altri esseri viventi morti.
Il tutto parte con un certo ritmo ma che poi si rompe per come viene messa in scena la storia. Igor è interpretato da Daniel Raffield che finalmente con questo ruolo si stacca a quello di harry potter. Insomma la prima parte del film non è male, ma là seconda parte è veramente noiosa anche perché per vedere la creatura dobbiamo aspettare fino alla fine del film, che poi non è questo gran che.
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claudio m.
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venerdì 8 aprile 2016
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il frankenstein dietro le quinte
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Durante una delle tante esibizioni con il circo Igor, il gobbo vessato dal pubblico e dai suoi stessi compagni, si ritroverà costretto a soccorrere la sua amata trapezzista, caduta rovinosamente dirante lo show, mostrando le sue notevoli conoscenze mediche e attirando così le attenzioni del giovane dottor Victor Frenkenstein che non tarderà a liberarlo per farne il suo assistente. Da questo monento in poi per Igor si prospetta una lenta quanto inesorabile discesa negli orrori perpetrati dalla mente geniale e folle del suo salvatore.
Dall'ultima trasposizione cinematografica del mostro nato dalla penna di Mary Shelley (I,Frankenstein, 2014) ecco un nuono film atto a narrarne le origini e anche le gesta.
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Durante una delle tante esibizioni con il circo Igor, il gobbo vessato dal pubblico e dai suoi stessi compagni, si ritroverà costretto a soccorrere la sua amata trapezzista, caduta rovinosamente dirante lo show, mostrando le sue notevoli conoscenze mediche e attirando così le attenzioni del giovane dottor Victor Frenkenstein che non tarderà a liberarlo per farne il suo assistente. Da questo monento in poi per Igor si prospetta una lenta quanto inesorabile discesa negli orrori perpetrati dalla mente geniale e folle del suo salvatore.
Dall'ultima trasposizione cinematografica del mostro nato dalla penna di Mary Shelley (I,Frankenstein, 2014) ecco un nuono film atto a narrarne le origini e anche le gesta. Ma ne sentivamo la mancanza? Forse no.
Date le recensioni negative e i risultati deludenti al botteghino del suo predecessore, forse era il caso di aspettare un po' di tempo prima di riproporre per l'ennesima volta la storia del "moderno Prometeo", ma si sa, in un epoca dove il gusto è schiacciato dalla sete di denaro dei produttori e i film vengono sfornati in un battino di ciglia, nemmeno Frenkenstein si poteva salvare dall'essere spremuto fino alla fine. E poco cambia se il film parte da un punto di vista inedito.
Il film, che presenta un impostazione leggermente steampunk, risulta gradevole alla vista, mostrandoci una Londra vittoriana vibrante e misteriosa allo stesso tempo.
Ma le note dolenti arrivano nell'interpretazioni dei vari personaggi: se James McAvoy recita la propria parte in maniera egregia la stessa cosa non si può dire del suo personaggio, eccentrico ed esaltato ma allo stesso tempo poco profondo e scialbo. Il personaggio di Igor (Daniel Rackfield), che nell'immaginario collettivo risente troppo del suo passato di Harry Potter, appare decisamente patetico e privo di spessore, apparendo come una vittima perene degli eventi, e questo forse, dal momento che il punto di vista utilizzato è il suo, rende lo spettatore poco coinvolto.
La storia di per se narra gli eventi che intercorrono tra il primo incontro tra Victor F. e Igor e la creazione del mostro di Frankenstein. Questo lasso di tempo, forse di per se già poco interessante, viene "riempito" da eventi che sembrano per certi aspetti poco in armonia con il proseguo del film (è quasi immotivatamente eccessivo l'odio che scorre tra Victor e il commissario di polizia).
Dopo aver tanto e forse troppo voluto analizzare e sviluppare i vari aspetti del mostro di Frankenstein valeva la pena tentar l'approccio a questa storia da un altro punto di vista. Ma questo risulta senza mordente e ciò, untio a toni forse troppo frivoli e ad eventi non accattivanti, da al film la sensazione di un occasione persa.
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alenefertiti
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giovedì 31 marzo 2016
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ottimo cast per un film che ha mancato il colpo
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Peccato per la bravura degli attori e l'ottima ambientanzione ma la storia fa acqua e nonostante il film tenti di rianimare un Frankenstain che non decolla. Il film risulta banale, prevedibile e con delle grosse lacune che non rendono credibile la pellicola. Niente a che vedere con l'intramontabile opera del 1994.
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donato prencipe
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domenica 27 marzo 2016
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"le origini di frankenstein"
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Frankenstein torna al cinema grazie a Paul Mcguigan (Slevin - Patto criminale) realizzando un nuovo lungometraggio basato sul romanzo di Mary Shelley. Un’idea tutta nuova, diversa dalle altre pellicole create (Frankenstein Junior, Frankenstein di Mary Shelley, etc.), che pone al centro del progetto gli avvenimenti avvenuti prima della creazione di “Prometeo” che tutti noi conosciamo, cercando di indagare tra i pensieri e gli stati d’animo dei personaggi che hanno fatto parte di questa vicenda fantasiosa, aumentando il carico di effetti speciali e trovate da cinema. La storia viene raccontata attraverso gli occhi di Igor (Daniel Radcliffe), una figura che è stata inventata, a dispetto del romanzo in essere, nelle trasposizioni cinematografiche precedenti, sempre dipinta al servizio di un genio del male o uno scienziato pazzo.
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Frankenstein torna al cinema grazie a Paul Mcguigan (Slevin - Patto criminale) realizzando un nuovo lungometraggio basato sul romanzo di Mary Shelley. Un’idea tutta nuova, diversa dalle altre pellicole create (Frankenstein Junior, Frankenstein di Mary Shelley, etc.), che pone al centro del progetto gli avvenimenti avvenuti prima della creazione di “Prometeo” che tutti noi conosciamo, cercando di indagare tra i pensieri e gli stati d’animo dei personaggi che hanno fatto parte di questa vicenda fantasiosa, aumentando il carico di effetti speciali e trovate da cinema. La storia viene raccontata attraverso gli occhi di Igor (Daniel Radcliffe), una figura che è stata inventata, a dispetto del romanzo in essere, nelle trasposizioni cinematografiche precedenti, sempre dipinta al servizio di un genio del male o uno scienziato pazzo. In questo caso, il personaggio ingobbito dall’aspetto non gentile, è una persona erudita, intelligente, profondo studioso, malgrado le difficoltà che lo circondano, della medicina e tutto ciò che ha a che fare con l’anatomia umana. L’incontro tra Victor Frankenstein (James McAvoy) e Igor, avviene in un circo, nel quale quest’ultimo ne rappresenta l’attrazione comica e deforme, quella per cui a quei tempi si pagava il biglietto anche solo per vederla e Victor, di contro, intravedendone le capacità intellettive, senza farsi ingannare dal suo aspetto, lo convince a meritare di più e così lo strappa al circo, per renderlo un uomo dignitoso, offrendogli una casa, dei vestiti puliti, e la possibilità di lavorare con lui ad esperimenti di medicina. In questo modo, unendo le capacità di entrambe, può essere realizzato ciò che Victor ha in mente da sempre: “portare in vita la morte”, generare un uomo, composto di organi morti, profanati ai defunti e con l’ausilio di una scossa elettrica ad alto voltaggio fargli prendere vita. L’ostacolo più rognoso all’adempimento del suo, insano, progetto è rappresentato dal detective, di Scotland Yard, Roderick Turpin (Andrew Scott) che non può permettere che un’eresia tale venga concepita e realizzata. Igor, dal canto suo, vive combattuto dall’idea di non perseguire i piani di Victor, perché li giudica immorali, e lasciare abbandonarsi tra le braccia della donna, Lorelei (Jessica Brown Findlay), di cui ne è innamorato da sempre, e dall’idea di dover rendere al suo “padrone” il grande favore che in passato aveva ricevuto da lui. Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 25 novembre 2015, mentre sarà nelle sale italiane a partire dal 6 aprile 2016.
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kyotrix
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sabato 19 marzo 2016
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guardabile
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Ma non di più. Poca roba interessante.
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liuk!
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lunedì 14 marzo 2016
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inutile
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Pellicola adatta ad una visione poco interessata, in aereo o in vacanza, in quanto presenta una buona realizzazione sostenuta da un pessimo plot. Più che rivisitato, il romanzo della Shelley è stravolto senza però introdurre temi interessanti o risvolti di chissà quale spessore. La domanda che sorge spontanea é il perchè di questo film, a cosa serva. Visto in lingua originale, posso comunque dare un giudizio positivo sull'interpretazione dei due bravi attori protagonisti, che non basta comunque a salvare il giudizio complessivo.
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