coatto ungarettiano
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giovedì 18 luglio 2024
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paolp78
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lunedì 13 aprile 2015
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sceneggiatura poco approfondita
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Si tratta di un gangster movie azzeccato per le atmosfere e la scelta degli interpreti, ma rovinato da alcune scelte registiche inopportune e da una trama poco approfondita ed inconsistente.
La pellicola prende le mosse da uno spunto valido, a cui però non viene dato il necessario sviluppo per via di una sceneggiatura che si perde in verbosi ed inutili dialoghi. Il regista aderisce, essendone influenzato, ad uno stile narrativo affermatosi verso la fine degli anni novata (sull’onda di alcuni successi di Tarantino), che prevede molto parlato a discapito dell’azione che dovrebbe caratterizzare film di questo genere. Personalmente non vado pazzo per questo tipo di scelta che produce personaggi insopportabilmente petulanti e impedisce alle pellicole di acquisire scioltezza narrativa: anche in questo caso il risultato non è un granché; solo la durata contenuta impedisce allo spettatore di prendere sonno.
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Si tratta di un gangster movie azzeccato per le atmosfere e la scelta degli interpreti, ma rovinato da alcune scelte registiche inopportune e da una trama poco approfondita ed inconsistente.
La pellicola prende le mosse da uno spunto valido, a cui però non viene dato il necessario sviluppo per via di una sceneggiatura che si perde in verbosi ed inutili dialoghi. Il regista aderisce, essendone influenzato, ad uno stile narrativo affermatosi verso la fine degli anni novata (sull’onda di alcuni successi di Tarantino), che prevede molto parlato a discapito dell’azione che dovrebbe caratterizzare film di questo genere. Personalmente non vado pazzo per questo tipo di scelta che produce personaggi insopportabilmente petulanti e impedisce alle pellicole di acquisire scioltezza narrativa: anche in questo caso il risultato non è un granché; solo la durata contenuta impedisce allo spettatore di prendere sonno.
La trama risulta negligentemente poco curata e mal spiegata.
Quando il regista si dimentica di voler emulare Tarantino, il film funziona offrendo qualche bella scena con la giusta tensione (su tutte quelle dei dialoghi inquisitori tra il boss, interpretato da un MacShane dallo sguardo fulminante, ed il protagonista, un Ray Winstone perfettamente a suo agio nei panni dell’ex-gangster, particolarmente cool).
Da salvare anche l’uso di alcuni simbolismi di notevole impatto visivo (le visioni del demone pistolero) e l’interpretazione di Ben Kingsley (di cui segnalo alcuni monologhi e la scena della sigaretta in aereo).
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noia1
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domenica 20 aprile 2014
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non eccezionale,ma dialoghi e inquadrature salvano
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Un ex delinquente dopo anni di prigione decide di ritirarsi a vita privata e vivere della rendita donatagli da una vita di scassi e rapine, con lui vive la moglie e un ragazzo che lavora in cambio di qualche soldo. Un giorno però torna il suo vecchio boss e gli propone una nuova missione, suo malgrado dovrà accettare.
Dialoghi eccezionali e inquadrature interessantissime sono il vero cuore di questo dramma venato di umorismo. Per quanto l’apertura possa dare intendere ad una commedia, per quanta simpatia posa esserci, questo resta un dramma a tutti gli effetti perché il vero fulcro sta nel dilemma e nell’oppressione che il povero protagonista deve sopportare dal boss che torna e lo costringe all’ultimo lavoro che ha per lui.
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Un ex delinquente dopo anni di prigione decide di ritirarsi a vita privata e vivere della rendita donatagli da una vita di scassi e rapine, con lui vive la moglie e un ragazzo che lavora in cambio di qualche soldo. Un giorno però torna il suo vecchio boss e gli propone una nuova missione, suo malgrado dovrà accettare.
Dialoghi eccezionali e inquadrature interessantissime sono il vero cuore di questo dramma venato di umorismo. Per quanto l’apertura possa dare intendere ad una commedia, per quanta simpatia posa esserci, questo resta un dramma a tutti gli effetti perché il vero fulcro sta nel dilemma e nell’oppressione che il povero protagonista deve sopportare dal boss che torna e lo costringe all’ultimo lavoro che ha per lui.
Forse è proprio questo illudere lo spettatore di essere presente ad una commedia, che poi si rivela in realtà drammatica, il vero punto a sfavore; e al di là dei dialoghi e delle inquadrature non c’è altro e la trama non ha particolari guizzi nemmeno nel momento clou della rapina.
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raffaele palazzo
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lunedì 7 gennaio 2008
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sexy beast
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Un bel noir con dei dialoghi ben curati e interpretazioni degne di nota. SEXY BEAST è il film che non ti spiazza certo per l’originalità del soggetto ma quanto invece per la descrizione maniacale e precisa dei personaggi in particolare quello di Gal e del Don.
Dialoghi che comunque si rifanno ad un certo cinema tarantiniano con pochi difetti e un senso cinico della vita sempre più spiazzante.
Nel caso di Gal è impossibile non fare i conti con il passato che torna, ma è ancora più difficile per un ex-pornostar che per non rinunciare al suo uomo e alla sua libertà tirerà fuori la rabbia quella necessaria per la vendetta. Quella che si consuma con una scena quasi splatter e violentissima in cui ognuno ci mette qualcosa.
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Un bel noir con dei dialoghi ben curati e interpretazioni degne di nota. SEXY BEAST è il film che non ti spiazza certo per l’originalità del soggetto ma quanto invece per la descrizione maniacale e precisa dei personaggi in particolare quello di Gal e del Don.
Dialoghi che comunque si rifanno ad un certo cinema tarantiniano con pochi difetti e un senso cinico della vita sempre più spiazzante.
Nel caso di Gal è impossibile non fare i conti con il passato che torna, ma è ancora più difficile per un ex-pornostar che per non rinunciare al suo uomo e alla sua libertà tirerà fuori la rabbia quella necessaria per la vendetta. Quella che si consuma con una scena quasi splatter e violentissima in cui ognuno ci mette qualcosa.
Alcune sequenze come quella della roccia iniziale che precipita nella piscina e il monologo del don sono davvero divertenti.
L’ultimo atto quello della rapina e forse il meno riuscito.
Il film è quasi tutto inglese come l’ottimo cast composto da Ray Winsdone, Ben Kingsley e Ian McShane solo per citarne alcuni.
Il debutto è del buon Jonathan Blazer che purtroppo dopo girerà BIRTH-IO SONO SEAN.
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darios castus
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venerdì 8 settembre 2006
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le apparenze possono ingannare
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Sensazionale e molto comico. Jonathan Glazer ha azzeccato nelle riprese e nella scelta degli attori.Un Ray Winstone fantastico, un Ben Kingley fortissimo e una Amanda Redman affascinantissima.
La prima volta che lo ho sentito, ho pensato che fosse uno di quei squallidi film grotteschi di serie C; ma poi lo ho guardato e, seguendo i discorsi, valutando le riprese e l'iterpretazione degli attori, sono giunto alla conclusine citata all'inizio del commento.
Estremamente ottima è l'interpretazione di Ray Winstone, solito a fare "l'ubriacone manesco e affascinante", ma che in questo film fa una radicale trasformazione, facendo la parte del gengster in pensione, fannullone e innamorato, stanco del suo ex lavoro e che vuole godersi il suo riposo tanto meritato.
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Sensazionale e molto comico. Jonathan Glazer ha azzeccato nelle riprese e nella scelta degli attori.Un Ray Winstone fantastico, un Ben Kingley fortissimo e una Amanda Redman affascinantissima.
La prima volta che lo ho sentito, ho pensato che fosse uno di quei squallidi film grotteschi di serie C; ma poi lo ho guardato e, seguendo i discorsi, valutando le riprese e l'iterpretazione degli attori, sono giunto alla conclusine citata all'inizio del commento.
Estremamente ottima è l'interpretazione di Ray Winstone, solito a fare "l'ubriacone manesco e affascinante", ma che in questo film fa una radicale trasformazione, facendo la parte del gengster in pensione, fannullone e innamorato, stanco del suo ex lavoro e che vuole godersi il suo riposo tanto meritato.
Qesto indica l'eccezionale bravura dell'attore.
Buone anche le interpretazioni del resto del cast.
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[+] bellissimo
(di max)
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arch stanton
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martedì 22 marzo 2005
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tarantino in salsa british
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Come già Guy Ritchie anche Glazer segue la strada pulp Tarantiniana rileggendola in chiave europea e meno citazionistica. La grande performance di Kingsley e la misurata prova di Winstone (King Arthur) costituiscono i punti cardine di un pregevolissimo film godibile fino in fondo. Grande la sequenza del diavolo in salsa spaghetti-western. Verboso e amabile.
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