giovanni
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giovedì 13 luglio 2023
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mix di violenza paranoia e stupidità
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E' un collage di violenza (che non impressione), di paranoia (da dilettanti di psichiatria) e di stupidità (per tutti i gusti).
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elgatoloco
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domenica 13 maggio 2018
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warhol's lesson
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"Questo 15 Minutes"di John Harzfeld, in tutto e per tutto(soggetto, sceneggiatura, regia), del 2001(2000, bilin realtà come realizzazione, ma 2001, per la distribuzione) è film ingiustamente poco valorizzato, forse perché finito sotto la tagliola mediatica del 2001, anno delle"Twiin Towers" ed è paradossale per un film che mostra come i media e non solo ma precipuamente negli States, possano essere volano di criminalità. Certo, si parte dalla"profetica"affermazione di un artista geniale come Andry Warhol(Warhola, in origine)e sulla possibilità che tutti potrebbero avere di i loro 15 minutes di celebrità... Warhol e i situazionisti hanno dato la stura a Herzfeld perr realizzare un film che è thriller in tutto e per tutto, che valorizza sia il sacrificio di un ufficiale di polizia(Robert De Niro), che verrà ucciso dal crininlae assassino alla ricerca di notorietà mediatica, anzi ossessonato dallaq visibilità mediatica, sia quello(in questo caso per fortuna non usque ad mortem)dell'ufficiale investigativo dei Vigili del Fuoco(un Edward Burns di ottima statura attorale), ma soprattutto depreca un certo modo di usare i media criminalmente contro chi vuole la giustizia ma al contrario a favore(paradossalmente)di chi delinque, fingendosi , per di più, quasi una vittima del sistema, dove Karel Roden, attore ceco, impersona molto bene la pienezza del personaggio, la cui perfidia è sostanzialmente assoluta.
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"Questo 15 Minutes"di John Harzfeld, in tutto e per tutto(soggetto, sceneggiatura, regia), del 2001(2000, bilin realtà come realizzazione, ma 2001, per la distribuzione) è film ingiustamente poco valorizzato, forse perché finito sotto la tagliola mediatica del 2001, anno delle"Twiin Towers" ed è paradossale per un film che mostra come i media e non solo ma precipuamente negli States, possano essere volano di criminalità. Certo, si parte dalla"profetica"affermazione di un artista geniale come Andry Warhol(Warhola, in origine)e sulla possibilità che tutti potrebbero avere di i loro 15 minutes di celebrità... Warhol e i situazionisti hanno dato la stura a Herzfeld perr realizzare un film che è thriller in tutto e per tutto, che valorizza sia il sacrificio di un ufficiale di polizia(Robert De Niro), che verrà ucciso dal crininlae assassino alla ricerca di notorietà mediatica, anzi ossessonato dallaq visibilità mediatica, sia quello(in questo caso per fortuna non usque ad mortem)dell'ufficiale investigativo dei Vigili del Fuoco(un Edward Burns di ottima statura attorale), ma soprattutto depreca un certo modo di usare i media criminalmente contro chi vuole la giustizia ma al contrario a favore(paradossalmente)di chi delinque, fingendosi , per di più, quasi una vittima del sistema, dove Karel Roden, attore ceco, impersona molto bene la pienezza del personaggio, la cui perfidia è sostanzialmente assoluta.Un film dove azione, suspense e denuncia si sintetizzano in modo oltremodo efficace, raggiungendo vertici altrimenti ben raramente attingibili; ma, forse anche per la convenienza delle"majors TV made in USA il film non ha assunto il rilievo che gli sarebbe toccato e spettato altrimenti... Tra le interpreti femminili, Vera Fermiga, ma anche un cameo offerto gratuitamente da Charlize Theron- El Gato
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theophilus
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sabato 28 dicembre 2013
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15 MINUTI – FOLLIA OMICIDA A NEW YORK
Thrillermozzafiato che registra la sostanziale alleanza tra criminalità e mezzi di comunicazione di massa (con i quali per un breve tratto sembra poter colludere anche la polizia), anzi ne sancisce la definitiva identità, essendone finalità, interessi e anche mezzi coincidenti.
Vengono alla mente film quali L’asso nella manica diretto nel 1951 da Billy Wilder o La morte in diretta di Bertrand Tavernier, del 1979. Se nel primo dei due il cinismo del giornalismo scandalistico era cucito addosso alla figura di un individuo senza scrupoli e poteva ancora far pensare ad un morbo isolato, nell’altro la presenza fantascientifica – per quegli anni – di una microtelecamera inserita nel cervello di un uomo a filmare gli effetti di una morte inculcata artatamente e fatta credere prossima, poteva rassicurare chi era lontano dal temere reali connessioni sociali.
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15 MINUTI – FOLLIA OMICIDA A NEW YORK
Thrillermozzafiato che registra la sostanziale alleanza tra criminalità e mezzi di comunicazione di massa (con i quali per un breve tratto sembra poter colludere anche la polizia), anzi ne sancisce la definitiva identità, essendone finalità, interessi e anche mezzi coincidenti.
Vengono alla mente film quali L’asso nella manica diretto nel 1951 da Billy Wilder o La morte in diretta di Bertrand Tavernier, del 1979. Se nel primo dei due il cinismo del giornalismo scandalistico era cucito addosso alla figura di un individuo senza scrupoli e poteva ancora far pensare ad un morbo isolato, nell’altro la presenza fantascientifica – per quegli anni – di una microtelecamera inserita nel cervello di un uomo a filmare gli effetti di una morte inculcata artatamente e fatta credere prossima, poteva rassicurare chi era lontano dal temere reali connessioni sociali.
In 15 minuti, follia omicida a New York, attualmente in circolazione nelle sale italiane, diretto dal regista John Herzfeld e che vede, tra gli altri, interpreti Robert de Niro e Edward Burnes, in forza di quei 15 minuti di popolarità che la società americana garantisce a tutti, c’è una costruzione comune, un’esplicita complicità amorale, che annulla ogni principio etico e porta alla ricerca del crimine come bene da perseguire in nome di una sedicente verità da prefabbricare ad uso e consumo del pubblico e in ottemperanza alle leggi del successo e del profitto. Gli ‘strumenti’ di cui si servono i protagonisti del film (la piccola videocamera digitale con cui si aggirano per New York e riprendono le loro imprese criminali e le armi da fuoco) sono mezzi talmente familiari e alla portata di tanti, se non di tutti, da lasciare poco spazio all’illusione di stare assistendo soltanto ad una fiction o alla, solo per poco, rassicurante domanda se il cinema sia uno specchio della realtà sociale o ne anticipi di un soffio lo sviluppo.
Alla fine del film ci si può chiedere: “ E dopo di questo che cosa ci aspetta?”
Enzo Vignoli
16 aprile 2001
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renalomo
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lunedì 8 agosto 2011
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attori corretti / errata corrige
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L'elenco attori NON e' del tutto corretto: i personaggi interpreti sono:
Robert De Niro, Edward Burns, Melina Kanakaredes, Kalen Roden, Oleg Tabakov, Kelsey Grammer.
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ultimoboyscout
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martedì 26 gennaio 2010
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buoni solo i propositi...
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Perchè De Niro si presta a questa roba? Ma anche lui ha così bisogno di lavorare? Sinceramente un film che mi è piaciuto poco, che manda un messaggio buono solo nelle intenzioni ma assolutamente scontato e banalissimo. Una escalation di violenza gratuita con quell'Edward Burns, che grande attore non lo è, in un ruolo che non si capisce bene cosa sia. Quel pugno finale al giornalista è l'emblema di tutto il film: una macchietta o forse poco più. Peccato.
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mpemp
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mercoledì 24 settembre 2008
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per me, record assoluto!
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È in assoluto il film più brutto, più idiota, più offensivo che abbia mai visto in 38 anni che sto al mondo. Non scherzo. Credo che anche chi fa la raccolta delle figurine dei serial killer direbbe: "Beh, questo però è troppo..."
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piero
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domenica 29 giugno 2008
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molto sottovalutato
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A me è sembrato tutt'altro che un brutto film. Il tema è un'esplicita provocazione a tutte quelle persone che passano dalla galera ai talk show o le librerie, come sempre più spesso succede in america (si pensi al reality sulla famiglia Gotti). Complice, ancora una volta, la televisione che sembra aver smarrito anche i più infimi valori morali
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pinolando
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domenica 17 febbraio 2008
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di attualità in questo 08 di cronaca nera d'italia
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Di grande attualità questo film, in questo 2008 di cronaca nera italiana: se si pensa alla fama immeritata che, grazie alla strage di Erba, ha raggiunto Azouz Marzouk "sponsorizzato" dal tristo Fabrizio Corona; se si considera quante lettere di ammiratori ha ricevuto Amanda Konx grazie al delitto di Perugia; se ci si ricorda di quali disegni "monetari" covava, e in parte realizzava, un certo Sundas a proposito del giovane rumeno Ahmetovic che in grave stato di ubriachezza aveva travolto e ucciso quattro poveri ragazzi.
Tutti costoro, e tanti altri, sono assurti alla fama, ai quindici e forse anche più momenti di gloria garantitegli dai vari Porta a Porta, Matrix, Cronaca Vera, Tempi Moderni, Studio Aperto e via elencando e copertine di giornalacci da quattro soldi e testate di giornali "seri".
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Di grande attualità questo film, in questo 2008 di cronaca nera italiana: se si pensa alla fama immeritata che, grazie alla strage di Erba, ha raggiunto Azouz Marzouk "sponsorizzato" dal tristo Fabrizio Corona; se si considera quante lettere di ammiratori ha ricevuto Amanda Konx grazie al delitto di Perugia; se ci si ricorda di quali disegni "monetari" covava, e in parte realizzava, un certo Sundas a proposito del giovane rumeno Ahmetovic che in grave stato di ubriachezza aveva travolto e ucciso quattro poveri ragazzi.
Tutti costoro, e tanti altri, sono assurti alla fama, ai quindici e forse anche più momenti di gloria garantitegli dai vari Porta a Porta, Matrix, Cronaca Vera, Tempi Moderni, Studio Aperto e via elencando e copertine di giornalacci da quattro soldi e testate di giornali "seri"...
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[+] sei un ignorante cronico!
(di rumeno)
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(di ultimoboyscout)
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noisemaker_85
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lunedì 27 febbraio 2006
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non toccate de niro
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Il film poteva essere molto meglio di come è in effetti e magari De Niro sperava in una reazione diversa dal pubblico. Un passo falso, ma poteva andare diversamente.
[+] 15 minuti.. da dimenticare.
(di syncope)
[ - ] 15 minuti.. da dimenticare.
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marywhite
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martedì 9 marzo 2004
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un obrobrio
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Film scadente e storia rattoppata, falso moralismo all'americana del povero buono che è costretto a farsi giustizia da solo. Il film sotto sotto ci propina svariati messaggi subliminali: razzismo verso i neri e gli extracomunitari, sfiducia della giustizia e nelle forze dell'ordine e ciliegina sulla torta, ammette e incita alla pena di morte. Peggio di così...
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