Questo"I 4 Tassisti"(Giorgio Bianchi regista, sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi, Amendola, Castellano e Pipolo)del 1963 sembra un po'confermare quanto diceva-scriveva Jean François Revel in"POur l'Italie"(uscito in quell'anno), opera nella quale sosteneva senza appello che gli Italiani, frustrati sul piano sentirmentale e sessuale, della donne guardano solo il lato B(là è detto altrimenti): nel primo episodio il grande Gino Bramieri, timido e"corposo"impegato frustrato sembra condannato a un matrimonio"di convenienza", ma una piacente e brillantissima taxista(Didi Perego, bolognese, bellissima, ma qui racconta che"mia mamma è di Bologna") lo libera dlla "condanna a vita".
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Questo"I 4 Tassisti"(Giorgio Bianchi regista, sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi, Amendola, Castellano e Pipolo)del 1963 sembra un po'confermare quanto diceva-scriveva Jean François Revel in"POur l'Italie"(uscito in quell'anno), opera nella quale sosteneva senza appello che gli Italiani, frustrati sul piano sentirmentale e sessuale, della donne guardano solo il lato B(là è detto altrimenti): nel primo episodio il grande Gino Bramieri, timido e"corposo"impegato frustrato sembra condannato a un matrimonio"di convenienza", ma una piacente e brillantissima taxista(Didi Perego, bolognese, bellissima, ma qui racconta che"mia mamma è di Bologna") lo libera dlla "condanna a vita". Nel secondo, "Un'opera buona", il tassista made in Naples Peppino de Filippo, forse non"al meglio", viene intercettato da una finta suora(in realtà è altro...), resa molto bene da Graziella Granata, che gli chiede anche non pochi soldi. Nel terzo, "Caccia al tesoro", il gentile (troppo)Erminio Macario (altro grandissimo)deve accompagnare un'aristocratica completamente ubriaca che deve risolvere vari quiz per perevenire alla"caccia al tesoro". QUi vari accenni alla politica del tempo, dove bisogna sapere l'età di Amintore Fanfani, pluri"cavallo di razza DC"e le prostitute con cui la signora si fa fotografare con le prostitute che accennano alla senatrice Merlin, PSI, che fece chiudere le"case chiuse"che oggi qualcuno vorrebbe riaprire... Pive nel sacco per il povero tassista, che s'era innamorato della donna(Yvonne Fourneaux). Nell'ultimo episodio, invece, l'altro grande, il"romano de Roma"Aldo Fabrizi, viene coinvolto da un assasssino(Gianrico Tedeschi, glorioso attore teatrlae che molti identificano solo per la pubblicità per una marca di caramelle), ma, salvato in extremis viene preso per gay-l'omofobia del tempo emerge purtroppo qui. Si vede neppure pochissimo un altro grande, valorizzato da Pupi Avati ma anche da vari altri graqndi autori solo in seguito. In altri termini ci si diverte, un po'ammiccando anche volgarmente(repressione sessuale docet...), ma gli attori e le attrici salvano la situazione... El Gato
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