rmarci05
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sabato 25 agosto 2018
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realizzato a causa del successo di guerre stellari
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Forse uno dei peggiori 007, e di sicuro il peggiore con Roger Moore: battutine poco divertenti, personaggi piatti, trama poco originale e scena finale troppo commerciale, ricalcata sul successo di Guerre Stellari; non a caso infatti nel libro la scena nello spazio non c'è. Si salvano solo le scene d'azione e le splendide ambientazioni.
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l''uomodellasala
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venerdì 29 settembre 2017
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oddio...
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Non so da dove iniziare...
I personaggi sono patetici: Bond ha il carisma di una scimmia obesa, il cattivo è un neo hitler patetico e macchiettistico che fa una fine squallida, la Bond Girl non ha charme. L'unico che si salva è squalo, che è caratterizzato meglio del film precedente. La trama è una pallida copia di star wars, che se nella prima parte non ha nulla di nuovo, dall'altra nella parte finale (cone effetti orridi, ma probabilmente credibili all'epoca) si arriva al'apoteosi del trash puro.
Adatto solo a risa nella parte finale.
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fedeleto
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domenica 2 luglio 2017
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bond nello spazio!
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Il potente uomo di affari Hugo Drax ruba uno shuttle chiamato moonraker per portare una nuova razza umana su una città spaziale dove creerà la razza perfetta, distruggendo la terra con del gas nervino.Il prode James Bond andrà nello spazio a contrastare i suoi piani con la bella Holly, e anche se non sarà facile, Bond riesce sempre.Diretto da Lewis Gilbert( si vive solo due vole) il capitolo di Bond è sicuramente tra i più spettacolari, e l'influenza di Star Wars si fa sentire, ma nonostante tutto rimane un "cult", e le trovate non si fanno certo mancare( la gondola che diventa macchina,la scena della funivia) anche se ormai la formula sembra sempre la stessa, lo spazio era l'ultimo posto dove si potesse immaginare lo scenario del nuovo Bond.
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Il potente uomo di affari Hugo Drax ruba uno shuttle chiamato moonraker per portare una nuova razza umana su una città spaziale dove creerà la razza perfetta, distruggendo la terra con del gas nervino.Il prode James Bond andrà nello spazio a contrastare i suoi piani con la bella Holly, e anche se non sarà facile, Bond riesce sempre.Diretto da Lewis Gilbert( si vive solo due vole) il capitolo di Bond è sicuramente tra i più spettacolari, e l'influenza di Star Wars si fa sentire, ma nonostante tutto rimane un "cult", e le trovate non si fanno certo mancare( la gondola che diventa macchina,la scena della funivia) anche se ormai la formula sembra sempre la stessa, lo spazio era l'ultimo posto dove si potesse immaginare lo scenario del nuovo Bond.Colonna sonora gradevole ma trascurabile, Roger Moore sembra sempre in forma, e il ritorno del buon Richard Keil gli dona quel tocco in più.Consigliato a chi pensava che Bond fosse finito.
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paolopace
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sabato 15 ottobre 2016
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james bond va nello spazio
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Uno dei film più sottovalutati di 007 é tratto da uno dei migliori romanzi di Ian Fleming. Il film è volutamente leggero, con molte buone idee, una nota romantica nel finale e un chiaro messaggio antitotalitario. Moore fa un ottima interpretazione. Anche se l'attore non ama troppo la fantascienza egli sembra credere a quello che fa, e il film ne giova. Il film comincia in modo molto eccitante, con una vera ripresa aerea effettuata da una macchina speciale. Il clou del film è certamente Richard Kiel, "Squalo" (forse un riferimento a Spielberg come le note di un tastierino di un laboratorio che suonano il tema di "Incontri ravvicinati del terzo tipo"). Tecnicamente il film è impeccabile: i colori di Jean Tournier sono piacevoli e chiari; la colonna sonora di John Barry è una garanzia e Ken Adam è scatenato nei suoi geniali set creativi e stilizzati fino all'invenzione di una stazione spaziale.
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Uno dei film più sottovalutati di 007 é tratto da uno dei migliori romanzi di Ian Fleming. Il film è volutamente leggero, con molte buone idee, una nota romantica nel finale e un chiaro messaggio antitotalitario. Moore fa un ottima interpretazione. Anche se l'attore non ama troppo la fantascienza egli sembra credere a quello che fa, e il film ne giova. Il film comincia in modo molto eccitante, con una vera ripresa aerea effettuata da una macchina speciale. Il clou del film è certamente Richard Kiel, "Squalo" (forse un riferimento a Spielberg come le note di un tastierino di un laboratorio che suonano il tema di "Incontri ravvicinati del terzo tipo"). Tecnicamente il film è impeccabile: i colori di Jean Tournier sono piacevoli e chiari; la colonna sonora di John Barry è una garanzia e Ken Adam è scatenato nei suoi geniali set creativi e stilizzati fino all'invenzione di una stazione spaziale. Lewis Gilbert dimostra il suo talento nel portare in rilievo il lato ridicolo delle situazioni serie. Grandi effetti speciali di Derek Meddings, meritatamente candidato all'Oscar; stupende ambientazioni (Venezia, il castello del cattivo in Francia, Brasile, Guatemala). Michale Lonsdale è bravo nei panni di un malvagio raffinato e geniale, e il tono da cartone animato del film ne rende ancora più chiara la follia. Molti (i migliori considerano il personaggio di Bond e tutti i suoi film tale) considerano questo film stupido; non si capisce perché un divertimento per tutti, anche un cartone animato, debba avere minore dignità artistica di un altro genere di film. A me sembra che questo sia un film che faccia confidenza nella intelligenza dello spettatore. Il fatto che ci siano le persone più capaci e intelligenti a lavorarci dovrebbe essere illuminante. E si sa che i film di 007, specie quelli dell'epoca di questo, avevano una fattura per quanto riguarda la considerazione delle idee autenticamente democratica. Non è Walt Disney, cui Kubrick giustamente asseriva, ai tempi di "Lolita", che erano meglio i film vietati ai minori dei suoi. E' uno di quei film che un giorno saranno paragonati a quelli di Kubrick, non a quelli di Walt Disney o simili alla cui verità semmai Kubrick ha alluso in alcuni dei suoi film. Lois Chiles è bella e brava in una parte di donna intelligente. Ultima apparizione dell'impagabile Bernard Lee nei panni di "M". La voluta esagerazione è molto diversa da quella involontaria. La parodia e l'autoparodia non possono essere sciocche. Per quanto mi riguarda, questo, insieme al precedente, è uno dei film più intelligenti della serie (e grande merito alla sceneggiatura di Christopher Wood). E comunque - non lesinando a spese - si è consolato con gli incassi (ditemi voi se questo è stupido!).
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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spy-story parodia di star wars
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Moore aveva iniziato a dare il meglio di sè con "La spia che mi amava" ma ecco che ritorniamo ( non a causa sua ) all'era "Bond commedia", anche se in questo caso direi "Bond cartoon", con "Moonraker".
"Moonraker" non sembra un film della saga di James Bond ... a dire il vero non sembra neppure un film di spionaggio ... ecco, sembra una parodia a film cult di fantascienza come la saga di "Guerre Stellari" !
Peccato, perchè l'idea poteva anche essere utilizzata meglio tanto da rendere il film almeno più credibile e convincente ma invece ecco pistole-laser, inseguimenti nello spazio e situazioni più ridicole e inverosimili che mai.
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Moore aveva iniziato a dare il meglio di sè con "La spia che mi amava" ma ecco che ritorniamo ( non a causa sua ) all'era "Bond commedia", anche se in questo caso direi "Bond cartoon", con "Moonraker".
"Moonraker" non sembra un film della saga di James Bond ... a dire il vero non sembra neppure un film di spionaggio ... ecco, sembra una parodia a film cult di fantascienza come la saga di "Guerre Stellari" !
Peccato, perchè l'idea poteva anche essere utilizzata meglio tanto da rendere il film almeno più credibile e convincente ma invece ecco pistole-laser, inseguimenti nello spazio e situazioni più ridicole e inverosimili che mai.
La trama è completamente diversa dal romanzo di Fleming ( fatto simile con "Una cascata di diamanti" ma che era a tratti più noir ) e sembra davvero una parodia non riuscita di una fantastica serie di fantascienza come "Star Wars".
Avevo apprezzato tanto "La spia che mi amava" e Moore ... ma ecco, invece, un film che poteva essere originale ma che risulta una commedia.
Personaggi decenti ma non ben delineati : il cattivo, Hugo Drax ( Michael Lonsdale ), è identico a Stromberg del precedente film solo che vuole ricreare l'umanità nello spazio al contrario di Stromberg che voleva ricrearla in un mondo subacqueo; Holly Goodhead-Lois Chiles è bellissima ed è una buona controparte di 007 ma non come l'Anya di Barbara Bach; Jaws ritorna ma ... si innamora !
Insomma ... tutto questo sembra perfetto per una commedia o per una serie di cartoni animati ma non per un film di spionaggio !
Non voglio poi suffermarmi su alcune scene ridicole come la Gondola-hovercraft a Venezia ... non male, invece, la sequenza pre-titolo.
3 stelle solo perchè è Bond.
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g_andrini
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sabato 14 dicembre 2013
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piacevole
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La saga dei 007 è sempre molto suggestiva, anche se non sempre convincente al 100%. Questo film è assolutamente ben realizzato, ma racconta un passato oramai trascorso. E' sempre bello "metabolizzare" quello che è stato, si impara a conoscere la storia.
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onufrio
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lunedì 21 gennaio 2013
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007 - guerra stellare
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Il miliardario pazzo di turno, con manie di grandezza,è Hugo Drax (M.Lonsdale) il suo obiettivo è la Luna, crearvi una generazione umana perfetta,insomma una sorta di razza ariana hitleriana, distruggere tutti gli abitanti della Terra per poi come una specie di arca di Noè far scendere sulla Terra una nuova generazioni di uomini. Effetti speciali che visti oggi, a distanza di oltre 30 anni, sembrano a dir poco ridicoli, lo Squalo diventa docile e collaborativo, il nemico è sconfitto e il nostro Bond può dedicarsi alla sua grande passione.. le donne..
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gipinna
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venerdì 19 ottobre 2012
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avventura di 007 oltre il limite dell'incredibile.
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Passatempo chiassoso ed infantile, un mix di tutti i generi possibili, dall'acrobatico al kung-fu finendo per la fantascienza. Prototipo del cinema fracassone anni '80 stile Schwarzenegger, dove il plot e i dialoghi passano in secondo piano. Splendidi effetti speciali, candidati all'Oscar, orrendo doppiaggio italiano, che accentua nelle battute la già fin troppo ironica perfomance di Roger Moore. Le ottime scene d'azione sono rovinate dal tono parodistico dato dal regista (Squalo che sopravvive alle cascate Igacu) Unico film della serie dove l'eroe non usa la pistola. James Bond da agente segreto diventa agente spaziale.
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paolo 67
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lunedì 14 novembre 2011
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il riassunto del (al) cinema di un'epoca
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Una sensazionale ripresa d'apertura dal vero resa possibile da un grandangolare di plastica montato su una telecamera ultraleggera apre l'ultimo Bond diretto da Lewis Gilbert, uno spettacolo innocente ma intelligente che fa la parodia di tutti i generi cinematografici tra meravigliosi scenari naturali, magnifici panorami, splendidi interni reali (come i palazzi veneziani) e inventive e perfino esagerate scenografie di Ken Adam (con una punta di emozione metafisica: la sequenza girata tra Brasile, Guatemala e un fantastico set creato in studio con una fusione tra antichità e modernità degna dei migliori momenti del Bond). Sfilata di ragazze in moda anni '60 ma Bond-girl protagonista femminista anche se con un nome allusivo.
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Una sensazionale ripresa d'apertura dal vero resa possibile da un grandangolare di plastica montato su una telecamera ultraleggera apre l'ultimo Bond diretto da Lewis Gilbert, uno spettacolo innocente ma intelligente che fa la parodia di tutti i generi cinematografici tra meravigliosi scenari naturali, magnifici panorami, splendidi interni reali (come i palazzi veneziani) e inventive e perfino esagerate scenografie di Ken Adam (con una punta di emozione metafisica: la sequenza girata tra Brasile, Guatemala e un fantastico set creato in studio con una fusione tra antichità e modernità degna dei migliori momenti del Bond). Sfilata di ragazze in moda anni '60 ma Bond-girl protagonista femminista anche se con un nome allusivo. La levità di Glibert nasconde una profonda consapevolezza delle cose del mondo, come si evince dalle frequenti sottili battute (gran lavoro di Christopher Wood alla sceneggiatura). Fedele all'idea di un Bond per famiglie, il regista riduce al minimo la violenza (spesso risolta in una comicità fracassona) e il sesso. Molto efficaci i modellini e i trucchi di Derek Meddings (che ebbe una nomination all'Oscar) e ottimo il montaggio di John Glen, che passerà a dirigere tutto il Bond anni '80. Uno dei Bond più progressisti della serie, con un chiaro messaggio democratico e un inno alla diversità e alla convivenza contro il totalitarismo (il cui parallelismo col crimine è un vecchio tema di 007) e la stupidità della violenza. Torna l'inarrivabile John Barry alla musica ma la sua title-track non avrà molta fortuna. Non così il film, che dall'alto di un investimento di 30 milioni di dollari resisterà come uno dei maggiori della serie al botteghino.
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paolo 67
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sabato 29 ottobre 2011
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un bond cinefilo per ragazzi
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Il film più spinto della versione di Lewis Gilbert della serie: un fumetto in cui balena sotto la superficie parodistica una intelligente capacità di mostrare il ridicolo delle cose serie. Se visto con questo spirito, il film può piacere molto, nel suo scatenato spettacolarismo che fa il verso praticamente a tutti i generi cinematografici esistenti, anche se lo spirito originario del Bond permane solo nella recitazione ironica di Roger Moore. Al passo con i tempi la Bond-girl femminista di Lois Chiles. Eccezionale la sequenza di caduta libera in apertura.
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