paolo1967
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mercoledì 3 maggio 2023
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non lo è tutto, ma il meglio è al meglio di bond
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Il più diseguale tra i film di 007 (i cattivi e la musica - ad eccezione della canzone dei titoli - non sono all'altezza del miglior 007) è comunque buono perchè può contare su molte ottime scene d'azione (specialità di John Glen, da tempo nel cast tecnico e all'esordio alla regia con un film che dopo il superspettacolo Moonraker torna alla misura del primo Bond), una bellissima fotografia e un eccellente cast femminile. Il fiore all'occhiello del film, più che le bellssima Carole Bouquet o Cassandra Harris, è Lynn-Holly Johnson, ex pattinatrice artistica americana su ghiaccio diventatata attrice: una grande idea di sceneggiatura perfettamente in tono col film, girato in un momento di grande popolarità delle olimpiadi invernali, di cui il pattinaggio artistico di figura è lo sport col pubblico più vasto e eterogeneo.
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Il più diseguale tra i film di 007 (i cattivi e la musica - ad eccezione della canzone dei titoli - non sono all'altezza del miglior 007) è comunque buono perchè può contare su molte ottime scene d'azione (specialità di John Glen, da tempo nel cast tecnico e all'esordio alla regia con un film che dopo il superspettacolo Moonraker torna alla misura del primo Bond), una bellissima fotografia e un eccellente cast femminile. Il fiore all'occhiello del film, più che le bellssima Carole Bouquet o Cassandra Harris, è Lynn-Holly Johnson, ex pattinatrice artistica americana su ghiaccio diventatata attrice: una grande idea di sceneggiatura perfettamente in tono col film, girato in un momento di grande popolarità delle olimpiadi invernali, di cui il pattinaggio artistico di figura è lo sport col pubblico più vasto e eterogeneo. Questo riuscito personaggio di teenager pattinatrice la stessa protagonista e lo sceneggiatore Michel G. Wilson (che ha scritto il film insieme al solito prezioso Richard Maibaum) che ha ideato il personaggio lo ricordano ancora oggi con divertimento e soddisfazione. Tra i soliti belli scenari di 007, Cortina d'Ampezzo è stata molto amata dal cast del film. Degno di mezione l'attore israeliano Topol in un ruolo chiave. Da notare come, all'inizio degli anni '80, con una storia tradizionale di spionaggio est-ovest la serie si allinea con la generale svolta neo-conservatrice dei principali paesi dell'occidente (c'è una caricatura della Thatcher- per il quale il regista non nacondeva la sua ammirazione - col marito, alla fine del film).
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rmarci05
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sabato 10 febbraio 2018
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il migliore con moore dopo la spia che mi amava
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Per me questo è un film di 007 più che discreto. Mi piace il cast: Carol bouquet molto azzeccata come Bond girl, Roger Moore non fa troppo lo spiritoso e Julian lover veste un cattivo ben caratterizzato, e simpatico il bandito Greco. Il ritmo c'è e anche l'azione, condita con intrigo. Bellissime le ambientazioni in Grecia e alcu e scene ben girate. Bello il finale. Difetti: il prologo si distacca totalmente dalla storia ed è un pò un'americanata, odiosa la nipote del cattivo e la storia non è certo tra le più originali della saga. Comunque consigliato.
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fedeleto
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domenica 2 luglio 2017
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bond solo per i nostri occhi..
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Una nave viene fatta affondare per essere privata di un dispositivo che può comandare armi nucleari sottomarine.Aiutato dalla bella Melina mossa da vendetta, l'agente segreto James Bond recuperera l'oggetto, ma sarà dei russi o degli inglesi? John Glen esordisce alla regia con il dodicesimo capitolo della serie bondiana.Le novità non sono molte, ma anzi si vuole in un certo senso ritornare al passato rinunciando agli effetti speciali e al barocco, e Bond appare un uomo che si salva solo grazie al suo intuito e alla sua forza senza oggetti "salvavita".Scene d'azione ben calibrate( l'inseguimento sulla pista di sci a Cortina, l'inseguimento automobilistico "campagnolo") ma nonostante tutto la formula funziona ancora, e la sceneggiatura di Maibaum e Wilson aiuta quanto basta.
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Una nave viene fatta affondare per essere privata di un dispositivo che può comandare armi nucleari sottomarine.Aiutato dalla bella Melina mossa da vendetta, l'agente segreto James Bond recuperera l'oggetto, ma sarà dei russi o degli inglesi? John Glen esordisce alla regia con il dodicesimo capitolo della serie bondiana.Le novità non sono molte, ma anzi si vuole in un certo senso ritornare al passato rinunciando agli effetti speciali e al barocco, e Bond appare un uomo che si salva solo grazie al suo intuito e alla sua forza senza oggetti "salvavita".Scene d'azione ben calibrate( l'inseguimento sulla pista di sci a Cortina, l'inseguimento automobilistico "campagnolo") ma nonostante tutto la formula funziona ancora, e la sceneggiatura di Maibaum e Wilson aiuta quanto basta.Colonna sonora senza troppi elogi ma orecchiabile, forse la più bella Bond di tutta la serie è proprio Melina alias Caroline Bouquet, di una finezza e bellezza invidiabile e meravigliosa.Per Moore il tempo sembra non passare, ed anche per gli appassionati della serie.
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paolopace
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sabato 8 ottobre 2016
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fresco e frizzante bond primi anni '80
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Dopo molti anni di esperienza come montatore e regista della seconda unità, il film dimostra tutto il talento di John Glen come regista, la sua capacità di dosare il ritmo, alternando accellerazioni a momenti lenti, una delle peculiarità che rendono unico questo 007, che perde il confronto con i migliori in assoluto ma che considerato a se stante è un ottimo intrattenimento che vanta delle buone idee (la sceneggiatura, solida, é del veterano Richard Maibaum e di Michael Wilson, che cercarono di ritornare alle fondamenta del Bond originale), personaggi interessanti, inquadrature bellissime - a tratti meravigliose, magiche - e atmosfere piene di suggestione. L'immagine di John Glen è una delle più belle che si siano viste nei film di 007 (e quindi al cinema), chiara, luminosa, brillante, solare, ma anche soffusa, calda, con un eccellente uso dello schermo panoramico.
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Dopo molti anni di esperienza come montatore e regista della seconda unità, il film dimostra tutto il talento di John Glen come regista, la sua capacità di dosare il ritmo, alternando accellerazioni a momenti lenti, una delle peculiarità che rendono unico questo 007, che perde il confronto con i migliori in assoluto ma che considerato a se stante è un ottimo intrattenimento che vanta delle buone idee (la sceneggiatura, solida, é del veterano Richard Maibaum e di Michael Wilson, che cercarono di ritornare alle fondamenta del Bond originale), personaggi interessanti, inquadrature bellissime - a tratti meravigliose, magiche - e atmosfere piene di suggestione. L'immagine di John Glen è una delle più belle che si siano viste nei film di 007 (e quindi al cinema), chiara, luminosa, brillante, solare, ma anche soffusa, calda, con un eccellente uso dello schermo panoramico. Se la scena idi inseguimento in auto, coreografata da Rémy Julienne è eccellente, eccezionale è l'inseguimento sulla neve, per merito dell'operatore Willy Bogner. Carole Bouquet è una delle più belle Bond girl mai apparse in 007. Molto affascinante Cassandra Harris, morta prematuramente, allora moglie di Pierce Brosnan. L'attore israeliano Topol sembra essere quello che si è divertito di più a girare il film, assieme alla ninfetta Lynn-Holly Johnson, pattinatrice su ghiaccio che ama rinforzare il tono muscolare a letto. Glen volle dare allo 007 di Moore maggiore serietà - anche se non mancano i momenti umoristici - e cattiveria come nei primi episodi con Connery, come si vede nella scena in cui Bond uccide uno dei cattivi dando un calcio alla macchina in bilico su un precipizio (una violenza sadica, anche se come punizione o vendetta verso un cattivo, è uno dei tratti distintivi, un dato di fatto di Bond, che qualcuno come Kubrick non ha mancato di far rilevare - anche se i film di 007 non sono seri come i suoi). Belle le scene del tempio subacqueo create, come il sottomarino Neptune, dallo scenografo Peter Lamont, degno erede di Ken Adam e la scena d'azione subacquea grazie al lavoro dell'operatore Al Giddins. Nessun Bond divise il pubblico (anche se piace molto ai fan più fedeli) e la critica come questo, per il peso diverso cui probabilmente viene dato ai suoi pregi - primo fra tutte le splendide ambientazioni - e ai suoi difetti, come la inadeguata colonna sonora di Bill Conti e l'insipido cattivo interpetrato da Julian Glover. Ma per il tanto che c'è di buono il film è complessivamente lodevole, degno inauguratore di una nuova - e conservatrice, come dimostra l'omaggio fatto alla Thatcher, in Inghilterra invisa a non pochi - stagione del Bond. Messa in causa anche l'età e la forma di Moore, e la evidenza delle sue sostituzioni con gli stuntman (che fanno come sempre un ottimo lavoro). E' un film che ricicla anche idee precedenti, ma senza farne accorgere. Alcuni squisiti tocchi cinefili.
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fabio57
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lunedì 9 maggio 2016
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spettacolare come sempre
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Festa per gli occhi, per questo spettacolare capitolo di 007, per quanto non sempre molto originali,questi film riescono sempre a sollazzare il pubblico, grazie ad effetti speciali strepitosi e a scene d'azione mozzafiato, corredati poi da suggestive colonne sonore e da donne bellissime.
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angelino67
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martedì 3 maggio 2016
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bentornati negli anni ottanta
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Non so cosa ma c'è qualcosa in questo film a partire dal logo che é incofondibilmente, definitivamente, precisamente (primi) anni '80. Dopo anni di nevrosi collettive, il cinema partecipava del ritorno ai valori tradizionali con una funzione di puro spettacolo dopo aver messo in causa il sistema alle fondamenta - che avevano tremato all'inchiesta del giudice Garrison sull'assassinio di Kennedy - con film come Tutti gli uomini del presidente, I tre giorni del Condor o Perché un assassinio. In America la destra trionfava fiera dei suoi valori patriottici, religiosi e familiari mentre l'URSS subiva la sconfitta in Afghanistan e sentiva la minaccia dello scudo spaziale che l'amministrazione americana prometteva per gli anni a venire.
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Non so cosa ma c'è qualcosa in questo film a partire dal logo che é incofondibilmente, definitivamente, precisamente (primi) anni '80. Dopo anni di nevrosi collettive, il cinema partecipava del ritorno ai valori tradizionali con una funzione di puro spettacolo dopo aver messo in causa il sistema alle fondamenta - che avevano tremato all'inchiesta del giudice Garrison sull'assassinio di Kennedy - con film come Tutti gli uomini del presidente, I tre giorni del Condor o Perché un assassinio. In America la destra trionfava fiera dei suoi valori patriottici, religiosi e familiari mentre l'URSS subiva la sconfitta in Afghanistan e sentiva la minaccia dello scudo spaziale che l'amministrazione americana prometteva per gli anni a venire. Per 007, da sempre soprattutto spettacolo puro, intrattenimento, evasione, bastava "aggiornare" (valer a dire ritornare) alle origini con una storia di spionaggio americani contro russi. Bisogna riconoscere che John Glen, che lavorava a 007 da Al servizio segreti di sua Maestà, confermò le sue qualità che avevano contribuito al successo dei film precedenti come regista della seconda unità e montatore, un culmine di una carriera che lo vedrà come il regista di maggior numero di 007 (tutti i 5 episodi degli anni '80). Per quanto mi riguarda sui tratta del classico film diseguale, con grandi pregi e grandi difetti, ma che vale certamente la visione, specie per i fan di 007, che in genere lo amano (e che pone problemi ai critici; uno dei più importanti americani così conclude la sua recensione: giudicatelo da voi). Pregi: le sequenze d'azione - specie quella sulla pista del bob -; Carole Bouquet; la pattinatrice Lynn-Holly Johnson - protagonista di una piccola ma deliziosa vera e propria sottotrama -; Cassandra Harris - moglie del futuro Bond Pierce Brosnan, che fu notato e tenuto presente da Broccoli; Topol - suggerito da Dana Broccoli - nel ruolo del contrabbandiere; meravigliose location; set realistici e dettagliati di Peter Lamont; suggestive atmosfere create dalla fotografia di Alan Hume. Difetti: il cattivo, Julian Glover - pur bravo attore -, é troppo moderato; la colonna sonora di Bill Conti non ha nè l'incisività né la maestosità che la musica di 007 devono avere, nonostante la canzone For Your Eyes Only sia starta candidata all'Oscar; lo stesso Moore - cui Glen cercò di dare un lato più duro rispetto ai precedenti episodi - appare un po' vecchio e appannato, forse per questo non lo fanno approfittare della navigata ninfetta, dopo che Bond é stato un mascalzone con le donne per tutta la serie (tranne Lazenby); anche gli amabili comprimari Q e Moneypenny - quanto a M il grande indimenticato e indimenticabile Bernard Lee era morto durante le riprese e anziché sostituirlo Glen lo diede in licenza - appaiono invecchiati nei ruoli. Il regista fa la sua sfrontata dichiarazione di voto alla fine del film con una scena dove compare una sosia di Margaret Thatcher, primo ministro del nuovo governo conservatore inviso a molti in Inghilterra.
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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il ritorno di bond-moore serio
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Dopo le assurdità "divertenti" e di "intrattenimento" di "Moonraker", sembra che lo 007 di Roger Moore che si era visto ne "La spia che mi amava" sia tornato con "Solo per i tuoi occhi".
Qui Bond è più maturo e, per molte cose, più convincente e infatti il film è probabilmente tra i più realistici se non il più realistico dell'intera saga dell'agente 007.
Bella la theme song "For Your Eyes Only" di Sheena Easton anche se non proprio adattissima al film, belle le locations, buoni gli inseguimenti e le scene d'azione.
Stavolta a lasciare un pò desiderare sono i personaggi : la Bond Girl Melina Havelock è interpretata dalla bellissima Carole Bouquet e risulta una tra le Bond Girls più affascinanti ma il Kristacos ( l'antagonista) di Julian Glover è alquanto sottotono mentre completamente inutile e fastidiosa la presenza di Bibi Dahl ( che annovero tra le peggiori Bond Girls di sempre insieme a Bambi & Thumper e Rosie Carver ).
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Dopo le assurdità "divertenti" e di "intrattenimento" di "Moonraker", sembra che lo 007 di Roger Moore che si era visto ne "La spia che mi amava" sia tornato con "Solo per i tuoi occhi".
Qui Bond è più maturo e, per molte cose, più convincente e infatti il film è probabilmente tra i più realistici se non il più realistico dell'intera saga dell'agente 007.
Bella la theme song "For Your Eyes Only" di Sheena Easton anche se non proprio adattissima al film, belle le locations, buoni gli inseguimenti e le scene d'azione.
Stavolta a lasciare un pò desiderare sono i personaggi : la Bond Girl Melina Havelock è interpretata dalla bellissima Carole Bouquet e risulta una tra le Bond Girls più affascinanti ma il Kristacos ( l'antagonista) di Julian Glover è alquanto sottotono mentre completamente inutile e fastidiosa la presenza di Bibi Dahl ( che annovero tra le peggiori Bond Girls di sempre insieme a Bambi & Thumper e Rosie Carver ).
Fatta bena la scena in cui Bond si arrampica sulla roccia ,che è ricca di tensione mentre altre scene sono abbastanza noiose e non convincenti.
Ma è un buon film e di sicuro più realistico di altri anche se non supera quell'atmosfera di tensione o di fascino vista tra le piramidi in Egitto o durante le scene in Sardegna durante "La spia che mi amava".
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onufrio
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mercoledì 6 febbraio 2013
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le olimpiadi di bond
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Sembra un Bond stanco quello presente in questo episodio, il primo degli anni '80, troppe scene d'azione impediscono al personaggio di esaltare la sua contraddistinta personalità, una serie di sport estremi lo porta a misurarsi con la scalata delle rocce,lo sci d'inseguimento,la caccia subacquea, e altro ancora, il tutto For your eyes only naturalmente(così e chiamato il fascicolo che gli viene dato). La storia è debole, in ordine cronologico è uno dei Bond peggiori della serie,e non basta la bellezza della bond girl di turno, qui interpretata da Carole Bouquet, per accrescerne il valore.
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gipinna
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venerdì 28 dicembre 2012
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la sfida più dura per 007: gli anni '80
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Dopo l'avventura spaziale di Moonraker, dove si era assistito alla snaturazione totale del personaggio Bond nell'autoparodia, e viste le pessime critiche, il produttore Broccoli si riempì la testa di cenere e provò a riproporre uno 007 simile a quello di Fleming, abbandonando le esuberanze tecnologiche. Forse per questo aveva pensato ad un nuovo attore, ce lo dice la sequenza iniziale, quella che vede 007 al cimitero sulla tomba della moglie: fu concepita come legame col passato qualora Roger Moore avesse abbandonato la serie. L'attore, 55 enne, proprio qui appare particolarmente assonnato, e sarà sempre più sostituito dagli stuntman, nel corso della storia e dei restanti tre film, che incasseranno bene ma con cifre lontanissime da quelle di Connery o Craig, dimostrazione ormai che gli ultimi Moore (nonostante l'ottimo 'Bersaglio mobile')furono concepiti e realizzati come prodotti su scala di larga consumo immediato.
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Dopo l'avventura spaziale di Moonraker, dove si era assistito alla snaturazione totale del personaggio Bond nell'autoparodia, e viste le pessime critiche, il produttore Broccoli si riempì la testa di cenere e provò a riproporre uno 007 simile a quello di Fleming, abbandonando le esuberanze tecnologiche. Forse per questo aveva pensato ad un nuovo attore, ce lo dice la sequenza iniziale, quella che vede 007 al cimitero sulla tomba della moglie: fu concepita come legame col passato qualora Roger Moore avesse abbandonato la serie. L'attore, 55 enne, proprio qui appare particolarmente assonnato, e sarà sempre più sostituito dagli stuntman, nel corso della storia e dei restanti tre film, che incasseranno bene ma con cifre lontanissime da quelle di Connery o Craig, dimostrazione ormai che gli ultimi Moore (nonostante l'ottimo 'Bersaglio mobile')furono concepiti e realizzati come prodotti su scala di larga consumo immediato. Il regista Glen evita la comicità del predecessore Gilbert e la tira molto per le lunghe: ne nasce un film prolisso, raramente divertente, a tratti noioso (le sequenze subacque) 'svegliato' ogni tanto dalle sempre ottime scene d'azione (i pre-titoli sull'elicottero, che vedono 007 chiudere i conti con Blofeld, la corsa sulla pista da bob, dove morì uno stunt man italiano, la corsa della Due cavalli che è la più simpatica del film), spolpato di gadget(l'antifurto della Lotus è esplosivo: a proposito, quanto è ormai obsoleta la tecnologia dei vecchi 007, a cominciare dal datatissimo identigrafo) e con degli avversari inesistenti (Michael Gothard, killer muto, è il migliore, e la dice lunga). Un Bond terrestre, abbastanza sopravvalutato, che ha l'unico merito di riproporci alcune caratteristiche fleminghiane ormai passate di moda. Carole Bouquet è bellissima, i suoi occhi valgono il biglietto
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pisciulino
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sabato 22 ottobre 2011
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bond torna sulla terra
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Nell'inesausta serie di 007, sono capitati dei film che si caratterizzano per insieme grandi pregi e grandi difetti: "Solo per i tuoi occhi" è a mio parere uno di questi, forse il più difficile da giudicare. La sua caratteristica è quella di un ritorno all'originale e minimalista spirito bondiano, dopo le esagerazioni e i deliri tecnologici precedenti. Il regista John Glen cerca di proporre un Bond più serio e coriaceo in una tradizionale storia di guerra fredda, ma il proposito mi sembra gli riesca solo in parte: negli splendidi esterni, nelle figure femminili (la bellissima Carole Bouquet e la fresca Lynn-Holly Johnson), nelle atmosfere (molto bella la fotografia).
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Nell'inesausta serie di 007, sono capitati dei film che si caratterizzano per insieme grandi pregi e grandi difetti: "Solo per i tuoi occhi" è a mio parere uno di questi, forse il più difficile da giudicare. La sua caratteristica è quella di un ritorno all'originale e minimalista spirito bondiano, dopo le esagerazioni e i deliri tecnologici precedenti. Il regista John Glen cerca di proporre un Bond più serio e coriaceo in una tradizionale storia di guerra fredda, ma il proposito mi sembra gli riesca solo in parte: negli splendidi esterni, nelle figure femminili (la bellissima Carole Bouquet e la fresca Lynn-Holly Johnson), nelle atmosfere (molto bella la fotografia). Meno bene la (fondamentale) figura del cattivo, almeno a paragone con gli altri scultorei della serie, inoltre se Glen cerca di evitare la farsa, scade a volte in una comicità baracconesca e rivela di essere soprattutto un regista delle scene d'azione, con inseguimenti mozzafiato che si impongono con ritmo perfino esagerato, mentre altre parti del film appaiono lente. Lo stesso Moore sembra meno in forma che altrove. Un Bond comunque dignitoso, che ripropone se stesso al passo coi tempi (allora si approfittò del grande successo delle olimpiadi invernali) in un film di accurata confezione.
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