Le tre stelle sono giustificate dalla recitazione e la regia, ma i dialoghi sono semplicemente un susseguirsi di luoghi comuni (non per questo falsi) presentati come se fossero idee illuminanti e per nulla scontate. In sostanza il cliché della donna giovane che si innamora dell'uomo maturo sposato che non lascerà mai la famiglia senza però smettere di illudere l'amante, lei che si attacca maniacalmente e contro ogni buonsenso a questo rapporto senza speranza, continuando a sognare di avere quell'uomo tutto per sé, pur sapendo che è solo un sogno. Ovviamente tutto deriva da carenza o assenza del rapporto col padre, insomma un classico della psicologia. Son cose che succedono effettivamente in continuazione nella realtà, cose più che risapute, sentirne parlare in un film può forse dar qualcosa alle persone totalmente digiune anche dei concetti più comuni di psicologia spicciola. Ma per tutti gli altri, superfluo.
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