Con la grazia di un Dio

Un altro filmetto come tanti altri di questo genere del quale nessuno ne sentiva il bisogno e che nessuno ricorderà dopo averlo visto.
Un film tra l'altro molto breve, ma che, per come si vedono le cose andare, avrebbe potuto durare 10/15 minuti a voler essere generosi.
La storiella è semplice, ma non porta nulla di nuovo al cinema: il solito elemento malato che scappa dalla sua precedente vita fatta di stravizi e delinquenza che torna "sul luogo del delitto" e ricomincia da dove aveva iniziato per poi ritornarsene bello e tranquillo a casetta.
Molte cose stridono e non convincono, a cominciare dalla leggerezza con la quale il tipo opera (usa un coltello senza guanti per poi lasciarlo allegramente sul luogo del delitto e cose simili...) e per finire ai continui avvisi (inascoltati) di tornarsene a casa.
Giubbotti di decenni prima come appena usciti da una boutique e nello stesso modo la moto del fratello che malgrado anni di uso sembra appena uscita dalla concessionaria.
Disturbano anche le fisionomie perfettamente in forma e pulite dopo una bella scazzottata e i capelli in ordine dopo una notte di sonno pure tormentato.
Un film falso dalle fondamenta e una Genova che non si riconosce se non per qualche carrugio buttato li alla bell'è meglio.
Povera Genova.
E poveri noi!

Quanto ha guadagnato al cinema questo film? 10 mila euro?
Mi sembrano anche troppi....