felicity
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domenica 5 giugno 2022
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un cinema che parla di noi stessi
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Lasciarsi un giorno a Roma conferma ancora la sensibilità e la capacità di raccontare storie in sottrazione del cinema di Edoardo Leo. Il lungometraggio del regista e attore romano è una specie di Storia di un matrimonio che però non è claustrofobico ma ha bisogno d’aria, sospeso tra i vicoli di una Roma magica e illuminata. Si allontana da un cinema di scrittura e anzi sembra molto vissuto. La storia tra Tommaso e Zoe è vera e credibile, incarnata da due attori che vivono sulla pelle le paure e le delusioni. Nella paura di Tommaso, più di essere lasciato piuttosto che di non essere più amato e nella distanza della protagonista con tutte le altre persone, Leo costruisce un abile e appassionato film di intermittenze sentimentali che mette ancora a nudo la vita della coppia.
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Lasciarsi un giorno a Roma conferma ancora la sensibilità e la capacità di raccontare storie in sottrazione del cinema di Edoardo Leo. Il lungometraggio del regista e attore romano è una specie di Storia di un matrimonio che però non è claustrofobico ma ha bisogno d’aria, sospeso tra i vicoli di una Roma magica e illuminata. Si allontana da un cinema di scrittura e anzi sembra molto vissuto. La storia tra Tommaso e Zoe è vera e credibile, incarnata da due attori che vivono sulla pelle le paure e le delusioni. Nella paura di Tommaso, più di essere lasciato piuttosto che di non essere più amato e nella distanza della protagonista con tutte le altre persone, Leo costruisce un abile e appassionato film di intermittenze sentimentali che mette ancora a nudo la vita della coppia.
Lasciarsi un giorno a Roma si perde un po’ invece nella crisi parallela, quella tra il sindaco di Roma e il vicepreside rispettivamente interpretati da Claudia Gerini e Stefano Fresi. Anche Lì Leo conferma la sua capacità nel mettere a nudo i problemi della coppia, ma scivola nella scena nella dichiarazione d’amore del marito.
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jonnylogan
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giovedì 27 gennaio 2022
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c''eravamo tanto amati
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Zoe e Tommaso convivono da molti anni. Agli occhi di tutti sembrano una coppia solida ma Zoe, donna in carriera in una multinazionale che produce videogiochi, consegna alla posta del cuore di una rivista i suoi dubbi sul loro rapporto affettivo. Zoe però non sa che a rispondere alle lettere della rivista è proprio Tommaso che inizia con lei una fitta corrispondenza.
Il tema della crisi di coppia è stato più volte protagonista al cinema e Edoardo Leo, arrivato alla sua sesta pellicola da regista, affida il medesimo tema, supportato da una sceneggiatura scritta a otto mani, a una narrazione malinconica, ovvero il crepuscolo di una coppia che potrebbe ancora riprendersi e attraverso la quale è facile intravedere le conseguenza del recente lockdown dal quale molti sono usciti con numerose incertezze.
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Zoe e Tommaso convivono da molti anni. Agli occhi di tutti sembrano una coppia solida ma Zoe, donna in carriera in una multinazionale che produce videogiochi, consegna alla posta del cuore di una rivista i suoi dubbi sul loro rapporto affettivo. Zoe però non sa che a rispondere alle lettere della rivista è proprio Tommaso che inizia con lei una fitta corrispondenza.
Il tema della crisi di coppia è stato più volte protagonista al cinema e Edoardo Leo, arrivato alla sua sesta pellicola da regista, affida il medesimo tema, supportato da una sceneggiatura scritta a otto mani, a una narrazione malinconica, ovvero il crepuscolo di una coppia che potrebbe ancora riprendersi e attraverso la quale è facile intravedere le conseguenza del recente lockdown dal quale molti sono usciti con numerose incertezze. Le vite di Zoe e Tommaso, a ruoli invertiti rispetto agli stereotipi comuni, lei donna in carriera, lui scrittore a caccia del romanzo che possa renderlo celebre, sono quelle di una coppia in balia della più classica crisi, con amici storici, fra i quali spiccano Umberto e Elena, rispettivamente Stefano Fresi e Claudia Gerini, lui docente calato nel ruolo di ‘mammo’, per sopperire alle assenze di lei. E lei sindaco della capitale, perennemente impegnata fra una seduta consigliare e un’inaugurazione. Tutti quanti pronti a creare quel microcosmo di relazioni comune a tutti. E che proprio come tutti sono immersi nelle rispettive crisi personali, con figli che crescono, lavori che non consentono di incontrarsi, e desideri che non sono più condivisi. È quindi fra le strade della capitale, in mezzo a cene consumate in compagnia e spesso in fretta e il segreto mai svelato di essere Marquez, colui che risponde alla posta del cuore della rivista alla quale Zoe affida i propri dubbi, che si arriva a capire, e anche a condividere, le scelte di una coppia che si analizza e che arriva al più classico dei ‘dunque’.
Tutti i protagonisti sono calati alla perfezione in una storia sentimentale travestita da commedia e per una volta, come spesso avviene quando si posiziona dietro la macchina da presa, Edoardo Leo si manifesta nella sua parte più seria e riflessiva a dimostrazione di essere ormai arrivato a una maturazione artistica completa e compiuta.
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