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Oddio...che scrivere...
Bisogna rendersi conto che dietro ogni lavoro (ogni lavoro) di solito (di solito) c'è gente che ci crede.
Registi "ispirati", attori "illuminati", troupe "entusiasta", eccetera.
In "Diversamente" credo che sia lo stesso: ci sono la cara Andreozzi che, pur se camaleontica, non cava un ragno dal buco come coattona, Simone Montedoro, che c'entra come lo Zola sulla Crostata con la Nutella, e via via...
Ma... e c'è sempre un "ma"...
Il film parte in un certo modo, magari con una mezza idea carina, per poi naufragare miseramente già dopo i primi dieci/quindici minuti.
Praticamente "il nulla".
Non si "ride" (almeno quello!), non si "pensa" (sono tutte situazioni al limite del quotidiano...), non si "piange" (manco la storia finale strappa una lacrimuccia tanto è tirata per i capelli. Insomma: non ci si diverte e non ci si intrattiene.
Si sta per quasi tutto il tempo in attesa di una bella battuta, una simpatica inquadratura, una scena che abbia un senso logico.
Nemmeno un pallido "nonsense" a buttarla in caciara (che se nulla ha un senso almeno...non ha senso manco criticare...).
E, perfino, neanche il "solito sesso" che aiuterebbe qualche voyeur sfaccendato a passare qualche minutino allegramente.
Insomma: nada de nada.
Perchè, quindi vedere questo film...
Sarò patetica e ricorrerò al famoso spot dove un giovanissimo Raz Degan concludeva con un "Perchè...non so perchè...".
Ecco. Lasciate perdere.
Vogliatevi bene e, che so, leggete un libro, fate una passeggiata, ascoltate la radio.
Ma non guardate questo film.
Sarebbe tempo perso.
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