Menocchio |
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Un film di Alberto Fasulo.
Con Marcello Martini, Maurizio Fanin, Carlo Baldracchi, Nilla Patrizio.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 103 min.
- Italia, Romania 2018.
- Nefertiti Film
uscita giovedì 8 novembre 2018.
MYMONETRO
Menocchio
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La passione di Menocchio che osò sfidare la Chiesa
di Emiliano Morreale La Repubblica
Domenico Scandella detto Menocchio era un mugnaio autodidatta di un villaggio di Montereale Valcellina, in Friuli, che alla fine del Cinquecento venne messo sotto accusa dall'Inquisizione per le proprie idee eretiche. A renderlo celebre era stato, nel 1976, un libro di Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi, dove si sottolineavano l'originalità e la forza della sua visione del mondo, che sembravano rimettere in discussione la tradizionale visione della cultura popolare e del suo rapporto con le istituzioni dominanti. Il documentarista Alberto Fasulo (vincitore anni fa del Festiva] di Roma con Tir, per il suo esordio nel cinema di finzione, presentato all'ultimo Festival di Locarno, non si è rifatto al libro di Ginzburg ma ai documenti e alle ricerche successive di Andrea Del Col. La figura che ne emerge è comunque quella di un uomo del popolo che elabora una visione alternativa a quella della Chiesa, dal punto di vista teologico (Dio è dovunque, dice) e politico ("I peccati li avete inventati voi"). Il film segue l'interrogatorio di Menocchio nelle varie fasi, dall'arresto alle domande rivolte ad amici e parenti, dalla cella alla tortura, fino all'abiura finale, che si rivelerà però inutile perché l'uomo verrà in seguito arrestato di nuovo, recidivo. Ne emerge una visione che si concentra non solo sulla dinamica tra inquisito e inquisitori, ma tra un uomo e il proprio mondo: Menocchio è parte di una comunità, ne è espressione piena e consapevole, i dialoghi si ispirano, ma alla lontana, ai verbali, restituendo un personaggio meno "mugnaio" e più "eretico". Ma l'attenzione del regista, coerente con i] suo percorso, è volta a rendere la presenza fisica dei personaggi e dei luoghi, scegliendo volti che incarnino credibilmente personaggi lontani 500 anni (impressionante la scelta delle facce, a cominciare dal protagonista Marcello Martini). La frontalità, i primissimi piani, spesso senza controcampi, stringono i personaggi in una morsa. Il senso fisico della presenza dei personaggi è filtrato però attraverso una ricerca formale tendente al pittorico, che esalta la luce, secondo una linea riconoscibile e collaudata, quasi un genere, che unisce al gusto della ricerca storica quello del confronto con la pittura, e la ricerca di modelli di rappresentazione stilizzati, insomma carnali ma non realistici. Il modello più vicino sembrano essere certi film di Paolo Benvenuti, come Confortorio o Costanza da Libbiano. E, sullo sfondo, le vie opposte ma non inconciliabili del Rossellini televisivo e della Passione di Giovanna d'Arco di Dreyer.
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