laurence316
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sabato 12 gennaio 2019
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aquaman stagnates. aquaman ristagna
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A seguito del totale fallimento, sia in termini di qualità che d’incasso, di Justice League, la DC ritenta ancora, per l’ennesima volta. Di risollevarsi, certo, ma anche, si suppone, di creare qualcosa di diverso, staccandosi dall’esempio offerto dai film diretti da Snyder, cupi e tremendamente seriosi pur non avendo la statura di un Cavaliere oscuro.
Peccato che, com’era avvenuto col precedente giocattolone fracassone degli studios, ovvero Suicide Squad, anche in questo caso ciò che viene proposto in alternativa non sia affatto migliore.
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A seguito del totale fallimento, sia in termini di qualità che d’incasso, di Justice League, la DC ritenta ancora, per l’ennesima volta. Di risollevarsi, certo, ma anche, si suppone, di creare qualcosa di diverso, staccandosi dall’esempio offerto dai film diretti da Snyder, cupi e tremendamente seriosi pur non avendo la statura di un Cavaliere oscuro.
Peccato che, com’era avvenuto col precedente giocattolone fracassone degli studios, ovvero Suicide Squad, anche in questo caso ciò che viene proposto in alternativa non sia affatto migliore. Questo Aquaman, difatti, non lascia per nulla ben sperare riguardo il futuro dei film del DC Extended Universe (e ciò appare ormai un triste ritornello).
Perché si tratta di un blockbuster che (si prega di perdonare il facile e pessimo giochetto di parole) fa letteralmente acqua da tutte le parti.
Non solo è eccessivamente stiracchiato per arrivare a quasi due ore e mezza di durata (giusto per fare un esempio, tutta la storia parallela riguardante Black Manta si poteva semplicemente eliminare, ma naturalmente non si sarebbe offerto il pretesto alla realizzazione del seguito), ma per di più “regala” uno “spettacolo” roboante e tonitruante, un’overdose continua di fantasmagorici e multicolori effetti digitali, per nulla supportati, alla base, da una trama e da una sceneggiatura che siano degne di questo nome.
La “storia”, infatti, è imbottita di insulsaggini, “bamboleggiamenti”, battutine idiote che non fanno quasi mai ridere, non buchi, ma voragini narrative, fatti curiosi (emblematico il caso dell’attacco da parte del sottomarino che non si capisce a chi sia dovuto, visto e considerato che sulla terraferma praticamente nessuno crede nell’esistenza di Atlantide) nonché curiosissimi e convenientissimi risvolti (“idrocannoni” formanti barriere insormontabili che però vengono facilmente evitati; miracolosi trasferimenti immediati di personaggi privi di mezzi di trasporto e di cibo e d’acqua da deserti sterminati a soleggiate e patinatissime coste siciliane; e si potrebbe andare avanti a lungo...).
Come se non bastasse, la scelta delle musiche (e del momento in cui inserirle) è quantomeno opinabile (in un paio di occasioni si finisce per sbellicarsi dalla risate nonostante, probabilmente, non fosse quella l’intenzione dei realizzatori), la fotografia cede un po’ troppo spesso all’“effetto cartolina” (ad esempio nel caso della capatina italica) e la recitazione si mantiene su un livello generalmente mediocre.
Interessante notare, poi, come, esattamente al pari del Black Panther della Marvel, anche in questo film ad una straordinario progresso tecnologico non venga fatto corrispondere un altrettanto straordinario progresso politico.
E’ naturalmente un po’ esagerato parlare di “sottintesi politici” in un film di questa risma, ma qual’è il messaggio, se si vuole anche solo subliminale, che si vorrebbe far passare con un’opera che rappresenta una società, per l’appunto, tecnologicamente avanzatissima che però è retta da una monarchia assoluta nella quale, per di più, è accettabile (anzi, chiaramente prescritto) che il regnante venga scelto per tramite di un combattimento all’ultimo sangue? Di una società che accetta pedissequamente le tradizioni più bieche e bestiali non mettendole mai in discussione?
Relegando così, in particolare, le donne ad un ruolo puramente “accessorio”? (Certo, aiutano il protagonista, ma anche si sacrificano per lui; le si vorrebbe quiete, castigate, e difatti non hanno alcun problema nell’accettare l’idea di un matrimonio combinato per il “bene della nazione”. Riguardo quest’ultimo punto, appare lampante la contraddizione tra l’accettazione, anche da parte del protagonista nel finale, di queste tradizioni retrograde e reazionarie, e poi il fatto che lui stesso [che dopo due minuti si capisce essere il “vero re”] sia il frutto di una relazione spiccatamente anticonvenzionale, dunque contro ogni tradizione e dogma).
Forse è vero che, come sostiene il filosofo Slavoj Zizek, viviamo in un epoca in cui ci viene continuamente propagandato che tutti i progressi tecnologici che riusciamo ad immaginare sono realizzabili, mentre tutti i progressi sociali che ci sforziamo anche solo di immaginare non lo sono.
In ogni caso, rimane il fatto che Aquaman non è solo "ideologicamente" ambiguo e tirato per le lunghe, ma pure frequentemente ridicolo, non si sa quanto volontariamente (l’apoteosi viene toccata al momento della comparsa del “superaccessoriato” Black Manta, il cui costume ricorda neanche troppo vagamente una sorta di formica gigante; ma pure il fatto che si parli tranquillamente sott’acqua e che le fiamme si mantengano accese anche nelle profondità degli abissi ha un che di stupefacente).
E, in definitiva, mischia insieme le più diverse influenze in un sincretismo esilarante (si passa dalla mitologia, da Poseidone e dal Kraken, ad una specie di curioso Signore degli anelli subacqueo [la battaglia finale], senza farsi mancare neppure una parentesi “alla Indiana Jones”), scivola ripetutamente nel kitsch quando non nel trash, ma forse proprio per questo può risultare persino divertente, pur nella sua assoluta (e spesso ostentata) ridicolaggine.
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samanta
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giovedì 10 gennaio 2019
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qui non è come il mare si sente ogni lacrima
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Il film si presenta più che un sequel di Justice League come un spin off, il personaggio Acquaman, uno degli eroi di DC Comics, che era uno dei 6 dotati di superpoteri diventa il personaggio centrale unico. Il film si diferenzia dal precedente Justice League, che non aveva avuto successo di critica né commerciale, perché evidentemente i produttori hanno cambiato rotta e soprattutto il regista ora James Wan (The conjuring, Fast Furious 7). ma soprattutto ha cambiato gli sceneggiatori e ridotto il budget da 300 a 160 milioni di $.
Il cambiamnto si vede in modo evidente, nel primo film c'era una trama esile se non inconsistente, dialoghi molto approssimativi, pur con la presenza di alcuni attori di primo piano anche la recitazione mediamente lasciava a desiderare.
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Il film si presenta più che un sequel di Justice League come un spin off, il personaggio Acquaman, uno degli eroi di DC Comics, che era uno dei 6 dotati di superpoteri diventa il personaggio centrale unico. Il film si diferenzia dal precedente Justice League, che non aveva avuto successo di critica né commerciale, perché evidentemente i produttori hanno cambiato rotta e soprattutto il regista ora James Wan (The conjuring, Fast Furious 7). ma soprattutto ha cambiato gli sceneggiatori e ridotto il budget da 300 a 160 milioni di $.
Il cambiamnto si vede in modo evidente, nel primo film c'era una trama esile se non inconsistente, dialoghi molto approssimativi, pur con la presenza di alcuni attori di primo piano anche la recitazione mediamente lasciava a desiderare.
[Spoiler] Tom custode di un faro nel Maine nel 1985 durante una tempesta ritrova svenuta una ragazza giovane è Atlanna (Nicole Kidman) principessa del regno subacqueo di Atlantide, venuta a terra per sfuggire al matrimonio con il re. Tom la cura, i 2 si innamorano e hanno un figlio: Arthur, però Atlanna viene individuata dagli Atlantidi che la rapiscono ma lei riesce a far fuggire Tom con il piccolo Arthur. 30 anni dopo Arthur è diventato Acquaman (Jason Momoa) che in virtù dei suoi super poteri lotta contro i criminali, nel frattempo è addestrato da Vulko (Willliam Defoe) gran visir di Atlantide che parteggia per lui perché adesso regna il cattivo fratellastro Orm (Patrick Wilson) che vuole attaccare il mondo di superfice, quanto ad Atlanna è sparita e si crede sia stata uccisa. Acquaman è raggiunto da Mera principessa di Atlantide (Amber Heard) che non vuole sposare Orm e che gli chiede di tornare a vivere negli abissi. La storia si dipana in diverse avventurose vicende fino al finale che vede vittorioso Acquaman che si unisce a Mera e ritrova la madre che non era morta, ma viveva in un isola e che ritorna da Tom che l'aspetta. Un ulteriore finale ci fa capire che ci sarà un seguito.
La trama del film è più articolata e complessa del precedente, con dialoghi anche interessanti e intervallati da battute ("questo posto è una figata ...") per cercare di allentare la tensione, di un film avvincente che dura oltre 2 ore, ma non c'é un momento di noia, anche perché supportato da effetti speciali eccezionali e di primo ordine, con riferimenti a Star wars (il combattimento di aerei subacquei) a Jurassic park, al Signore degli anelli (la nave attaccatta da nugoli di di simil orchetti nelle Miniere di Moria). C'è anche un filo conduttore: la storia di amore tra Tom e Atlanna, in poche parole c'é una vera storia, di Fantasy certo, ma con una sua logica narrativa. Inoltre la colonna musicale è eccellente e perfettamente adatta alle scene. La recitazione è abbastanza buona: William Defoe è un attore di anziana professionalità, buona l'interpretazione di Mamoa, ingessata quella di Wilson , a parte il discorso sulle donne: Nicole Kidman dimostra oltre la sua bellezza, la sua bravura interpretando senza difficoltà una ragazza di 20 anni e poi una cinquantenne, Amber Heard, reduce dal semipornografico London fields, qui non mostra le sue grazie, è molto bella, ma continua a non sapere recitare, quando nel finale è insieme a Nicole Kidman letteralmente sparisce.
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k. s. stanislavskij
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mercoledì 2 gennaio 2019
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gran spettacolo! pur con difetti, miglior film dc
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Diciamolo subito, il film ha ottimi punti di forza che ne fanno uno spettacolo godibilissimo e fanno dimenticare difetti, incogruenze e limiti, ma siamo sul lato ben positivo dello spettro di valutazione: 1) innanzitutto LUi...Jason Momoa , "fisicduròl" perfetto, potenza, fascino e guasconismo da grande star, perfetto per un ruolo per cui sembra nato ed è il cuore del film, mito per maschi...ormoni per le donne, così come gal gadot faceva innamorare ogni maschietto ad ogni inquadratura in wonder woman sancendo il successo del film 2) ricchissimo visivamente, pieno di riferimenti iconografici e citazioni rielaborate e digerite in nuove forme (star wars, avatar in primis, ma anche thor e la sua asgard o pirati dei caraibi), e anche qui, pur con i lmiti di un eccessiva computer grafica, il risultato è barocco, meravigliosamente pop, sontuoso al limite del kitsch, ma una gioia per gli occhi.
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Diciamolo subito, il film ha ottimi punti di forza che ne fanno uno spettacolo godibilissimo e fanno dimenticare difetti, incogruenze e limiti, ma siamo sul lato ben positivo dello spettro di valutazione: 1) innanzitutto LUi...Jason Momoa , "fisicduròl" perfetto, potenza, fascino e guasconismo da grande star, perfetto per un ruolo per cui sembra nato ed è il cuore del film, mito per maschi...ormoni per le donne, così come gal gadot faceva innamorare ogni maschietto ad ogni inquadratura in wonder woman sancendo il successo del film 2) ricchissimo visivamente, pieno di riferimenti iconografici e citazioni rielaborate e digerite in nuove forme (star wars, avatar in primis, ma anche thor e la sua asgard o pirati dei caraibi), e anche qui, pur con i lmiti di un eccessiva computer grafica, il risultato è barocco, meravigliosamente pop, sontuoso al limite del kitsch, ma una gioia per gli occhi...con tanta tanta acqua 3) il resto del cast di stars che cmq si presta bene al gioco, il cattivo fratellastro patrick wilson che incarna la purezza dominatrice ariana e risulta ben credibile, un pò più di maniera il mentore willem dafoe, mentre con affetto guardiamo a dolph lundgren che veste panni regali, anche perfette nel ruolo Amber heard e Nicole Kidman in versione "splash una sirena a manhattan), e infine il rustico "once were warriors" temuera morrison fa il suo bel dovere... forse meno necessario il ruolo di black manta, ma si prestano tutti al progetto... 4) l'ambizione del film di creare un superfumettone è apprezzabilissima, e in fondo non ci si annoia....andando ai difetti, notiamo infatti che sono strwttamente intrecciati con i lati positivi, la lunghezza intanto, eccessiva ma il tempo passa in modo gustoso, in ogni caso viene messa tanta carne al fuoco non sempre ben armonizzata. Tra primo e secondo tempo ci sono diverse parti che sembrano appartenere a più film, un'intera saga , più che ad uno solo, ma alla fine ricomponi il banchetto con soddisfazione. Ci sono alcuni buchi narrativi e qualche roba illogica, e sorvoliamo sul viaggio in una sicilia un pò sognata e clichè che sembra uscito da un altro film con inseguimento sui tetti e altra roba da action movie. Ma ripeto, il bilancio è positivo, c'è una grande strizzata d'occhio per far divertire lo spettatore con super ambientazioni marine e tanti soluzioni visive....non siamo nel campo dei capolavori e nemmeno delle robe cupe e seriose tipo batman di nolan e man of steel di singer... e sopratutto la mamma di Arthur Aquaman non si chiama MARTA! :)
da vedere e rivedere con piacere....
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umberto
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mercoledì 2 gennaio 2019
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aquaman
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Dopo Wonder Woman, ecco la storia del re degli oceani, altro componente della Justice League. Sinceramente non ero rimasto molto soddisfatto da come veniva proposto il personaggio nel film che narrava la nascita della squadra dei giustizieri DC Comics, reputandolo troppo distante,se non proprio opposto, nella fisionomia e nei modi da quello del fumetto originale. Per questo aspettavo risposte da questo film; risposte che sono arrivate e mi hanno soddisfatto in pieno. La storia è azzeccata, ma, soprattutto, James Wan la sviluppa in maniera eccezionale sia per le ambientazioni (si è girato anche in Sicilia), sia per l'abbondanza di effetti speciali che, mai come in questo caso, risulta azzeccata.
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Dopo Wonder Woman, ecco la storia del re degli oceani, altro componente della Justice League. Sinceramente non ero rimasto molto soddisfatto da come veniva proposto il personaggio nel film che narrava la nascita della squadra dei giustizieri DC Comics, reputandolo troppo distante,se non proprio opposto, nella fisionomia e nei modi da quello del fumetto originale. Per questo aspettavo risposte da questo film; risposte che sono arrivate e mi hanno soddisfatto in pieno. La storia è azzeccata, ma, soprattutto, James Wan la sviluppa in maniera eccezionale sia per le ambientazioni (si è girato anche in Sicilia), sia per l'abbondanza di effetti speciali che, mai come in questo caso, risulta azzeccata. Ne viene fuori un mix tra Star Wars e Il Signore degli Anelli shackerato egregiamente nelle profondità dell'abisso. Uno dei migliori film della Dc Comics.
Voto: 9,5
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lovitzz
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lunedì 7 gennaio 2019
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insieme ad atlantide anche l'universo dc sembra voler risorgere
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Partiamo dal presupposto che non è un film perfetto. La sceneggiatura, per quanto risulti efficace, è davvero molto semlice, e il film non riesce proprio a fare a meno di voler andare per le lunghe. Nonostante ciò bisogna dire che quest' opera è un vero spettacolo per gli occhi, con un attenzione mozzafiato per i dettagli, un ottimo sviluppo e caratterizzazione dei personaggi (specialmente re Orm) e finalmente, tanto attesi in un film DC, dei buoni momenti comici. Le scene d'azione sono davvero uniche nel loro genere, sia per quanto riguarda a coreografia che regia vera e propria (dato che James Wan usa una tecnica tutta sua per collegare due scene differenti), e il regista riesce a regalarci delle sequenze e dei combattimenti paragonabili alle battaglie del Signore Degli Anelli.
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Partiamo dal presupposto che non è un film perfetto. La sceneggiatura, per quanto risulti efficace, è davvero molto semlice, e il film non riesce proprio a fare a meno di voler andare per le lunghe. Nonostante ciò bisogna dire che quest' opera è un vero spettacolo per gli occhi, con un attenzione mozzafiato per i dettagli, un ottimo sviluppo e caratterizzazione dei personaggi (specialmente re Orm) e finalmente, tanto attesi in un film DC, dei buoni momenti comici. Le scene d'azione sono davvero uniche nel loro genere, sia per quanto riguarda a coreografia che regia vera e propria (dato che James Wan usa una tecnica tutta sua per collegare due scene differenti), e il regista riesce a regalarci delle sequenze e dei combattimenti paragonabili alle battaglie del Signore Degli Anelli. Nonostante Aquaman non sia nominato agli Oscar per i migliori effetti visivi, sicuramente le sue immagini di Atlantide rimarranno impresse nella nostra mente. Così come il grande passo avanti che l'universo cinematografico DC ha deciso di fare.
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[+] il protettore degli oceani ha il suo blockbuster
(di antonio montefalcone)
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skywalker70
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martedì 12 febbraio 2019
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una boccata di ossigeno (con o senza branchie)
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Tra gli aspetti positivi di questo film c'e' senz'altro la capacità di non prendersi troppo sul serio. Niente melodrammoni, nè crisi esistenziali alla spiderman, nè tanto meno, tentativi pretenziosi di insegnare una morale. Solo intrattenimento, puro intrattenimento, realizzato molto bene sia negli effetti speciali che nella recitazione e nella sceneggiatura. Certo non mancano momenti di deja-vu, i ritriti combattimenti e gli scontri titanici, i quali però fanno solo da corollario ad una storia avvincente ed una ambientazione meno scontata del solito (vedi le ormai abusate Gotham City & Co)
Menzione speciale per la Kidman. Brava, intensa, affascinante e perfettamente piallata (in volto), neanche una ruga.
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Tra gli aspetti positivi di questo film c'e' senz'altro la capacità di non prendersi troppo sul serio. Niente melodrammoni, nè crisi esistenziali alla spiderman, nè tanto meno, tentativi pretenziosi di insegnare una morale. Solo intrattenimento, puro intrattenimento, realizzato molto bene sia negli effetti speciali che nella recitazione e nella sceneggiatura. Certo non mancano momenti di deja-vu, i ritriti combattimenti e gli scontri titanici, i quali però fanno solo da corollario ad una storia avvincente ed una ambientazione meno scontata del solito (vedi le ormai abusate Gotham City & Co)
Menzione speciale per la Kidman. Brava, intensa, affascinante e perfettamente piallata (in volto), neanche una ruga....(con un po' di invidia, la mia).
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dany96
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mercoledì 2 gennaio 2019
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uao
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Ragazzi questo film è da non perdere. Fantastico, spumeggiante, battaglie epiche a da mozzafiato. Questo film vi farà incollare al monitor. Perfetto il binomio tra trama e azione. Gli scontri sono da lasciarti a bocca aperta, trovo bellissimo lo scontro che si crea tra Acquaman e suo fratello per l'ascesa al trono di Atlantide. Sono pochi i film che nel vederli provo stupore ed emozioni che mi fanno venire la pelle d'oca. Acquaman è entrato in questa categoria.
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peppy86
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mercoledì 2 gennaio 2019
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finalmente un cambio di rotta
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Dopo il terribile Suicide Squad e i catastrofici film di Snyder, James Wan riesce a dirigere una pellicola visivamente appagante e dall'ampio respiro narrativo.
Combattienti divertenti, ben diretti e scene d'azione chiare ed efficaci.
Inquadrature sui primi piani ferme e capi lunghi nelle scene di guerra.
Niente tremolii o zoom insensati a cui ci aveva abituati Snyder.
Storia classica ma non priva di difetti. Atmosfera a volte scanzonata che riesce comunque a non farci prendere troppo sul serio l'uomo pesce.
Un prodotto DC che supera certamente alcuni di quelli targati Marvel, e che regala al pubblico qualcosa di interessante dopo tanti anni di noia e "dark movies".
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glauko barbagallo
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mercoledì 2 gennaio 2019
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gloriosamente cafone
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Nel mare sterminato del fallimento della DC, in mezzo a relitti di galeoni dall'enorme potenziale guidati da folli e inetti capitani verso rovina certa, sembrava che la sfida con la superpotenza della Marvel fosse ormai definitivamente perduta, come quella di una triglia davanti a un kraken. Ed effettivamente è così.
Ma nell'abisso il marinaio coraggioso può comunque avere la fortuna di trovare una perla. Non basterà certo a invertire le sorti della guerra, ma permetterà al vascello DC di inabissarsi con un ultimo sprazzo di gloria, sapendo di aver confezionato, almeno per una volta, un cinecomic in grado di essere guardato e apprezzato dall'inizio alla fine.
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Nel mare sterminato del fallimento della DC, in mezzo a relitti di galeoni dall'enorme potenziale guidati da folli e inetti capitani verso rovina certa, sembrava che la sfida con la superpotenza della Marvel fosse ormai definitivamente perduta, come quella di una triglia davanti a un kraken. Ed effettivamente è così.
Ma nell'abisso il marinaio coraggioso può comunque avere la fortuna di trovare una perla. Non basterà certo a invertire le sorti della guerra, ma permetterà al vascello DC di inabissarsi con un ultimo sprazzo di gloria, sapendo di aver confezionato, almeno per una volta, un cinecomic in grado di essere guardato e apprezzato dall'inizio alla fine.
Come la giusta combinazione di vento e marea, così Aquaman ci regala momenti di alta cafoneria e rozzezza affiancati da situazioni e lampi di gasante epicità.
Visivamente ed esteticamente appagante, non passerà alla storia, ma di sicuro lo spettatore saprà uscire dal cinema divertito, rigenerato e soddisfatto... in cuor suo desideroso di imbracciare un tridente assieme al nuovo e legittimo re dei Mari.
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steve max
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mercoledì 2 gennaio 2019
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un immersione in un mondo fantastico
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Aquaman non è il classico cinecomic. E' qualcosa di più: un film d'avventura, un fatasy, un film che ricorda alcuni grandi classici come Indiana Jones, Star Wars, Il signore degli anelli e anche Jurassic Park. Questo film è un immersione in un mondo fanastico, ricco di creature, personaggi e paesaggi fantasy, un film che, nonostante le 2 ore e 20 circa, non annoia mai, intrattiene, diverte ed emoziona!
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