evak.
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mercoledì 18 ottobre 2017
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le vergini cresciute
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Sofia Coppola, ad oggi, rappresenta senza dubbio la regista per eccellenza.
Ha il coraggio e la capacità di raccontare - e lo sa fare con un'eleganza tangibile - il genere a cui appartiene, senza rinneggarne le fragilità, il desiderio talvolta represso e controllato, gli istinti più bassi, la rabbia, le scompostezze e l'umanità. Lo fa a tratti con distanza, a tratti con sadico piacere, consapevole di sconvolgere ogni aspettativa degli stessi personaggi.
Ne "L'inganno" sembra di ritrovare un pò le giovani donne de "Il giardino delle vergine suicide". Non è certo un caso che abbia richiamato nel cast Kirsten Dunst.
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Sofia Coppola, ad oggi, rappresenta senza dubbio la regista per eccellenza.
Ha il coraggio e la capacità di raccontare - e lo sa fare con un'eleganza tangibile - il genere a cui appartiene, senza rinneggarne le fragilità, il desiderio talvolta represso e controllato, gli istinti più bassi, la rabbia, le scompostezze e l'umanità. Lo fa a tratti con distanza, a tratti con sadico piacere, consapevole di sconvolgere ogni aspettativa degli stessi personaggi.
Ne "L'inganno" sembra di ritrovare un pò le giovani donne de "Il giardino delle vergine suicide". Non è certo un caso che abbia richiamato nel cast Kirsten Dunst. Coppola non fa nulla mai per caso.
Al di là di ogni paragone narrativo, qui le protagoniste sono più cresciute, non più propense alla rassegnata noia e alla distruzione di un sè che non riesce a rompere le regole severe. Sono parti vive dell'intero, tra dinamiche pacatamente aggressive e in superficie fredde nella loro piccola comunità.
Non subiscono più, si ribellano, si spogliano delle loro insicurezze formali, anche se poi tornano alla loro apparente rigidità e compostezza. Non rinnegano la loro parte viva, ci convivono, salvando l'apparenza e pensando di distruggere proprio quella parte sbarazzandosi del "corpo estraneo".
Hanno imparato a conoscere la vendetta per salvaguardare il loro rassicurante mondo. C'è una forma di emencipazione che non piace molto al pubblico maschile, che si aspettava probabilmente più Dionisio legato alla storia originale e meno Antigone.
Il film ben lontano dal manierismo stilistico ha una fotografia che ben si adatta alle atmosfere che si svelano piano allo spettatore. Gli interni ombreggiati da candele, l'esterno più rarefatto. All'interno quell'ombreggiatura serve a far da scudo alla loro integrità, ai sentimenti di invidia, di potere, di vendetta, di amore. All'esterno non si vede che con rarefazione quasi a voler tener lontano ciò che romperebbe la nebbia fittizia della loro rassicurante vita.
Una prova superba per Nicola Kidman.
Sofia Coppola regna regina.
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ruger357mgm
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domenica 24 settembre 2017
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corpi compressi (urlanti)
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Senza scomodare rip Don Siegel e direi pure Peppino Rotunno,la cui esemplare fotografia nei chiaroscuri,nulla ha a che vedere con la sfocata,fumosa, claustrofobica immagine della pur capace figlia d'arte,possiamo dirci soddisfatti di questa didascalica e femminile operazione.Partendo dalla scusa della guerra di secessione che già offrì al soldato jonathan/Clint l'opportunità della sua notte brava, l'auteice ci svela unanstoria di trappole per topi concatenate.La causa scatenante é un corpo,il corpo del caporale Colin,che come quello del Cristo del.Mantegna viene lavato,purificato,esaltato dalle sapienti mani della algida Nicole,signorina Rottermaier sensibile alle tentazioni.
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Senza scomodare rip Don Siegel e direi pure Peppino Rotunno,la cui esemplare fotografia nei chiaroscuri,nulla ha a che vedere con la sfocata,fumosa, claustrofobica immagine della pur capace figlia d'arte,possiamo dirci soddisfatti di questa didascalica e femminile operazione.Partendo dalla scusa della guerra di secessione che già offrì al soldato jonathan/Clint l'opportunità della sua notte brava, l'auteice ci svela unanstoria di trappole per topi concatenate.La causa scatenante é un corpo,il corpo del caporale Colin,che come quello del Cristo del.Mantegna viene lavato,purificato,esaltato dalle sapienti mani della algida Nicole,signorina Rottermaier sensibile alle tentazioni.Altro corpo in pressione è quello della dolce Edwina Dunst,desiderosa di scappare dalla gabbia dorata del pensionato per signorine sudiste dove lei,ragazza borghese e di città annaspa,pesce fuor d'acqua e dalle crinoline dele demoiselles virginiane.Audace e sudato il.corpp.Fanning chiede esperienza e nudità a Colin.Tutto precipita perché il maschio intrappolato non può e non vuole uscire,giocando mani rischiose su più tavoli.Fine conoscitrice dell'eterno femminino la Sofia ci sguazza nella svenevolezza e nell'ambiguità,ottenendo un risultato piacevole e premiato al box office.Da vedere,positivo.
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[+] l’impassibile e potente gineceo di sofia coppola
(di antoniomontefalcone)
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samanta
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sabato 23 settembre 2017
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il coraggio di sofia coppola: un film inutile.
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Il film basato su un romanzo, è sostanzialmente il remake del film "La notta brava del soldato Jonathan" (titolo orribile: in originale si intitolava the Beguiled come il film di Coppola) il film del 1971 era diretto da Don Siegel. La trama nellle sue linee essenziali è la stessa: il caporale nordista John (Colin Farrell, nel precedente film Clint Eastwood) viene trovato ferito in un bosco della Virginia nel 1864 durante la guerra civile da una giovane alunna di un collegio femminile dove viene portato e curato per cristiana pietà e non consegnato ai soldati sudisti. Il soldato attira le pulsioni sessuali della direttrice Martha (Nicole Kidman nel precedente Geraldine Page) dellla sua assistente Edwina (Kirsten Duntst) e di una bella allieva Alicia (Elle Fanning) e rimane addetto a qualche lavoretto nel collegio.
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Il film basato su un romanzo, è sostanzialmente il remake del film "La notta brava del soldato Jonathan" (titolo orribile: in originale si intitolava the Beguiled come il film di Coppola) il film del 1971 era diretto da Don Siegel. La trama nellle sue linee essenziali è la stessa: il caporale nordista John (Colin Farrell, nel precedente film Clint Eastwood) viene trovato ferito in un bosco della Virginia nel 1864 durante la guerra civile da una giovane alunna di un collegio femminile dove viene portato e curato per cristiana pietà e non consegnato ai soldati sudisti. Il soldato attira le pulsioni sessuali della direttrice Martha (Nicole Kidman nel precedente Geraldine Page) dellla sua assistente Edwina (Kirsten Duntst) e di una bella allieva Alicia (Elle Fanning) e rimane addetto a qualche lavoretto nel collegio. [SPOILER] Scoperto mentre è a letto con Alicia viene spinto giù dalle scale da Edwina e si rompe una gamba che la direttrice decide di amputargli. Rimasto monco il soldato si impadronisce di una pistola e terrorizza il collegio: farà una fine tragica avvelenato.
Il film di Siegel quando uscì fu un flop clamoroso commerciale e di critica, adesso alcuni critici lo rivalutano come un capolavoro ma mi pare una moda. Quando uscì ero un giovane studente e rimasi deluso: credevo di vedere altro! Rivisto alcuni decenni dopo in TV confermo il giudizio di allora è un film lento e noioso salvo la parte finale, con un ambientazione lugubre, infarcito di sogni da incubo e flashback. In realtà non era nelle corde di Siegel che infatti non ripetè più temi simili, come non era nelle corde di Eastwood che interpreta la parte di un personaggio un pò ruffiano, menzognero e che cerca di diventare il gallo del pollaio con metodi subdoli, anche lui non farà mai più una parte simile. Coppola nel remake attenua i toni cupi tagliando scene e realizzando una fotografia color pastello molto bella, ma il film continua ad essere lento e noioso salvo le scene finali, viene mantenuto lo steretipo che le donne del Sud erano delle represse sesualmente, anche se la regista usa toni più leggeri e psicologici del film precedente. Però lo stereotipo rimane e appare francamente inverosimile basta leggere il bel romanzo di Margaret Mitchell Via col vento per capire che l'universo femminile del Sud era ben più variegato (e interessante) di quello mostrato nel film, inverosimili anche i dialoghi forbiti del soldato John, rozzo contadino irlandese appena sbarcato in America ed arruolato a forza, con le donne aristocratiche del sud (Sceneggiatrice è la stessa Coppola), da apprezzare la delicatezza e la psicologia con cui affronta le tematiche sessuali (mentre Siegel si mostrò un pò più rozzo tanto da essere accusato di misoginia). L'interpretazione di Nicole Kidman come al solito è buona e non fa rimpiangere quella eccellente del precedente film di Geraldine Page, dimessa l'interpretazione di Colin Farrell certamente più interessante quella di Clint Eastwood, più che decorosa l'interpretazione di Kirsten Dunst senza infamia e lode le altre interpretazioni. Ottime la scenografia e la ricostruzione accurata ed elegante dell'ambiente di una villa del Sud. Tre stelle purché Sofia Coppola s'impegni a non fare più remake.
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maumauroma
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sabato 30 settembre 2017
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l' inganno
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Nel 1864 in Virginia, durante la guerrra civile statunitense, un soldato nordista, rimasto ferito in battaglia , viene accolto e curato da un gruppo di donne di eta' diverse, nella loro dimora , una sorta di collegio, dove si studiano lingue e si impara l'arte del cucito e delle buone maniere, diretto da una rigida istitutrice. La permanenza di un soldato "nemico", unico maschio, in quell' ambiente, nelle campagne del profondo sud americano, determinera' dapprima una sorta di curiosita' ma anche di generosita' da parte della direttrice e delle allieve. Poi pero' a poco a poco il comportamento dell' uomo e le attenzioni sessuali che iniziera' a rivolgere a una di esse finiranno per rovinare quel bel rapporto di fiducia e premure che si era creato, generando tra le donne un turbinio di diffidenze, gelosie, sospetti, che culminera' nella decisione di una inquietante e drammatica scelta finale.
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Nel 1864 in Virginia, durante la guerrra civile statunitense, un soldato nordista, rimasto ferito in battaglia , viene accolto e curato da un gruppo di donne di eta' diverse, nella loro dimora , una sorta di collegio, dove si studiano lingue e si impara l'arte del cucito e delle buone maniere, diretto da una rigida istitutrice. La permanenza di un soldato "nemico", unico maschio, in quell' ambiente, nelle campagne del profondo sud americano, determinera' dapprima una sorta di curiosita' ma anche di generosita' da parte della direttrice e delle allieve. Poi pero' a poco a poco il comportamento dell' uomo e le attenzioni sessuali che iniziera' a rivolgere a una di esse finiranno per rovinare quel bel rapporto di fiducia e premure che si era creato, generando tra le donne un turbinio di diffidenze, gelosie, sospetti, che culminera' nella decisione di una inquietante e drammatica scelta finale. In questo suo ultimo lavoro Sofia Coppola lascia volutamente lontani gli orrori della guerra sul campo, evocati soltanto da cupi, felpati, ritmici colpi di artiglieria. La sua attenzione si concentra soprattutto su cio' che avviene all' interno del seminario, sul distorto rapporto che si viene a creare tra le donne e il soldato ferito, su quegli altri orrori che un certo perbenismo dell' epoca ( e non solo di quell' epoca ) puo' provocare nell' animo umano, tra pulsioni represse, gelosie malcelate, paure insondabili, diffidenze incontrollabili. Un viaggio angoscioso e inesorabile che ci condurra' negli abissi della coscienza umana.
Che dire di questo film. Indubbiamente molto bella la fotografia, accurata l' ambientazione d' epoca, eleganti i costumi, belle le poche musiche rarefatte sovrastate efficacemente dai sussurri della natura e dai rumori d'ambiente, pregevoli le frequenti riprese notturne negli interni realizzate al lume delle candele. Pero' la pur apprezzabile regia della Coppola appare piu' che altro un mero esercizio di stile. Evidenti i rimandi ( sbiaditi) al cinema di Kubrick e di Malick. E poi la prova degli attori delude non poco.Se si puo' considerare appena sufficiente quella delle attrici, Colin Farrel si conferma purtroppo attore con scarsissime doti espressive. Ma dove il film delude maggiormente' e' nella sua parte piu' importante, la sceneggiatura, che appare spesso di una sciatteria improponibile, quasi inverosimile, soprattutto nelle parti che imponevano un minimo di documentazione scientifica. Non si puo' piu' tollerare nel cinema di oggi assistere a tempi di guarigione cosi' brevi da gravi ferite e interventi chirurgici, a una elegante signora con sega e testo di anatomia alle prese con amputazioni fatte in casa, a un avvelenamento da funghi che determina una morte cosi' falsamente immediata, per di piu' per arresto respiratorio
Comunque e' meglio concludere con un pizzico di ironia, e consigliare a chi crede ancora che in certe situazioni sia sempre valido il vecchio detto " beato tra le donne", di astenersi dalla visione di questo film...
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la camy
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mercoledì 8 gennaio 2020
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inganno e vendetta
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L' INGANNO
Attratta dal trailer vado a vedere il film con alte aspettative di bellezza e coinvolgimento.
Si rivela invece poco pregnante, a volte scarno di ritmo o colpi di scena, con un finale che spiazza e non soddisfa. Insomma, ad un primo impatto se ne apprezza solo la fotografia, i costumi, lasciando il pubblico ad una reazione immediata di interdizione.
Si esce e si dice :" Mah...tutto qua?!"
Ma il film di Sofia Coppola è a "rilascio lento", nel senso che solo dopo averlo assimilato ne cogli le sfumature psicologiche che sottendono tutta la pellicola.
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L' INGANNO
Attratta dal trailer vado a vedere il film con alte aspettative di bellezza e coinvolgimento.
Si rivela invece poco pregnante, a volte scarno di ritmo o colpi di scena, con un finale che spiazza e non soddisfa. Insomma, ad un primo impatto se ne apprezza solo la fotografia, i costumi, lasciando il pubblico ad una reazione immediata di interdizione.
Si esce e si dice :" Mah...tutto qua?!"
Ma il film di Sofia Coppola è a "rilascio lento", nel senso che solo dopo averlo assimilato ne cogli le sfumature psicologiche che sottendono tutta la pellicola.
Il film parla di un soldato ferito (un ufficiale nemico) che viene trovato nel bosco da una delle ragazze che vive nel collegio vicino e ove viene portato per dargli soccorso. Nella magione vivono un gruppo di ragazze di diverse età assieme alla direttrice, che si occupa di dar loro una corretta educazione per prepararle al ritorno in società, una volta finita la guerra.
Le ragazze si dilettano nella musica, nel canto, nel ricamo, nell'istruzione, nel giardinaggio, in un equilibrio perfetto tra rigore e disciplina.
L' arrivo del soldato dunque, destabilizza il quotidiano, e altera questo equilibrio nonché le dinamiche relazionali anche tra le stesse.
Entra in scena dunque, la sottile psicologia femminile, che davanti alla novità, un uomo, e l'unico disponibile, si palesa nella vanità e nella gelosa competizione con le altre.
Ognuna delle ragazze vuole conquistare l'esclusiva attenzione del soldato ed essere la sua preferita.
Questa attitudine si scontra con la dinamica psicologica maschile, che vede in ogni donna la sua beltà, lusingandola in ciascuna, e ingannandone l'importanza.
C'è la donna romantica, la donna austera ma fragile dentro, la fanciulla ancora adolescente e la ragazza provocatrice.
Sedotto, secondo ovvio copione, dalla più audace delle ragazze, il soldato , ormai guarito, si infila in una notte bramosa nel letto di quest'ultima, dopo che aveva promesso invece alla ''Romantica " che si sarebbe recato quella notte stessa nella sua di stanza, perché era di lei che era innamorato. Il cigolio di porte chiuse e socchiuse desta la curiosità di quest'ultima a veder che succede, e quando scopre l'inganno del suo amato, l'ira furiosa la assale gettando il soldato giù dalle scale.
Si riapre la ferita di lui alla gamba, accorrono tutte le altre impaurite e domandanti.
Quando diventa chiara la dinamica della vicenda, anche la direttrice, a sua volta tentata e attratta, senza mai palesarsi, dall' ambiguo soldato, compirà la sua vendetta.
Dalla competizione e la gelosia, torna dunque la solidarietà femminile, perché "ferire" una donna è come ferirle tutte!
In questo susseguirsi di stati psicologici il film dunque descrive semplicemente le dinamiche relazionali maschili e femminili con un messaggio finale forte e chiaro: SE INGANNI UNA DONNA, SEI UN UOMO MORTO!
Alla fine mi è piaciuto!
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[+] sofia copiona
(di emanuela emilia riganti)
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maka80
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domenica 24 settembre 2017
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peccato....
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Come si riesca a fare un film decisamente lento e ridondante nonostante un cast stellare ma soprattutto di attori decisamente sempre sul pezzo, non è facile ma Sofia Coppola può tentate di spiegarcelo. La trama è interessante e l'idea di mostrare il caos sessuale, il profondo turbamento che può creare un uomo affascinante in un nido di donne in attesa, come sospese nel tempo, è certamente una buona base. Ma sinceramente non ha saputo sfruttare la tensione creatasi tra i protagonisti ma è rimasta sempre come sul confine, senza far mai il vero salto verso la passione. Ambientazione e costumi di altissimo incanto. Rimane un "peccato"....
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flyanto
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martedì 26 settembre 2017
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uno sconvolgimento nell'universo femminile
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Presentato e premiato quest'anno all'ultimo Festival del Cinema a Cannes, "L'Inganno" è l'ultimo film di Sofia Coppola, ora presente nelle sale cinematografiche italiane.
La vicenda è ambientata nelle terre del profondo Sud degli Stati Uniti ai tempi della Guerra di Secessione e, più precisamente, in un prestigioso collegio per ragazze di buona famiglia diretto da una rigida e quanto mai professionale donna non maritata (Nicole Kidman).
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Presentato e premiato quest'anno all'ultimo Festival del Cinema a Cannes, "L'Inganno" è l'ultimo film di Sofia Coppola, ora presente nelle sale cinematografiche italiane.
La vicenda è ambientata nelle terre del profondo Sud degli Stati Uniti ai tempi della Guerra di Secessione e, più precisamente, in un prestigioso collegio per ragazze di buona famiglia diretto da una rigida e quanto mai professionale donna non maritata (Nicole Kidman). Le ragazze, insieme anche ad un' altra insegnate (Kirsten Dunst), trascorrono le proprie giornate praticamente come delle recluse, visti i pericolosi tempi bellici, dedicandosi quotidianamente alle discipline che vengono loro impartite, quali le lingue straniere, il cucito, le lezioni di pianoforte e di canto, ecc... Un giorno una di loro scopre ferito un soldato (Colin Farrell) che viene così da tutte loro soccorso e ben curato. Nel lungo periodo di degenza dell'uomo, peraltro giovane ed aitante, tutte le donne del collegio, con differente intensità a seconda della propria età, vengono fortemente attratte da lui ed in pratica fanno a gara per riuscire a conquistarlo ognuna per sè. Se ne scatenerà una così alta competizione tra loro che non porterà assolutamente ad un lieto fine.
Remake della precedente pellicola "La Notte Brava del Soldato Jonathan" interpretata da Clint Eastwood, "L'Inganno" di Sofia Coppola non apporta nulla di innovativo e risulta nel suo complesso un film di maniera con una storia già vista e rivista. Accuratamente girato, e sulla regia impeccabile non c'è nulla da ridire, all'insegna della precisione nella perfetta ricostruzione degli ambienti, dell'epoca e nella ripresa delle varie scene che, a guisa di quadri in chiaro-scuro, si susseguono lentamente una dietro l'altra, la pellicola, ripeto, altro non offre. La sua tematica sulla condizione di repressione morale e fisica in cui vivevano le ragazze un tempo e sui loro sconvolgimenti più intimi e naturali all'avvento, per esempio, di un elemento nuovo, sconosciuto e "misterioso", è stata già ampiamente precedentemente trattata in altre opere cinematografiche da altre registi, pertanto, pur rappresentando i rapporti e le varie dinamiche interpersonali del genere femminile tanto care alla Coppola, in realtà è riuscita a consegnare un film puramente di maniera, quasi un esercizio di stile, che non riflette affatto le sue singolari doti creative. Un vero peccato!
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lucascialo
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martedì 3 ottobre 2017
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il giardino delle vergini omicide
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Sofia Coppola torna dove tutto è cominciato. Una casa candida con giardino intorno, al riparo da un mondo in delirio. Allora erano gli anni '90 e le tentazioni pericolose di un mondo post-moderno. Ora è la guerra di secessione. Anche le protagoniste sono le stesse: donne illibate, agnelli da proteggere dai lupi del mondo esterno. Ma se ne Il giardino delle vergini suicide, quelle piccole donne scelsero l'autodistruzione, in questa pellicola scelgono l'auto-difesa. E coraggiosamente di farlo fuori uno di questi lupi. Un caporale nordista salvato da una morte certa. Almeno momentaneamente.
Film lento, che si svela poco a poco, tra gli sguardi turbati e gelosi delle protagoniste che si contendono, a modo proprio, il misterioso soldato.
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Sofia Coppola torna dove tutto è cominciato. Una casa candida con giardino intorno, al riparo da un mondo in delirio. Allora erano gli anni '90 e le tentazioni pericolose di un mondo post-moderno. Ora è la guerra di secessione. Anche le protagoniste sono le stesse: donne illibate, agnelli da proteggere dai lupi del mondo esterno. Ma se ne Il giardino delle vergini suicide, quelle piccole donne scelsero l'autodistruzione, in questa pellicola scelgono l'auto-difesa. E coraggiosamente di farlo fuori uno di questi lupi. Un caporale nordista salvato da una morte certa. Almeno momentaneamente.
Film lento, che si svela poco a poco, tra gli sguardi turbati e gelosi delle protagoniste che si contendono, a modo proprio, il misterioso soldato. Fino all'epilogo spiazzante. Ottima la fotografia, specie della scena finale. Immancabile nei film riusciti della Coppola è Kirsten Dust, mentre Nicole Kidman, ormai imbruttita dal botox, fa rievocare The Others.
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tmpsvita
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venerdì 13 ottobre 2017
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un remake intelligente
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Sofia Coppola ripropone, questa volta dal punto di vista femminile, il classico di Don Siegel con protagonista il grande Clint Eastwood (che non ho ancora visto).
Anche in questo caso il cast è d'eccezione con delle attrici (Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning) e un attore (Colin Farrell) qualitativamente notevoli.
Per quanto mi riguarda, "L'inganno" è una delle più belle sorprese di questo anno, le mie aspettative erano abbastanza tiepide a causa di recensioni, da parte del pubblico, non particolarmente entusiaste.
In anzitutto su tratta di un remake molto intelligente già solo per il soggetto non completamente uguale all'originale, ma anzi trova proprio il suo punto di forza in questo diverso approccio che Sofia Coppola ha deciso di intraprendere.
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Sofia Coppola ripropone, questa volta dal punto di vista femminile, il classico di Don Siegel con protagonista il grande Clint Eastwood (che non ho ancora visto).
Anche in questo caso il cast è d'eccezione con delle attrici (Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning) e un attore (Colin Farrell) qualitativamente notevoli.
Per quanto mi riguarda, "L'inganno" è una delle più belle sorprese di questo anno, le mie aspettative erano abbastanza tiepide a causa di recensioni, da parte del pubblico, non particolarmente entusiaste.
In anzitutto su tratta di un remake molto intelligente già solo per il soggetto non completamente uguale all'originale, ma anzi trova proprio il suo punto di forza in questo diverso approccio che Sofia Coppola ha deciso di intraprendere. Naturalmente si tratta di una scelta molto furba, non a caso la regista ha scelto questo periodo, ovvero un momento di florida espansione del concetto di girl-power nel cinema grazie a vari film e attrici.
Ma si tratta, comunque, di qualcosa di nuovo e, per questo, apprezzato (almeno da me).
Inoltre, soprattutto per quanto riguarda questa storia in particolare, il cambiamento del punto di vista offre molti spunti ancora inesplorati dall'originale.
L'arrivo di questo sconosciuto all'interno della casa scaturisce diversi comportamenti e azioni da parte delle cinque donne: c'è chi vede in lui un possibile amante, chi una via di uscita, chi uno sfogo per i propri desideri e le proprie fantasie, chi cerca in lui la conferma di un vero nemico fuori da quelle mura e quindi una sorta di comprensione e/o giustificazione per la guerra in atto mentre chi cerca solo un amico o una figura che possa sostituire un familiare scomparso a causa di una delle battaglie.
Tutto questo poi avrà uno sviluppo molto interessante che troverà poi una splendida e Inaspettata conclusione.
L'intera vicenda viene diretta in maniera, seppur semplice, con una notevole prevalenza di inquadrature fisse, sublime; ho adorato la precisione delle suddette inquadrature, all'interno di ognuna di esse tutti gli elementi sono impostati e inseriti (compresi gli attori) seguendo un determinato studio, tanto da creare un'atmosfera molto particolare che, in alcuni casi mi ha ricordato un'impostazione teatrale; le inquadrature sembrano più dei quadri dell'epoca che delle semplici scene di un film.
Splendide le varie interpretazioni, soprattutto quelle delle tre attrici femminili che, con i loro sguardi, rendono percepibile la costante, ma nascosta, tensione tra di loro. Mentre ho trovato Colin Farrell sì bravo ma non convincente tanto quanto loro che riescono facilmente a metterlo in ombra.
Splendida la parte finale durante la quale la calma regia comincia ha muoversi sempre più, la colonna sonora, fino ad ora composta esclusivamente da suoni naturali (come il vento, gli uccelli e le foglie) e dal rumore delle bombe in lontananza, si fa sentire con degli incontrollati suoni profondi; ciò che prima era controllo e calma rischia di sprofondare nel caos.
Il film poi si chiude con una meravigliosa inquadratura che da sola meriterebbe la nomination agli Oscar.
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martinside
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giovedì 2 novembre 2017
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l'inganno che interroga
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Non esistono bene e male, buoni o cattivi, nemici. E nemmeno ruoli o comportamenti più da donna o più da uomo quando si tratta di proteggere sé stessi e la nostra "tribù" dal pericolo. Sofia Coppola con una trama del tutto banale realizza un film che ci tiene incollati allo schermo. Ritmo ottimo, bravi attori, in primis Kidman e Dunst, ma anche le ragazzine che non sono mai falsamente infantili. L'inganno abbraccia il tema della Guerra, delle guerre interne ad una comunità e di quelle ancora più intere, anzi, interiori. Non è perfetto ma da vedere
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