prini
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lunedì 13 giugno 2016
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un finto sequel di alice nel paese delle meravigli
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Il sequel di Alice in wonderland è una gran delusione. Non c'è un viaggio "strambo" come ci aspetterebbe di trovare nel paese delle meraviglie. Si rivedono tutti i personaggi del primo film, ma la storia prende un'altra (brutta) piega. È un finto sequel.
Di per sé la storia è ben costruita, anche se scontata; però il vero difetto del film è che non ha nulla a che fare con il primo capitolo.
È un classico film in cui si viaggia indietro nel tempo, dove i personaggi sono però "normali", anziché con le loro caratteristiche da matti che contraddistingueva la saga; un vero passo falso!
Non si salva nemmeno il finale, anche quello scontato e molto soporifero.
A tutto questo si aggiunge un film molto cupo e triste: vi strapperà veramente pochi sorrisi.
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Il sequel di Alice in wonderland è una gran delusione. Non c'è un viaggio "strambo" come ci aspetterebbe di trovare nel paese delle meraviglie. Si rivedono tutti i personaggi del primo film, ma la storia prende un'altra (brutta) piega. È un finto sequel.
Di per sé la storia è ben costruita, anche se scontata; però il vero difetto del film è che non ha nulla a che fare con il primo capitolo.
È un classico film in cui si viaggia indietro nel tempo, dove i personaggi sono però "normali", anziché con le loro caratteristiche da matti che contraddistingueva la saga; un vero passo falso!
Non si salva nemmeno il finale, anche quello scontato e molto soporifero.
A tutto questo si aggiunge un film molto cupo e triste: vi strapperà veramente pochi sorrisi.
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parieaa
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domenica 12 giugno 2016
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solo il tempo ci salverà
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Dopo il terribile primo capitolo, nel quale veniva tradito appieno lo spirito (e la pazzia) di ogni singolo personaggio e del libro in generale, e dove venivano inventati di sana pianta terribili personaggi, con altrettanto terribili nomuncoli, ecco il secondo ed altrettanto orribile capitolo. Forti dell'enorme successo esclusivamente economico, la Disney pensava di andare ancora sul sicuro, ed invece ha toppato alla grande ed in tutto il mondo, visto che chiuderà circa con un quarto dell'incasso totale del precedente film. Tutto risulta forzato, mal fatto ed esagerato (a partire dalla ridicola scena d'apertura). Personaggi ridotti a macchiette (stavolta persino la Regina Rossa è totalmente errata, nonostante la sua entrata in scena facesse ben sperare.
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Dopo il terribile primo capitolo, nel quale veniva tradito appieno lo spirito (e la pazzia) di ogni singolo personaggio e del libro in generale, e dove venivano inventati di sana pianta terribili personaggi, con altrettanto terribili nomuncoli, ecco il secondo ed altrettanto orribile capitolo. Forti dell'enorme successo esclusivamente economico, la Disney pensava di andare ancora sul sicuro, ed invece ha toppato alla grande ed in tutto il mondo, visto che chiuderà circa con un quarto dell'incasso totale del precedente film. Tutto risulta forzato, mal fatto ed esagerato (a partire dalla ridicola scena d'apertura). Personaggi ridotti a macchiette (stavolta persino la Regina Rossa è totalmente errata, nonostante la sua entrata in scena facesse ben sperare...ed invece nulla), sceneggiatura assurda, bambinesca e piena di nonsense (a cosa cavolo serve la scena del manicomio!!!), effetti speciali barocchi e ridondanti, che alla fine nauseano, Johnny Sparrow tramanda di film in film la solita maschera di sè stesso dai tempi dei Pirati dei Caraibi (non fraintendete, a me piace quella serie e soprattutto il personaggio di Sparrow stesso, ma non può riproporcelo in TUTTI i suoi film...solo in Tusk ha fatto qualcosa di diverso ultimamente), miss espressività Wasikowska dà il peggio di sè, così come la Hathaway (con la diferenza che lei di solito è molto brava), regia non pervenuta, costumi inutilmente sfarzosi. Insomma forse è meglio che mi fermi qui prima di diventare maleducato. Con il materiale originale non ha assolutamente nulla a che fare...e si che il cartone animato del 1951 era invece quasi identico al libro...non c'è nessuna Alice in questo dittico (quindi aveva ragione il Cappelaio), o almeno io non la vedo, già che c'erano potevano cambiare anche il nome della protagonista:avrebbero fatto una figura migliore. Unica nota positiva (per così dire) il personaggio del Tempo, compreso il costume, anche se nemmeno lui è libero da battute sciocche e trovate non azzeccate. Un film davvero sconsigliato, forse più del primo capitolo...ed era una cosa molto difficile da ottenere. Complimenti. Primo flop Disney 2016 (non che ne escano molto danneggiati comunque).
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elpiezo
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giovedì 9 giugno 2016
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una fantasiosa corsa contro il tempo!!!
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Il ritorno sul grande schermo della celebre Alice, è un vorticoso circo spazio temporale traboccante bizzarri colori sgargianti dove il comune denominatore è il tempo ed una folle corsa al passato per salvare il cappellaio matto nuovamente interpretato dal funambolico Deep.
Un psichedelico viaggio a ritroso che la bella Alice affronterà assieme ai consueti personaggi fiabeschi già presenti nell'episodio precedente, incastonati scrupolosamenete in una sceneggiatura più razionale e che si avvale di una regia inedita senza rinunciare alla preziosa mano visionaria di Tim Burton che compare in questo film in veste di produttore.
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eosperide
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martedì 7 giugno 2016
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alice... quella alice? probabilmente, no.
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Alice attraverso lo Specchio - trasposizione cinematografica dell'omonimo libro - è il classico seguito che fatica a decollare.
La trama è ambientata qualche anno dopo gli eventi del primo capitolo: Alice si è avventurata per l'Oriente e, al suo ritorno, è costretta a rispondere del suo operato allo stesso Hamish Ascot, divenuto direttore della compagnia del padre.
Dopo diverse controversie con quest'ultimo, la protagonista fa il suo ingresso in Sottomondo ancora una volta, rincontrando vecchie conoscenze.
Il Paese delle Meraviglie, ormai , non è più allietato dal brio e dalla frizzante allegria del Cappellaio Matto: l'uomo, in preda ad una crisi, ha bisogno di ritrovare le tracce dei suoi familiari, dispersi da anni.
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Alice attraverso lo Specchio - trasposizione cinematografica dell'omonimo libro - è il classico seguito che fatica a decollare.
La trama è ambientata qualche anno dopo gli eventi del primo capitolo: Alice si è avventurata per l'Oriente e, al suo ritorno, è costretta a rispondere del suo operato allo stesso Hamish Ascot, divenuto direttore della compagnia del padre.
Dopo diverse controversie con quest'ultimo, la protagonista fa il suo ingresso in Sottomondo ancora una volta, rincontrando vecchie conoscenze.
Il Paese delle Meraviglie, ormai , non è più allietato dal brio e dalla frizzante allegria del Cappellaio Matto: l'uomo, in preda ad una crisi, ha bisogno di ritrovare le tracce dei suoi familiari, dispersi da anni.
Per evitare che l'amico si spenga inesorabilmente, Alice intraprende un viaggio nel palazzo del Tempo - uomo alquanto bizzarro - per chiedere in prestito la Cronosfera: uno speciale artefatto che consente di rivivere il passato. Soltanto in questo modo, infatti, sarà possibile salvare il Cappellaio.
Fin dal principio, si stagliano evidenti sullo schermo i mirabili effetti speciali, costanza presente in tutto il film.
Così come altrettanto eccellente è la colonna sonora, profonda e immersiva.
Tuttavia, le atmosfere oniriche e allucinate del primo film sono un vago ricordo.
Non basta evocarle tramite richiami letterali alle battute del capitolo precedente ( dal classico "buon viaggio a vedersi", a "buffo, buffo, buffissimo" esclamato dalla protagonista, appena ritornata in Sottomondo) perché è una formula che, alla lunga, stanca.
Il Paese delle Meraviglie perde, a parer mio, gran parte del suo fascino.
Complice, forse, l'assenza di Tim Burton alla regia.
Gli scenari, sicuramente complessi, sono tuttavia privi dei dettagli trasognati del primo film.
Gli stessi personaggi perdono spessore, rendendo la trama piuttosto piatta e scontata.
Non c'è, a parer mio, una completa partecipazione degli stessi personaggi allo svolgersi degli eventi.
Manca una profondità strutturale, che si evince da diverse scene: prima fra tutte, l'incontro di Alice col Cappellaio.
Infatti, non sembrano trascorsi anni dal loro "arrivederci", l'impressione è che si siano separati qualche giorno prima.
Sicuramente il film è piacevole da guardare, tuttavia ha deluso le mie aspettative.
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[+] un film moraleggiante sulla preziosità del tempo
(di antonio montefalcone)
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manuela potiti
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lunedì 6 giugno 2016
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una corsa contro il tempo
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Un buon film, colorato, non più Tim Burton alla regia ma dietro le quinte come co-produttore.
Una corsa contro il tempo per salvare il cappellaio e la sua famiglia. Il cappellaio non mente, la sua famiglia è viva.
E se il passato non può essere modificato può comunque dare un insegnamento.
Una storia agita con lievità sull’importanza della famiglia, dell’amicizia e sul perdono.
E la morale è la stessa nessuna cosa è impossibile quando ci credi veramente.
Manuela Potiti
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ilovecinema0.0
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domenica 5 giugno 2016
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alice è tornata !
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In Alice Attraverso lo specchio si narra il ritorno di Alice nel Paese delle Meraviglie e il difficile tentativo di alice di salvare il Capellaio Matto molto malato. Per sarvarlo Alice si reca nella dimora del tempo per rubare la Cronosfera così da tornare indietro nel tempo e impedire una serie di eventi che hanno fatto ammalare il capellaio e portato alla rovina il paese delle meraviglie. Alice capirà come non si può cambiare il passato ma soltanto imparare da questo. Tornata dal cappelaio poco prima della sua morte riesce a salvarlo e insieme decidono di salvare la famiglia del cappellaio rimasta in vita ma prigioniera della regina rossa. Questo film ha rispettato pienamente le mie aspettative garantendo un sequel degno ad Alice in Wonderland seppur non ottenendo lo stesso successo del predecessore.
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In Alice Attraverso lo specchio si narra il ritorno di Alice nel Paese delle Meraviglie e il difficile tentativo di alice di salvare il Capellaio Matto molto malato. Per sarvarlo Alice si reca nella dimora del tempo per rubare la Cronosfera così da tornare indietro nel tempo e impedire una serie di eventi che hanno fatto ammalare il capellaio e portato alla rovina il paese delle meraviglie. Alice capirà come non si può cambiare il passato ma soltanto imparare da questo. Tornata dal cappelaio poco prima della sua morte riesce a salvarlo e insieme decidono di salvare la famiglia del cappellaio rimasta in vita ma prigioniera della regina rossa. Questo film ha rispettato pienamente le mie aspettative garantendo un sequel degno ad Alice in Wonderland seppur non ottenendo lo stesso successo del predecessore. Sempre all'altezza si sono dimostrati i personaggi soprattuto Alice di cui possiamo osservare una sfumatura più coraggiosa e fiduciosa di sè e delle due regine che hanno consevato la loro MOLTEZZA. Ottimi si sono dimostrati gli effetti speciali che uniti alle ambientazioni fantastiche non possono che affascinare lo spettatore fi ogni età tenendolo sempre attento e interessato sul susseguirsi dellastoria. Ho apprezzato molto l'inserimento della storia della regina rossa da cui ho potuto comprendere le motivazioni del suo carattere furioso e della sua crudeltà nei confronti delle persone.
In Conclusione un film PIU CHE DISCRETO. VOTO 7.5
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a.serao
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sabato 4 giugno 2016
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alice, lo specchio ed è tutta un' altra storia
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Se si vuole apprezzare questo film, è sufficiente entrare al cinema con lo stesso spirito con cui si potrebbe riguardare incantati (si, non riusciamo a smettere, e si, lo facciamo tutti) Labyrinth, o la storia fantastica, o quella infinta (non siamo proprio allo stesso livello, sia chiaro). Senza dubbio questa storia però, non è legata a quella dell'Alice di Carrol. Se guardato come film a se stante, è abbastanza carino. Una morale chiara fin dall'inizio, la determinazione porta risultati. Alice, ora capitano della nave lasciatele da suo padre, sfida di nuovo l'establishment benpensante che la vuole relegare ad una "normalissima" vita da impiegata, Hamish Ascot infatti cerca vendetta al rifiuto pubblico alla sua proposta di matrimonio di Alice ricattandola: se Alice non vuole perdere la sua casa, dove la madre tutt'ora vive, deve rendere la barca di suo padre alla compagnia di cui è ormai ahimè a capo(forse il personaggio così previdibilmente stupido ed insieme meschino non è un ode all'originalità della sceneggiatura).
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Se si vuole apprezzare questo film, è sufficiente entrare al cinema con lo stesso spirito con cui si potrebbe riguardare incantati (si, non riusciamo a smettere, e si, lo facciamo tutti) Labyrinth, o la storia fantastica, o quella infinta (non siamo proprio allo stesso livello, sia chiaro). Senza dubbio questa storia però, non è legata a quella dell'Alice di Carrol. Se guardato come film a se stante, è abbastanza carino. Una morale chiara fin dall'inizio, la determinazione porta risultati. Alice, ora capitano della nave lasciatele da suo padre, sfida di nuovo l'establishment benpensante che la vuole relegare ad una "normalissima" vita da impiegata, Hamish Ascot infatti cerca vendetta al rifiuto pubblico alla sua proposta di matrimonio di Alice ricattandola: se Alice non vuole perdere la sua casa, dove la madre tutt'ora vive, deve rendere la barca di suo padre alla compagnia di cui è ormai ahimè a capo(forse il personaggio così previdibilmente stupido ed insieme meschino non è un ode all'originalità della sceneggiatura). E' in queste circostanze che Alice, scoperto il debito della madre e la verità sulla loro situazione economica, cercando di scappare dalla stretta di Ascot, si ritrova ad attraversare il famigerato specchio per ritrovare il sottomondo ed i suoi abitanti. Dopo pochi sentimentali convenevoli un po' superficiali( la scena del ricongiungimento fa intuire che gli abitanti del sottomondo la conoscono già, ma nessun piccolo suggerimento spiega i caratteri dei personaggi, il regista dà per scontato in questo senso che lì si conoscano già, e questa mancanza di caratterizzazione a mio avviso è una scelta spiacevole) Alice viene a conoscenza della depressione del suo più caro amico, il Cappellaio. Quest'ultimo, dopo aver ritrovato il primo cappellino da lui fatto e gettatto dal padre anni e anni prima, si è convinto che i membri della sua famiglia al contrario di quello che pensa da tempo, siano ancora vivi, ma che non lo abbiano più cercato. Ciò nonostante per il Cappellaio è fondamentale ritrovarli, e chiedere scusa al padre per il diverbio che li aveva allontanati definitivamente prima che lui venisse a conoscenza della loro morte. Il Cappellaio è chiaro, se neanche Alice gli crede, e lui non riuscirà a trovare la sua famiglia, per lui non varrà più la pena vivere. Mondo che vai, problema che trovi. Alice nonostante in un primo momento sebbene addolorata non creda al Cappellaio, decide di aiutare l'amico come può. Dopo la spiegazione della regina Bianca sull'unico pericolosissimo modo di appurare la verità e scoprire se il Cappellaio ha ragione, cioè attraversare il tempo con l'ausilio di una cronosfera in possesso del Tempo stesso, il personaggio meglio riusciuto a mio parere, incarnazione della responsabilità di chi dona le possibilità agli individui fornendoli del loro tempo, ma anche costretto ad interrompere il tempo dato al momento giusto. La sempre intrepida Alice parte alla volta della residenza del Tempo, e dopo aver cercato di chiedere onestamente in prestito la cronosfera, frangente in cui il Tempo gli chiarisce che non è possibile perché c'è il rischio che cambiando la sequenza ed i fatti del tempo tutto e tutti sarebbero distrutti, decide di fare a modo suo e rubarla. Inizia quindi un viaggio a ritroso dove si scoprirà il trascorso turbolento del Cappellaio e famiglia, ma soprattutto il passato dell'ingiusta e cattivissima Regina di Cuori, che forse di ingiustizie ne ha subite e ha quelche motivo per essere diventata quella che tutti conosciamo. Alice sfiderà la sorte mettendo in pericolo tutto il sottomondo, e tra tante peripezie riuscirà a comprendere la un po' scontata ma sempre attuale lezione del non puoi cambiare il vecchio, ma di certo puoi cambiare il domani partendo dall'oggi.
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robur1
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giovedì 2 giugno 2016
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pazza o visionaria?
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Il confine è molto sottile tra pazzia e visionarietà.Ma Burton lo evidenzia bene,con Alice che reagisce in modo estremo (negando la realtò)ad un brutto tiro del suo ex e che poi matura le sue convinzioni e le sue scelte attraverso la catartica accettazione dei limiti della realtà,accettando che esiste la vita come esiste la morte ma che il bene e la vita alla fine vincono sulla malvagità e la distruzione.Il padre che lei non accetta di aver perso e che vorrebbe far vivere attraverso se stessa,rinunciando però a se stessa come persona ,continuando ad "interpretare"il personaggio paterno,ebbene questo padre le viene in aiuto nel momento in cui lei lo riconosce come esistente ancora,anche se in un altro mondo.
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Il confine è molto sottile tra pazzia e visionarietà.Ma Burton lo evidenzia bene,con Alice che reagisce in modo estremo (negando la realtò)ad un brutto tiro del suo ex e che poi matura le sue convinzioni e le sue scelte attraverso la catartica accettazione dei limiti della realtà,accettando che esiste la vita come esiste la morte ma che il bene e la vita alla fine vincono sulla malvagità e la distruzione.Il padre che lei non accetta di aver perso e che vorrebbe far vivere attraverso se stessa,rinunciando però a se stessa come persona ,continuando ad "interpretare"il personaggio paterno,ebbene questo padre le viene in aiuto nel momento in cui lei lo riconosce come esistente ancora,anche se in un altro mondo.Da allora accettando qualche piccolo compromesso e calandosi finalmente nella realtà,Alice inizia a vincere e a raccogliere l'ammirazione ed il sostegno della madre.Il Tempo non si può fermare,lo ha capito bene,ed ora lo considera un grande tesoro insieme ai ricordi che le ha regalato.
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francy99
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mercoledì 1 giugno 2016
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un sequel ben riuscito
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Sono sorpreso e contento del risultato di questo sequel. Certo, il primo film è bellissimo (si sa, i primi sono sempre meglio) ma questo non è stato da meno. Ovviamente, ottimo cast e ottima regia! Sono soddisfatto.
Voto: 8+
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vapor
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martedì 31 maggio 2016
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film per sordomuti
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Credo che questo film si commenti da solo, e infatti mi astengo da ogni critica possibile. Solo se il precedente l'avrei consigliato al più ad un bimbo, questo mi sembra più indicato ad un sordomuto (di qualunque età). I colori sono belli,(si esclama di solito al cospetto di un quadro moderno-contemporaneo imbrattato dal primo nulla facente di turno improvvisamente diventato artista di fama mondiale). Ecco tutto
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