tim_darkshadows
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sabato 16 luglio 2016
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penelope e il suo inno alla vita
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Girare un film con al centro la tematica del cancro al seno, malattia che purtroppo annienta sempre più la vita di molte donne, è di per sè un'impresa difficile, nella quale si può incappare in qualche incidente di percorso, cadendo i banali pietosismi o in un messaggio scontato e fuoriluogo, che non rende giustizia al tema trattato, fortunatamente "Ma ma" fa eccezzione a questo elenco di pellicole, schierandosi dalla parte di quei film capaci di far commuovere ma di arricchire lo spirito umano. L'acclamato J.Medem, dirige un'opera molto personale, realizzando il suo personale inno alla vita, eccellente sia sul piano artistico, tecnico e intellettuale.
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Girare un film con al centro la tematica del cancro al seno, malattia che purtroppo annienta sempre più la vita di molte donne, è di per sè un'impresa difficile, nella quale si può incappare in qualche incidente di percorso, cadendo i banali pietosismi o in un messaggio scontato e fuoriluogo, che non rende giustizia al tema trattato, fortunatamente "Ma ma" fa eccezzione a questo elenco di pellicole, schierandosi dalla parte di quei film capaci di far commuovere ma di arricchire lo spirito umano. L'acclamato J.Medem, dirige un'opera molto personale, realizzando il suo personale inno alla vita, eccellente sia sul piano artistico, tecnico e intellettuale.
Se la pellicola riesce a catturare sin da subito l'attenzione dello spettatore è merito, oltre che di Medem, di Penèlope Cruz, strabiliante attrice che ci offre una performance con la p maiuscola, completa in ogni dettaglio, la diva spagnola alterna tenerezza e intensità, reggendo sulle sue spalle l'intero film magnificamente, regalando la miglior performance della sua carriera. L'intesa tra l'attrice Premio Oscar e il suo regista è palese, tanto da realizzare un film convincente ne suo dramma ma mai strappalacrime, sopra le righe e banale, in un crescendo di emozioni semplicemente perfetto, a cui si alternano guizzi di genialità registica, visibili in un montaggio perfetto e ben serrato e in un uso alternativo della fotografia.
Questi elementi diventano parte integrante della narrazione, assieme ad una colonna sonora delicata e all'uso quasi ossessivo di alcune figure retoriche, quello che ne viene fuori è un film più che soddisfacente sotto ogni suo aspetto, vibrante e cappace di aggiungere qualcosa di nuovo al genere di film sulla malattia.
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bertold
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domenica 24 luglio 2016
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"vivi, vivi, vivi"
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Magda è una giovane donna sposata con un bambino ancora in età scolare, che nella Spagna in crisi economica perde il posto del lavoro, allontana il marito fedifrago e subito viene a scoprire un tumore al seno. Tra ansie ed apprensioni per la femminilità mutilata e la natura del male, l’operazione e le cure, il male sembra debellato.
Frattanto conosce casualmente un altro uomo, proprio quando questo perde in un incidente la figlioletta e la moglie.
Nelle reciproche sventure, tra i due nasce un legame affettivo, destinato però a breve serenità.
Il cancro si ripresenta inaspettatamente e con metastasi icurabili.
L’amico ginecologo, intanto, vive una crisi coniugale, che lo porterà a ad rinunziare all’adozione di una bimba siberiana e poi ad una lenta sofferta separazione dalla moglie.
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Magda è una giovane donna sposata con un bambino ancora in età scolare, che nella Spagna in crisi economica perde il posto del lavoro, allontana il marito fedifrago e subito viene a scoprire un tumore al seno. Tra ansie ed apprensioni per la femminilità mutilata e la natura del male, l’operazione e le cure, il male sembra debellato.
Frattanto conosce casualmente un altro uomo, proprio quando questo perde in un incidente la figlioletta e la moglie.
Nelle reciproche sventure, tra i due nasce un legame affettivo, destinato però a breve serenità.
Il cancro si ripresenta inaspettatamente e con metastasi icurabili.
L’amico ginecologo, intanto, vive una crisi coniugale, che lo porterà a ad rinunziare all’adozione di una bimba siberiana e poi ad una lenta sofferta separazione dalla moglie.
Alla drammatica prospettiva di una breve vita residua, Magda reagisce con tutta la sofferenza e preoccupazione per sé, per il figlio e il compagno, ma anche con attaccamento alla vita ed all’amore, sino al concepimento di una bambina.
Inizia così una corsa con la morte, apparentemente impossibile, per giungere, nell’evolversi delle stagioni, al parto alla fine dell’estate. Nell’immaginario e nei sentimenti di Magda la figlia tanto amata e desiderata, destinata a conoscere la madre solo in video, si immedesima sempre più nella bambina della mancata adozione.
Sulla trama di malattia e morte, “Mama” è in verità un’elegia della vita. A prescindere dal credere in un dio e nell’immortalità dell’anima, di un’etica religiosa o laica, l’importante è godere vivendo, senza remore. “Vivi,vivi,vivi” e la tua vita continuerà comunque, anche dopo la morte, in chi lasciamo, abbiamo scelto ed amato. Vivere ostinatamente, senza rinunziare all’amore e alla passione, può elaborare il lutto e vincere l’angoscia per la malattia, anche grave, ed allontanare la morte non solo nel tempo, ma anche nella qualità della vita stessa.
Questa filosofia vale anche tra partners. Per chi muore, c’è il giusto dolore e rispetto, ma tra vivi non devono esistere rinunzie, compromessi o ritorni, forieri solo di altre rinunzie, delusioni, amarezze.
Perciò vivere non è solo il nostro presente attuale, ma anche quello che desideriamo, progettiamo, amiamo come se fosse effettivamente presente. Così nel film le due dimensioni si integrano progressivamente, nel contenuto e nella focalità delle scene, sino alla completa immedesimazione.
Al di là ed al di fuori di questo c’è il nulla: le scene, gli spazi, le luci incolori che contornano i protagonisti, molto asettici anche tra le mura domestiche, o finanche il grande schermo bianco.
Apprezzabile l’interpretazione di Penelope Cruz quale protagonista, “graziata” esteticamente dal regista.
La filosofia vitale del film, invero, prevale sulla durezza della trama al punto di lambirne quasi esclusivamente aspetti simbolici e di scene di vera sofferenza fisica. Al contrario, trova spazio e buona rappresentazione la complessità dei problemi psicologi insiti negli eventi e . Gli altri personaggi le ruotano attorno con interpretazioni accettabili su parti tutto sommato limitate e non sempre convincenti (ginecologo-amico-cantante).
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dr.stranamore
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mercoledì 15 febbraio 2017
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melenso e stucchevole
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Film decisamente mediocre. Sceneggiatura banale e talmente infarcito di bontà e melassa da risultare decisamente insopportabile. Pessimo.
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leonka
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mercoledì 9 gennaio 2019
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un grande film
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Delle volte trovi film recensiti con 4 stelle che sono degli obbrobri, qualche volta, come in questo caso li trovi a tre stelle e sono quasi dei capolavori. Poi la recensione è sempre un giudizio soggettivo che può cambiare secondo i gusti e le preferenze dello spettatore.
Ma quando un film è molto coinvolgente, ti prende, ti fà quasi piangere, ti trasporta nei suoi personaggi e ti fà passare un paio d'ore in un baleno non si può parlare di un film noioso e stucchevole. Forse delle volte non vogliamo essere coinvolti nelle disgraziie altrui anche se solo cinematografiche e SOLO questo può essere un motivo che in quel momento decidiamo che questo tipo di film non ci và.
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Delle volte trovi film recensiti con 4 stelle che sono degli obbrobri, qualche volta, come in questo caso li trovi a tre stelle e sono quasi dei capolavori. Poi la recensione è sempre un giudizio soggettivo che può cambiare secondo i gusti e le preferenze dello spettatore.
Ma quando un film è molto coinvolgente, ti prende, ti fà quasi piangere, ti trasporta nei suoi personaggi e ti fà passare un paio d'ore in un baleno non si può parlare di un film noioso e stucchevole. Forse delle volte non vogliamo essere coinvolti nelle disgraziie altrui anche se solo cinematografiche e SOLO questo può essere un motivo che in quel momento decidiamo che questo tipo di film non ci và. Una grande Penelope Cruz in un ruolo recitato alla perfezione, quello di una giovane madre che ha perso il lavoro, il marito se ne è andato con una giovane studentessa e gli viene diagnosticato un tumore al seno. Il ruolo di una donna molto forte che affronta la malattia con coraggio e determinazione le si addice alla perfezione. Poi quando anche subentrano complicazioni fatali e rimane in stato interessante esprime il meglio di sè! Avrebbe sicuramente meritato un successo maggiore di quello che ha avuto! Un film da vedere assolutamente specialmente per un sentimentale come me.
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flyanto
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martedì 21 giugno 2016
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il coraggio di una donna
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Tra le pellicole che trattano la tematica di una grave malattia "Ma Ma - Tutto Andrà Bene" non risulta scontata o troppo strappalacrime, sebbene, ovviamente, non sia di per sè allegra.
Penelope Cruz qui è una donna a cui un giorno viene diagnosticato un tumore maligno ad un seno e che pertanto deve sottoporsi urgentemente ad una mastectomia. Costretta ad affrontare questa triste e dura realtà, ella non si abbatte del tutto e decide di lottare sino in fondo nonostante sul piano personale sentimentale non le vada nulla bene. La donna, infatti, viene nel frattempo abbandonata dal marito per una ragazza più giovane e deve anche cercare di non fare soffrire per l'intera situazione il proprio figlio appena adolescente.
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Tra le pellicole che trattano la tematica di una grave malattia "Ma Ma - Tutto Andrà Bene" non risulta scontata o troppo strappalacrime, sebbene, ovviamente, non sia di per sè allegra.
Penelope Cruz qui è una donna a cui un giorno viene diagnosticato un tumore maligno ad un seno e che pertanto deve sottoporsi urgentemente ad una mastectomia. Costretta ad affrontare questa triste e dura realtà, ella non si abbatte del tutto e decide di lottare sino in fondo nonostante sul piano personale sentimentale non le vada nulla bene. La donna, infatti, viene nel frattempo abbandonata dal marito per una ragazza più giovane e deve anche cercare di non fare soffrire per l'intera situazione il proprio figlio appena adolescente. Nel frattempo, ella incontra un uomo da poco vedovo con cui col passare dei giorni e con l'approfondimento della reciproca conoscenza intreccia una relazione sentimentale e dal quale viene profondamente sostenuta per tutto il tempo della malattia. Ma dopo l'operazione dell'asportazione di un seno riuscita positivamente, alla protagonista viene diagnosticato poco dopo nuovamente un tumore all'altro che le concede solo 6 mesi di vita. Con grande coraggio e determinazione ancora una volta la donna non si abbatte e, scoprendo nel frattempo di essere rimasta incinta di una bambina decide, nonostante i pareri contrari del medico curante, di portare sino alla fine la gravidanza al fine di lasciare così ai suoi familiari il dono bellissimo di una nuova creatura in suo ricordo. Riuscirà in questo intento prima di morire.
Come si evince dalla trama, il film non presenta una tematica allegra, bensì intrisa di sofferenza e soprattutto quanto mai realistica ma, raccontando la vicenda di una donna che grazie alla propria forza di volontà ed al proprio entusiasmo riesce a non farsi abbattere definitivamente ed a lottare sino alla fine, la pellicola narra il coraggio comune a molte donne (purtroppo però non a tutte) che cercano in ogni caso di affrontare la realtà negativa nel miglior modo possibile. E ciò che più rende accettabile e, in un certo qual senso, positiva quest'opera cinematografica, è proprio l'insegnamento più o meno diretto, ma molto evidente, che essa dà allo spettatore o, meglio, alle spettatrici, di non lasciarsi andare alla commiserazione eccessiva e cercare di lottare per affrontare al meglio il lungo e doloroso periodo della malattia. Ed è così che nel film, si respira nonostante tutto, un'aura, seppure ovviamente non allegra e spensierata, di serenità e positività che lo rendono particolare ed affatto scontato. A tutto questo senza alcun dubbio contribuisce anche l'ottima interpretazione di Penelope Cruz che, oltre a non essersi esimiata dal mostrarsi in uno stato di non propria attrazione fisica con il capo pelato, riesce a consegnare comunque un'immagine di sè e del suo personaggio reale e pervasa nel volto e nelle sue svariate espressioni da un'aura generale serena. Insomma, un'opera quanto mai riuscita che, a meno che non risulti per alcuni spettatori troppo pesante e difficile da guardare, consiglio vivamente.
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