Anomalisa |
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Un film di Charlie Kaufman, Duke Johnson.
Con Jennifer Jason Leigh, David Thewlis, Tom Noonan
Titolo originale Anomalisa.
Animazione,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- USA 2015.
- Universal Pictures
uscita giovedì 25 febbraio 2016.
MYMONETRO
Anomalisa
valutazione media:
3,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il pupazzo di Kaufman non è umano come l'omino di Magritte
di Roberto Nepoti La Repubblica
Una prima avvertenza, fondamentale: non farlo vedere ai bambini. Chi potrebbe esservi tentato perché è un film d'animazione se ne guardi bene, ripiegando su coniglietti e orsi polari. In Anomalisa Charlie Kaufman ha iniettato non solo la paranoia di Se mi lasci ti cancello (che scrisse), ma anche l'umor nero dell'unico titolo da lui diretto prima d'ora, Synecdoche, New York, forse il film più pessimista di tutta la storia del cinema. Però quelli erano molto belli; e lo è anche questo film d'animazione adulto e per adulti, dove Kaufman (con la collaborazione di Duke Johnson) compie il prodigio d'incarnare in figurine di cera animate con la stop-motion situazioni umane da cui molti potranno sentirsi toccati personalmente. La trama è appena un abbozzo. Michael Stone, autore di un best-seller motivazionale dal titolo "Come posso aiutarvi ad aiutarli?", atterra a Cincinnati per tenere una conferenza a un congresso di professionisti del servizio-clienti. Non tardiamo molto a capire che il tipo è in piena crisi esistenziale: beve troppo, contatta goffamente una sua vecchia fiamma che vive lì, parla malvolentieri al telefono con moglie e figlio, stenta a riconoscersi nel riflesso dello specchio. Per lui (e per noi che le ascoltiamo) tutte le voci sono identiche: salvo quella di Lisa, una rappresentante di pasticceria che conosce per caso in albergo e con la quale passa la notte. Fino a illudersi che la giovane - non bella, disillusa, esitante, ma per lui diversa da tutti - possa dare una svolta alla sua vita. A dirla in termini clinici, si dovrebbe ricorrere alla cosiddetta sindrome di Fregoli (e "Fregoli" è proprio il nome dell'alienante hotel dove Michael alloggia), malattia psichiatrica di chi non riconosce le persone anche a lui più vicine, come se fossero mascherate - e non è un caso che i pupazzi animati abbiano il volto segnato da solchi simili a quelli di una maschera. Per gradi arriviamo però alla vera intenzione di Kaufman, che è un'altra (e diventerà palese nella conferenza di Michael): interpellarci, cioè, sulla "normalizzazione" delle nostre vite, irridere una società tutta fiera della sua globalizzazione e della sua perdita di umanità, ma dove anche un "motivatore" può scoprire di essere un omino di Magritte, un uomo-massa senza niente umano. Salvo vedersi - in una scena onirica - perdere letteralmente la parte inferiore della faccia, rivelando il meccanismo che c'è sotto. Gran premio della giuria a Venezia, candidato agli imminenti Oscar nella categoria animazione, Anomalisa è un film inclassificabile, strano e destabilizzante di cui, una volta entrati, si resta prigionieri. La cosa più straordinaria è il modo in cui, dopo qualche minuto di spiazzamento, dimentichiamo completamente di avere davanti delle marionette e ci mettiamo al posto del protagonista, identificandoci in lui come non ci accade spesso con gli attori in carne e ossa. Il lavoro tecnico (stile visivo, volume delle figurine, sapiente gioco d'illuminazione) è di grande qualità; eppure non è la chiave del film, che risiede piuttosto in quel transfert inedito e inaspettato: chi mai avrebbe pensato di trovare emozionante, tenera e perfino un po' imbarazzante una scena di sesso tra due pupazzetti antropomorfici?
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