dandy
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sabato 8 aprile 2017
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quando qualcuno ci sembra speciale...
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Secondo film diretto dallo sceneggiatore Kaufman,in collaboazione con Duke Johnson.Con una strabiliante animazione in stop motion(specialmente per quanto riguarda le espressioni dei protagonisti),il regista traspone una sua performance teatrale di 10 anni prima(poi diventata uno spettacolo con David Thwelis[che doppia Michael],Jennifer Jason Leigh[che doppia Lisa]e Tom Noonan[che doppia tutti i personaggi femminili]).Un film dolente ed accattivante sulle debolezze umane(o maschili se vogliamo),la solitudine come condanna autoinflitta,l'impossibilità di stabilire rapporti umani duraturi,il paradosso esistenziale(il protagonista è uno scrittore di successo di libri sulla comunicazione)e la superiorità femminile nell'accettare i propri limiti.
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Secondo film diretto dallo sceneggiatore Kaufman,in collaboazione con Duke Johnson.Con una strabiliante animazione in stop motion(specialmente per quanto riguarda le espressioni dei protagonisti),il regista traspone una sua performance teatrale di 10 anni prima(poi diventata uno spettacolo con David Thwelis[che doppia Michael],Jennifer Jason Leigh[che doppia Lisa]e Tom Noonan[che doppia tutti i personaggi femminili]).Un film dolente ed accattivante sulle debolezze umane(o maschili se vogliamo),la solitudine come condanna autoinflitta,l'impossibilità di stabilire rapporti umani duraturi,il paradosso esistenziale(il protagonista è uno scrittore di successo di libri sulla comunicazione)e la superiorità femminile nell'accettare i propri limiti.Sobrio,emozionante come un film "reale",a tratti toccante(la scena in cui Lisa canta "Girls just wanna have fun"),capace di farci percepire le emozioni dei personaggi,la freddezza di Michael che cerca disperatamente un contatto ma considera le donne tutte uguali(l'idea di farle parlare tutte con voce maschile è azzeccata e straniante)e la tenera fragilità di Lisa,che solo per poco riuscirà a penetrare la corazza di Michael.Memorabile il finale,col protagonista immerso nel caos domestico che fissa la bambola giapponese in funzione.Ci sono anche scene di nudo e una scena di sesso,che ha creato qualche blando e stupido scandalo,ma non è nulla di gratuito o volgare,tutt'altro.Gran pemio alla giuria alla Mostra di Venezia.
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lbavassano
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martedì 21 febbraio 2017
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sconcertante, volutamente, ottimamente
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Sconcertante, intenzionalmente sconcertante, nell'avere voluto affidare a "pupazzi", ai tecnici l'esatta definizione, a marionette l'espressione di sentimenti autenticamente umani, profondamente, quotidianamente umani, la falsità dei rapporti cui si fa finta di credere, il sogno di uno strappo, uno squarcio, che ci restituisca a noi stessi. A figure caricaturali, nei movimenti, nei corpi innaturalmente scorciati eppure realistici proprio nei loro difetti, in quei nudi grotteschi ma tanto più reali dei troppi corpi ritoccatamente perfetti che popolano l'immaginario cinematografico e televisivo dei nostri tempi. A maschere sempre sul punto di rompersi per farci vedere.
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Sconcertante, intenzionalmente sconcertante, nell'avere voluto affidare a "pupazzi", ai tecnici l'esatta definizione, a marionette l'espressione di sentimenti autenticamente umani, profondamente, quotidianamente umani, la falsità dei rapporti cui si fa finta di credere, il sogno di uno strappo, uno squarcio, che ci restituisca a noi stessi. A figure caricaturali, nei movimenti, nei corpi innaturalmente scorciati eppure realistici proprio nei loro difetti, in quei nudi grotteschi ma tanto più reali dei troppi corpi ritoccatamente perfetti che popolano l'immaginario cinematografico e televisivo dei nostri tempi. A maschere sempre sul punto di rompersi per farci vedere... Per farci vedere ciò che in realtà preferiamo non vedere. Sicuramente sbagliata, ma inevitabile, la domanda su come avrebbe funzionato la medesima storia affidata a volti, a corpi in carne ed ossa. Sicuramente sarebbe stata diversa, difficilmente sarebbe stata altrettanto forte, altrettanto capace di emozionarci come la scena della canzone di Cyndi Lauper, difficilmente dimenticabile.
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emanuele 1968
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sabato 20 agosto 2016
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bello
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cipposlippo
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venerdì 1 luglio 2016
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che noia...
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Mi sono addormentato.
Un film morto! Attori noiosi, il vuoto nel nulla
Ma vaff...
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g_andrini
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giovedì 2 giugno 2016
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buon psicodramma
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Tecnicamente è superbo, con espressioni facciali di primo livello. Parla della omosessualità e relativo aspetto psichiatrico in modo pulito ed incisivo. Consigliato ad un pubblico maturo.
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storyteller
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martedì 31 maggio 2016
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un'anomalia cinematografica
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Sono del parere che certi film vadano valutati in base al genere, ai propositi commerciali e al pubblico di riferimento.
Da una commedia musicale mi aspetto cose diverse rispetto a un film di supereroi, per questo secondo me il metro di giudizio va riadattato di volta in volta.
Anomalisa non è uno di questi film. Parla un linguaggio che più personale non si può, eppure è universale.
O se non altro, riesce a raggiungere il cervello e il cuore di chi ha vissuto abbastanza, e non sempre in modo conforme alle proprie aspettative, e ogni tanto si è fermato a domandarsene il perché.
Non diventerà un cult da qui a trent'anni, come molti altri film di genere che da contenitori vetusti si trasformano magicamente in opere precoci per la loro epoca.
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Sono del parere che certi film vadano valutati in base al genere, ai propositi commerciali e al pubblico di riferimento.
Da una commedia musicale mi aspetto cose diverse rispetto a un film di supereroi, per questo secondo me il metro di giudizio va riadattato di volta in volta.
Anomalisa non è uno di questi film. Parla un linguaggio che più personale non si può, eppure è universale.
O se non altro, riesce a raggiungere il cervello e il cuore di chi ha vissuto abbastanza, e non sempre in modo conforme alle proprie aspettative, e ogni tanto si è fermato a domandarsene il perché.
Non diventerà un cult da qui a trent'anni, come molti altri film di genere che da contenitori vetusti si trasformano magicamente in opere precoci per la loro epoca.
È già da adesso un film che resisterà alla prova del tempo, e che - come nel caso della cantante tanto ammirata da Lisa - conquista proprio perché non vuole piacere a tutti i costi.
Ci sarà sempre un vasto pubblico di adolescenti tardivi con seri disturbi dell'attenzione (e poca propensione ad approfondire o a immedesimarsi) che troverà noiose simili opere... Alcuni di questi arrivano addirittura a scrivere recensioni per i quotidiani. Ma a noi non interessa.
Conta solo sapere che non serve veramente parlare di Anomalisa e del perché sia uno dei più bei film mai fatti. Basta vederlo.
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melandri
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mercoledì 11 maggio 2016
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alla ricerca delle emozioni perdute
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un cartoon film con una storia semplice e lineare. un uomo ,una ragazza, un hotel, dalla sera alla mattina seguente. qui la differenza la fanno i particolari, molto particolari. con duetre guizzi Kaufman mette a nudo noi e la nostra società (o almeno una buona parte). molti ,che lo capiranno, non vorranno aammettere a sè stessi che ci siamo ridotti cosi, o quasi, e quindi lo bolleranno come una boiata. per me siamo al capolavoro.
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enrico danelli
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lunedì 11 aprile 2016
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film da strizzacervelli ?
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Di fronte alla spiazzante originalità del film (ricercata in modo ossessivo sia nella tematica che nella tecnica di esecuzione) può essere altrettanto spiazzante una lettura semplice attraverso una domanda perfino banale : a chi è rivolto veramente il film ? A qualche strizzacervelli interessato a cimentarsi con un caso di scuola ? A qualche casa cinematografica che fino a prima ha snobbato la animazione stop motion ? Se così fosse, la maggior parte degli spettatori ha fatto una scelta sbagliata visto che il film concede pochissimo in termini estetici ai non specialisti sul tema. Se il film invece nelle intenzioni degli autori fosse rivolto ad un pubblico più vasto, la vicenda non può limitarsi al caso particolarissimo di Michael Stone, affetto dalla sindrome di Fregoli o da qualche altro singolare distrurbo della psiche.
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Di fronte alla spiazzante originalità del film (ricercata in modo ossessivo sia nella tematica che nella tecnica di esecuzione) può essere altrettanto spiazzante una lettura semplice attraverso una domanda perfino banale : a chi è rivolto veramente il film ? A qualche strizzacervelli interessato a cimentarsi con un caso di scuola ? A qualche casa cinematografica che fino a prima ha snobbato la animazione stop motion ? Se così fosse, la maggior parte degli spettatori ha fatto una scelta sbagliata visto che il film concede pochissimo in termini estetici ai non specialisti sul tema. Se il film invece nelle intenzioni degli autori fosse rivolto ad un pubblico più vasto, la vicenda non può limitarsi al caso particolarissimo di Michael Stone, affetto dalla sindrome di Fregoli o da qualche altro singolare distrurbo della psiche. Se riusciamo a far assumere alle sue vicende un significato universale, le sue paure e le sue ansie diventano le paure e le ansie di tutti, volenti o nolenti coscienti del fatto che del prossimo, degli altri (anche dei più intimi) non conosceremo mai nulla se non una maschera di luoghi comunii e condizionamenti ambientali e culturali. Questo limite umano (che rende ovviamente insoddisfatti perchè irremediabilmente soli) è invalicabile e nel film la anomalia di aver creato un vero contatto con un simile si rivela una illusione di una notte, un sogno che svanisce all'alba. Crudo, ma vero.
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francesco2
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mercoledì 30 marzo 2016
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film discontinuo, come il suo protagonista
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Quindici anni fa Richard Linklater diresse un film abbastanza sottovalutato secondo chi
scrive,"Waking Life",basandosi su un sogno del protagonista ove attori in carne ed
ossa recitevano " ridotti"a disegni animati.
Senza aver visto l'opera precedente di Kaufman "Syneddoche, New York", si potrebbe dire
che le analogie con "Anomalisa" non sono cosi inconsistenti.Quest'opera assume una valenza
esplicitamente onirica solo in una situazione, ma lo svolgimento propone più di una riflessione
in questo senso, cominciando col "nuovo appuntamento" con una persona del passato, se
pensiamo all'iniziativa di lui ed alla prima reazione di lei.
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Quindici anni fa Richard Linklater diresse un film abbastanza sottovalutato secondo chi
scrive,"Waking Life",basandosi su un sogno del protagonista ove attori in carne ed
ossa recitevano " ridotti"a disegni animati.
Senza aver visto l'opera precedente di Kaufman "Syneddoche, New York", si potrebbe dire
che le analogie con "Anomalisa" non sono cosi inconsistenti.Quest'opera assume una valenza
esplicitamente onirica solo in una situazione, ma lo svolgimento propone più di una riflessione
in questo senso, cominciando col "nuovo appuntamento" con una persona del passato, se
pensiamo all'iniziativa di lui ed alla prima reazione di lei. Quando poi il protagonista torna in
albergo, alcuni spunti introducono a quella "scomponibilità" dell'essere umano già vista in "Se
mi lasci, ti cancello", di cui lo stesso Kaufman era stato sceneggiatore; né il suo rapporto con le
due donne viene chiarito. Dove e quando si erano conosciuti, abbastanza marginalmente
tra l'altro, dato che si danno del"lei?"
Un onirismo, quello del film, che assume una dimensione ora amarostica -Le riflessioni della
Leigh sulla preferenza accordatole-ora lieve, ora grottesca. Una levità che, tuttavia, in talune
situazioni rischia di costituire un limite, anche perché i dialoghi palesano un'assenza di
quella vivacità notata in certo Gondry ( se non consideriamo, almeno in parte, il "sogno del
capufficio").
Il messaggio, comunque, sembra rimperniato sulla mancanza di coraggio del protagonista.
prigioniero delle convenzion ie della propria insicurezza, che quando tenta di rivolgere la sua
attenzione verso qualcuno che esce dai canoni, ritorna ad essere prigioniero del proprio
oblomovismo. La routine del quotidiano, ritratta tra l'altro in una tra le scene migliori,
appare l' unico rifugio per chi abbia una caratteristica che scopriremo alla fine.
Il film stesso, tuttavia appare abitato dall'indecisione del personaggio, ed
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nerone bianchi
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sabato 26 marzo 2016
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la voragine affettiva
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Siamo di fronte a qualcosa davvero di molto originale, una novità nel cinema d'animazione, non solo per la tecnica con cui è realizzato, una sorta di stop-motion speciale, ma anche e soprattutto per il racconto che si è deciso di narrare. La vicenda di Michael Stone, novello guru della produttività aziendale, e delle sue confusioni affettive, è quacosa di molto presente nel mondo in cui viviamo, qualcosa che chi più e chi meno tutti ci riguarda. Percorrere con il cinema d'animazione questi sentieri così stretti e impervi è già di per sé segno di coraggio. Michael Stone sbanda vistosamente, arrivato a Cincinnati per una conferenza, prima cerca una sua ex con la quale arriva subito in rotta di collisione, quindi conosce nell'albergo una giovane che era venuta, insieme ad un'amica, per ascoltarlo, si invaghisce di lei e tempo qualche secondo dichiara di amarla, passano la notte insieme e a colazione, la relazione che già prevedeva vite insieme e taslochi vari, scricchiola pericolosamente, un movimento della forchetta un rumore di masticazione e tutto rischia di esplodere.
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Siamo di fronte a qualcosa davvero di molto originale, una novità nel cinema d'animazione, non solo per la tecnica con cui è realizzato, una sorta di stop-motion speciale, ma anche e soprattutto per il racconto che si è deciso di narrare. La vicenda di Michael Stone, novello guru della produttività aziendale, e delle sue confusioni affettive, è quacosa di molto presente nel mondo in cui viviamo, qualcosa che chi più e chi meno tutti ci riguarda. Percorrere con il cinema d'animazione questi sentieri così stretti e impervi è già di per sé segno di coraggio. Michael Stone sbanda vistosamente, arrivato a Cincinnati per una conferenza, prima cerca una sua ex con la quale arriva subito in rotta di collisione, quindi conosce nell'albergo una giovane che era venuta, insieme ad un'amica, per ascoltarlo, si invaghisce di lei e tempo qualche secondo dichiara di amarla, passano la notte insieme e a colazione, la relazione che già prevedeva vite insieme e taslochi vari, scricchiola pericolosamente, un movimento della forchetta un rumore di masticazione e tutto rischia di esplodere. Dopo la conferenza lui torna nella tranquillità della sua famiglia e lei a casa con l'amica. Di questo smarrimento affettivo si parla, delle voragini in cui tutti cadiamo e ci rialziamo, incessantemente, con una cifra che sta più nella patologia che nella normalità. La scena del sesso tra i due è davvero incredibile, come geniale appare il disegno dei volti, fatto a pezzi staccabili, come maschere del momento.
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