Amy - The Girl Behind the Name |
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Un film di Asif Kapadia.
Con Amy Winehouse, Yasiin Bey, Mark Ronson, Tony Bennett, Pete Doherty.
continua»
Titolo originale Amy.
Documentario,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- Gran Bretagna 2015.
- Good Films
uscita martedì 15 settembre 2015.
MYMONETRO
Amy - The Girl Behind the Name
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La figura di una donna altamente fragile e privadi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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mercoledì 16 settembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In occasione del 32esimo anniversario dalla sua nascita, esce nella sale cinematografiche il documentario di Asif Kapadia al fine di commemorare la cantante Amy Winehouse, purtroppo tragicamente e prematuramente scomparsa il 23 Luglio del 2010. Esso si compone di reali pezzi e filmati della popstar che Kapadia assembla per ricostruirne la breve e tormentata esistenza.
Nata in un sobborgo londinese da una famiglia di origine ebrea, Amy ancora bambina soffre moltissimo quando il padre abbandona la famiglia facendo sì che proprio da questo momento per lei iniziasse un'esistenza fortemente marcata e caratterizzata dalla mancanza di punti fermi dal punti di vista sentimentale e dalla continua ricerca di affetti stabili e sinceri. Crescendo, intorno all'età della sua adolescenza, esattamente intorno ai suoi quattordici anni, ella comincia a rivelare una passione, ma soprattutto un talento straordinario, per il canto e la musica, con una netta propensione per il genere jazz. Inizia così a scrivere testi di canzoni e musiche che ben presto vengono notate da personaggi dell'ambiente musicale e delle case discografiche e che nel corso degli anni le chiederanno di collaborare e lavorare per loro. Inizia così la rapida ascesa della cantante che nel frattempo, in disaccordo con la propria madre, va a vivere da sola con delle amiche in un piccolo appartamento. L'amore sempre eccessivo e poco controllato che Amy poi sempre proverà per alcuni ragazzi e soprattutto per quel giovane sbandato, anch'egli segnato da un'infanzia poco serena, e che diverrà in seguito anche suo marito per poi finire addirittura un periodo in carcere, la porterà, insieme al successo repentino, troppo grande ed ingestibile per lei, ed alle oppressioni continue dello star system, sostenute peraltro fortemente dalla figura paterna nel frattempo rifattosi vivo con la figlia, a fare uso pesante di droghe di vario genere (pastiglie, marijuana, hascisc, eroina ed abbondanti dosi d'alcool), mettendo più volte e fortemente a rischio la propria vita, sino all'estremo giorno, quel famoso, appunto, 23 Luglio del 2010, in cui il cuore della cantante non è riuscito più a reggere.
Da tutto il materiale che Kapadia ha raccolto e sapientemente riunito, Amy, la ragazza "maledetta", fuori dagli schemi, dal trucco pesante e dai capelli accotonati ed avvezza ad un continuo uso di sostanze stupefacenti ed alcool congiunte a crisi di vera e propria natura bulimica, si rivela, invece, essere una persona alquanto fragile, una vera vittima in quanto psicologicamente assai debole ed instabile. Troppo sensibile e colpita nella sua infanzia dalla mancanza di solidi ed importanti affetti familiari a cui poter fare riferimento e dotata di un talento canoro e musicale fuori dal comune, Amy si dirigerà vorticosamente verso un'annunciata ed inevitabile tragica rovina divenendo, purtroppo per lei, solo uno strumento nelle mani di coloro che per questioni prettamente economiche saranno incuranti ed insensibili alle sue reali esigenze, contribuendo così alla sua prematura fine.Primo e più deplorevole fra tutti risulta la figura del padre della popstar, che dimostrò di essere uno dei più grossi sostenitori di sempre più lauti compensi e che sfruttò la propria figlia (abbandonata egoisticamente anni prima per poi ricomparire una volta divenuta quest'ultima una sicura fonte di guadagno) sino al punto tale di non correre in suo aiuto inducendola ad intraprendere un programma serio di disintossicazione per liberarla dalle droghe, dall'alcool e dalle abitudini alimentari sbagliate.
Di lei, pertanto ci restano ormai solo così i suoi favolosi albums, la sua indimenticabile ed ineguagliabile voce e questo documentario profondamente toccante testimonianza più o meno diretta di un'esistenza bruciata troppo in fretta. Alquanto interessante.
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