lucreziabordi
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martedì 2 dicembre 2014
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fratelli unici, che delusione!
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Pietro (Raoul Bova) e Francesco (Luca Argentero) sono due fratelli che conducono vite profondamente diverse tra loro.
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Pietro (Raoul Bova) e Francesco (Luca Argentero) sono due fratelli che conducono vite profondamente diverse tra loro. Il primo è un ricco chirurgo che non ricorda più cosa si prova ad amare ed il secondo un giovane donnaiolo che non conosce nemmeno lontanamente il significato di questo verbo. Entrambi si detestano, non hanno contatti e a malapena si parlano. Trascorrono le loro vite come se fossero da sempre figli unici e non curandosi totalmente della presenza l’uno dell’altro. Le cose però cambieranno quando Pietro scamperà la morte in un incidente stradale, con inaspettate conseguenze.
Terzo approccio alla regia per Alessio Maria Federici (Lezioni di cioccolato 2, Stai lontana da me), Fratelli Unici somiglia più ad una fiction che ad un film : le prevedibili storie dei singoli protagonisti si intrecciano tra di loro, dando luogo ad una pellicola che sa di visto e rivisto. Pietro è ricco e bello, non sopporta la ex moglie Giulia (Carolina Crescentini) con la quale è in pessimi rapporti e in egual modo il fratello minore Francesco, stuntman occasionale ed il classico “cattivo ragazzo” irresponsabile, in grado di affascinare ogni tipo di donna. Il primo ha già amato ed ora è concentrato sulla sua carriera, il secondo ancora no ed è convinto che possa esistere una storia basata solo sul rapporto fisico. Contraria ad ogni tipo pensiero che ha Francesco sui sentimenti, la sua vicina di casa, Sofia (Miriam Leone), gli darà del filo da torcere, facendo di tutto per sedurlo e tentando di convincerlo che l’amore esiste e che chiunque prima o poi potrà provarlo. La situazione apparente e le vite separate di questi personaggi, si andranno ad intrecciare quando Pietro avrà un brutto incidente nel quale rimarrà illeso quasi per miracolo ma perderà la memoria. La tutela del fratello maggiore andrà a Francesco che dovrà vedersela con un Pietro completamente diverso da quello che conosceva, che si comporta da bambino, non riconosce i suoi cari e che ancora sa a malapena i significati delle parole. E’ proprio questo incidente però che risveglierà una parte sopita di ogni protagonista. Facendo capire che un bambino spesso può aprire gli occhi agli adulti di fronte a cose in cui hanno smesso di credere, che tutto può cambiare se si ha l’opportunità di ricominciare da zero e che anche gli errori più grandi, forse, possono essere riparati.
Dagli sceneggiatori Elena Bucaccio e Luca Miniero, già sentiti per titoli televisivi quali Don Matteo e Che dio ci aiuti, nasce però una pellicola forse troppo vicina alle serie che sono soliti produrre. All’interno della storia il copione è prevedibile e deludente, anche se non mancano momenti di ilarità, dovuti a qualche battuta scontata ma divertente. La storia è povera (ma ricca di spot pubblicitari) e mal pensata dall’inizio del film : troppo repentina è la ripresa di Pietro dalla sua amnesia e lo spettatore crede di essersi perso qualche passaggio. Il finale è più che scontato, con personaggi stereotipati e tipico delle commedie odierne. Le vere, rumorose risate si fanno alla fine, quando insieme ai titoli di coda scorrono in video cliple numerose scene tagliate, ma vale la pena vedere tutto il film in attesa dei titoli di coda ? Ovvio è, che tra il pubblico femminile, un film con un cast del genere può risultare anche coinvolgente. Ma per gli altri è meglio che rimanga un “Peccato, me lo sono perso!”. (myreviews.it)
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enzo70
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domenica 1 novembre 2015
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lasciamo stare
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Commedia all’italiana, due fratelli totalmente diversi le cui parti si invertono per l’amnesia di quello bravo. Pietro, Raul Bova, è un chirurgo affermato e privo di scrupoli, il cui unico pensiero è la carriera; Francesco, Luca Argentero, uno stuntman sempre alla ricerca della donna successiva. A seguito di un’incidente Pietro perde la memoria e viene affidato alla tutela di Francesco: quello che segue è pacifico, equivoci, accuse, rancori e pentimenti. La sostanza è che questo film non solo non merita il biglietto del cinema ma neanche un minuto di attenzione.
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Commedia all’italiana, due fratelli totalmente diversi le cui parti si invertono per l’amnesia di quello bravo. Pietro, Raul Bova, è un chirurgo affermato e privo di scrupoli, il cui unico pensiero è la carriera; Francesco, Luca Argentero, uno stuntman sempre alla ricerca della donna successiva. A seguito di un’incidente Pietro perde la memoria e viene affidato alla tutela di Francesco: quello che segue è pacifico, equivoci, accuse, rancori e pentimenti. La sostanza è che questo film non solo non merita il biglietto del cinema ma neanche un minuto di attenzione. Piatto, banale e scontato manca una sceneggiatura credibile in un film che esplicitamente punta a non basarsi su gag ed episodi comici o paradossali. Sconsigliato vivissimamente.
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eleonora panzeri
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giovedì 29 ottobre 2015
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solo attori belli
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A volte, come in questo caso, mi chiedo il perché di certi film. Se non si hanno delle idee, non si dovrebbe fare cinema, ma purtroppo chi potrebbe averle ha non ha i mezzi per farle fruttare. Al di là di questo sfogo, il film non sta in piedi, questa è una delle prime volte in cui ho interrotto la visione di una pellicola senza grande rammarico. Ho visto di peggio, ma almeno in quei casi erano si trattava di film americani di fantascienza dove il rischio di fare un pasticcio era dietro l’angolo. Qui parliamo della solita commedia italiana buonista, con annessi gli stereotipi del caso.
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A volte, come in questo caso, mi chiedo il perché di certi film. Se non si hanno delle idee, non si dovrebbe fare cinema, ma purtroppo chi potrebbe averle ha non ha i mezzi per farle fruttare. Al di là di questo sfogo, il film non sta in piedi, questa è una delle prime volte in cui ho interrotto la visione di una pellicola senza grande rammarico. Ho visto di peggio, ma almeno in quei casi erano si trattava di film americani di fantascienza dove il rischio di fare un pasticcio era dietro l’angolo. Qui parliamo della solita commedia italiana buonista, con annessi gli stereotipi del caso. I due fratelli bonazzi, uno dedito al lavoro e l’altro impunito play boy e poi una strana amnesia che fa tornare uno dei due mentalmente bambino. Non potevano poi mancare le bonze, come se il mondo fosse una sorta di parco giochi di Barbie e Ken. Un film vuoto, senza contenuti, almeno fino a dove mi sono fermata nella visione. Piatto e prevedibile, senza nessun colpo di scena e comunque basato su un avvenimento che proprio non sta in piedi. Insomma Raoul Bova e Luca Argentero dovevano proprio essere in bolletta per aver preso parte ad un film del genere.
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aristoteles
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giovedì 19 novembre 2015
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cura l'insonnia.
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Ultimamente ho notato con piacere che la qualità media delle commedie italiane è in netto rialzo,poi per caso,mi ritrovo a vedere questa in TV e mi "sale" un poco di angoscia.
Tranne il rapporto amore odio tra i due fratelli,il resto è da cancellare eppure Bova e Argentero non sono da buttare via.
Purtroppo i personaggi a cui danno vita sfiorano il surreale.
La storia poi, non regge proprio,improbabili vuoti di memoria e missioni impossibili per recuperare affetti passati ,hanno un effetto soporifero devastante.
Una volta svegli,ci verrà facile dimenticare quanto visto,forse ricorderemo La Leone per la sua parte migliore,se avete visto la pellicola sapete bene di cosa parlo.
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Ultimamente ho notato con piacere che la qualità media delle commedie italiane è in netto rialzo,poi per caso,mi ritrovo a vedere questa in TV e mi "sale" un poco di angoscia.
Tranne il rapporto amore odio tra i due fratelli,il resto è da cancellare eppure Bova e Argentero non sono da buttare via.
Purtroppo i personaggi a cui danno vita sfiorano il surreale.
La storia poi, non regge proprio,improbabili vuoti di memoria e missioni impossibili per recuperare affetti passati ,hanno un effetto soporifero devastante.
Una volta svegli,ci verrà facile dimenticare quanto visto,forse ricorderemo La Leone per la sua parte migliore,se avete visto la pellicola sapete bene di cosa parlo.
Insufficiente.
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no_data
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martedì 21 ottobre 2014
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a scuola di seduzione
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Chissà quante casalinghe, più o meno disperate, hanno sempre sognato di vedere attraversare la loro porta di casa a due bei tipi.
Bene, oggi il sogno diventa realtà, almeno al cinema.
Sono infatti Luca Argentero e Raoul Bova i protagonisti della nuova pellicola di Alessio Maria Federici, “Fratelli Unici” nelle sale dal 2 Ottobre.
Pietro e Francesco sono fratelli ma proprio non si sopportano, e soprattutto non potrebbero essere più diversi: l’uno è un chirurgo ligio al dovere, l’altro un bamboccione incallito, ancora in cerca del suo posto nel mondo, che cambia mestiere così come cambia donna da portarsi a letto.
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Chissà quante casalinghe, più o meno disperate, hanno sempre sognato di vedere attraversare la loro porta di casa a due bei tipi.
Bene, oggi il sogno diventa realtà, almeno al cinema.
Sono infatti Luca Argentero e Raoul Bova i protagonisti della nuova pellicola di Alessio Maria Federici, “Fratelli Unici” nelle sale dal 2 Ottobre.
Pietro e Francesco sono fratelli ma proprio non si sopportano, e soprattutto non potrebbero essere più diversi: l’uno è un chirurgo ligio al dovere, l’altro un bamboccione incallito, ancora in cerca del suo posto nel mondo, che cambia mestiere così come cambia donna da portarsi a letto.
La scusa per farli riavvicinare, è l’incidente di uno dei due, a seguito del quale lo sventurato perde la memoria: la sua testa è una tabula rasa, proprio come quella di un infante: bisogna proprio rinsegnargli tutto: dall’utilità del bidet a cosa si prova quando si ama. E già, perché nel frattempo la vita già incasinata di Pietro ha trovato spazio anche per questo: e di chi poteva innamorarsi se non di quella che nella sua vita precedente era la moglie Giulia, una sempre in formissima Carolina Crescentini?.
Così, barcamenandosi tra tecniche d seduzione più o meno riuscite, che saranno anche occasione di diatriba per Francesco con l’amata-odiata vicina Sofia, la vita di Pietro dovrà essere ricostruita, su basi nuove, scevre di quei macigni che l’hanno spinta a fondo: Pietro non è mai stato un buon padre per sua figlia, né un buon marito per sua moglie, che dopo averlo tradito con suo fratello, ha deciso di sposare un altro uomo. La consapevolezza pesa su Pietro, pesa come il crescendo della colonna sonora, duro, che quasi contrasta con la voce soave di Malika che la canta. Ma alla fine tutto si ricompone, anche il gioco delle coppie trova un suo equilibrio, ed anche chi non se l’aspettava, si ritrova sulla stessa strada.
La trama avvincente, due bellocci per protagonisti, e una promozione spasmodica tra radio e tv hanno fatto della commedia di Federici uno dei successi della stagione. Piccola nota di demerito per Miriam Leone (Sofia), un po’ sotto le aspettative, forse ancora acerba per il grande schermo, ma che avrà sicuramente modo di rifarsi egregiamente; d’altronde ad una bella così, si perdona tutto.
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ultimoboyscout
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lunedì 23 marzo 2015
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benedetto il reflusso gastrico!
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Alessio Maria Federici dirige l'insolita coppia comica Argentero-Bova con risultati appena soddisfacenti. I due sono Francesco e Pietro che hanno trascorso parte della vita sperando di essere figli unici per essere poi costretti a riscoprirsi fratelli. La causa è un incidente, Pietro dimentica di essere il fratello di Francesco, Francesco è invece costretto a ricordarsene. I due si potrebbero tranquillamente definire "comici ma belli" in un buddy movie a forti tinte romantiche, le storie d'amore muovono tutto il film, da quelle classiche a quella mancata e in fase di ricostruzione tra fratelli, col destino a metterci lo zampino affinché ciò accada. Federici, dopo i suoi primi due film, continua a calpestare il terreno della commedia degli equivoci e lo fa con una certa sicurezza, per meriti propri, ma anche grazie al cast che divertendosi, riesce a divertire.
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Alessio Maria Federici dirige l'insolita coppia comica Argentero-Bova con risultati appena soddisfacenti. I due sono Francesco e Pietro che hanno trascorso parte della vita sperando di essere figli unici per essere poi costretti a riscoprirsi fratelli. La causa è un incidente, Pietro dimentica di essere il fratello di Francesco, Francesco è invece costretto a ricordarsene. I due si potrebbero tranquillamente definire "comici ma belli" in un buddy movie a forti tinte romantiche, le storie d'amore muovono tutto il film, da quelle classiche a quella mancata e in fase di ricostruzione tra fratelli, col destino a metterci lo zampino affinché ciò accada. Federici, dopo i suoi primi due film, continua a calpestare il terreno della commedia degli equivoci e lo fa con una certa sicurezza, per meriti propri, ma anche grazie al cast che divertendosi, riesce a divertire. La cosa più interessante, piacevole e meglio riuscita della pellicola, oltre ai personaggi femminili, è la stravagante convivenza forzata tra i due, Bova che non sa più come si ama e Argentero che non ha mai amato. E il modo in cui quest'ultimo cerca di rieducare il primo, approfittando del reset causato dall'incidente, utilizzando i suoi metodi, superficialità compresa, da maschio alfa. Federici è bravo nel dirigere i suoi attori anche se lo fa senza guizzi e seguendo lo script in maniera lineare e standard, Bova e Argentero si dimostrano più bravi in ruoli brillanti piuttosto che in quelli drammatici o action. Il risultato non è totalmente da buttare ma l'opera, a parte qualche momento, è debole, prevedibile, scarsamente originale, con clamorosi rimandi a "Se mi lasci ti cancello" di Gondry.
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flyanto
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lunedì 6 ottobre 2014
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quando una perdita di memoria a volte si dimostra
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Film in cui si racconta di due fratelli, in disaccordo tra loro da vari anni, che sono costretti a riallacciare i propri rapporti in seguito all'incidente ed alla conseguente perdita di memoria di uno di loro. Questo frangente li obbligherà a rifrequentarsi ed alla fine a riavvicinarsi, scoprendo ognuno sempre di più se stesso nonchè i propri difetti che tanto hanno contribuito ad allontanarli e tanto hanno anche compromesso i propri rapporti familiari e sentimentali. [+]
Film in cui si racconta di due fratelli, in disaccordo tra loro da vari anni, che sono costretti a riallacciare i propri rapporti in seguito all'incidente ed alla conseguente perdita di memoria di uno di loro. Questo frangente li obbligherà a rifrequentarsi ed alla fine a riavvicinarsi, scoprendo ognuno sempre di più se stesso nonchè i propri difetti che tanto hanno contribuito ad allontanarli e tanto hanno anche compromesso i propri rapporti familiari e sentimentali.
Questa pellicola, leggera ma divertente e dunque piacevole a seguirsi, poggia tutto il suo successo più sull'avvenenza fisica dei protagonisti, uomini e donne insieme, che sulla vicenda in sè che, per quanto gradevole, non presenta alcunchè di eclatante od originale in sè (semmai qualche spunto poco realistico). Raul Bova, Luca Argentero, Carolina Crescentini e Miriam Catania sono le due coppie del film su cui s'impernia tutta la storia e tutti e quattro rispondono bene alle esigenze della pellicola che richiede bella presenza, simpatia ed ovviamente una credibile e buona interpretazione.
Altro non vi è da aggiungere se non che è ottima commedia scaccia pensieri.
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alexcold83
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domenica 5 ottobre 2014
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avvenenza e leggerezza prima di tutto...
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Tipico "film tv replicomatico" leggero, senza pretese, mandato nei cinema per raccogliere "un pò di grana, pò-pò-pò (cit.)". Commedia dalla trama banale e scontata (tranne il colpo di scena sulla figlia, che però non viene volutamente mai chiarito fino in fondo) ma recitata discretamente bene grazie alla buona verve interattiva dei suoi (quattro contati) giovani attori. Debole la regia, le incongruenze ci sono ma se non ci fossero non ci sarebbe neppure trama da sviluppare. Si punta soprattutto sull'avvenenza degli attori e delle attrici coinvolte, fra primi piani e mezzi nudi casalinghi si cerca di accontentare in egual parte sia gli uomini (le donne in sala potranno tranquillamente sbavare sui primi piani del sedere e sugli abbracci virili del duo Bova/Argentero) che le donne (splendida Miriam Leone).
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Tipico "film tv replicomatico" leggero, senza pretese, mandato nei cinema per raccogliere "un pò di grana, pò-pò-pò (cit.)". Commedia dalla trama banale e scontata (tranne il colpo di scena sulla figlia, che però non viene volutamente mai chiarito fino in fondo) ma recitata discretamente bene grazie alla buona verve interattiva dei suoi (quattro contati) giovani attori. Debole la regia, le incongruenze ci sono ma se non ci fossero non ci sarebbe neppure trama da sviluppare. Si punta soprattutto sull'avvenenza degli attori e delle attrici coinvolte, fra primi piani e mezzi nudi casalinghi si cerca di accontentare in egual parte sia gli uomini (le donne in sala potranno tranquillamente sbavare sui primi piani del sedere e sugli abbracci virili del duo Bova/Argentero) che le donne (splendida Miriam Leone). Si gioca molto, anche, sulla verve comica di Bova, che da tipico "sex symbol" viene trasformato in "macchietta" riuscendo a fornire una buona prova nel "gioco dei contrari", fornendo spunto per battute "a bruciapelo", che più semplici non si potrebbe. Si ride se si è di buon umore, altrimenti rivolgersi nettamente altrove. "Product placement" a raffica, come ormai tradizione (possiamo esserne fieri: una volta producevamo colossal, ora lunghi spottoni!), ma fra tutte l'unica veramente fastidiosa è quella per l'ENI, con il leone a sei zampe in (troppa) bella mostra. Ovviamente film NON è indicato per bambini, sia per le volgarità che per qualche scena passionale. Discretamente consigliato per un sabato sera piovoso in cerca di svago molto spensierato, per poter dire "ricordi, l'abbiamo visto al cinema" quando ne faranno l'ennesima replica in tv. E per le donne in cerca di confortanti immagini per le lunghe fantasie invernali, ovviamente.
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