la riflessione sul bene e sul male accompagna l'uomo da sempre.
In questo film si compie un passaggio epocale e coraggioso: si va oltre la divisione manichea bianco nero e si scopre la bellezza e la profondità che può assumere il "grigio". Il risultato di questa profonda e inedita riflessione sull'origine del male sta nel personaggio di Malefica, meglio, nel percorso di ascolto e comprensione dei propri sentimenti. Bellissimo il tentativo di riparare al danno fatto. l'ininterrotto percorso di cura della bimba. Malefica, in fondo, è l'unica nel film che prova sentimenti reali e profondi per Aurora e quindi il modo con cui si risolve la situazione è davvero l'unico logico e ovvio. Anche per il cattivo è possibile quindi "tornare indietro". Addirittura, come già visto in altri film, il cattivo a un certo punto diventa un altro. Quest'ultimo però non torna indietro perchè non è capace, non ha l'opportunità ( o la forza?) di poter riflettere su se stesso e "comprendersi".
Attenzione, però: nessuno pensi che questo sia un tentativo di relativizzare il male: non si rinuncia al dualismo male bene perchè essi in fondo sono la stessa cosa. Questa non è una banalizzazione del rapporto bene male. Qui si va oltre al dualismo male bene perchè, con una riflessione più alta, ci si accorge come alla radice profonda del male ci sia non solo una scelta volontaria e univoca (come ci si immagina nel cattivo "vecchio stampo") ma anche tutto un insieme di emozioni sentimenti emotività a volte difficile da dipanare e comprendere (e giudicare) fino in fondo. In sintesi, se io sono una persona euqilibrata e corretta, non posso che riconoscere come in me male e bene siano certamente ben identificabili ma anche profondamente intrecciati.
Meno male che ci sono questi momenti nella nostra frenetica vita moderna e superficiale che ci portano più a contatto con la nostra misteriosa umanità!
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