maggie69
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domenica 21 settembre 2014
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non so...
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Pasotti nudo... mapperché?
Non ho visto uno recitare bene...
Ma... la trama sarebbe potuta essere interessante...
E, anche se il mtd mosaico ormai potrebbe essere abusata, poteva essere carino il tema del trauma collettivo... peccato... speriamo nella prossima...
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max.antignano
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giovedì 28 agosto 2014
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il destino corre sull'autobus
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Matteo è un poliziotto della stradale dal passato oscuro e dal presente fatto di lavoro, rugby e vuoto affettivo. Una sera, di pattuglia col suo compagno, anzichè fare una pausa ferma per un controllo un autobus sul quale sono presenti una ragazza e una donna incinta. Da questo episodio casuale il Destino svilupperà la sua trama legando tra loro le storie dei tre. L'autobus cadrà da una scarpata e Matteo salverà la ragazza, mentre la donna morirà, non prima di telefonare al suo uomo e registrare sulla sua segreteria la cronaca della sua morte.
Così mentre Matteo, sconvolto (e forse impazzito) parte alla ricerca dei legami affettivi perduti (ha un figlio che non vede dalla nascita) gli altri due partiranno alla sua ricerca, una con intenti d'amore, l'altro di morte.
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Matteo è un poliziotto della stradale dal passato oscuro e dal presente fatto di lavoro, rugby e vuoto affettivo. Una sera, di pattuglia col suo compagno, anzichè fare una pausa ferma per un controllo un autobus sul quale sono presenti una ragazza e una donna incinta. Da questo episodio casuale il Destino svilupperà la sua trama legando tra loro le storie dei tre. L'autobus cadrà da una scarpata e Matteo salverà la ragazza, mentre la donna morirà, non prima di telefonare al suo uomo e registrare sulla sua segreteria la cronaca della sua morte.
Così mentre Matteo, sconvolto (e forse impazzito) parte alla ricerca dei legami affettivi perduti (ha un figlio che non vede dalla nascita) gli altri due partiranno alla sua ricerca, una con intenti d'amore, l'altro di morte.
Un film bello, sicuramente ben girato, emotivamente coinvolgente, ma che non convince dal punto di vista della storia. Perchè Matteo lascia perdere la donna incinta e porta fuori la ragazza?? Perchè la ragazza già conosce Matteo?? (non è dato sapere se anche lui riconosca lei) E che bisogno c'è, non basta che lui le salvi la vita per spingerla a cercarlo?? E' credibile che l'autista dell'autobus abbia proprio una foto del bar dove lavora l'ex di Matteo col figlio?? Perchè torna dal padre e poi di nuovo lo abbandona per cercare la ex??
Al di là di questi inspiegabili interrogativi il film si lascia guardare, scorre lento ma bene, con un'atmosfera ovattata da fuoco sotto la cenere, quasi da Le Conseguenze dell'Amore di Sorrentino.
Matteo è pazzo o è solo un uomo che ha il coraggio di scegliere?? Un violento, o un disperato bisognoso di amore?? Fatto sta che la fine di Matteo libererà anche gli altri personaggi, come da un incantesimo, e il Destino, cui non ci si può ribellare, riprenderà il suo corso.
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[+] il finale
(di astromelia)
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maxreda
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martedì 5 agosto 2014
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film intenso e commovente
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Un film che racconta la solitudine di tre persone accomunate da un destino che li ha fatti incontrare. Un film che lascia una "porta aperta" al futuro, ma rimane intriso di una drammaticità edi una tristezza coinvolgenti.
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flyanto
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giovedì 10 aprile 2014
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tre destini e più incrociati
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Film in cui si racconta l'incontro fra tre individui, un poliziotto, una ragazza ed un famoso comico ormai in declino, provocato in seguito all'incidente stradale causato da un grosso pullman uscito di strada. In seguito a ciò muoiono tutti i passeggeri a bordo di esso eccetto, appunto, la giovane ragazza che nel frattempo è stata salvata dal poliziotto. Da qui si succederanno numerosi avvenimenti che metteranno in contatto i tre suddetti individui e svariati altri personaggi a loro legati per diversi motivi, sino ad un finale sorprendente ma purtroppo inevitabile.
L'opera prima del giovane regista Francesco Prisco rivela già le sue indiscutibili doti: la linearità ed il ritmo sommesso ma incalzante della vicenda nonchè le riprese nitide e precise di cui si avvale la pellicola denotano già una certa maestria non del tutto comune da parte di questo esordiente regista.
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Film in cui si racconta l'incontro fra tre individui, un poliziotto, una ragazza ed un famoso comico ormai in declino, provocato in seguito all'incidente stradale causato da un grosso pullman uscito di strada. In seguito a ciò muoiono tutti i passeggeri a bordo di esso eccetto, appunto, la giovane ragazza che nel frattempo è stata salvata dal poliziotto. Da qui si succederanno numerosi avvenimenti che metteranno in contatto i tre suddetti individui e svariati altri personaggi a loro legati per diversi motivi, sino ad un finale sorprendente ma purtroppo inevitabile.
L'opera prima del giovane regista Francesco Prisco rivela già le sue indiscutibili doti: la linearità ed il ritmo sommesso ma incalzante della vicenda nonchè le riprese nitide e precise di cui si avvale la pellicola denotano già una certa maestria non del tutto comune da parte di questo esordiente regista. Infatti, al di là della trama, che comunque si rivela di un certo interesse in sè scivolando verso il genere noir, quello che più lo spettatore si trova ad ammirare in Prisco sono proprio le riprese tecniche, la fotografia e soprattutto l'assemblaggio equilibrato delle varie scene che svelano piano piano lo sviluppo degli avvenimenti nonchè di pari passo anche quello dei caratteri dei personaggi, definendoli ed approfondendoli sempre più dettagliatamente.
Un elogio particolare và anche a tutti gli attori che impersonano i propri personaggi: Giorgio Pasotti molto credibile nella parte del poliziotto prima umano e poi freddo e determinato, Nina Torresi in quella della giovane ragazza un pò ingenua e sognatrice e Gianfelice Imparato in quella dell'attore comico ormai fallito e fortemente colpito da tristi eventi. Anche gli attori di contorno si amalgamano bene ai tre principali creando con loro dei rapporti del tutto spontanei ed interagendo in una perfetta sintonia.
Insomma, un film molto interessante che induce lo spettatore ad aspettare con ampia curiosità l'opera seconda di questo appena 28enne regista.
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aliases
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lunedì 7 aprile 2014
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peggio di così ...
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... compitino scolastico, trama inesistente, dialoghi allucinanti, personaggi sbozzati con il martello pneumatico ... in sintesi un film inutile, banale, scontato, noioso, veramente pessimo ... nonostante i soli 90 minuti il tempo non passava mai ... viene in mente il giudizio di Fantozzi per la corazzata potemkin ...
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fabio milo
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domenica 6 aprile 2014
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un film da vedere !!
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ottimo film consiglio di vederlo, per la emotivita che esprime, contaggiando lo spettatore, per la dinamica delle scene sempre avvincenti, per la qualità della fotografia, per l'interpretazione magistrale di tutti i protagonisti ma soprattutto per la bella ed intrigrante storia pensata e scritta dal resgista Framcesco Prisco. innovativo ed esclusivo in quanto, non vedi le solite commedie scontate. il Film è un crescente di scene che genera una piacevole attenzione all'attesa del finale che si conclude con la possibilità di interpretarlo da vari punti di vista emotivi.
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mauritaz
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domenica 6 aprile 2014
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un esordio coi fiocchi!
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Quattro stelle per un film diretto da un giovane esordiente che ha tutte le carte in regola per diventare uno dei nomi del grande cinema italiano. Regia ottima, sceneggiatura precisa, ritmo incalzante e dialoghi mai superflui. Nottetempo è un racconto intenso attraverso lo sguardo e la sensibilità di personaggi profondi e complessi, intrecciati indissolubilmente in una trama brillante e mai scontata. Una mezza stella in più va alla colonna sonora, che sottolinea e rafforza il film con sonorità decisamente interessanti. Consigiliatissimo!
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labol
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domenica 6 aprile 2014
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da non perdere, fuori dal coro
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Un film che esce dal coro per la regia, le musiche, gli attori che interpretano ruoli diversi rispetto a quelli in cui siamo soliti vederli. La trama che si dipana piano ma che ti cattura sino alla fine per sorprenderti nel finale. L'utilizzo della macchina da presa, con cui il regista splendidamente gioca per rivelare la psicologia dei personaggi e l'intreccio delle loro storie. Fotografia e musiche davvero belle per un film diverso dai soliti film italiani e per questo assolutamente da non perdere.
Una produzione indipendente e quindi niente locandine, cartonati e pubblicità, ma l'economicità della produzione resta solo fuori della sala, la superba regia del giovane Francesco Prisco riesce a creare con la macchina da presa tutto ciò che serve per farti uscire dalla sala soddisfatto per aver finalmente visto un bel film e stavolta italiano.
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Un film che esce dal coro per la regia, le musiche, gli attori che interpretano ruoli diversi rispetto a quelli in cui siamo soliti vederli. La trama che si dipana piano ma che ti cattura sino alla fine per sorprenderti nel finale. L'utilizzo della macchina da presa, con cui il regista splendidamente gioca per rivelare la psicologia dei personaggi e l'intreccio delle loro storie. Fotografia e musiche davvero belle per un film diverso dai soliti film italiani e per questo assolutamente da non perdere.
Una produzione indipendente e quindi niente locandine, cartonati e pubblicità, ma l'economicità della produzione resta solo fuori della sala, la superba regia del giovane Francesco Prisco riesce a creare con la macchina da presa tutto ciò che serve per farti uscire dalla sala soddisfatto per aver finalmente visto un bel film e stavolta italiano. Assolutamente da vedere.
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francysig
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domenica 6 aprile 2014
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finalmente un noir nel cinema italiano
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Il cinema italiano torna ai film di genere e lo fa con Nottetempo. A chi è appassionato di noir, piacerà questa opera prima di Francesco Prisco. Questo regista ventottenne mette in scena un Giorgio Pasotti inedito, il cui personaggio, Matteo, è una presenza quasi inquietante con segreti ingombranti. Il suo tentativo di ritornare a un passato ormai perduto porterà lo spettatore a un viaggio pericoloso, che travolgerà la vita di Assia, in cerca di amore e quella di Enrico, in cerca di vendetta. Il tutto a partire da un incidente stradale. I film on the road hanno sempre fatto parte di un cinema italiano volto alla commedia.
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Il cinema italiano torna ai film di genere e lo fa con Nottetempo. A chi è appassionato di noir, piacerà questa opera prima di Francesco Prisco. Questo regista ventottenne mette in scena un Giorgio Pasotti inedito, il cui personaggio, Matteo, è una presenza quasi inquietante con segreti ingombranti. Il suo tentativo di ritornare a un passato ormai perduto porterà lo spettatore a un viaggio pericoloso, che travolgerà la vita di Assia, in cerca di amore e quella di Enrico, in cerca di vendetta. Il tutto a partire da un incidente stradale. I film on the road hanno sempre fatto parte di un cinema italiano volto alla commedia. Nottetempo è doppiamente originale: ha affrontato un genere poco comune nelle sale italiane e dà un riscatto a una Campania che ancora paga preconcetti derivanti da film come Gomorra.
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giusen
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domenica 6 aprile 2014
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consigliato!
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Nottetempo è un film intenso, coinvolgente e mai banale. La regia dell’esordiente Francesco Prisco suggerisce le atmosfere cupe e degradate della città sviluppando per tutto il film una parallelo con la coscienza umana, fatta anch'essa di segreti e angoli bui. L'intera storia è ben raccontata, il ritmo è sostenuto, a tratti motivatamente (e sapientemente) concitato Tutto il cast segue e si adatta molto bene allo stile del regia, anche se una nota di merito va senza dubbio a Giorgio Pasotti, per la prima volta sullo schermo con un personaggio ambiguo e dubbio, che tra l’altro interpreta e veste assai meglio di altri suoi ruoli più “buoni”. Un film da vedere assolutamente, soprattutto perché nuovo e giovane.
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Nottetempo è un film intenso, coinvolgente e mai banale. La regia dell’esordiente Francesco Prisco suggerisce le atmosfere cupe e degradate della città sviluppando per tutto il film una parallelo con la coscienza umana, fatta anch'essa di segreti e angoli bui. L'intera storia è ben raccontata, il ritmo è sostenuto, a tratti motivatamente (e sapientemente) concitato Tutto il cast segue e si adatta molto bene allo stile del regia, anche se una nota di merito va senza dubbio a Giorgio Pasotti, per la prima volta sullo schermo con un personaggio ambiguo e dubbio, che tra l’altro interpreta e veste assai meglio di altri suoi ruoli più “buoni”. Un film da vedere assolutamente, soprattutto perché nuovo e giovane.
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