miguelinho
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lunedì 12 maggio 2014
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tra pregiudizio e verità
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Scolastica trasposizione cinematografica di una vicenda realmente accaduta in cui l’errore giudiziario si intreccia drammaticamente con la negligenza investigativa delle forze di polizia.
Sullo sfondo risalta la forza condizionante di un’opinione pubblica che spietatamente punta il dito contro chi appare come il più “comodo” colpevole. Ed è così che la tragedia di un macabro pluriomicidio si trasforma nell’opportunità di liberarsi di personaggi oscuri ritenuti pericolosi e destabilizzanti per l’intera comunità locale. E seppure la superstizione popolare e il pregiudizio con cui vengono condotte le indagini non mostrano alcun segnale di cedimento, il regista descrive efficacemente gli eventi e le contraddizioni che inutilmente indeboliscono la pubblica accusa.
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Scolastica trasposizione cinematografica di una vicenda realmente accaduta in cui l’errore giudiziario si intreccia drammaticamente con la negligenza investigativa delle forze di polizia.
Sullo sfondo risalta la forza condizionante di un’opinione pubblica che spietatamente punta il dito contro chi appare come il più “comodo” colpevole. Ed è così che la tragedia di un macabro pluriomicidio si trasforma nell’opportunità di liberarsi di personaggi oscuri ritenuti pericolosi e destabilizzanti per l’intera comunità locale. E seppure la superstizione popolare e il pregiudizio con cui vengono condotte le indagini non mostrano alcun segnale di cedimento, il regista descrive efficacemente gli eventi e le contraddizioni che inutilmente indeboliscono la pubblica accusa.
Le reazioni di Pamela Hobbs, una delle madri tragicamente turbata dalla scomparsa del figlio, e di Ron Lax, un investigatore privato incaricato di ricercare la verità, appaiono dimesse e poco incisive durante tutte la durata del film, per poi irrompere sorprendentemente nel finale narrato in forma dattiloscritta sullo schermo.
Nel complesso il film merita di far parte del bagaglio cinematografico degli appassionati del genere, se non altro per il risalto attribuito ad un caso sconcertante tuttora irrisolto.
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[+] inquietante ritratto di una società senza valori
(di antonio montefalcone)
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gaiart
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giovedì 8 maggio 2014
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incollati sulla sedia dal thriller psicologico
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Intenso, reale, drammatico. Così, THE DEVIL'S KNOT, tratto dal libro di Mara Leveritt, sulla storia vera dei tre presunti adolescenti colpevoli di West Memphis, che avrebbero massacrato 3 bambini, t’incolla alla sedia e ti lascia col fiato sospeso per 114 minuti.
Nella piccola e religiosa città di West Memphis in Arkansas tre bambini di otto anni scompaiono dal loro quartiere. Dopo una lunga ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita. La comunità e il dipartimento di polizia sono convinti che gli omicidi siano riconducibili a un rito satanico, a causa della natura violenta e sessuale delle morti. Un mese più tardi, tre adolescenti vengono arrestati e processati nonostante l'assenza di prove.
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Intenso, reale, drammatico. Così, THE DEVIL'S KNOT, tratto dal libro di Mara Leveritt, sulla storia vera dei tre presunti adolescenti colpevoli di West Memphis, che avrebbero massacrato 3 bambini, t’incolla alla sedia e ti lascia col fiato sospeso per 114 minuti.
Nella piccola e religiosa città di West Memphis in Arkansas tre bambini di otto anni scompaiono dal loro quartiere. Dopo una lunga ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita. La comunità e il dipartimento di polizia sono convinti che gli omicidi siano riconducibili a un rito satanico, a causa della natura violenta e sessuale delle morti. Un mese più tardi, tre adolescenti vengono arrestati e processati nonostante l'assenza di prove.
Atom Egoyan è un regista armeno, nato in Egitto, cresciuto in Canada, da sempre interessato alle tragedie collettive. Solo una mente che ha sofferto, sa rileggere e trasferire anche i dolori altrui con empatia e sensibilità. E così è! Un film imperdibile, thriller psicologico, realtà devastante, errore giudiziario, una catena umana di errori e orrori, mescolata a superficialità giudiziaria e di valutazione, con improbabili riti satanici, raduni di Esbath nel plenilunio. La pellicola contrappone bene e male, l’innocenza dei bambini, la loro purezza alla cattiveria, distorsione e maleficio degli adulti, che non esclude i genitori stessi, i padri di due dei bambini.
Un film per chi ama riflettere, ricco di tensione, azione, speculazione, di sicuro non ne rimarrà deluso. Ottima interpretazione di Colin Firth, anche se un pò inscatolata. Brava il premio Oscar, Reese Witherspoon. Da vedere assolutamente, anche solo per capire come il male sia inspiegabilmente sempre in agguato e, spesso, la stupidità umana, non sia in grado di sconfiggerlo.
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veritasxxx
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venerdì 16 maggio 2014
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uno dei tanti film sul tema
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Il film è basato sulle vicende vere di un omicidio di tre bambini nel puritanissimo Arkansas all'inizio degli anni 90 e delle successive indagini per la ricerca dei colpevoli. È un tipico film-processo dove è evidente la manipolazione della polizia per identificare i colpevoli e placare l'ira dei parenti delle vittime e dell'opinione pubblica anche senza avere delle prove concrete. Colin Firth nella parte dell'investigatore che si oppone alle ingiustizie è un po' monocorde ma il film ha il suo perchè, anche se mi sembra più una pellicola da vedere in tv la domenica pomeriggio che su un grande schermo.
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Il film è basato sulle vicende vere di un omicidio di tre bambini nel puritanissimo Arkansas all'inizio degli anni 90 e delle successive indagini per la ricerca dei colpevoli. È un tipico film-processo dove è evidente la manipolazione della polizia per identificare i colpevoli e placare l'ira dei parenti delle vittime e dell'opinione pubblica anche senza avere delle prove concrete. Colin Firth nella parte dell'investigatore che si oppone alle ingiustizie è un po' monocorde ma il film ha il suo perchè, anche se mi sembra più una pellicola da vedere in tv la domenica pomeriggio che su un grande schermo. Discreto, ma non aggiunge niente di nuovo alle migliaia di film girati sul tema.
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melvin ii
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domenica 11 maggio 2014
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senza un colpevole
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Il biglietto d’acquistare per “Devil’s Knot” è: 3)Di pomeriggio
“Devil’s Knot” è un film del 2013 diretto da Atom Egoyan, scritto da Paul Harris Boardman, Scott Derrickson. Con Colin Firth, Reese Witherspoon, Mireille Enos, Dane DeHaan, Bruce Greenwood, James Hamrick, Seth Meriwether, Kristopher Higgins.
Dura lex, sed lex dicevano i latini. La legge è uguale per tutti, cosi è scritto in tutti i tribunali.
L’uomo è un essere imperfetto e la sua spesso diventa malagiustizia.
Chi entra nel girone infernale della giustizia ha solo la certezza che la sua vita non sarà più lo stessa e che per difendersi dovrà dare fondo a tutti i suoi risparmi.
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Il biglietto d’acquistare per “Devil’s Knot” è: 3)Di pomeriggio
“Devil’s Knot” è un film del 2013 diretto da Atom Egoyan, scritto da Paul Harris Boardman, Scott Derrickson. Con Colin Firth, Reese Witherspoon, Mireille Enos, Dane DeHaan, Bruce Greenwood, James Hamrick, Seth Meriwether, Kristopher Higgins.
Dura lex, sed lex dicevano i latini. La legge è uguale per tutti, cosi è scritto in tutti i tribunali.
L’uomo è un essere imperfetto e la sua spesso diventa malagiustizia.
Chi entra nel girone infernale della giustizia ha solo la certezza che la sua vita non sarà più lo stessa e che per difendersi dovrà dare fondo a tutti i suoi risparmi.
La malagiustizia è purtroppo un fenomeno comune a tutto l’Occidente.
Se l’Italia è stata spesso condannata dalla Corte Europea per suoi ritardi nei processi, gli Stati Uniti sebbene campioni di democrazia e della libertà hanno parecchi scheletri nell’armadio.
Un esempio eclatante è sicuramente questo film basato sulla storia vera, raccontata da Mara Leveritt nel libro Devil's Knot: The True Story of the West Memphis Three, su tre adolescenti, conosciuti come i "Tre di West Memphis", accusati nel 1993 dell'omicidio di tre bambini scomparsi un pomeriggio in un bosco, nella piccola e religiosa città di West Memphis, in Arkansas Dopo una lunga ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita. In un ambiente chiuso e bigotto inizia una caccia alle streghe per trovare i colpevoli. La polizia messa sotto pressione conduce le indagini in maniera approssimativa e discutibile, trovando i perfetti capri espiatori in tre ragazzi(Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr), colpevoli d’essere solo amanti dei riti satanici.
Lo spettatore segue le indagini e le varie tappe del processo, non potendo non notare gli errori e soprattutto i pregiudizi di chi era chiamato a indagare e giudicare.
Il film si sofferma su tre figure in particolare: Pamela Hobbs(Witherspoon) madre inconsolabile di uno dei tre bambini morti, Ron Lax(Firth) investigatore privato che colpito dalla vicenda decide d’aiutare la difesa dei tre ragazzi e Damien Echols(l’esordiente James Hamrick),il tenebroso leader del gruppo.
Il film parte bene nella ricostruzione riuscendo ad avere un buon ritmo e intensità, ma perde d’incisività nella seconda parte, diventando lento e prevedibile.
È nel complesso un discreto prodotto, ma più di respiro televisivo che cinematografico.
La sceneggiatura è ben scritta, asciutta nei toni e nello sviluppo riuscendo comunque a tenere alta l’attenzione dello spettatore. I dialoghi risultano abbastanza scontati e monocordi
La regia confeziona un buon mix tra documentario e fiction senza però dare particolari guizzi creativi.
La presenza dei due Premi Oscar(Firth eWitherspoon) non regalano l’auspicabile salto di qualità al film, limitandosi all’ordinaria amministrazione.
Interessante e degna di menzione invece l’interpretazione dell’esordiente James Hamrick: intesa e coinvolgente.
Il finale ben riuscito con il dialogo emozionante tra Firth e Witherspoon indica il punto di vista del regista su chi siano i veri colpevoli di questo orribile e brutale omicidio.
I tre indiziati, dopo 18 anni di carcere, furono rilasciati con un accordo extragiudiziale.
“Devil’s Knot” racconta un drammatico errore giudiziario, ma lascia soprattutto allo spettatore l’amara angoscia per i quei tre poveri bimbi che furono strappati alla vita.
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filippo catani
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lunedì 12 maggio 2014
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un'inutile caccia alle streghe
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West Memphis. Tre ragazzini scompaiono misteriosamente e vengono ritrovati morti in fondo a un fiume. Parte immediatamente la caccia al colpevole e vengono arrestati tre ragazzi per cui la procura chiederà la pena capitale. Un investigatore privato non è convinto della storia.
Tratto da un celebrissimo fatto di cronaca negli USA (già affrontato in diversi documentari), questo caso risulta ancora essere senza un colpevole. Questo perchè le indagini della polizia furono affrettate e grossolane e si persero all'interno della sempreverde caccia alle streghe. Purtroppo, come la storia ci ha spesso insegnato, quando qualcosa di terribile interviene a guastare il senso comune, i primi a farne le spese sono "i diversi" (basti pensare agli avvelenatori di pozzi o alla caccia agli untori) che in questo caso hanno la colpa o di non possedere spiccate qualità intellettuali, o di essere adolescenti problematici o addirittura di ascoltare musica heavy metal e vestirsi di nero.
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West Memphis. Tre ragazzini scompaiono misteriosamente e vengono ritrovati morti in fondo a un fiume. Parte immediatamente la caccia al colpevole e vengono arrestati tre ragazzi per cui la procura chiederà la pena capitale. Un investigatore privato non è convinto della storia.
Tratto da un celebrissimo fatto di cronaca negli USA (già affrontato in diversi documentari), questo caso risulta ancora essere senza un colpevole. Questo perchè le indagini della polizia furono affrettate e grossolane e si persero all'interno della sempreverde caccia alle streghe. Purtroppo, come la storia ci ha spesso insegnato, quando qualcosa di terribile interviene a guastare il senso comune, i primi a farne le spese sono "i diversi" (basti pensare agli avvelenatori di pozzi o alla caccia agli untori) che in questo caso hanno la colpa o di non possedere spiccate qualità intellettuali, o di essere adolescenti problematici o addirittura di ascoltare musica heavy metal e vestirsi di nero. Lo spettro del satanismo, specialmente a metà anni '90, era spesso agitato ed era ovviamente cavalcato da predicatori di ogni sorta. Questo è quanto di buono offre il film che al contrario soffre di un ritmo molto compassato (mentre la storia si poteva affrontare con altra verve) e relega un po' troppo sullo sfondo un comunque intenso Firth. Insomma a fine dei conti i poveri genitori che hanno subito questa tragedia brancolano ancora nel buio mentre i tre ragazzi arrestati pare che si siano fatti 18 anni di ingiusta detenzione. In poche parole come accade sempre, l'isterismo di massa non ha portato alcun beneficio o risultato concreto.
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gaiart
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mercoledì 7 maggio 2014
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incollati sulla sedia dal thriller psicologico
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Intenso, agghiacciante, reale.
Questo film esprime tutta l'intensità delle radici perdute del regista, armeno, nato in Egitto, cresciuto in Canada. Solo una mente che ha sofferto può riuscire a trasferire, con sensibilità ed empatia, le tragedie che toccano anche agli altri. Come nel caso di Devil's knot. Un film di una storia vera, in cui dei bambini vengono misteriosamente ammazzati in un luogo in cui si sospettano riti satanici, ma la vicenda non è chiara e non si sa come e perchè il misfatto sia avvenuto.
Egoyan non delude e tiene incollati gli spettatori rendendoli partecipi, assieme alle sue forti immagini di un MALE sempre in agguato e più assurdo e imprevedibile che mai.
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Intenso, agghiacciante, reale.
Questo film esprime tutta l'intensità delle radici perdute del regista, armeno, nato in Egitto, cresciuto in Canada. Solo una mente che ha sofferto può riuscire a trasferire, con sensibilità ed empatia, le tragedie che toccano anche agli altri. Come nel caso di Devil's knot. Un film di una storia vera, in cui dei bambini vengono misteriosamente ammazzati in un luogo in cui si sospettano riti satanici, ma la vicenda non è chiara e non si sa come e perchè il misfatto sia avvenuto.
Egoyan non delude e tiene incollati gli spettatori rendendoli partecipi, assieme alle sue forti immagini di un MALE sempre in agguato e più assurdo e imprevedibile che mai. DA NON PERDERE assolutamente, per chi ama la sottogilezza psicologica, il thiriller, il ragionamento che prova a seguire o a comprendere INUTILMENTE il dolore causato dal male o dalla follia!!
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gaiart
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mercoledì 7 maggio 2014
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incollati sulla sedia dal thriller psicologico
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Intenso, agghiacciante, reale.
Questo film esprime tutta l'intensità delle radici perdute del regista, armeno, nato in Egitto, cresciuto in Canada. Solo una mente che ha sofferto può riuscire a trasferire, con sensibilità ed empatia, le tragedie che toccano anche agli altri. Come nel caso di Devil's knot. Un film di una storia vera, in cui dei bambini vengono misteriosamente ammazzati in un luogo in cui si sospettano riti satanici, ma la vicenda non è chiara e non si sa come e perchè il misfatto sia avvenuto.
Egoyan non delude e tiene incollati gli spettatori rendendoli partecipi, assieme alle sue forti immagini di un MALE sempre in agguato e più assurdo e imprevedibile che mai.
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Intenso, agghiacciante, reale.
Questo film esprime tutta l'intensità delle radici perdute del regista, armeno, nato in Egitto, cresciuto in Canada. Solo una mente che ha sofferto può riuscire a trasferire, con sensibilità ed empatia, le tragedie che toccano anche agli altri. Come nel caso di Devil's knot. Un film di una storia vera, in cui dei bambini vengono misteriosamente ammazzati in un luogo in cui si sospettano riti satanici, ma la vicenda non è chiara e non si sa come e perchè il misfatto sia avvenuto.
Egoyan non delude e tiene incollati gli spettatori rendendoli partecipi, assieme alle sue forti immagini di un MALE sempre in agguato e più assurdo e imprevedibile che mai. DA NON PERDERE assolutamente, per chi ama la sottogilezza psicologica, il thiriller, il ragionamento che prova a seguire o a comprendere INUTILMENTE il dolore causato dal male o dalla follia!!
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mickey97
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mercoledì 14 maggio 2014
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il più grande errore giudiziario degli stati uniti
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Film tratto da una storia vera, il quale racconta del più grande errore giudiziario degli Stati Uniti e di come la Polizia abbia svolto le indagini in maniera sbrigativa e grossolana. Tre bambini scompaiono nel cuore della foresta di Robin Hood, le ricerche della Polizia giungono al termine con il ritrovamento dei corpi nudi e seviziati, oramai privi di vita, sulla cittadina ( West Memphis ) cala l'orrore e subito si scatena la caccia al colpevole, la quale finisce per essere alimentata dai pregiudizi rivolti verso tre adolescenti ( Jason Baldwin, Damien Echols e Jessie Miskelley ) amanti del metal e dell'occulto. Un investigatore privato, interpretato da un ottimo Colin Firth comunque relegato sul fondo, indaga sul caso e resosi conto dell'incosistenza delle prove a carico dei ragazzi, decide di aiutare i loro avvocati per salvarli dalla pena di morte.
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Film tratto da una storia vera, il quale racconta del più grande errore giudiziario degli Stati Uniti e di come la Polizia abbia svolto le indagini in maniera sbrigativa e grossolana. Tre bambini scompaiono nel cuore della foresta di Robin Hood, le ricerche della Polizia giungono al termine con il ritrovamento dei corpi nudi e seviziati, oramai privi di vita, sulla cittadina ( West Memphis ) cala l'orrore e subito si scatena la caccia al colpevole, la quale finisce per essere alimentata dai pregiudizi rivolti verso tre adolescenti ( Jason Baldwin, Damien Echols e Jessie Miskelley ) amanti del metal e dell'occulto. Un investigatore privato, interpretato da un ottimo Colin Firth comunque relegato sul fondo, indaga sul caso e resosi conto dell'incosistenza delle prove a carico dei ragazzi, decide di aiutare i loro avvocati per salvarli dalla pena di morte. Per Atom Egoyan risulta davvero molto arduo rispettare i fatti di cronaca ma nel mostrarsi fedele, senza la possibilità di eventuali fughe artistiche, fa sì che risulti palese quanto sia vincolato a essi, così racconta d vite ingiustamente stroncate e di innocenza violata per mettere a nudo il più grande errore giudiziario degli Stati Uniti, soffermandosi in particolar modo sull'avvento del pregiudizio. Il film all'inizio parte bene ed impone un ritmo serrato ma poi tende sempre più a peggiorare per via delle lunghe e complesse congetture nelle aule dei tribunali, le quali rendono il prodotto così pesante da non renderlo più meritevole dell'attenzione dello spettatore, il quale si rivela estremamente confuso di processo in processo. Le varie testimonianze a danno di Damien, Jason e Jessie non fanno altro che peggiorare le cose, non si riesce a capire perchè nonostante queste i tre ragazzi non finiscono subito in carcere con conseguente pena, per poi scoprire che tali testimoni avevano rilasciato una falsa testimonianza e che i tre ragazzi amanti dell'occulto scontano diciotto anni di reclusione nonostante siano innocenti mentre il reale colpevole viene lasciato impunito. Un Sistema giuridico cieco ed incapace di andare al di là delle apparenze ( la stessa cosa dicasi per la Polizia ) fa sì che si concretizzi il più grande errore giudiziario nella storia degli Stati Uniti, e Devil's Knot ne è purtroppo il riflesso, privo della possibilità di trarne beneficio.
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elgatoloco
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lunedì 11 maggio 2015
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non vale il paragone con i documentari
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Trarre un film da una vicenda reale è cosa molto difficile: una comparazione con i documentari sembra, francamente improponibile, per la totale differenza di codici(e sottocodici) espressivi e comunque complessivamente per una differenza ontologica sostanziale. In tale senso, però, "Devil's Knot", nel contemperare "realtà"e"fiction"è opera più che proba, in quanto entrambi i livelli accedono a una sostanziale dignità: sacrificare il coté"fiction"per dar posto alla"realtà"sarebbe stato esiziale. Ecco allora la scelta di far parlare alcuni protagonisti, nonché(anche)l'accentuazione del ruolo del detective.
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Trarre un film da una vicenda reale è cosa molto difficile: una comparazione con i documentari sembra, francamente improponibile, per la totale differenza di codici(e sottocodici) espressivi e comunque complessivamente per una differenza ontologica sostanziale. In tale senso, però, "Devil's Knot", nel contemperare "realtà"e"fiction"è opera più che proba, in quanto entrambi i livelli accedono a una sostanziale dignità: sacrificare il coté"fiction"per dar posto alla"realtà"sarebbe stato esiziale. Ecco allora la scelta di far parlare alcuni protagonisti, nonché(anche)l'accentuazione del ruolo del detective. Regia attenta(geniale, forse, non poteva né voleva essere), senza voli pindarici, interpreti efficaci Whiterspoon e Firth, ma anche qualche altro /a.tra interprete. El Gato
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fabio 3121
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mercoledì 31 marzo 2021
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il caso irrisolto del bosco di robin hood
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il film è tratto da una storia vera diventata un clamoroso caso di errore giudiziario noto come "I tre di West Memphis". Il 5 maggio 1993 nella piccola cittadina americana 3 bambini di 8 anni escono di pomeriggio con le biciclette e si recano nel Robin Hood Park ma non faranno più rientro a casa e i loro corpicini privi di vita verranno ritrovati il giorno dopo dalla polizia scientifica nel torrente del bosco. Le indagini si rivolgono subito verso 3 ragazzi adolescenti che si interessano di riti satanici, ascoltano musica heavy metal e vestono con abiti di colore nero. Nonostante la polizia raccolga dichiarazioni e testimonianze lacunose, contradditorie e prive di effettivi riscontri probatori, i 3 ragazzi vengono sottoposti a processo.
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il film è tratto da una storia vera diventata un clamoroso caso di errore giudiziario noto come "I tre di West Memphis". Il 5 maggio 1993 nella piccola cittadina americana 3 bambini di 8 anni escono di pomeriggio con le biciclette e si recano nel Robin Hood Park ma non faranno più rientro a casa e i loro corpicini privi di vita verranno ritrovati il giorno dopo dalla polizia scientifica nel torrente del bosco. Le indagini si rivolgono subito verso 3 ragazzi adolescenti che si interessano di riti satanici, ascoltano musica heavy metal e vestono con abiti di colore nero. Nonostante la polizia raccolga dichiarazioni e testimonianze lacunose, contradditorie e prive di effettivi riscontri probatori, i 3 ragazzi vengono sottoposti a processo. La pellicola, quindi, per buona parte della sua durata segue la vicenda nell'aula giudiziaria che si conclude - sulla base di soli indizi - con la condanna alla pena di morte dei 3 imputati che si dichiarano innocenti. Solo nel 2011 con un patteggiamento - il cosidetto Alford Plea - i 3 ragazzi sono usciti di prigione. Su questo caso irrisolto (il vero colpevole del triplice omicidio non è mai stato identificato) sono stati girati ben 4 documentari. Il film, pertanto, non aggiunge nulla al vasto materiale raccolto per cercare la verità e dare giustizia sia ai familiari dei 3 bambini sia ai 3 ragazzi ingiustamente considerati colpevoli di un cruento ed inefferato crimine non commesso. Il ritmo del film è piuttosto lento e il cast di attori non brilla particolarmente. Nel complesso, stante una sceneggiatura ed un montaggio a tratti un poco confusionari, il film risulta appena sufficiente; voto: 6/10.
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