flyanto
|
domenica 9 dicembre 2012
|
il riscatto sociale e le pene d'amore del giovane
|
|
|
|
Film tratto dall'omonimo romanzo di Charles Dickens in cui un adolescente di umili origini, in seguito ad un favore reso ad un evaso di galera riceve negli anni della sua giovinezza un'eredità inaspettata in seguito alla quale avverranno il suo riscatto sociale le sue pene d'amore per la bella e gelida Estella. Per lo più fedele al testo originale, l'opera di Mike Newell si dimostra molto ben rappresentata per ciò che riguarda la ricostruzione dell'epoca e dei costumi e ben interpretata dai suoi valenti attori delle più prestigiose scuole di recitazione inglesi (Ralph Fiennes ed Helena Bonham Carter in primis) ma non va mai più in profondità ad incarnare la vera essenza sociale e realistica tipica del romanzo di Dickens, limitandosi così ad essere solo uno sceneggiato, sia pure ottimo, in costume.
[+]
Film tratto dall'omonimo romanzo di Charles Dickens in cui un adolescente di umili origini, in seguito ad un favore reso ad un evaso di galera riceve negli anni della sua giovinezza un'eredità inaspettata in seguito alla quale avverranno il suo riscatto sociale le sue pene d'amore per la bella e gelida Estella. Per lo più fedele al testo originale, l'opera di Mike Newell si dimostra molto ben rappresentata per ciò che riguarda la ricostruzione dell'epoca e dei costumi e ben interpretata dai suoi valenti attori delle più prestigiose scuole di recitazione inglesi (Ralph Fiennes ed Helena Bonham Carter in primis) ma non va mai più in profondità ad incarnare la vera essenza sociale e realistica tipica del romanzo di Dickens, limitandosi così ad essere solo uno sceneggiato, sia pure ottimo, in costume.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
bia27
|
venerdì 4 gennaio 2013
|
grandi speranze infrante
|
|
|
|
No Dickens? Aiaiaiaiai! Parafrasando una vecchia ma divertente pubblicità, si potrebbe sintetizzare ad hoc l’interpretazione filmica di uno dei più grandi romanzi di Dickens, forse il più grande (anche se col Circolo Pickwick è una bella gara), eh sì perché nella versione di Mike Newell, regista di pellicole storiche come “Quattro matrimoni e un funerale”, ma anche un po’ inutili come “Monna Lisa smile”, di Dickens ce n’è pochino. Sarà che farsi spettatore di una “novel” come questa, dopo esserne stati avidi lettori, lascia forse inevitabilmente un po’ scontenti, d’altra parte sono pochi i film ben riusciti tratti da romanzi e non certo per questioni di fedeltà al testo. Il punto focale probabilmente è proprio questo, perché scegliere di portare sul grande schermo un’opera imponente come “Great Expectations”, non solo dopo il libro, ma dopo ben 3 pellicole, fra cui la primissima di David Lean, firmatario fra l’altro di due capolavori come “Il ponte sul fiume Kwai” e “Passaggio in India” (già solo questo forse avrebbe dovuto scoraggiare dall’impresa) e il bellissimo “Paradise Lost” di Cuaròn, che a dispetto del titolo proustiano riprende la trama di Grandi Speranze in chiave contemporanea, perché dunque percorrere una strada già battuta fra l’altro con meritato successo? La risposta corretta potrebbe essere: per dire qualcosa che altri non hanno detto, ebbene cosa ci dice di nuovo il film di Newell? In realtà pochino, forse nulla di più di un bell’affrescone londinese in costume.
[+]
No Dickens? Aiaiaiaiai! Parafrasando una vecchia ma divertente pubblicità, si potrebbe sintetizzare ad hoc l’interpretazione filmica di uno dei più grandi romanzi di Dickens, forse il più grande (anche se col Circolo Pickwick è una bella gara), eh sì perché nella versione di Mike Newell, regista di pellicole storiche come “Quattro matrimoni e un funerale”, ma anche un po’ inutili come “Monna Lisa smile”, di Dickens ce n’è pochino. Sarà che farsi spettatore di una “novel” come questa, dopo esserne stati avidi lettori, lascia forse inevitabilmente un po’ scontenti, d’altra parte sono pochi i film ben riusciti tratti da romanzi e non certo per questioni di fedeltà al testo. Il punto focale probabilmente è proprio questo, perché scegliere di portare sul grande schermo un’opera imponente come “Great Expectations”, non solo dopo il libro, ma dopo ben 3 pellicole, fra cui la primissima di David Lean, firmatario fra l’altro di due capolavori come “Il ponte sul fiume Kwai” e “Passaggio in India” (già solo questo forse avrebbe dovuto scoraggiare dall’impresa) e il bellissimo “Paradise Lost” di Cuaròn, che a dispetto del titolo proustiano riprende la trama di Grandi Speranze in chiave contemporanea, perché dunque percorrere una strada già battuta fra l’altro con meritato successo? La risposta corretta potrebbe essere: per dire qualcosa che altri non hanno detto, ebbene cosa ci dice di nuovo il film di Newell? In realtà pochino, forse nulla di più di un bell’affrescone londinese in costume. Meravigliosa la fotografia, ottima la resa dell’ambiente sporco e corrotto della “city” che a Dickens non sarebbe affatto dispiaciuto, ma per il resto non c’è molto da incensare. Il fatto è che salvando la scelta degli interpreti, tutti calzanti nel ruolo (a parte forse proprio l’amorfetto Jeremy Irvine nei panni di Pip), “la ciccia”, tanto per citare la celebre battuta del galeotto nella versione italiana del romanzo, è un po’ scarsa. Più che la denuncia sociale, dell’ambiente ricco ma al tempo stesso oscuro, in cui viene a trovarsi il giovane protagonista, orfano, povero e maltrattato dall’arcigna sorella, improvvisamente catapultato nell’opulenza grazie ad un misterioso benefattore, più che la sottile e perversa mutazione che investe il suo animo originariamente puro, proprio da istanza dickensiana, vien fuori tutt’altro. Una scarrozzata a villa “Satis”, dove c’è “abbastanza” di tutto da non poter desiderare altro, un passetto di walzer fra i ceri con la bimba imperiosamente ostile, l’antagonista spregevole, l’amico fidato e puff, ci si ritrova in un drammone sentimentale dove l’amore cieco e assoluto per la fuggevole e algida Estella finisce per impolpettare il tutto nel tunnel del tele-melò. Un lavorio più raffinato sulla sceneggiatura poteva essere l’unica via d’uscita e con la Miss Havisham perfetta di Helena Bonham Carter (inevitabile l’accostamento con la “Sposa Cadavere”), ci si poteva permettere ben oltre, d’altra parte un personaggio come l’anziana nobildonna rimasta incastrata nell’incubo delle sue nozze mai celebrate, fra gli stracci di un abito da sposa consunto e di un banchetto lasciato ad imputridire, quale genio creativo non avrebbe osato di più? Tre stelline avidissime, tutte per nostra signora Burton, il sempre ottimo Ralph Fiennes, Jason Flemyng ancora una volta ingiustamente gregario ed in coda la bella dalla pelle di porcellana Holliday Grainger.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bia27 »
[ - ] lascia un commento a bia27 »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
giovedì 13 dicembre 2012
|
romantico amore
|
|
|
|
Mike Newell rivisita un classico di Dickens e ci regala una bellissima storia. Il regista non calca troppo la mano, preferisce un racconto leggero con miti speranze. Bellissima la parte in campagna con i due bambini protagonisti, meravigliosi interpreti oltre che bellissimi. Poi la storia si trasferisce in un Londra d’inizio ottocento ben ricostruita. La trama regge fino alla fine e, per chi non conosce il racconto, il crescendo di colpi di scena, magari già intuiti, permette allo spettatore di rimanere coinvolto e non annoiarsi mai. Gli attori adulti sono un po’ meno nella parte, ma questo non rende il film meno interessante, il soggetto tiene. Le atmosfere un po’ gotiche e i delicati incontri di un amore contrastato sono pane per i romantici che non debbono assol
[+]
Mike Newell rivisita un classico di Dickens e ci regala una bellissima storia. Il regista non calca troppo la mano, preferisce un racconto leggero con miti speranze. Bellissima la parte in campagna con i due bambini protagonisti, meravigliosi interpreti oltre che bellissimi. Poi la storia si trasferisce in un Londra d’inizio ottocento ben ricostruita. La trama regge fino alla fine e, per chi non conosce il racconto, il crescendo di colpi di scena, magari già intuiti, permette allo spettatore di rimanere coinvolto e non annoiarsi mai. Gli attori adulti sono un po’ meno nella parte, ma questo non rende il film meno interessante, il soggetto tiene. Le atmosfere un po’ gotiche e i delicati incontri di un amore contrastato sono pane per i romantici che non debbono assolutamente perdersi questo film
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
archipic
|
giovedì 21 febbraio 2013
|
ottima forma. un pò meno la sostanza
|
|
|
|
Molto ben realizzata questa nuova trasposizione cinematografica dell'opera dickensiana; mani sapienti hanno realizzato un ottimo vestito ad un racconto che contiene tutti i clichè del mondo dello scrittore britannico. Scenografia suggestiva e di grandfe effetto; costumi impeccabili; fotografia molto ben curata e capace di dare le giuste atmosfere, ora gotiche e fosche, ora vivaci e luminose; regia che, senza grandi colpi ad effetto, governa con mano ferma il susseguirsi dell'azione. La sceneggiatura è, forse la parte meno riuscita del film; sebbene la storia si segua con sufficiente attenzione, non mancano alcuni punti morti e delle pause che allentano un pò la tensione.
[+]
Molto ben realizzata questa nuova trasposizione cinematografica dell'opera dickensiana; mani sapienti hanno realizzato un ottimo vestito ad un racconto che contiene tutti i clichè del mondo dello scrittore britannico. Scenografia suggestiva e di grandfe effetto; costumi impeccabili; fotografia molto ben curata e capace di dare le giuste atmosfere, ora gotiche e fosche, ora vivaci e luminose; regia che, senza grandi colpi ad effetto, governa con mano ferma il susseguirsi dell'azione. La sceneggiatura è, forse la parte meno riuscita del film; sebbene la storia si segua con sufficiente attenzione, non mancano alcuni punti morti e delle pause che allentano un pò la tensione. Ad ogni modo, è un film che si fa seguire ed interessa per la dettagliata descrizione del mondo inglese dell'epoca.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a archipic »
[ - ] lascia un commento a archipic »
|
|
d'accordo? |
|
jacopo b98
|
martedì 9 luglio 2013
|
un film recitato benissimo, ma newell dov'è?
|
|
|
|
Il giovane Pip (Irvine) vive nel Kent e quando un misterioso benefattore gli dona una piccola fortuna diviene un gentiluomo. Scoprirà che il benefattore è un ex-forzato (Fiennes) che lui aveva aiutato quando era bambino. Dal romanzo di Dickens, Newell ha tratto questo film in costume di grandi ambizioni. Il suo principale merito è la bravura degli interpreti, tutti bravissimi, dal giovane Irvine (War Horse) all’ormai navigato Fiennes. Inoltre merita apprezzamento il suo versante plastico-scenografico, con costumi e scenografie curate e splendidamente immortalate dal direttore della fotografia John Mathieson. Tuttavia la sua più grande debolezza sta nella sceneggiatura e nella regia di Newell che è così persuaso, giustamente, di avere un cast che rasenta la perfezione che lo lascia lavorare senza impegnarsi neanche un po’.
[+]
Il giovane Pip (Irvine) vive nel Kent e quando un misterioso benefattore gli dona una piccola fortuna diviene un gentiluomo. Scoprirà che il benefattore è un ex-forzato (Fiennes) che lui aveva aiutato quando era bambino. Dal romanzo di Dickens, Newell ha tratto questo film in costume di grandi ambizioni. Il suo principale merito è la bravura degli interpreti, tutti bravissimi, dal giovane Irvine (War Horse) all’ormai navigato Fiennes. Inoltre merita apprezzamento il suo versante plastico-scenografico, con costumi e scenografie curate e splendidamente immortalate dal direttore della fotografia John Mathieson. Tuttavia la sua più grande debolezza sta nella sceneggiatura e nella regia di Newell che è così persuaso, giustamente, di avere un cast che rasenta la perfezione che lo lascia lavorare senza impegnarsi neanche un po’. Il vero autore di quest’opera è il cast, non il regista, che perciò si limita a dirigere il traffico, neanche troppo bene. Impossibile il paragone con il film di Lean.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jacopo b98 »
[ - ] lascia un commento a jacopo b98 »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 4 gennaio 2021
|
difficile rendere dickens, ma...
|
|
|
|
"Great Expectations"(Mike Nevell, dal capolavoro di Charles Dickens, screenplay di David Nicholls, 2012). come sempre risente della difficoltà di rendere in maniere sia filmica sia"moderna"(che di per sè non vuol dire niente, ma da intendere come"adatto ai tempi)un capolavoro "realistico"(con tutta la complessità del lemma, a suo tempo genialmente messa in luce da Lukàks), come quello dickensiano.dove un ragazzo, destinato a diventare fabbro, ha un 'inaspettata speranza di divenire un genttleman e la sfrutta fino in fondo, con risultati non sempre pienamente realizzati , anche riseptto al suo ideale amoroso e poi ha una rivelazione sconvolgente rispetto al misterioso "donatore"che gli ha permesso di scalare in breve tempo la high societylondinese, venendo, in pieno Ottocento, da una derelitta realtà"country", ossia campagnola.
[+]
"Great Expectations"(Mike Nevell, dal capolavoro di Charles Dickens, screenplay di David Nicholls, 2012). come sempre risente della difficoltà di rendere in maniere sia filmica sia"moderna"(che di per sè non vuol dire niente, ma da intendere come"adatto ai tempi)un capolavoro "realistico"(con tutta la complessità del lemma, a suo tempo genialmente messa in luce da Lukàks), come quello dickensiano.dove un ragazzo, destinato a diventare fabbro, ha un 'inaspettata speranza di divenire un genttleman e la sfrutta fino in fondo, con risultati non sempre pienamente realizzati , anche riseptto al suo ideale amoroso e poi ha una rivelazione sconvolgente rispetto al misterioso "donatore"che gli ha permesso di scalare in breve tempo la high societylondinese, venendo, in pieno Ottocento, da una derelitta realtà"country", ossia campagnola. Con qualche scena di forte naturalismo(a tratti anche espressionismo)nella parte iniziale, il film prende una piega che in segue volge soprattutto alla descrizione di ambienti e sentimenti, senz'altro con notevole efficacia, ma a tratti perdendo di vista quella che è la pregnanza del testo dickensiano(volendo, è il problema di ogni trasposizione filmica e(0)televisiva di un classico della letteratura. L'opera è assolutamente in linea con altre traspoisizioni dickensiane, ma talora"deborda"in maniera quasi "incontollata", quasi come se la sceneggiatura e la regia vollessero da un lato mantenersi molto fedeli, dall'altro invece"muoversi autonomamente". in una direazione inopinata rispetto al testo letterario di partenza, comunque da rispettare. Jeremy Irvine , Holiday Grainger, Helena Bonham Carter mettono in scena i personaggi più presenti sullo schermo, mentre Ralph Finnies, altra presenza fissa ma per larga parte"invisibile"sullo schermo completa un quadro certamente di notevolssima importanza, in un film che risulta da un lato possente trasposizione, dall0altro, appunto, in qualche modo al di sotto di quanto gli autori avrebbero voluto e potuto realizzare. Da apprezzare, comunque, anche proprio la caapacità di rendere scenograficamente l'ambiente ottocentesco, di una London divisa tra fasti e miserie, in una prospettiva che ha del visionario e al tempo stesso della "quotidinaità", senza riuscire, in qualche momento, a scegleire... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
martedì 29 gennaio 2013
|
pip, un balzo nell'alta società.
|
|
|
|
Pip è un giovane orfano, povero e maltrattato che entra nelle grazie di una ricca e bizzarra nobildonna prima e che riceve una ricchissima dote da uno sconosciuto benefattore poi. Newell, dopo l'escursione fantasy di "Prince of Persia", torna a farsi serio celebrando il bicentenario della nascita di Dickens. Il capolavoro del narratore inglese viene aggiornato e rivisitato per ricordarne l'incredibile attualità e per sottolineare come la natura umana sia in grado di superare e vincere le avversità della natura. Si tratta di uan rivisitazione in chiave moderna di un romanzo intramontabile, con attori di impronta teatrale, da Jeremy Irvine che aspira a diventare gentiluomo, alle star Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes cui tocca l'onore di reggere e trascinare una pellicola lenta e spesso noiosa interpretando due dei personaggi più tragici nati dalla penna di Dickens, ovvero Miss Havisham e il forzato Abel Magwitch.
[+]
Pip è un giovane orfano, povero e maltrattato che entra nelle grazie di una ricca e bizzarra nobildonna prima e che riceve una ricchissima dote da uno sconosciuto benefattore poi. Newell, dopo l'escursione fantasy di "Prince of Persia", torna a farsi serio celebrando il bicentenario della nascita di Dickens. Il capolavoro del narratore inglese viene aggiornato e rivisitato per ricordarne l'incredibile attualità e per sottolineare come la natura umana sia in grado di superare e vincere le avversità della natura. Si tratta di uan rivisitazione in chiave moderna di un romanzo intramontabile, con attori di impronta teatrale, da Jeremy Irvine che aspira a diventare gentiluomo, alle star Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes cui tocca l'onore di reggere e trascinare una pellicola lenta e spesso noiosa interpretando due dei personaggi più tragici nati dalla penna di Dickens, ovvero Miss Havisham e il forzato Abel Magwitch. La Bonham Carter sembra quella più a suo agio in un contesto così vittoriano, una quasi-sposa mollata sull'altare, talmente turbata da non abbandonare più il suo abito nuziale. Newell esplora con attenzione il film in costume ma crea troppe "speranze", aspettative e appetiti nella prima parte che poi non riesce a soddisfare nella seconda, col film che diventa rigido e con la coppia Irvine-Grainger che appare poco legata e pochissimo comunicativa tanto da non destare la benchè minima simpatia. Newell si è specializzato in orfani che si elevano dalle proprie umili origini per diventare qualcuno e non fa differenza che si tratti di un maghetto, un principe o un gentiluomo, quel che è certo è che il romanzo totale di Dickens avrebbe meritato una sorte e un adattamento decisamente superiori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
|