_melindo__
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martedì 25 ottobre 2011
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ottimo terzo capitolo
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Davvero una bella sorpresa questo Paranormal Activity 3. Chiunque ad un terzo capitolo si aspetterebbe una mancanza totale di idee, ma ciò è quasi completamente smentito da questo film che riesce come mai capitato nei due precedenti capitoli a provocare un'enorme paura nella spettatore. Sicuramente qualche pecca c'è, ad esempio la ricaduta in certe scene nel ridicolo involontario (la scena dove moglie e marito riprendono mentre fanno sesso, anche se interrotta, risulta un tantino stupida e banalotta, anche se l'intento era quello di dipingere un quadro familiare normale che viene successivamente stravolto) e il plot ricalca abbastanza quello dei primi due capitoli soprattutto quello del secondo.
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Davvero una bella sorpresa questo Paranormal Activity 3. Chiunque ad un terzo capitolo si aspetterebbe una mancanza totale di idee, ma ciò è quasi completamente smentito da questo film che riesce come mai capitato nei due precedenti capitoli a provocare un'enorme paura nella spettatore. Sicuramente qualche pecca c'è, ad esempio la ricaduta in certe scene nel ridicolo involontario (la scena dove moglie e marito riprendono mentre fanno sesso, anche se interrotta, risulta un tantino stupida e banalotta, anche se l'intento era quello di dipingere un quadro familiare normale che viene successivamente stravolto) e il plot ricalca abbastanza quello dei primi due capitoli soprattutto quello del secondo. Nonostante questo però bisogna dire che i livelli di paura sono nettamente superiori a Paranormal Activity e Paranormal Activity 2 (due film già di per se terrificanti) e gli ultimi dieci minuti soprattutto sono i dieci minuti più terrificanti del cinema horror da adesso ad almeno qualche anno fa. Vogliono fare il 4? Ben venga se la saga di Paranormal Activity è ancora piena di idee e spunti per creare terrore.
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chaoki21
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sabato 11 febbraio 2012
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tipica fregatura hollywoodiana
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Ho sempre trovato "Paranormal Activity" un franchise piatto e mediocre. Nessuno, negli anni 2000, ha pretese di originalià (non che sia impossibile, intendiamoci, ma si sa che è chiedere molto) e, infatti, in nessuno dei vari PA ce n'è minimamente traccia -per capirci, usa idee e linguaggi che erano già vecchi ai tempi di The Blair Witch Project. Tra l'altro, è una saga che si fonda sul falso mito che sia più spaventoso il non visto, l'appena intuito, piuttosto che il direttamente mostrato. Il principio non sarebbe nemmeno del tutto sbagliato -anche se, se vado al cinema, è proprio PER VEDERE qualcosa- il punto però è che per generare il terrore con il "non visto" bisogna saper raccontare.
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Ho sempre trovato "Paranormal Activity" un franchise piatto e mediocre. Nessuno, negli anni 2000, ha pretese di originalià (non che sia impossibile, intendiamoci, ma si sa che è chiedere molto) e, infatti, in nessuno dei vari PA ce n'è minimamente traccia -per capirci, usa idee e linguaggi che erano già vecchi ai tempi di The Blair Witch Project. Tra l'altro, è una saga che si fonda sul falso mito che sia più spaventoso il non visto, l'appena intuito, piuttosto che il direttamente mostrato. Il principio non sarebbe nemmeno del tutto sbagliato -anche se, se vado al cinema, è proprio PER VEDERE qualcosa- il punto però è che per generare il terrore con il "non visto" bisogna saper raccontare.
Per raccontare bene una delle cose fondamentali è scrivere personaggi e situazioni che siano credibili. Sono, i personaggi e le situazioni di PA e in particolare di questo terzo capitolo, credibili? No. La gente reale non si comporta così, non ragiona così, non parla così
"Paranormal Activity" -e questo numero 3 non fa eccezione- è un film di spavento senza lo spavento, un film dell'orrore senza orrore, un thriller senza il thrill. Spavento, orrore e thrill che sono sostituiti da rumori di passi, porte e altri oggetti che si muovono da soli e un po' (ma davvero pochissima) computer graphic.
Tutto questo, comunque, poteva persino essere "tollerabile" con il primo capitolo, nonostante la viral campaign lo spacciasse per il film più terrificante del mondo (ma lo dicono sempre, ovviamente): in fondo era una piccola produzione, semi-indipendente. E ok. Ma sia questo PA3 che il precedente sono prodotti da Akiva Goldsmit (per capirci, ultimamente ha prodotto Il Codice Da Vinci, Angeli e Demoni, Jonah Hex, tutta roba hollywoodiana insomma). A voleri usare i mezzi per fare qualcosa con maggior spessore, maggior originalità, maggior complessità c'erano tutti.
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