Rapunzel - L'Intreccio della Torre |
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Un film di Nathan Greno, Byron Howard.
Con Ron Perlman, Jeffrey Tambor, Brad Garrett, M.C. Gainey, Paul F. Tompkins.
continua»
Titolo originale Tangled.
Animazione,
Ratings: Kids,
durata 94 min.
- USA 2010.
- Walt Disney
uscita venerdì 26 novembre 2010.
MYMONETRO
Rapunzel - L'Intreccio della Torre
valutazione media:
4,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I limiti della computer grafica
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| lunedì 4 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Una delle cose più belle dei film d’animazione classica (e non solo Disney) è che nel tratto del disegno, nello stile, si evocano atmosfere… E’ grazie anche al tratto, allo stile del disegno, che la storia prende forma e personalità. Così Hercules prende forma dai disegni delle anfore greche, Mulan diventa riconoscibile per il classico tratto dei disegni tradizionali cinesi, il tratto spigoloso de “La bella addormentata” permette di riconoscerla tra tutte le altre e così si potrebbe continuare. Riconoscibilità e carattere, che si associano a emozione e stupore davanti all’opera dei disegnatori, artisti veri che riescono a superare grosse difficoltà per rendere vive le loro storie. Per carità, questo non vuole essere una condanna alla computer grafica, importante nuovo linguaggio cinematografico che ha permesso la realizzazione di capolavori del cinema come “Wall-e”, autentico gioiellino d’animazione che non avrebbe avuto lo stesso impatto nella grafica tradizionale. La questione che pongo è infatti legata all’abuso a fini puramente commerciali della computer grafica. E’ davvero necessario abbandonare del tutto l’altro linguaggio? Siamo sicuri che il nuovo linguaggio non abbia dei limiti? Beh… io credo che Rapunzel mostri appunto questi limiti. La storia, classica favola di re, regine, principesse, cavalieri, streghe, una delle più classiche favole che va ad arricchire la già vasta e gloriosa gamma di storie Disney, da Biancaneve fino a La Bella e la Bestia è raccontata con quel solito, inconfondibile “Disney style”, popolato di animali divertenti, di personaggi molto cattivi e personaggi cattivi solo in apparenza… insomma, gli ingredienti ci sono tutti per essere un film da ricordare, ma… Ebbene sì… c’è un ma… ed è appunto la computer grafica. Nel tentativo di mantenere i successi di botteghino della Pixar per la prima volta la principessa Disney è realizzata al computer e in 3D con gli ormai onnipresenti occhialini… ma è diventata, lei come tutti gli altri personaggi, gli ennesimi personaggi in stile Shrek e simili. Niente personalizzazione, niente originalità di tratto, raffreddati da un tratto tanto preciso quanto freddo e anonimo. E’ come se tutto il film mancasse di quella spezia in più che era il disegno ed in più indebolito da una delle colonne sonore più fiacche e peggio realizzate della storia dei lungometraggi Disney… Rapunzel diventa una principessa azzoppata, quasi di serie B e la Disney quasi lo riconosce nell’ammettere che tutto ciò che deriverà da questo film sarà realizzato con l’animazione tradizionale… quasi a voler restituire alla povera principessa sfortunata quella dignità di tratto ingiustamente (e ritengo anche inutilmente) negata.
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