fabrizio friuli
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venerdì 13 gennaio 2023
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il ladro ricercato e la principessa perduta
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Una neonata, figlia di due monarchi, viene rapita nel cuore della notte da un' anziana donna che l' alleva come se fosse sua figlia, senza consentirle di uscire da una torre situata nel bosco , perché l' anziana donna conosciuta come Gothel vuole sfruttare la magia che vive nei lunghi e lucenti capelli di Rapunzel , che è proprio la figlia dei due monarchi, nata con i capelli incantati che garantiscono la gioventù eterna. Un giorno, nella torre di Rapunzel, entra casualmente un ladro ricercato conosciuto o meglio , che si fa chiamare Flynn Rider , e dopo aver conosciuto Rapunzel si ritrova costretto ad accettare un accordo con lei : accompagnarla a vedere le lanterne fluttuanti per celebrare la principessa perduta , e in cambio , lei gli restituirà la borsa dove lui ha nascosto il suo malloppo ( una corona ).
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Una neonata, figlia di due monarchi, viene rapita nel cuore della notte da un' anziana donna che l' alleva come se fosse sua figlia, senza consentirle di uscire da una torre situata nel bosco , perché l' anziana donna conosciuta come Gothel vuole sfruttare la magia che vive nei lunghi e lucenti capelli di Rapunzel , che è proprio la figlia dei due monarchi, nata con i capelli incantati che garantiscono la gioventù eterna. Un giorno, nella torre di Rapunzel, entra casualmente un ladro ricercato conosciuto o meglio , che si fa chiamare Flynn Rider , e dopo aver conosciuto Rapunzel si ritrova costretto ad accettare un accordo con lei : accompagnarla a vedere le lanterne fluttuanti per celebrare la principessa perduta , e in cambio , lei gli restituirà la borsa dove lui ha nascosto il suo malloppo ( una corona ).
Sicuramente, il lungometraggio animato in questione non è un autentico capolavoro cinematografico, anche se l' idea di sostituire il principe con uno scaltro furfante è carina ( per giunta, il personaggio porta un altro nome : Eugene Fitzherbert e non Flynn Rider, ed è simile ai protagonisti del film animato La Strada Per El Dorado, perché anche Tulio e Miguel diventato dei personaggi positivi verso la fine del film ) ed anche il protagonista maschile di questo film cambia positivamente verso la metà del film, e prima , lui stesso imbroglia i suoi ex complici che diventano i due antagonisti secondari, invece , il personaggio principale del film Rapunzel somiglia al personaggio principale del film animato Il Gobbo Di Notre Dame, perché Rapunzel e Quasimodo vivono segretati in una struttura per volere degli antagonisti, anche se i fini sono differenti : Gothel vuole sfruttare i capelli magici di Rapunzel, Frollo cerca inutilmente di pulire la sua anima nera come il petrolio, adottando Quasimodo. Prima di proseguire, Eugene Fitzherbert ha la voce di Giampaolo Morelli e il suo doppiaggio è palesemente insufficiente, mentre il doppiaggio di Laura Chiatti ( voce di Rapunzel ) è stato palesemente soddisfacente. Dopo aver approfondito i due protagonisti del film animato, è necessario soffermarsi su un errore che viene esposto nella canzone Ho un sogno anch'io : il brigante Uncino desidera essere un talentuoso pianista e cita Mozart , Rubinstein, Beethoven e Debussy, ed è impossibile che un brigante medievale possa conoscere dei pianisti storici che in quel periodo, non erano ancora esistiti, inoltre, il personaggio di Pascal , pur essendo un camaleonte, non si muove come un vero camaleonte, invece Maximus , pur essendo un cavallo che a volte si comporta come un cane , sembra quasi un cavallo vero ( quasi ). Le canzoni del film sono abbastanza godibili e le canzoni di madre Gothel risultano essere le canzoni più avvincenti, grazie alle doti della doppiatrice e cantante Giovanna Rapattoni ( chapeau ), tuttavia, c'è ben poco da dire sull' antagonista : è una narcisista che ha rapito una neonata e che venderebbe l' anima a Satana pur di restare sempre una bellissima donna ( ed infatti Gothel è davvero una donna bellissima ), quindi, compirebbe qualsiasi scelleratezza per l' apparire e ciò la rende simile a Grimilde ( l' antagonista principale del film del 1937 ). Ovviamente, I due personaggi principali si invaghiscono reciprocamente e dopo che l' eroe sconfigge l' antagonista, entrambi possono essere liberi di amarsi ( ma prima del lieto fine tipico delle fiabe, c'è la scena tragica dove il protagonista prima del decesso si dichiara a Rapunzel, egli muore dopo essere stato ferito mortalmente da Gothel e prima che Rapunzel possa salvargli la vita, Eugene taglia i capelli magici spezzando l' incantesimo e Gothel muore dopo essere ritonata una donna molto vecchia ), in seguito alla morte dell' antagonista, Rapunzel cerca vanamente di salvarlo e ci riesce soltanto dopo aver fatto cadere una lacrima sul viso di Eugene che torna in vita. Dopo averla riportata dai suoi veri genitori, Eugene dopo essere stato convinto da Rapunzel, ammette di averle chiesto di sposarlo e i sogni dei briganti si realizzano. Ed ecco il momento del giudizio : Rapunzel- L' Intreccio della torre è un film sufficiente, non sbalorditivo, non mediocre e nemmeno squallido.
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the importance of being not il brandani
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sabato 7 agosto 2021
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peccato per la versione italiana!
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Al di là dell'interessante sperimentazione della grafica digitale con maggiore componente "artigianale", il classico Disney liberamente tratto dalla fiaba popolare di Raperonzolo merita apprezzamento sotto numerosi aspetti, a cominciare dalla caratterizzazione dei personaggi e specialmente della relazione tra la protagonista e l'antagonista, splendidamente sintetizzato nella coreografia di "Mother knows best" che funziona efficacemente come metafora del garbuglio, di capelli ma soprattutto nell'accezione di inganno, in cui la seconda esercita il controllo sulla prima. La principale nota dolente di questa versione italiana è nell'adattamento dei testi delle canzoni, banale in non pochi passaggi e neanche rispettoso appieno delle melodie originali; nemmeno la prestazione dei doppiatori italiani dei protagonisti è impeccabile.
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chiara
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martedì 29 gennaio 2019
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rapunzel: l'intrecciata della torre
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Rapunzel e' un delizioso film d'animazione che non manca di stupire ed emozionare. Guardandolo ci si immerge in un mondo da favola, quel mondo in cui tutti almeno una volta nella vita hanno sognato di vivere. E' tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm e puo' essere definito un classico moderno. Classica e' la struttura della fiaba, la trama, classici sono i personaggi, moderno invece e' l' approccio, la dinamica e i comportamenti dei protagonisti. Rapunzel e' una dolce ragazza che vive di immaginazione e fantasia, visto che la matrigna le ha precluso il mondo esterno da quando era piccola, e quindi ignora le sue origini regali e principesche. E' una giovane ingenua e sognatrice, un po' pasticciona che conserva dentro di se' un gran cuore e un grande coraggio.
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Rapunzel e' un delizioso film d'animazione che non manca di stupire ed emozionare. Guardandolo ci si immerge in un mondo da favola, quel mondo in cui tutti almeno una volta nella vita hanno sognato di vivere. E' tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm e puo' essere definito un classico moderno. Classica e' la struttura della fiaba, la trama, classici sono i personaggi, moderno invece e' l' approccio, la dinamica e i comportamenti dei protagonisti. Rapunzel e' una dolce ragazza che vive di immaginazione e fantasia, visto che la matrigna le ha precluso il mondo esterno da quando era piccola, e quindi ignora le sue origini regali e principesche. E' una giovane ingenua e sognatrice, un po' pasticciona che conserva dentro di se' un gran cuore e un grande coraggio. La principessa soffre per il comportamento della matrigna, che crede essere una sua benefattrice e cerca di non disubbidirle ma poi finisce per farlo. Incontra sulla sua strada il giovane Flynn, sfaccendato un po' briccone che tende ad autocelebrare il proprio fascino. Le diverse vicende dei due ragazzi finiscono per intrecciarsi, come la lunga treccia bionda di Rapunzel alla torre e alla fine si salvano a vicenda. Entrambi fuggono da qualcosa: la ragazza dall'attaccamento possessivo della strega e Flynn dagli uomini che lo inseguono. Si tratta di due eroi canonici che ben potrebbero rappresentare due adolescenti di oggi. Il rapporto figliastra-matrigna va ben al di la' della semplice fiaba; si puo' parlare di una egoistica protezione mista ad una buona dose di invidia. La strega infatti, che insegue la brama del potere e dell' eternita', si nutre di un fiore magico che la rende giovane per sempre. Quando nasce la principessa, i genitori prendono il fiore per salvare la salute cagionevole della piccola. Ecco che allora che la strega la rapisce per potere giovare dell' elisir di lunga vita che nutre i capelli della ragazza. Da un punto di vista psicologico questo rapporto potrebbe rappresentare quel senso inconscio di invidia di un genitore adulto nei confronti del figlio ancora giovane, ma anche quel rito di passaggio dall'adolescenza all'eta' adulta, che e' fatto di disobbedienza alle regole e di senso di autoaffermazione e liberta' contro il potere e le imposizioni. Rapunzel e' una storia romantica e l'happy end e' garantito. La protagonista pero' e' un' eroina dei nostri giorni. Lei combatte, lotta e se anche incontra il principe azzurro lo affianca ed e' pronta all' azione, sdnza attendere con le mani in mano di essere salvata. Consiglio vivamente la visione. Se non altro per vivere un momento d' incanto.
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renato c.
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domenica 12 luglio 2015
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bella fiaba disneyana
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Ho più volte scritto che con l'animazione tridimensionale computerizzata non riuscivano a fare gli esseri umani che non avessero la faccia da pupazzi,ebbene qui ci son riusciti! I personaggi sono tutti disegnati molto bene ed il resto della scenografia è tipico dei grandi classici Disney! (In particalare la sequenza delle lanterne!) Come storia, "L'intreccio della Torre" è un intreccio tra varie fiabe! Innanzitutto "La bella addormentata nel bosco": la principessa lontana dai genitori che solo alla fine ritrova già diventata adulta e accompagnata dal suo "principe"! Questo principe che non è un principe ma un ladruncolo dal cuore d'oro che da la vita per la ragazza che ama: la principessa erede al trono! Non era così anche "Aladdin"? Ladruncolo che alla fine sposa la principessa figlia del
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Ho più volte scritto che con l'animazione tridimensionale computerizzata non riuscivano a fare gli esseri umani che non avessero la faccia da pupazzi,ebbene qui ci son riusciti! I personaggi sono tutti disegnati molto bene ed il resto della scenografia è tipico dei grandi classici Disney! (In particalare la sequenza delle lanterne!) Come storia, "L'intreccio della Torre" è un intreccio tra varie fiabe! Innanzitutto "La bella addormentata nel bosco": la principessa lontana dai genitori che solo alla fine ritrova già diventata adulta e accompagnata dal suo "principe"! Questo principe che non è un principe ma un ladruncolo dal cuore d'oro che da la vita per la ragazza che ama: la principessa erede al trono! Non era così anche "Aladdin"? Ladruncolo che alla fine sposa la principessa figlia del califfo?! E "Cenerentola"? Rapunzel viveva in cima alla torre (come Cenerentola!) allietata dalla compagnia di animaletti e di notte fugge e va alla festa, di nascosto da colei che si spacciava per sua madre! Ed alla fine una "Biancaneve" all'incontrario: è la principessa che ridesta l'amato, ormai defunto, con una lacrima (anzichè un bacio!) invece del principe che riporta in vita Biancaneve con un bacio! Detto questo è una fiaba piacevole presa dai fratelli Grimm, che riporta il mondo Disney alle origini! Il tutto condito con scenografie fantasmagoriche e deliziose canzoncine! Il Disney classico che più mi piaceva!!
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trammina93
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venerdì 4 luglio 2014
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ho visto fiabe migliori
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Per carità la fiaba è carina, i personaggi sono disegnati benissimo come solo la Disney sa fare e la trama è carina, forse persino migliore della classica storia di Raperonzolo che un po' tutti conosciamo. Ho adorato Flynn Rider, quasi un antieroe. Lui non è il classico principe eroico, coraggioso, virtuoso, che non sbaglia mai e che è totalmente inverosimile; anzi è un truffatore ricercato da tutti e che in vari punti se la vede male. Esilarante è la sua sfida per tutto il film con Maximus. Tutto ti aspetti tranne che il suo rivale sia un cavallo. Carina anche l'idea di fare che il cattivo di turno sia la madre, che in realtà non è vera madre di Rapunzel ma solo una vecchia strega che sfrutta il potere dei capelli di lei, anche se secondo me, sotto sotto le è affezionata.
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Per carità la fiaba è carina, i personaggi sono disegnati benissimo come solo la Disney sa fare e la trama è carina, forse persino migliore della classica storia di Raperonzolo che un po' tutti conosciamo. Ho adorato Flynn Rider, quasi un antieroe. Lui non è il classico principe eroico, coraggioso, virtuoso, che non sbaglia mai e che è totalmente inverosimile; anzi è un truffatore ricercato da tutti e che in vari punti se la vede male. Esilarante è la sua sfida per tutto il film con Maximus. Tutto ti aspetti tranne che il suo rivale sia un cavallo. Carina anche l'idea di fare che il cattivo di turno sia la madre, che in realtà non è vera madre di Rapunzel ma solo una vecchia strega che sfrutta il potere dei capelli di lei, anche se secondo me, sotto sotto le è affezionata. Mai si era vista una madre come cattivo. Eppure nonostante i suoi pregi, ho visto fiabe migliori. Se devo elogiare una fiaba per i suoi tratti anticlassici ma assolutamente innovativi, a questo punto elogio Brave, quello sì che è spettacolare. Ciò che secondo me stona troppo in questo film è l'eccessiva presenza di canzoni. Non capisco perché ultimamente c'è quest'insensata necessità di ficcare ogni due minuti una canzone. Ci saranno tipo venti canzoni, se non di più, in tutto il film. Un tempo non c'era la necessità di mettere un sacco di canzoni (guarda ad esempio La carica dei 101 che ne ha solo una, Le follie dell'imperatore neanche una). Almeno però ne ha di meno di Frozen, dove ne hanno proprio messe tante e tra l'altro canzoncine sciocche, non geniali come quelle di Aladdin, La bella e la bestia, Il re leone, La carica dei 101. Inoltre in Rapunzel le canzoni sono un pò più sensate di quelle di Frozen. Anche il finale mi ha fatto un po' storcere il naso. Era originale l'idea di un principe (anche se in realtà principe non è) che per una volta muore, pur di salvare la sua amata principessa. Invece quando te lo aspetti morto, una lacrima dorata di lei irrora il suo viso e si risveglia. Sarebbe gradita un po' di originalità invece dei soliti finali scontati però capisco che le fiabe siano destinate ad un pubblico infantile,quindi probabilmente non vedrò mai un finale così alternativo.
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cassandra88
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lunedì 17 marzo 2014
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conosci te stesso/-a
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La storia di Rapunzel raccoglie tre tematiche importanti: la dipendenza amorosa fra una donna senza scrupoli e con tanta paura della vecchiaia e della morte, alias Madre Gothel, e la principessa rapita Rapunzel; il maschilismo a opera della donna; l'autoconsapevolezza da parte di Rapunzel, grazie anche all'intervento di Flynn Rider.
Non si tratta, infatti, di una semplice storiella di una principessa che viene liberata da un uomo (per giunta furfante in questo caso, quindi niente calzamaglie color azzurro e niente sangue reale), bensì questi dà solo inizio al processo che porterà Rapunzel, sebbene con difficoltà, a liberarsi dai vincoli imposti da un rapporto denigrante che vive con chi crede sia sua madre, Madre Gothel.
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La storia di Rapunzel raccoglie tre tematiche importanti: la dipendenza amorosa fra una donna senza scrupoli e con tanta paura della vecchiaia e della morte, alias Madre Gothel, e la principessa rapita Rapunzel; il maschilismo a opera della donna; l'autoconsapevolezza da parte di Rapunzel, grazie anche all'intervento di Flynn Rider.
Non si tratta, infatti, di una semplice storiella di una principessa che viene liberata da un uomo (per giunta furfante in questo caso, quindi niente calzamaglie color azzurro e niente sangue reale), bensì questi dà solo inizio al processo che porterà Rapunzel, sebbene con difficoltà, a liberarsi dai vincoli imposti da un rapporto denigrante che vive con chi crede sia sua madre, Madre Gothel. Quest'ultima, in realtà, è solo una persona incapace di accettare l'idea della vecchiaia e della morte, nonché colei che, proprio come Prospero de La Tempesta di Shakespeare con Miranda, manipola i ricordi e le emozioni della giovane fanciulla la quale, pertanto, non sa di essere una principessa. Tuttavia Rapunzel ha un forte desiderio: vedere da vicino le lanterne volanti il giorno del proprio compleanno.
A costei viene imposto fino al raggiungimento della maggiore età lo stereotipo di Madre Gothel secondo il pensiero maschilista, riassunto nel detto "donna schiava, stira e lava": la principessa non riesce a comunicare la propria esigenza di vedere le lanterne volanti a una persona così dispotica e vanitosa come la sua carceriera, sia perché la principessa inconsapevole ha paura di contraddirla sia perché Madre Gothel non sa ascoltare e andare in contro a un desiderio così puro come quello di uscire dalla torre. Questo avviene finché la necessità non aguzza l'ingegno: Rapunzel chiede a Madre Gothel di andarle a prendere dei colori il cui ritrovamento richiede 3 giorni. Ecco che s'imbatte nel furfante che raggiunge la finestra sull'alta torre.
Lo scontro fra Rapunzel e Flynn Rider si tramuta poi nell'incontro fra due anime che cercano il proprio luogo di libertà, che cercano le cose autentiche della vita, fra cui quella più importante: essere se stessi. I due escono dalla torre secondo un patto (essere accompagnata a vedere le lanterne volanti e in cambio la corona che Flynn Rider aveva rubato) e iniziano i turbamenti interiori della giovane: sensi di colpa, euforia, tristezza, ribellione si avvicendano per poi giungere alla nascita di tre tipi d'amore autentico e incondizionato, ossia fra Rapunzel e se stessa, fra Flynn Rider e se stesso e infine fra i due.
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cinematofilo
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venerdì 29 marzo 2013
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un mirabile connubio tra fiaba e psicanalisi
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Un magico fiore dorato, scaturito da una goccia di Sole caduta sulla Terra, viene trovato da una donna egoista di nome Gothel, la quale se ne serve per mantenersi giovane nei secoli finché esso non viene trovato dai soldati del re e usato per guarire la regina, ammalatasi gravemente durante la gravidanza; la principessa Rapunzel nasce con una chioma dorata e Gothel, intrufolatasi nel castello, scopre che il potere del fiore può scaturire dai capelli della bambina ma, se questi vengono tagliati, verrà perduto; pertanto rapisce la bambina e per anni la tiene rinchiusa in una torre sperduta nel bosco mettendola in guardia da "un mondo oscuro, egoista e crudele", in modo da poter continuare a usufruire del dono del Sole per rimanere giovane.
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Un magico fiore dorato, scaturito da una goccia di Sole caduta sulla Terra, viene trovato da una donna egoista di nome Gothel, la quale se ne serve per mantenersi giovane nei secoli finché esso non viene trovato dai soldati del re e usato per guarire la regina, ammalatasi gravemente durante la gravidanza; la principessa Rapunzel nasce con una chioma dorata e Gothel, intrufolatasi nel castello, scopre che il potere del fiore può scaturire dai capelli della bambina ma, se questi vengono tagliati, verrà perduto; pertanto rapisce la bambina e per anni la tiene rinchiusa in una torre sperduta nel bosco mettendola in guardia da "un mondo oscuro, egoista e crudele", in modo da poter continuare a usufruire del dono del Sole per rimanere giovane. Alla vigilia dei suoi diciotto anni, Rapunzel chiede a Madre Gothel di accompagnarla a vedere le luci fluttuanti che appaiono nel cielo solo in occasione del suo compleanno; Gothel rifiuta e a Rapunzel non resta che ricorrere all'aiuto di un ladro di nome Flynn Rider, capitato per caso alla torre in quello stesso giorno, per avventurarsi nel mondo esterno e realizzare il suo sogno...
Liberamente tratto dalla fiaba "Raperonzolo" dei fratelli Grimm, il cinquantesimo classico Disney si avvale di un titolo originale decisamente inaspettato: "Tangled", ovvero "intrecciati", probabilmente una mossa strategica per evitare una partecipazione quasi esclusivamente femminile al botteghino ma nello stesso tempo una scelta che rivela l'essenza più profonda del film: il desiderio di "intrecciare" tradizione e innovazione, l'intento di donare agli archetipi della produzione disneyana precedente una nuova linfa vitale fondendoli con le esigenze di un cinema d'animazione più maturo, complice il "matrimonio" con la Pixar di John Lasseter.
La sceneggiatura di Dan Fogelman, ottimamente trasposta in forma cinematografica dai registi Nathan Greno e Byron Howard, si pone come obiettivo la realizzazione di un intreccio della semplicità della fiaba con la complessità del romanzo psicologico: ciò è ben riscontrabile in una Rapunzel in piena crisi adolescenziale, nella quale convivono l'inesorabile tensione all'età adulta e il desiderio di essere rispettosa nei confronti della "madre" Gothel, la quale, affetta da una grave fobia nei confronti dell'invecchiamento, preferisce servirsi della sua incredibile abilità nel manipolare psicologicamente le persone e ricorre alle sevizie fisiche solo in caso di assolutà necessità; tra di loro s'interporrà Flynn Rider, un criminale in cui si cela una persona dall'animo generoso ma nascosta da un passato infelice.
Il film è accompagnato delle musiche di Alan Menken e i personaggi secondari conservano la loro importanza, specie se si considera che quelli "muti" valorizzano lo strabiliante lavoro degli animatori nella resa dell'espressività e della gestualità; d'altra parte, la computer grafica si avvale di una forte componente manuale, la qual cosa - merito del veterano Glen Keane - consente di coniugare con incredibile armonia la fluidità dell'animazione tradizionale con la tridimensionalità di quella digitale. Tuttavia, la colonna sonora si "accontenta" di accompagnare il film in maniera più che dignitosa invece che costituirne il punto di forza, i personaggi secondari non rubano la scena ai protagonisti e la perizia tecnica è tutt'altro che fine a se stessa; perché il vero punto di forza del cinquantesimo classico Disney è la caratterizzazione psicologica dei personaggi principali.
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cinematofilo
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lunedì 25 marzo 2013
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ora discutiamo della "recensione" del brandani
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Avendo letto la recensione del Brandani, mi è venuta voglia di analizzarla un po'...
Innanzitutto critica fortemente il fatto che il prologo iniziale introduca la vicenda "spiegando tutto", comprendendo un elemento che suggerisce il lieto fine... ma nello stesso tempo il Brandani dichiara apertamente che considera "La bella e la bestia" un capolavoro, in cui il prologo introduce gli elementi chiave per capire quello che succederà e si conclude con un'allusione al lieto fine (insomma, sentendo "Chi avrebbe mai amato una bestia?" e leggendo poi il titolo "La bella e la bestia" qualunque persona dotata di un minimo di cervello capirebbe che alla fine una donna si innamorerà della bestia).
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Avendo letto la recensione del Brandani, mi è venuta voglia di analizzarla un po'...
Innanzitutto critica fortemente il fatto che il prologo iniziale introduca la vicenda "spiegando tutto", comprendendo un elemento che suggerisce il lieto fine... ma nello stesso tempo il Brandani dichiara apertamente che considera "La bella e la bestia" un capolavoro, in cui il prologo introduce gli elementi chiave per capire quello che succederà e si conclude con un'allusione al lieto fine (insomma, sentendo "Chi avrebbe mai amato una bestia?" e leggendo poi il titolo "La bella e la bestia" qualunque persona dotata di un minimo di cervello capirebbe che alla fine una donna si innamorerà della bestia). Senza poi considerare il fatto che il lieto fine è d'obbligo nella produzione disneyana, quindi c'è da augurarsi che non abbia il coraggio di dire che una minuscola allusione al lieto fine gli abbia fatto tanto scalpore o che gli abbia rovinato il film o qualsivoglia cosa del genere.
Consideriamo ora la sceneggiatura: di certo non si può negare che la trama sia lineare e che a momenti sia possibile indovinare che cosa sta per accadere, ma non si può dire che lo sviluppo della trama sia scontato, si possono fare numerosi esempi di eventi che accadono nonostante elementi precedenti avessero suggerito ben altro: per farne uno solo, chi avrebbe previsto, perlomeno con sicurezza, che Gothel sarebbe riuscita così abilmente a mettere in scena la menzogna del mondo egoista e crudele davanti agli occhi di Rapunzel per poi rimettersi a recitare per l'ennesima volta la parte della madre comprensiva e premurosa?
E come sarebbe poi a dire che i personaggi principali sono caratterizzati in modo canonico e che i personaggi secondari non funzionano? E soprattutto, dovremmo forse paragonare Rapunzel a Biancaneve? Ma insomma, Biancaneve e il suo principe erano delle figure ieratiche, ideate come la personificazione del Bene assoluto e dell'amore idealizzato; Rapunzel e Flynn invece sono due persone "reali", con i loro difetti e le loro insicurezze, che alla fine trionfano sulle avversità dopo un processo di maturazione che nella prima fase della produzione disneyana era completamente assente. Per quanto riguarda i personaggi secondari non parlanti, essi sono in grado di comunicare sentimenti autentici grazie al mirabile lavoro degli animatori sull'espressività; in parole povere, non sono "macchiette" ma nemmeno rubano la scena ai protagonisti (cosa, quest'ultima, che accadeva spesso in precedenza nei classici Disney).
Ora prendiamo in considerazione la colonna sonora: sebbene sia vero che Alan Menken non è più ispirato come ai tempi di La sirenetta, La bella e la bestia e Aladdin, è altrettanto vero che la colonna sonora di Rapunzel ha ricevuto la nomination come miglior colonna sonora ai Grammy Awards, molto più attendibili degli Oscar (anche perché meno soggetti a mazzette rispetto all'Academy) e molto più attenti nel valutare la qualità della musica dal momento che valutano solo quella. E la nomination per la colonna sonora ai Grammy gli mancava dai tempi di Aladdin, dunque Alan Menken non è affatto in crisi creativa, basti pensare che la canzone "I see the light" (quella che il Brandani definisce con disprezzo "canzoncina melensa") ha conseguito la vittoria ai Grammy come miglior canzone, e non solo... Quindi casomai è la traduzione italiana che non funziona del tutto (come accade spesso, del resto).
D'altra parte, non c'è alcuno scimmiottamento nei confronti dei classici precedenti; ci sono delle somiglianze, su questo non c'è dubbio, ma accanto alle somiglianze ci sono delle sostanziali differenze. Per esempio, il rapporto Gothel-Rapunzel assomiglia al rapporto Frollo-Quasimodo nel ricatto sentimentale e nella menzogna che "il mondo là fuori è un mondo egoista e crudele", ma c'è una sostanziale differenza: Quasimodo è servile nei confronti di Frollo e sa bene che egli non è un vero genitore; Rapunzel, al contrario, è convinta per gran parte del film che Gothel sia davvero sua madre e, fintanto che non scopre la verità, nutre amore sincero nei confronti della "madre".
Infine, ma non meno importante... non si tratta di un film che vuole "parlare modernamente di principesse, cavalieri e magia senza riuscirci" (così si espresse il Brandani), bensì un film con l'intento (dichiarato da John Lasseter e dai sorprendenti registi Greno e Howard) di "intrecciare" tradizione e innovazione; pertanto, se Gabriele Niola parla di "approccio moderno agli archetipi narrativi", come dargli torto? Specie se si considera che il film ha riscontrato un successo enorme...
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cinematofilo
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domenica 24 marzo 2013
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il punto di svolta della mouse house
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Se in precedenza la Disney puntava sulle canzoni e sui personaggi di contorno, al giorno d'oggi è ben visibile come i protagonisti siano effettivamente tali grazie alla maggiore caratterizzazione psicologica: Rapunzel non è una principessa che attende di essere salvata, ma una ragazza in piena crisi adolescenziale, combattuta tra il desiderio di vedere le luci che appaiono solo il giorno del suo compleanno e l'intenzione di rimanere fedele e rispettosa nei confronti della "madre" Gothel, una donna egoista e vanitosa che si serve del potere dei capelli della ragazza per rimanere sempre giovane ma nello stesso tempo preferisce recitare la parte della madre premurosa, sottoponendo la "figlia" a una prigionia psicologica, ricattandola in nome di un amore materno tutt'altro che reale; Rapunzel si libererà grazie all'arrivo del tutto casuale di Flynn Rider, un ladro che ha cercato rifugio nella torre in cui lei vive rinchiusa e che alla fine raggiungerà lo status di principe rivelando la parte migliore di sè, della quale non è mai stato davvero consapevole, complice un passato tutt'altro che invidiabile.
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Se in precedenza la Disney puntava sulle canzoni e sui personaggi di contorno, al giorno d'oggi è ben visibile come i protagonisti siano effettivamente tali grazie alla maggiore caratterizzazione psicologica: Rapunzel non è una principessa che attende di essere salvata, ma una ragazza in piena crisi adolescenziale, combattuta tra il desiderio di vedere le luci che appaiono solo il giorno del suo compleanno e l'intenzione di rimanere fedele e rispettosa nei confronti della "madre" Gothel, una donna egoista e vanitosa che si serve del potere dei capelli della ragazza per rimanere sempre giovane ma nello stesso tempo preferisce recitare la parte della madre premurosa, sottoponendo la "figlia" a una prigionia psicologica, ricattandola in nome di un amore materno tutt'altro che reale; Rapunzel si libererà grazie all'arrivo del tutto casuale di Flynn Rider, un ladro che ha cercato rifugio nella torre in cui lei vive rinchiusa e che alla fine raggiungerà lo status di principe rivelando la parte migliore di sè, della quale non è mai stato davvero consapevole, complice un passato tutt'altro che invidiabile.
"Non è quello che la gente si aspetterebbe" ha dichiarato John Lasseter, che in qualità di produttore esecutivo si è dimostrato degno dell'appellativo di "moderno Walt Disney"; nel cinquantesimo classico Disney (secondo il canone ufficiale) gli elementi della tradizione fiabesca disneyana sono presenti, ma evidentemente l'unione con la Pixar ha fornito alla Casa del Topo gli ingredienti per donare al genere una nuova linfa vitale.
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