ghismogp5
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sabato 20 novembre 2010
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la mamma che tutti avremmo voluto avere
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Chi l'avrebbe mai detto che un altro film sulla storia di Gesù, avrebbe avuto ancora qualcosa di nuovo da dirci...e invece questo film stupisce e sorprende proprio per la novità di sguardo su un tema così conosciuto. La sfida è proprio presentare la figura di Maria in un modo inedito, come non si era mai visto prima e dare un ruolo centrale a questo importante personaggio femminile, che troppo spesso ci viene raccontata come una figura "buona", ma umile e sottomessa.
E invece no: in questo film Maria, una ragazzina dallo sguardo intelligente e il sorriso disarmante, è coraggiosa, testarda, capace di sfidare le ottuse regole del tempo, per crescere il suo bambino Gesù (ma anche gli altri figli di Giuseppe), in un modo nuovo, libero dalle paure e dalle punizioni.
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Chi l'avrebbe mai detto che un altro film sulla storia di Gesù, avrebbe avuto ancora qualcosa di nuovo da dirci...e invece questo film stupisce e sorprende proprio per la novità di sguardo su un tema così conosciuto. La sfida è proprio presentare la figura di Maria in un modo inedito, come non si era mai visto prima e dare un ruolo centrale a questo importante personaggio femminile, che troppo spesso ci viene raccontata come una figura "buona", ma umile e sottomessa.
E invece no: in questo film Maria, una ragazzina dallo sguardo intelligente e il sorriso disarmante, è coraggiosa, testarda, capace di sfidare le ottuse regole del tempo, per crescere il suo bambino Gesù (ma anche gli altri figli di Giuseppe), in un modo nuovo, libero dalle paure e dalle punizioni.
Il film ci regala due ore di intensa emozione, molti spunti per riflettere sul' educazione che abbiamo ricevuto e sul modo in cui alleveremo i nostri bambini, un giorno.
Attori intensi, fotografia straordinaria, belle le ricostruzioni storiche e i costumi dai colori vivaci. Un film da non perdere!
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mic83
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venerdì 19 novembre 2010
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un film per tutti!
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Ho visto questo film al festival di Roma e tra i tanti visti, e' l'unico che mi ha davvero colpito.
E' un film girato con stile, sapienza, grande capacita' di coniugare le immagini alla recitazione degli attori, tanto da rendere la narrazione cosi scorrevole, cosi naturale, che pare quasi di essere riportati in quei luoghi e in quei tempi.
Non sono credente, ma il film, nonostante la tematica religiosa, mi e' piaciuto molto. Maria e di conseguenza tutta la "Sacra famiglia" sono rappresentati come dei personaggi reali, che vivono, che soffrono, che amano. Maria ama il suo bambino, come qualsiasi madre al mondo. Ma e' proprio questo amore che rendera' speciale il figlio, un giorno.
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Ho visto questo film al festival di Roma e tra i tanti visti, e' l'unico che mi ha davvero colpito.
E' un film girato con stile, sapienza, grande capacita' di coniugare le immagini alla recitazione degli attori, tanto da rendere la narrazione cosi scorrevole, cosi naturale, che pare quasi di essere riportati in quei luoghi e in quei tempi.
Non sono credente, ma il film, nonostante la tematica religiosa, mi e' piaciuto molto. Maria e di conseguenza tutta la "Sacra famiglia" sono rappresentati come dei personaggi reali, che vivono, che soffrono, che amano. Maria ama il suo bambino, come qualsiasi madre al mondo. Ma e' proprio questo amore che rendera' speciale il figlio, un giorno.
Quasi come se ognuno di noi, se cresciuto con fiducia e rispetto, avesse le potenzialita' per diventare speciale, un giorno, in qualsiasi ambito.
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fra75
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venerdì 19 novembre 2010
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uno sguardo diverso
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Questo film getta uno sguardo diverso su una storia che tante volte è stata raccontata, quella di Gesù. Qui, però, non è il bambino prodigioso e intelligente a riempire lo schiermo, ma Maria. Come madre, si ritrova a combattere per la libera scelta sull'educazione del figlio, arrivando a mettere in discussione le leggi scritte da uomini. Scelta perfetta quella della ragazza che intepreta Maria, dal sorriso dolce e disarmante. Sa che non deve influire sulle scelte del piccolo Gesù e gli insgena la cosa fondamentale: essere autonomo nelle azioni e libero nel pensiero. Credo che il film suggerisca l'idea che dietro a Gesù ci sono una madre e un padre che non lo hanno mai costretto.
Bello davvero e anche molto attuale.
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Questo film getta uno sguardo diverso su una storia che tante volte è stata raccontata, quella di Gesù. Qui, però, non è il bambino prodigioso e intelligente a riempire lo schiermo, ma Maria. Come madre, si ritrova a combattere per la libera scelta sull'educazione del figlio, arrivando a mettere in discussione le leggi scritte da uomini. Scelta perfetta quella della ragazza che intepreta Maria, dal sorriso dolce e disarmante. Sa che non deve influire sulle scelte del piccolo Gesù e gli insgena la cosa fondamentale: essere autonomo nelle azioni e libero nel pensiero. Credo che il film suggerisca l'idea che dietro a Gesù ci sono una madre e un padre che non lo hanno mai costretto.
Bello davvero e anche molto attuale. Io l'ho visto a Milano, in una anteprima in lingua originale, ma vorrei vederlo anche in italiano al cinema.
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26watt
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lunedì 22 novembre 2010
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l'uomo è cambiato?
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Questo film oltre ad essere un capolavoro di regia, sceneggiatura e fotografia (colori e ambientazioni terribilmente realistiche) ha il merito di farci sentire contemporanei dell'epoca di Gesù. Gli uomini non sono poi così cambiati. La violenza che si condanna nel film è quella che continua ancora oggi in tanti paesi ancora oggi. Violenza contro le donne, contro i bambini, contro i "diversi"..... un'alternativa ce la dà la Maria del film che ci indica una strada da seguire, quella del rispetto dell'individualità di ciascuno, e tutto questo senza mai tirare in ballo la religiosità.
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chiarialessandro
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sabato 10 marzo 2012
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rivisitando storia e religione.
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Spesso un buon fotografo non ha capacità eccezionali: può darsi che gli basti l’abilità di riuscire a vedere con occhio diverso le stesse identiche cose che sono anche sotto gli occhi dei comuni mortali; pure per il regista può essere valida una considerazione analoga, nel senso che la trama è spesso parte integrante del successo (o dell’insuccesso) di un film. “Io sono con te” ha una trama più unica che rara, alla quale (soprattutto per un certo tipo di spettatore) si accompagna la capacità di suscitare interrogativi profondi sul senso della pellicola, senso che è inscindibilmente legato alla contrapposizione laicismo – religiosità e tale contrapposizione (chiudendo il piccolo triangolo da me tracciato) si estrinseca nell’immaginare la possibilità di una natura umana anziché soprannaturale di Gesù, le cui “caratteristiche” avrebbero quindi potuto scaturire non tanto dalla sua origine quanto piuttosto dai doni di tranquillità, fiducia, pazienza, consapevolezza, saggezza, bontà, amore e rispetto a lui trasmessi dalla madre.
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Spesso un buon fotografo non ha capacità eccezionali: può darsi che gli basti l’abilità di riuscire a vedere con occhio diverso le stesse identiche cose che sono anche sotto gli occhi dei comuni mortali; pure per il regista può essere valida una considerazione analoga, nel senso che la trama è spesso parte integrante del successo (o dell’insuccesso) di un film. “Io sono con te” ha una trama più unica che rara, alla quale (soprattutto per un certo tipo di spettatore) si accompagna la capacità di suscitare interrogativi profondi sul senso della pellicola, senso che è inscindibilmente legato alla contrapposizione laicismo – religiosità e tale contrapposizione (chiudendo il piccolo triangolo da me tracciato) si estrinseca nell’immaginare la possibilità di una natura umana anziché soprannaturale di Gesù, le cui “caratteristiche” avrebbero quindi potuto scaturire non tanto dalla sua origine quanto piuttosto dai doni di tranquillità, fiducia, pazienza, consapevolezza, saggezza, bontà, amore e rispetto a lui trasmessi dalla madre. Il tutto fuori dalla costrizione di un conformismo con il paraocchi, capace solamente di preservare gli interessi di chi già comanda a scapito dei sacrosanti diritti di tutti gli altri. E forse il motivo dello scarso successo commerciale di questa opera sta proprio qui, nel fatto che ciò che per me è vitale stimolo di riflessione, possa al contrario essere fonte di disagio o addirittura di rifiuto per una società che viene incanalata sempre più spesso verso la rimozione di quel pensiero critico in cui troppi vedono una fonte di pericolo per la sopravvivenza dei loro interessi personalistici. Costumi e colori stupendi; fotografia alla pari; recitazione pure. Scenografia necessariamente scarna ma estremamente valida nella sua essenzialità.
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stefano capasso
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giovedì 24 marzo 2016
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la fiducia che sviluppa il potenziale umano
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Io sono con te è un film di Guido Chiesa che tratta di una parte di storia di Maria, iniziando dal momento del concepimento per finire quando Gesù ha circa 11 anni.
Maria viene descritta in modo innovativo, è una giovane donna che è già capace di far valere i propri diritti in una società patriarcale, cambiando di fatto alcune tradizioni che sembravano immutabili. Dalla possibilità di decidere in seno alla famiglia, alle modalità di allattamento, alla circoncisione, Maria si fa promotrice di nuovi usi che sono molto più vicini al sentire della donna e più in genere degli esseri umani, piuttosto che a fredde scritture di origini antiche.
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Io sono con te è un film di Guido Chiesa che tratta di una parte di storia di Maria, iniziando dal momento del concepimento per finire quando Gesù ha circa 11 anni.
Maria viene descritta in modo innovativo, è una giovane donna che è già capace di far valere i propri diritti in una società patriarcale, cambiando di fatto alcune tradizioni che sembravano immutabili. Dalla possibilità di decidere in seno alla famiglia, alle modalità di allattamento, alla circoncisione, Maria si fa promotrice di nuovi usi che sono molto più vicini al sentire della donna e più in genere degli esseri umani, piuttosto che a fredde scritture di origini antiche.
Un film che mi è piaciuto molto, centrato sulla nascita e sulla figura materna e che usa un linguaggio profondamente spirituale piuttosto che religioso nel senso tradizionale del termine.
Quello che emerge è la possibilità per qualsiasi essere umano di sviluppare il massimo delle proprie potenzialità se cresce in un ambiente in cui fiducia, libertà e capacità espressiva si trovano in equilibrio con regole e disciplina. E questo diventa possibile quando le istanze paterna e materna sono buone ed in equilibrio tra di loro come accade al piccolo Gesù.
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gabriele1993
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mercoledì 5 settembre 2018
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maria di nazareth, qual'è davvero il volto?
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Maria, figlia di Gioacchino e Anna nonchè sposa - dopo molte vicissitudini personali - di Giuseppe. Così il testo evangelico ci presenta all'inizio la sua figura. E in un secondo istante afferma fanciulla devota che diventerà madre del Cristo, figlio del dio vivente. Questo ci hanno sempre insegnato, ma siamo sicuri che sia vero? Partendo da ciò che emerge dagli scavi archeologici, infatti, se da un lato la casa di Maria è costruita adiacente ad una grotta (dove si vuole avvenga l'annuncio), dall'altro emerge una donna casalinga ma istruita presso i dottori del tempio che prova dapprima ad essere insegnante, poi predicatrice, ma vivendo situazioni altalenanti di protezione (matrimonio, maternità) e di isolamento (vedovanza, orfanità).
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Maria, figlia di Gioacchino e Anna nonchè sposa - dopo molte vicissitudini personali - di Giuseppe. Così il testo evangelico ci presenta all'inizio la sua figura. E in un secondo istante afferma fanciulla devota che diventerà madre del Cristo, figlio del dio vivente. Questo ci hanno sempre insegnato, ma siamo sicuri che sia vero? Partendo da ciò che emerge dagli scavi archeologici, infatti, se da un lato la casa di Maria è costruita adiacente ad una grotta (dove si vuole avvenga l'annuncio), dall'altro emerge una donna casalinga ma istruita presso i dottori del tempio che prova dapprima ad essere insegnante, poi predicatrice, ma vivendo situazioni altalenanti di protezione (matrimonio, maternità) e di isolamento (vedovanza, orfanità). Nella varia produzione cinematografica sulla biografia, si tende a realizzare le pellicole in maniera incompleta, poichè - ad esempio - non si cerca mai di dare una veridica e parziale cronologia, quando le fonti antiche da cui noi partiamo ancor'oggi per parlarne ci dicano chiaramente che lei visse tra i regni di Augusto e di Tiberio, al tempo di Erode e di suo figlio Antipatro: questo vorrebbe far pensare almeno che lei abitò su questa terra martoriata, all'incirca tra il 19 a.C. e il 58 d.C., per un'età compresa di circa trentanove anni.
Fatte queste brevi osservazioni generali, il film drammatico di Guido Chiesa può risultare un punto di partenza necessario ma non sufficiente a chi volesse approfondire la figura a livello universitario. La durata di un'ora e venti sebbene dia spazio al regista di interpretazione non ritengo sia sufficiente per esaurire l'argomento, dato che chi guarda ha probabilmente genitori che si ricordano il medesimo film analizzato dal punto di vista di Gesù, nel lontano 1977, a cui forse il regista si è ispirato per un film innovativo visto quel contenuto mariano del 2010.
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