stefano pariani
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venerdì 7 ottobre 2011
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quel legame indissolubile che si chiama maternità
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Tre storie di donne, tre storie di maternità, quel legame fortissimo che lega una madre al proprio figlio. Karen (Annette Bening) è una donna cinquantenne, che, rimasta incinta da adolescente, ha dato in adozione la figlia e porta ora dentro di sè questo peso. Conduce una vita monotona, priva di affetti e tende ad allontanare ogni tipo di relazione. Elizabeth (Naomi Watts) è un avvocato di successo, determinata e ambiziosa. Non ha famiglia, è stata abbandonata quand'era appena nata, e cambia di continuo città e posto di lavoro. Lucy (Kerry Washington) è una giovane donna di colore, desidera tanto avere un figlio, ma non può averlo e cerca in tutti i modi di adottarne uno.
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Tre storie di donne, tre storie di maternità, quel legame fortissimo che lega una madre al proprio figlio. Karen (Annette Bening) è una donna cinquantenne, che, rimasta incinta da adolescente, ha dato in adozione la figlia e porta ora dentro di sè questo peso. Conduce una vita monotona, priva di affetti e tende ad allontanare ogni tipo di relazione. Elizabeth (Naomi Watts) è un avvocato di successo, determinata e ambiziosa. Non ha famiglia, è stata abbandonata quand'era appena nata, e cambia di continuo città e posto di lavoro. Lucy (Kerry Washington) è una giovane donna di colore, desidera tanto avere un figlio, ma non può averlo e cerca in tutti i modi di adottarne uno. Il destino farà incrociare le vite di queste tre esistenze. Con la struttura delle storie "a incastro", il regista Rodrigo Garcia realizza un'opera realistica e delicata, con risvolti drammatici e commoventi e, senza mai scivolare nel melenso, fa luce sugli effetti che certe scelte possono provocare sulle nostre vite e sugli sforzi quotidiani per superare il dolore e ritrovare la gioia di un sorriso. Le attrici sono tutte bravissime e intense e Naomi Watts, in particolare, spicca in un ruolo complesso. Produce il regista di Babel Alejandro Gonzales Inarritu. Il film è del 2009 ed esce solo ora direttamente in dvd, saltando il passaggio al cinema. Stranezze della distribuzione italiana.
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samanta
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domenica 5 marzo 2023
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un inno alla maternità
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E' un film del 2009 che affronta la maternità e le problematiche che ne derivano per la donna. E' un film avvincente e coraggioso di donne sulle donne che va contro il mainstream imperante, le protagoniste sono 3 donne in situazioni difficili e i cui destini (il fato o la provvidenza?) si incrociano provocando effetti drammatici ma anche gratificanti. Elisabeth (Naomi Watts) è stata partorita a 14 anni da Karen (Annette Bening), data in adozione a 10 anni ha perso il padre a 17 è andata via di casa e non ha più rapporti con la madre. Karen 37 anni doporicorda in continuazione la figlia a cui scrive lettere senza indirizzo, è fisioterapista e vive con la madre che a modo suo l'ama ma i rapporti sono freddi, Karen è una donna diffidente che ha rapporti scontrosi con i colleghi tra cui Paco (Jimmy Smits).
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E' un film del 2009 che affronta la maternità e le problematiche che ne derivano per la donna. E' un film avvincente e coraggioso di donne sulle donne che va contro il mainstream imperante, le protagoniste sono 3 donne in situazioni difficili e i cui destini (il fato o la provvidenza?) si incrociano provocando effetti drammatici ma anche gratificanti. Elisabeth (Naomi Watts) è stata partorita a 14 anni da Karen (Annette Bening), data in adozione a 10 anni ha perso il padre a 17 è andata via di casa e non ha più rapporti con la madre. Karen 37 anni doporicorda in continuazione la figlia a cui scrive lettere senza indirizzo, è fisioterapista e vive con la madre che a modo suo l'ama ma i rapporti sono freddi, Karen è una donna diffidente che ha rapporti scontrosi con i colleghi tra cui Paco (Jimmy Smits). Elisabeth che a 17 anni si è fatta chiudere le tube, è diventata avvocato di successo, ha cambiato 4 studi in 10 anni va a Los Angeles sua città natale ed è assunta in uno studio importante il cui capo è Paul (Samuel L. Jackson) vedovo con figli grandi, la donna bravissima sul lavoro è dura e spietata sul piano spietata sessuale e sentimentale, seduce Paul che si innamora di lei, parallelamente seduce il giovane vicino di casa con moglie che sta per partorire. Lucy (Kerry Washington) è una ragazza nera che con il marito decide di adottare un bambino, si rivolge ad un centro di adozioni cattolico in cui era stata adottata Elisabeth, la bimba è di Ray (Shaareka Epps) che però quando partorisce cambia idea rifiuta di fare adottare la bambina con grande dolore di Lucy. A farla breve Elisabeth rimane incinta e ad ogni costo vuole partorire naturalmente anche se ciò per la malformazione rischia la vita, la gravidanza l'ha resa umana e scrive una lettera alla madre che non conosce lasciandola al centro adozioni perché l'avvisino e muore guardando la figlia il cui padre è Paul che aveva cambiato città. Annette dopo la morte della madre sposa Paco ed è felice anche perché messa in contato dal centro di adozione. con il consenso di Lucy, fa la nonna della bambina.
La regia è dello spagnolo Inarritu pluripremiato con Oscar (Birdman, Babel), viene affrontato il problema della maternità in modo controcorrente, non vengono tenuti in considerazione l'aborto o l'utero in affitto, ma le donne vogliono coraggiosamente la maternità. In un momento in cui nel cinema vengono demonizzati i preti e le suore cattolici la direttrice del centro adozioni è una suora gentile che cerca di trovare una soluzione a situazioni drammatiche. Ben individuata la personalità dei protagonisti: Naomi Watts recita benissimo la parte di una donna arida con il cuore cementato che si apre poi alla vita morendo serena, l'attrice si esibisce in un nudo integrale che risulta superfluo ai fini della storia, bravissima Annette Benning anche lei in una parte difficile e complessa. Ottima la regia anche se in alcuni punti si perde in episodi inutili ad esempio quando Elisabeth va nella casa del vicino per sedurlo di nuovo e nasconde le mutandine nella biancheria della moglie, è evidente l'intento di seminare zizzania ma il seguito non esplica cosa sia successo. Bravi anche i comprimari tra cui emerge Samuel L. Jackson uno dei migliori attori del cinema USA. In conclusione un ottimo filmin in cui viene sottolineata una situazione drammatica di persone che sembrano essere allo sbando ma che ciò nonostante riescono a salvarsi grazie alla maternità
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martedì 5 novembre 2019
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la vita è un continuo rincorrersi di scelte
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Intensa storia di sentimenti, commuovente e drammatica come la vita delle protagoniste: tre donne diversissime ma accomunate in qualche modo da quel sentimento potentissimo che unisce madre e figlio. Annette Bening è una donna stanca e infelice, che trascina la sua esistenza continuando a pensare alla bambina che ha dato in adozione quando aveva solo 14 anni, accumulando rimorsi e rimpianti, nonché un sordo rancore verso la madre che l’ha costretta a farlo, e il suo vissuto la porta a tenere lontano qualunque uomo le si avvicini. Naomi Watts è una donna affermata, sicura di sé e indipendente, che nonostante sia stata data in adozione alla nascita, non si è mai posta il problema di chi fosse la sua vera madre, ma che rimetterà in discussione le sue priorità di fronte ad una gravidanza inaspettata: conduce infatti una vita priva di relazioni serie ed è dedita ad una sessualità promiscua ed occasionale, senza alcun coinvolgimento affettivo.
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Intensa storia di sentimenti, commuovente e drammatica come la vita delle protagoniste: tre donne diversissime ma accomunate in qualche modo da quel sentimento potentissimo che unisce madre e figlio. Annette Bening è una donna stanca e infelice, che trascina la sua esistenza continuando a pensare alla bambina che ha dato in adozione quando aveva solo 14 anni, accumulando rimorsi e rimpianti, nonché un sordo rancore verso la madre che l’ha costretta a farlo, e il suo vissuto la porta a tenere lontano qualunque uomo le si avvicini. Naomi Watts è una donna affermata, sicura di sé e indipendente, che nonostante sia stata data in adozione alla nascita, non si è mai posta il problema di chi fosse la sua vera madre, ma che rimetterà in discussione le sue priorità di fronte ad una gravidanza inaspettata: conduce infatti una vita priva di relazioni serie ed è dedita ad una sessualità promiscua ed occasionale, senza alcun coinvolgimento affettivo. Kerry Washington è una donna sposata, tormentata dall’impossibilità di procreare, che desidera realizzare il proprio sogno di maternità con l’adozione. Il destino le farà in qualche modo incontrare, mescolando le carte delle loro esistenze, e offrendo a due di loro una seconda occasione di felicità e di riscatto, attraverso il sacrificio inconsapevole della terza.
Rodrigo Garcia racconta con la consueta sensibilità tre storie toccanti e le intreccia abilmente in un film che fa riflettere e commuove, senza mai essere patetico, avvalendosi di tre interpreti particolarmente incisive e mettendo volutamente in secondo piano i personaggi maschili, riducendoli quasi a comparse, anche quando hanno il viso e la personalità di Samuel Jackson.
Di fatto è un film sulla maternità, in tutti i suoi aspetti, dal desiderio al rifiuto fino all’accettazione, e quindi andava coniugato al femminile; ma è anche un film sull’importanza delle scelte che la vita ci impone, e sulle conseguenze che tali scelte comportano non solo per noi, ma anche per chi ci sta accanto.
E in questo senso, forse, la centralità dei personaggi femminili è un po’ troppo esasperata.
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