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Io & Marilyn |
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Un film di Leonardo Pieraccioni.
Con Leonardo Pieraccioni, Suzie Kennedy, Biagio Izzo, Barbara Tabita, Rocco Papaleo, Marta Gastini.
continua»
Commedia,
durata 96 min.
- Italia 2009.
- Medusa
uscita venerdì 18 dicembre 2009.
MYMONETRO
Io & Marilyn  
valutazione media:
2,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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gli uomini preferiscono le bionde
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| domenica 27 dicembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La mia simpatia per Leo (cosi' lo chiamiamo in un istinto d'affetto noi fiorentini) m'impedisce dallo stroncare del tutto i suoi film. In quest'ultimo lui tenta di cambiare il suo solito registro accomodante, cercando di farne una commedia surreale dai toni fantastici. Non ci riesce del tutto perché la sua tendenza ad accontentare tutti slitta lievemente nel qualunquismo, nei personaggi abbozzati ed eccessivi, si veda il Ceccherini biondo pasticcere esasperato dai mancati guadagni stellari o la coppia grottesca dei carabinieri Giustini/Paci troppo simpatici per essere veri. Leonardo s'immagina padre, 40 enne o forse più, alle prese coi fallimenti della vita, lasciato dalla moglie per un volgare domatore di tigri (forse il più bel ruolo di sempre per Biagio Izzo che qui scarica tutto il suo istrionismo di napoletano d.o.c). Come in una commedia di Lubitsch gli appare Marilyn, la donna più bella del mondo, che avrà il compito di alleggerirlo, di fargli capire che la felicità è tutta dentro noi stessi e che basta un soffio a riprendersela. L'igenuità, l'assolo romantico, la musica ruffiana, basta un clic per emozionarsi, forse troppo poco per un pubblico preparato allo stupor pieraccioniano. Certo è apprezzabile il tentativo di cambiare, lo scatto addominale di balzare fuori dalle secche della commedia triviale stile Vanzina; al tempo stesso è sincera la scelta di confermare la squadra che vince e non si cambia (Guccini, Papaleo e persino Pannofino, notevolissimo doppiatore). Resta dell'approssimazione, della filosofia spicciola da bacio Perugina ma ogni tanto si ride, invero ci si sorprende, svolazzando in matrimoni circensi pretenziosamente felliniani. Infine ci si emoziona anche un po, poi si torna vigili, ricordando che un film di Pieraccioni non può essere la verità. Semmai può assomigliare a una commedia, da prendere o lasciare, tenendo ben presente che il cinema deve anche intrattenere. Se non se ne viene oltraggiati, qualcuno diceva che la realtà non esiste, si può simpatizzare per Leo, eterno adolescente che gioca a far l'adulto.
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