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Nemmeno lo sceneggiatore e il produttore esecutivo sembravano riporre grandi speranze sulla riuscita di questo film: "il sesto è forse il miglior libro della serie, ma non è adatto ad essere trasposto su pellicola".
Troppo poca azione, troppo poche trovate fantastiche: insomma, una sostanziale carenza di tutti quegli elementi che catturano il grande pubblico, decretando il successo del kolossal di turno.
Ed ecco che David Yates stupisce ancora una volta. Dopo "L'ordine della Fenice", opera impeccabile dal punto di vista del montaggio e degli effetti digitali, ma forse un po' carente a livello interpretativo, la saga fa un salto di qualità. O meglio, torna indietro.
Non certo rievocando i primi, incerti passi mossi da Chris Columbus, ma facendo il verso al vero cinema, quello che aveva il diritto di indugiare sui personaggi in quanto esseri umani, quello che "si prendeva i suoi tempi" e catalizzava metafore e anafore nelle scenografie, nei movimenti di camera, negli stacchi congelati e sospesi della cinepresa, fondendo nello stesso crogiolo il capriccio e l'accademismo, la furberia di maniera e l'invenzione coraggiosa. Il tutto tagliato da ombre squadrate e impietose, che - quasi richiamando il cinema di Fellini - sembrano una prosecuzione virtuale della situazione emotiva dei protagonisti: una rampa di gradini si protende verso il tetto, due teste (Ron e Hermione) appaiono una dopo l'altra, sembrano così vicine inquadrate dal piano terra, eppure permangono due piani a separarle (l'amicizia, il conflitto tra ragione e sentimento); o ancora, il confronto tra Harry e Malfoy, "pietrificati" su due scaloni di pietra, entrambi in corsa verso l'alto, ma sistematicamente divisi da una cornice di pietra, mosaico impietoso e paralizzante.
Il sesto Potter è un film sostanzialmente bicromatico, non tanto appesantito da qualche moderno filtro computerizzato, ma più che altro costretto volontariamente entro certi limiti: e parla per bianco e nero.
E a proposito di filtri...Gli si può accusare di essere ipocrita e civettuolo, nel suo modo ostentato e punzecchiante di raffigurare le passioni amorose, ma l'amore non è forse così? Ipocrita, civettuolo, tragico e comico. Harry Potter è sostanzialmente un racconto di esseri umani con poteri non-umani, dunque, non vediamo perchè non concentrarsi sul primo aspetto, di cui il secondo è solo un pretesto.
Nemmeno le scelte di sceneggiatura si possono criticare più di tanto: è un film, non un romanzo, e come tale ha il diritto di essere diverso, e per questo di stupire.
Di certo, non mancano i cari vecchi effettoni speciali e i momenti studiati a tavolino per fare sensazione, ma invadono meno lo schermo rispetto al passato, quasi che anche il produttore esecutivo fosse cresciuto insieme alla pellicola.
Il terzetto protagonista non è mai stato così in forma, ma anche i comprimari forniscono una buona prova.
Una menzione d'onore alla colonna sonora, che sembra finalmente distaccarsi dai clichè della serie, seppur non rinunciando alle solite parentesi enfatiche, ma con uno stile tutto suo.
Il giudizio finale è rimandato al settimo, ma fino ad allora...Godiamoci un'opera che tutto potrà essere, ma di sicuro non un riempitivo.
Voto: tre stelle e mezza
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erpampero
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mercoledì 22 luglio 2009
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più spazio ai personaggi
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Perfettamente d'accordo con la tua recensione. In questo film viene riservato molto spazio ai personaggi principali, vi è un'introspezione psicologica più attenta, e le emozioni di Harry, Ron ed Hermione, "dettano il ritmo" a varie sequenze del film, e tali mi hanno coinvolto molto. Sembrava come di tornare ai film di Chris Columbus... Riguardo alla storia e ai momenti di azione, alcuni dettagli sono stati tralasciati, e in particolare non si è insistito molto sul tema dominante del Principe Mezzosangue (questa è una vera pecca), rispetto a quanto scritto nel libro.Complessivamente, anche se il film non è perfetto per queste "falle" nella storia, trovo tale film molto buono, pienamente godibile, e non eccessivo negli effetti speciali.
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Perfettamente d'accordo con la tua recensione. In questo film viene riservato molto spazio ai personaggi principali, vi è un'introspezione psicologica più attenta, e le emozioni di Harry, Ron ed Hermione, "dettano il ritmo" a varie sequenze del film, e tali mi hanno coinvolto molto. Sembrava come di tornare ai film di Chris Columbus... Riguardo alla storia e ai momenti di azione, alcuni dettagli sono stati tralasciati, e in particolare non si è insistito molto sul tema dominante del Principe Mezzosangue (questa è una vera pecca), rispetto a quanto scritto nel libro.Complessivamente, anche se il film non è perfetto per queste "falle" nella storia, trovo tale film molto buono, pienamente godibile, e non eccessivo negli effetti speciali. Eccellente ruolo dei personaggi. Voto finale .... anche quattro!
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