Scusa ma ti chiamo amore

In Inghilterra il fenomeno si chiama J. Rowling..in Italia, si chiama Moccia. Scrittore di successo che, con storie d'amore al di sopra della realtà effettiva, riesce sempre a conquistare i cuori delle giovani lettrici che, grazie ai suoi libri, riescono a sognare ed a desiderare un amore "tre metri sopra il cielo". Le sue frasi, ormai, si recitano a memoria, meglio delle massime di filosofi o intellettuali. Grazie a Moccia, i muri delle città sono tutti colorati da scritte, i ponti, decorati da lucchetti (rossi permettendo!). Il momento di lasciare il segno: non solo con una penna, ma anche con una macchina da presa, era inevitabile con: "Scusa ma ti chiamo amore", record incassi in Italia. Il regista, non ha dovuto faticare neanche a trovare una sceneggiatura, poichè l'aveva già pronta. Oltre l'evasione dalla vita quotidiana di una Roma caotica e troppo altolocata, alcune volte eccessiva, si aggiunge l'amore tra una minorenne ed un trentacinquenne, che si riesce a nascondere, ai genitori di lei, fino a quasi la fine del film. Sono troppi, gli errori commessi da Moccia che, copiando alla perfezione il suo libro, poteva aspirare a qualcosina di più. Ma, bisogna riconoscere le scelte perfettamente azzeccate, dell'attore protagonista: Raoul Bova (Alex)che, con una performance davvero buona, riesce a mò di Atlante, a reggere il film solo ed unicamente sulle sue spalle. Per essere un regista quasi alle prime armi, sarebbe cattivo muovere tante critiche. Si spera solo che, in futuro, Federico Moccia possa spogliarsi dal ruolo di "conquistatore della gioventù" ed ambire ad un film, un tantino più reale e che non sia, la sintesi dei suoi best seller.