micjd
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mercoledì 5 marzo 2014
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la metanfetamina è solo lo sfondo
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Breaking Bad è una serie tv che sfiora la perfezione, un po' come la metanfetamina del signor White. Il cast, la trama, la regia, la sceneggiatura, le riprese, la fotografia.. è tutto portato ai massimi livelli.
Ma il punto di forza di BrBa è il percorso psicologico dei protagonisti nel susseguirsi delle stagioni. Walter white ha sempre vissuto un'esistenza "morale" che non l'ha portato da nessuna parte, se non ad avere una vita noiosa.
Nella sua vita si è visto superato in tutto, le giornate scorrone monotone tra il lavoro poco appagante di professore di chimica, la famiglia e degli umilianti lavoretti extra in un autolavaggio fino al giorno in cui gli diagnosticano il cancro.
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Breaking Bad è una serie tv che sfiora la perfezione, un po' come la metanfetamina del signor White. Il cast, la trama, la regia, la sceneggiatura, le riprese, la fotografia.. è tutto portato ai massimi livelli.
Ma il punto di forza di BrBa è il percorso psicologico dei protagonisti nel susseguirsi delle stagioni. Walter white ha sempre vissuto un'esistenza "morale" che non l'ha portato da nessuna parte, se non ad avere una vita noiosa.
Nella sua vita si è visto superato in tutto, le giornate scorrone monotone tra il lavoro poco appagante di professore di chimica, la famiglia e degli umilianti lavoretti extra in un autolavaggio fino al giorno in cui gli diagnosticano il cancro. Dopo il suo 50esimo compleanno, Walt va con il cognato Hank, un'agente speciale della DEA, ad una retata in cui è convolto Jesse Pinkman, spacciatore di quartiere. Quella sera Walt si "sveglia" e convince Jesse a cucinare meth con lui con lo scopo di far abbastanza soldi per il futuro della sua famiglia. Nel corso delle stagioni, Walter metterà spesso da parte il concetto di morale giustificandosi con se stesso e con gli altri che quello che sta facendo, lo fa per una giusta causa: la sua famiglia.
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davide93
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venerdì 11 aprile 2014
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la perfezione.
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Un professore di chimica, che vive una vita piatta e sottotono, scopre di avere un cancro in fase terminale. Deciderà allora di cominciare a vivere la sua vita cucinando metanfetamine per guadagnare abbastanza soldi da poter lasciare la famiglia nell'agiatezza quando non ci sarà più.
Difficilmente ho visto serie televisive così ben fatte sotto ogni punto di vista. Regia, sceneggiatura, montaggio, sonoro e recitazione toccano l'apice. Per non parlare della storia.
In genere può capitare che le serie televisive abbiano un ben preciso difetto fondamentale: vengono prolungate forzatamente e di conseguenza la storia ne risente. Breaking Bad no.
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Un professore di chimica, che vive una vita piatta e sottotono, scopre di avere un cancro in fase terminale. Deciderà allora di cominciare a vivere la sua vita cucinando metanfetamine per guadagnare abbastanza soldi da poter lasciare la famiglia nell'agiatezza quando non ci sarà più.
Difficilmente ho visto serie televisive così ben fatte sotto ogni punto di vista. Regia, sceneggiatura, montaggio, sonoro e recitazione toccano l'apice. Per non parlare della storia.
In genere può capitare che le serie televisive abbiano un ben preciso difetto fondamentale: vengono prolungate forzatamente e di conseguenza la storia ne risente. Breaking Bad no. Breaking Bad comincia con calma, si prende il suo tempo. Le emozioni vengono date col contagocce, senza però lasciare mai che ci siano puntate brutte o insignificanti. Tutto è collocato alla perfezione, tutta la storia è ben distribuita su tutta la stagione. Comincia così per poi degenerare sepre più, in un climax ascendente che culminerà in una quinta stagione mozzafiato in cui ogni puntata è un turbinio di sensazioni e avvenimenti. La sensazione è quella che la chiusura della serie dopo cinque stagioni sia giusta, ragionata e dettata dalla logica. La serie è finita (e che finale!!) nell'unico modo possibile. La timeline della storia è perfetta, senza forzature.
Lo sviluppo psicologico dei personaggi va di pari passo con lo sviluppo della storia e anche qui si ha la sensazione che, una volta presa la scelta iniziale lontana dalla retta via (to break bad), tutto il resto venga logicamente di conseguenza. Vince Gilligan riesce grandiosamente a far evolvere i personaggi e a farli passare spesso attraverso il sottile confine tra protagonismo e antagonismo, tra il bene e il male.
La recitazione di Bryan Cranston, nel ruolo di protagonista (poi antagonista?), è magistrale e dimostra, dopo la serie Malcom, di essere adatto a qualsiasi ruolo, che sia esso drammatico o comico. La consacrazione di un attore mai stato sotto i riflettori più importanti. È bravissimo a passare più volte nel corso della stessa serie dall'essere il mite professore e marito allo spietato cuoco e uomo d'affari, ma le sue performance sono solo la ciliegina sulla torta che è il lavoro praticamente perfetto svolto da tutta la crew. Aaron Paul esce alla luce nel mondo del cinema e della televisione e si ha la netta sensazione di aver scoperto un talento puro e brillante.
La tragedia portata in scena dai due è di ottima fattura e sembra quasi tangibile, tanto da sentirne quasi il peso, anche dietro lo schermo.
Serie perfetta, senza sbavature inutili. Colpisce giusto al centro senza giri stupidi e forzati. Chapeau!
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no_data
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giovedì 2 marzo 2017
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breaking beautiful
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Breaking bad, ovvero come scardinare, facendolo implodere, come il termine Breaking sembra voler indicare, tutto lo schema etico che è alla base del vivere civile, in una società come quella americana. Il cattivone del titolo, in questo caso, è un membro integrato nell'universo borghese dell'assolata e polverosa cittadina di Albuquerque, con tanto di famiglia e cognati, graziosa (ma non spettacolare, nella sua medietà) casetta con piscina, un tranquillo ma mal pagato impiego da insegnante, un figlio con handicap. Come nell'altra serie cult, Dexter, anche in questo caso il "bad" è uno di noi e noi, gli spettatori, ci sentiamo inesorabilmente attratti dalla perversa incrinatura sottesa al suo ruolo di protagonista dalla doppia vita, fino a prenderne involontariamente le parti.
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Breaking bad, ovvero come scardinare, facendolo implodere, come il termine Breaking sembra voler indicare, tutto lo schema etico che è alla base del vivere civile, in una società come quella americana. Il cattivone del titolo, in questo caso, è un membro integrato nell'universo borghese dell'assolata e polverosa cittadina di Albuquerque, con tanto di famiglia e cognati, graziosa (ma non spettacolare, nella sua medietà) casetta con piscina, un tranquillo ma mal pagato impiego da insegnante, un figlio con handicap. Come nell'altra serie cult, Dexter, anche in questo caso il "bad" è uno di noi e noi, gli spettatori, ci sentiamo inesorabilmente attratti dalla perversa incrinatura sottesa al suo ruolo di protagonista dalla doppia vita, fino a prenderne involontariamente le parti. L'etica manichea, l'imperversante contrapposizione tra i Buoni, classicamente allineati, integrati, normali, e i cattivi, che, in quest'ottica di semplificazione, inglobano tutti coloro che sono in qualche modo "out", partendo dai veri criminali per arrivare ai semplici tossici, passando per traffichini e loschi personaggi intermedi, viene qui sfumata in una caotica mescolanza di sentimenti, sensazioni, propositi ed azioni contrastanti, e riversata in una galleria multiforme di personaggi paradossali, come nel caso dell'esilarante avvocato Saul, non a caso protagonista dello spin-off, irresistibile nella sua illogica disonestà. Il "bad" del titolo è un uomo comune, che deve fronteggiarsi con la crisi economica, ma anche un malato che deve vedersela con lo scellerato sistema sanitario americano, il quale, notoriamente, non concede cure a chi non possieda fior di assicurazioni o cospicui capitali in banca (tema ribadito anche in occasione della riabilitazione di Hank). L'assunto di base è condivisibile: Walt, il protagonista, è un disperato, un cinquantenne a pezzi che deve trovare del denaro da lasciare alla propria famiglia, quando non ci sarà più. Un insegnante sottopagato. Un genio della chimica, di pasta troppo molle, a cui i più stupidi hanno sempre fatto le scarpe. Chi non parteggerebbe per lui? Ma ecco che il "normally good", prendendo spunto da una crisi esistenziale, approda ad un sottobosco di piccoli e grandi criminali, un mondo nuovo, all'interno del quale potrà giocarsi finalmente la propria rivalsa, regalando perle di talento e genialità, e sfoggiando quella grinta che, nel mondo dei buoni, avrebbero rischiato di passare inosservata. Ed ecco allora che quella che avrebbe potuto evolversi come una semplice, prevedibile parabola di sbandamento-redenzione, con risoluzione finale dei problemi e rientro in carreggiata dell'anomalo, si rivela invece essere qualcosa di più: un romanzo di formazione al contrario, il cui protagonista scopre, e metà strada, di essere veramente attratto da questa sua nuova cifra di perfido malfattore. Parente alla lontana della Signora Ammazzatutti, Walt ci prende gusto ad essere "bad", come dichiarerà egli stesso nel colloquio clue con la moglie, a ridosso del finale. Il tutto inframezzato da storie di amicizia, amore tossico e famiglia, disegnate con magistrale attenzione alla psicologia dei personaggi (come nel caso del carente di affetto Jesse), agli spaccati di vita borghese, come quelli che ci regalano i duetti tra Hank e Marie, o le difficoltà della desperate housewife Skyler. Encomiabile operazione di costruzione di un mondo vero, reale prorprio perché variegato, sofferente, malato, ma anche pieno di dolcezza e sensibilità, la dolcezza di Walt per la sua bambina, o quella del perfido Mike per la nipotina. Interpreti superlativi, dal primo all'ultimo. Un vero capolavoro.
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kondor17
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domenica 19 aprile 2015
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come leggere un (bel) romanzo.
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Pur subendo un calo di ritmo nella quarta stagione, la serie tv di Gilligam è per me la.migliore che sia mai stata prodotta. La storia è fantastica, come è grandioso il cast, l'ambientazione, la fotografia, il montaggio e la musica. Episodio per episodio, stagione per stagione, si guarda come un film e avvince come (e più di) un libro. Nella mia personale classifica supera, e di una buona lunghezza, i Sopranos e Dexter, che avevano in precedenza la leadership. La storia è romanzata, ok. A volte un pò esagerata, ma non perde mai di interesse. 5 stelle piene.
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darione94
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venerdì 2 ottobre 2015
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stay out of my territory
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Eh si avete capito bene! Quello è il suo territorio nessuno provi a toccarlo! Ovviamente parliamo della metanfetamina e di Walter White un professore di chimica che nella vita ha avuto solo delusioni...Ha un cancro terminale una moglie petulante un figlio disabile e una mente eccessivamente geniale per insegnare in un liceo..e come se non bastasse la sua ex ragazza le ha rubato molte delle sue idee nonche il nome di una compagnia che ora è milionaria anzi miliardaria( "millions?? not BILLIONS!! " ) . Unica fortuna ( o sfortuna) è stata incontrare Jessy Pinkman, suo ex allievo nonchè cuoco di metanfetamina. Da quando i 2 diventano soci è l'inizio di un mito: Heisemberg (Walter) che con le sue conoscenze chimiche diventa il miglior cuoco di metanfetamina in circolazione dando un senso alla sua inutile vita giustificando tutte le sue azioni con la famiglia, rivelando la verità solo nel finale ( I did it for myself).
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Eh si avete capito bene! Quello è il suo territorio nessuno provi a toccarlo! Ovviamente parliamo della metanfetamina e di Walter White un professore di chimica che nella vita ha avuto solo delusioni...Ha un cancro terminale una moglie petulante un figlio disabile e una mente eccessivamente geniale per insegnare in un liceo..e come se non bastasse la sua ex ragazza le ha rubato molte delle sue idee nonche il nome di una compagnia che ora è milionaria anzi miliardaria( "millions?? not BILLIONS!! " ) . Unica fortuna ( o sfortuna) è stata incontrare Jessy Pinkman, suo ex allievo nonchè cuoco di metanfetamina. Da quando i 2 diventano soci è l'inizio di un mito: Heisemberg (Walter) che con le sue conoscenze chimiche diventa il miglior cuoco di metanfetamina in circolazione dando un senso alla sua inutile vita giustificando tutte le sue azioni con la famiglia, rivelando la verità solo nel finale ( I did it for myself). Per jessy è tutto il contrario, da imbranato permettetemi anche stupido e ragazzo destinato a fallire nella vita diventa forte a causa di tutte le peggiori disgrazie che un uomo possa ricevere nella vita perdendo la sua unica ragione di vita (Jane) e tenuto in schiavitù. Il tutto accompagnato da grafiche perfette, colonne sonore sempre azzeccate e mai banali e storie a dir poco coinvolgenti con personaggi costruiti a pennello( vedi gustavo, mike, saul ecc..). Insomma tutto e il meglio di tutto...serie tv assolutamente da non perdere!
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enrico giorgio
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domenica 21 febbraio 2021
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"l''ho fatto per me: mi faceva sentire vivo.
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Breaking Bad è la storia di Walter White, un professore di chimica con una vita noiosa che però un giorno scopre di avere un cancro in fase terminale. Sarà questa scoperta a rompere definitivamente il muro di tedio che circonda la sua vita: il Signor White infatti per pagarsi le cure e per aiutare economicamente la sua famiglia inizia a produrre e vendere metanfetamina. Questa scelta innescherà una serie di cambiamenti nella sua vita, che ben presto diventeranno irreversibili. Nella serie si mescolano le vite e il vissuto interiore dei personaggi, si percepiscono le loro emozioni e i loro desideri che tutti, ciascuno nella propria misura, contribuiscono alla radicale trasformazione di Walter White.
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Breaking Bad è la storia di Walter White, un professore di chimica con una vita noiosa che però un giorno scopre di avere un cancro in fase terminale. Sarà questa scoperta a rompere definitivamente il muro di tedio che circonda la sua vita: il Signor White infatti per pagarsi le cure e per aiutare economicamente la sua famiglia inizia a produrre e vendere metanfetamina. Questa scelta innescherà una serie di cambiamenti nella sua vita, che ben presto diventeranno irreversibili. Nella serie si mescolano le vite e il vissuto interiore dei personaggi, si percepiscono le loro emozioni e i loro desideri che tutti, ciascuno nella propria misura, contribuiscono alla radicale trasformazione di Walter White. Perché è proprio questo il perno principale della serie: la trasformazione fisica e mentale del Signor White. È come se quella realtà cruda in cui è stato catapultato contro il suo volere, avesse risvegliato una parte oscura che era rimasta sopita in lui. Quella stessa trasformazione priverà il signor White di ciò che ha di più caro a questo mondo, facendolo sprofondare a poco a poco nell'oblio.
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jakmandolino
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lunedì 28 settembre 2015
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bah
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serie idolatrata, ma la storia è banale e soprattutto sviluppata male: la narrazione è lenta e prolissa, molti dialoghi e alcuni personaggi potrebbero essere tagliati di netto e la trama non ne risentirebbe minimamente (ad es. il figlio di Walter, se vogliamo, è assolutamente inutile); alcune puntate sono del tutto superflue e irritanti (fly: 45 minuti in un laboratorio, per uccidere una mosca); oltretutto pure la coerenza della storia fa acqua: il carattere dei personaggi passa da bianco a nero e viceversa, a volte quasi senza motivo (non sono dubbi morali esistenziali, è bipolarismo); molte soluzioni narrative sono affidate al caso...puntate e puntate a mostrarti che il personaggio X è meticoloso e prudente, e poi viene fatto fuori con facilità disarmante (vorrei spoilerare, ma preferisco evitare)
è stata una fatica vedere tutte e cinque le stagioni, se l'avessero concentrato in 2 stagioni ne poteva uscire una serie dallo sviluppo molto più avvincente e dalla trama più coerente.
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serie idolatrata, ma la storia è banale e soprattutto sviluppata male: la narrazione è lenta e prolissa, molti dialoghi e alcuni personaggi potrebbero essere tagliati di netto e la trama non ne risentirebbe minimamente (ad es. il figlio di Walter, se vogliamo, è assolutamente inutile); alcune puntate sono del tutto superflue e irritanti (fly: 45 minuti in un laboratorio, per uccidere una mosca); oltretutto pure la coerenza della storia fa acqua: il carattere dei personaggi passa da bianco a nero e viceversa, a volte quasi senza motivo (non sono dubbi morali esistenziali, è bipolarismo); molte soluzioni narrative sono affidate al caso...puntate e puntate a mostrarti che il personaggio X è meticoloso e prudente, e poi viene fatto fuori con facilità disarmante (vorrei spoilerare, ma preferisco evitare)
è stata una fatica vedere tutte e cinque le stagioni, se l'avessero concentrato in 2 stagioni ne poteva uscire una serie dallo sviluppo molto più avvincente e dalla trama più coerente. Dexter in otto stagioni, pur avendo momenti di fiacca, ha mantenuto una scrittura molto più lineare, e pur avendo una storia più assurda a fondamento della trama, l'ha sostenuta con maggiore coerenza e credibilità.
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[+] per moltissimi ma non per tutti
(di giampca)
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